00 11/03/2017 09:15

Ci vuole troppa fede per credere che tutto arrivi dal nulla



Peter Kreeft 


di Peter Kreeft*
*docente di filosofia al Boston College

È razionale credere in Dio? Molte persone pensano che fede e ragione sono opposti, che la fede in Dio e il tenace ragionamento logico sono come olio e acqua. Si sbagliano: la fede in Dio è molto più razionale dell’ateismo.

La logica può dimostrare che esiste un Dio, se si guarda l’universo con il buon senso e la mente aperta ci si accorge che è pieno di impronte digitali di Dio. Un buon punto di partenza è l’argomento di Tommaso d’Aquino, il grande filosofo e teologo del 13° secolo. Esso inizia con l’osservazione non molto sorprendente che le cose si muovono. Ma nulla si muove senza motivo. Qualcosa deve provocare quel movimento e questo porta a ritenere che il movimento deve essere causato da qualcosa d’altro, e così via. Ma questa catena causale non può andare avanti per sempre, deve avere un inizio. Ci deve essere un motore immobile per iniziare tutto il movimento dell’universo, un primo domino per avviare l’intero movimento della catena.

Una obiezione moderna a questo argomento è che alcuni movimenti in meccanica quantistica – il decadimento radioattivo, per esempio – non hanno una causa riconoscibile. Ma solo perché gli scienziati non vedono una causa questo non significa che non ce ne sia una, significa solo che la scienza non l’ha ancora trovata. Forse un giorno lo faranno. Ma poi ci dovrà essere una nuova causa per spiegare quella, e così via. Ma la scienza non potrà mai trovare la causa prima perché, semplicemente, una causa prima si trova al di fuori del regno della scienza.

Un altro modo per spiegare questo argomento è che tutto ciò che inizia deve avere una causa. Nulla può venire dal nulla. Quindi, se non c’è prima causa, non ci possono essere cause seconde. In altre parole, se non c’è un creatore, non ci può essere un universo.

Ma cosa succede se l’universo fosse infinitamente vecchio, ci si potrebbe chiedere. Beh, tutti gli scienziati concordano oggi sul fatto che l’universo non è infinitamente vecchio, ma ha avuto un inizio, nel Big Bang. Se l’universo ha avuto un inizio, allora non esisteva. E le cose che non esistono e poi esistono devono avere una causa. C’è la conferma di questa tesi dal Big-bang cosmologico. Ora sappiamo che tutta la materia, cioè l’intero universo, è entrato in essere circa 13,7 miliardi di anni fa e si è espanso e raffreddato da allora. Nessuno scienziato ne dubita che più, anche se prima che fosse scientificamente provato gli atei lo chiamavano “creazionismo mascherato”. Ora, aggiungiamo a questa premessa una seconda premessa molto logica, il principio di causalità e cioè che nulla inizia senza una causa adeguata: si arriva alla conclusione che, poiché c’è stato un Big bang, ci deve essere un “big banger”.

Ma Dio è questo “big banger”? Perché non poteva essere solo un altro universo? Poiché la teoria generale della relatività di Einstein dice che tutto il tempo è relativo alla materia e dal momento che tutta la materia è iniziata 13,7 miliardi di anni fa, così è stato anche per il tempo: non esiste alcun tempo prima del Big Bang. Se non vi è tempo prima del Big Bang, anche se dovesse esserci un multiverso -cioè, molti universi con molti big bang, come la teoria delle stringhe dice che è matematicamente possibile-, anche tutto questo deve avere avuto un inizio.

Un inizio assoluto è quello che la maggior parte delle persone intende per “Dio”. Eppure alcuni atei trovano l’esistenza di un numero infinito di altri universi più razionale che l’esistenza di un creatore. Non importa che non vi sia alcuna evidenza empirica verso l’esistenza di qualcuno di questi universi sconosciuti, figuriamoci mille o un milione di universi! Fra quanto gli scienziati concluderanno che Dio ha creato l’universo? Ecco cosa dice il fisico di Stanford Leonard Susskind«i veri scienziati resistono alla tentazione di spiegare la creazione tramite un intervento divino. Noi resisteremo fino alla morte a tutte le spiegazioni del mondo che non si basano sulle leggi della fisica». Eppure il padre della fisica moderna, Sir Isaac Newton, credeva in Dio con fervore. Non fu lui un vero scienziato?  Si può credere in Dio ed essere uno scienziato, senza che vi sia una frode? Secondo Susskind, a quanto pare no. Allora, chi sono esattamente le persone con mentalità chiusa in questo dibattito?

La conclusione che Dio esiste non richiede la fede. L’ateismo, invece richiede fede. Ci vuole fede per credere che tutto provenga dal nulla. Ci vuole la ragione per di credere che tutto viene da Dio.