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Pontifex.RomaLA LEGGENDA DELLA PAPESSA PRESENTATA COME VERITA' STORICA

Che la Chiesa cattolica, così come istituita e voluta da Cristo, dia fastidio è dato evidente e lapalissiano, pertanto da più di 250 anni la si cerca di "demolire" e di indebolirne l'infallibilità che da Essa è detenuta. Gli intellettuali laicisti, sovente di provenienza progressista e di orientamento filo comunista, ateo od esoterico, strumentalizzano qualsiasi pettegolezzo o vicenda leggendaria al fine di allontanare i fedeli dall'Istituzione e di indirizzarli ad una religiosità (non religiosità) incentrata sull' "io", che deve tendere a relegare la Chiesa nei propri palazzi ed a delegittimarne anche i primati in ragione dell'ordine morale e naturale, sia del mondo che dell'umanità. Questi "cattivi" uomini, ma abilissimi pensatori, ignorano o rinnegano quanto Cristo stesso insegno all'umanità nel definire Pietro capo della Chiesa, consegnando a lui le materiali Chiavi (SOLO A LUI), non metaforiche come alcuni teologi modernisti intendono far credere ai meno indottrinati, della Sua Chiesa e del Suo  Regno in terra.

Per demolire in 1 minuto la presunzione che i laicisti e modernisti hanno di voler incolpare la Chiesa di alcuni abomini compiuti dai propri uomini, esseri fortemente disobbedienti a Cristo e palesemente vessati da Satana, mettendo dunque in discussione l'infallibilità dello stesso Corpo Mistico di Cristo, basterebbe analizzare 2 pericopi evangeliche.

In ordine cronologico noi sappiamo che:

1) "Essendo giunto Gesù nella regione di Cesarèa di Filippo, chiese ai suoi discepoli: «La gente chi dice che sia il Figlio dell'uomo?». Risposero: «Alcuni Giovanni il Battista, altri Elia, altri Geremia o qualcuno dei profeti». Disse loro: «Voi chi dite che io sia?». Rispose Simon Pietro: «Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente». E Gesù: «Beato te, Simone figlio di Giona, perché né la carne né il sangue te l'hanno rivelato, ma il Padre mio che sta nei cieli. E io ti dico: Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia chiesa e le porte degli inferi non prevarranno contro di essa. A te darò le chiavi del regno dei cieli, e tutto ciò che legherai sulla terra sarà legato nei cieli, e tutto ciò che scioglierai sulla terra sarà sciolto nei cieli»" (Mt 16,13-19).

2) "Da allora Gesù cominciò a dire apertamente ai suoi discepoli che doveva andare a Gerusalemme e soffrire molto da parte degli anziani, dei sommi sacerdoti e degli scribi, e venire ucciso e risuscitare il terzo giorno. Ma Pietro lo trasse in disparte e cominciò a protestare dicendo: «Dio te ne scampi, Signore; questo non ti accadrà mai». Ma egli, voltandosi, disse a Pietro: «Lungi da me, satana! Tu mi sei di scandalo, perché non pensi secondo Dio, ma secondo gli uomini!»" (Mt 16,21-23).

Caso 1: Pietro ragiona secondo lo spirito di Dio, quindi non parla e non agisce come uomo ma secondo Dio. In questo caso è manifesta l'infallibilità dell'uomo di Dio (Vicario di Cristo) che, abbandonando lo spirito del mondo - che è Satana - riceve le Chiavi della Chiesa cattolica e, con esse, l'infallibilità che ne deriva.

Caso 2: Pietro non è più tale, ma ragiona come l'uomo Simone, quindi cade nella trappola del maligno, dubita e agisce secondo la carne e non secondo Dio, quindi sbaglia. Nonostante Cristo stesso lo avesse insignito del ruolo di primo Papa, Simone erra, ma lo fa non secondo Dio bensì secondo l'uomo; non usa la sua autorità pietrina, ma parla da singolo uomo errante. Ed ecco che, quando l'uomo di Chiesa sbaglia, lo fa perché è privo di Spirito Santo, agisce sedotto da Satana.

Questo cosa sta a significare?

Che il costante lavoro di demolizione messo in atto dalla società neo pagana, che fa leva sull'errore del singolo uomo di Chiesa, non scalfisce e non potrà mai intaccare il concetto di Sovranità di Cristo che, nella Chiesa cattolica, manifesta la Sua Parola e la Sua Regalità[1].

Tornando al nostro seminato e lasciando ulteriori approfondimenti alla lettura della nota 1, è evidente che la società massonica ed anti clericale ha sfruttato anche la leggenda della papessa Giovanna nell'insano tentativo di ridicolizzare e mettere alla pubblica gogna l'intera cattolicità e, devo dire, che purtroppo molti battezzati hanno ceduto a questa seduzione satanica.

La corruzione infernale è avvenuta fino agli anni 70 mediante la vendita di libri platealmente eretici e, successivamente, ha utilizzato come strumento di diffusione la TV o il cinema, ovvero quella "grande invenzione" che lo stesso San Padre Pio definì un "utile strumento" che purtroppo finirà nelle mani di Satana e "procurerà gravi danni alle anime".

Il grande popolo dei battezzati, quindi cattolici (a chiacchiere), ha tratto grandi insegnamenti subdolamente cattofobici e diabolici dai film "La papessa Giovanna" di Michael Anderson (1972) e "Die Päpstin" o "La papessa" di Sönke Wortmann (2009), quest'ultimo ispirato ad un ROMANZO di Donna Woolfolk Cross, privo di qualsiasi attendibilità.

Ecco che, dai risultati ottenuti, ovvero convincere i cattolici deboli nella fede, ma anche molti teologi e uomini di Chiesa, che l'Autorità può sbagliare, si manifesta quanto San Paolo affermava in 2Corinzi, ovvero:

"Lo faccio invece, e lo farò ancora, per troncare ogni pretesto a quelli che cercano un pretesto per apparire come noi in quello di cui si vantano. Questi tali sono falsi apostoli, operai fraudolenti, che si mascherano da apostoli di Cristo. Ciò non fa meraviglia, perché anche satana si maschera da angelo di luce. Non è perciò gran cosa se anche i suoi ministri si mascherano da ministri di giustizia; ma la loro fine sarà secondo le loro opere. Lo dico di nuovo: nessuno mi consideri come un pazzo, o se no ritenetemi pure come un pazzo, perché possa anch'io vantarmi un poco. Quello che dico, però, non lo dico secondo il Signore, ma come da stolto, nella fiducia che ho di potermi vantare. Dal momento che molti si vantano da un punto di vista umano, mi vanterò anch'io. Infatti voi, che pur siete saggi, sopportate facilmente gli stolti. In realtà sopportate chi vi riduce in servitù, chi vi divora, chi vi sfrutta, chi è arrogante, chi vi colpisce in faccia. Lo dico con vergogna; come siamo stati deboli!" (2Corinzi,11,12-21).

In questo contesto chi ci rimette non è la Chiesa in sé, ma sono i cattolici non fortificati nella fede che, sedotti da Satana presente specialmente nel film "Die Päpstin", si allontanano dalla Verità che è in Roma, basandosi sulla raffigurazione televisiva di un romanzo ben pubblicizzato dalla società neo pagana e massonica.

LA "PAPESSA GIOVANNA":

E' mai esistita questa cosiddetta papessa Giovanna nella realtà, oltre che nei tarocchi? Ha fatto danni o ha indebolito la Chiesa? Analizziamo oggettivamente la vicenda leggendaria / mitologica.

La vicenda è una storia leggendaria di una donna d’origine inglese, ma nata a Magonza, che verso la metà del secolo IX andò ad Atene con un amico, acquistò una grande cultura; quindi si trasferì a Roma dove, travestita da uomo, intraprese la carriera ecclesiastica fino a raggiungere il trono pontificio nell’855, dopo la morte di Leone IV.

La strana vicenda, secondo mitologia pagana ed eretica, ebbe il suo più disgustoso epilogo quando, dopo qualche anno, durante un corteo papale, a poca distanza dalla chiesa di San Clemente a Roma, presa dalle doglie del parto, diede alla luce un bambino che morì con la madre.

La novella non figura in alcun documento fino alla metà del sec. XIII e, in seguito, si legge nel "Chronicon" di Martin Polono, sfruttata dalla spudoratezza degli umanisti e dall’odio antipapale dei Protestanti; nondimeno perse ogni credibilità dalla seconda metà del secolo XVI in poi, anche per merito di storici insigni, tra cui il Gregorovius, Dòllinger ed altri.

Di essa si conserva appena un vago ricordo per tantissimi anni, proprio fino al 1972.

Il più recente storico della "papessa Giovanna", Cesare D’Onofrio, ritiene che «tranne la "realtà fisica" di un papa di sesso femminile, tutti gl’ingredienti della storia sono assolutamente veri, compreso quello di una "realtà allegorica" di un papa-donna» [2].

Tra i vari "ingredienti" della vicenda figurano anche due seggiole di marmo forate, poi servite - dopo il presunto inganno della "papessa" - per accertarsi del sesso, della virilità maschile (non eunuco) e della sensibilità a "sfiorate dei primaticci diaconi", del neo eletto durante la cerimonia dell'esaltazione al pontificato dei successori. 

Da questa pratica ne derivano le famose frasi:

- "virgam et testiculos habet", ossia "ha il pene e i testicoli" pertanto gli ecclesiastici ribattono: "Deo Gratias", ossia "Sia lode a Dio". Quindi incedono alla lieta ordinazione del Papa nominato [3];

- "Testiculos qui non habet Papa esse non posset", potete immaginarne il significato [4].

Ora, se i singoli elementi della «ridicola e assurda» vicenda sono per sé veri, la loro manipolazione si deve soltanto alla fantasia, alla credulità e alla malizia di quanti trasmisero da un secolo all’altro l’incredibile avventura, raccolta più tardi da scrittori tutt’altro che seri.

Il Platina, nelle sue "Vite dei Pontefici", dichiara di riferire «cose che [...] si raccontano volgarmente da au-tori incerti ed oscuri...» [5]. Lo storico, nel concludere il racconto, sa bene di «errare col volgo», però non può escluderlo del tutto [6].

Anche Enea Silvio Piccolomini, ossia il futuro Pio II, sa che «la storia non è [...] certa» [7];  ma nel 1451, trovandosi a Costanza, seppe rispondere ad un avversario della Chiesa osservando: «...In quel caso non fu errore né di fede, né di diritto: si trattò soltanto di ignoranza del fatto (cioè che fosse una donna) ... » [8].

Gli elementi storicamente certi dell’intricata quanto fantastica leggenda della papessa Giovanna, imbastita dalla fantasia popolare e dall’astio protestante, secondo il D’Onofrio sono i seguenti:

1) Tra l’VIII e la metà del IX secolo avviene il rilancio dell’antico concetto della Sedes Apostolica Romana "quale Mater Ecclesia";

2) Poco prima, 847-55, le "Decretales Pseudo-Isidorianae" sostengono e diffondono quel concetto, che viene inserito nella liturgia dell’elezione papale in vista dell’utilizzazione di due «sellae obstetricae»;

3) La convinzione del primato della "Sedes Apostolica Romana" quale "Ecclesia Mater et Caput" di tutte le chiese del mondo, si riferisce, in concreto, alla basilica del Laterano, che alla metà del XII secolo si fregia del titolo di "Mater et Caput", titolo però che acuisce l’antica rivalità col Capitolo della basilica vaticana [...];

4) le due sedie marmoree, di cui sopra, sono seggiole da parto, di età romana, rimaste "ab immemorabili" nel Patriarchio lateranense, forse già servite a mogli di imperatori. Esse, sembra dal sec. X, furono utilizzate di nuovo nel rito dell’elezione dei papi. I quali dovevano sedervisi "come se fossero distesi, e quindi prendere l’atteggiamento della donna-madre all'’atto del parto". In quel preciso momento infatti al Papa, semi-disteso, venivano consegnate le «chiavi», gesto che significava la ri-fondazione della Chiesa: la "Mater Ecclesia", capo di tutte le chiese, superiore ad ogni altra autorità religiosa e civile;

5) il D’Onofrio conclude affermando che l’avvio della leggenda della papessa Giovanna dovrebbe attribuirsi alla rivalità del Capitolo Vaticano, insofferente della superiore dignità di quello del Laterano [...];

6) Ne deriva che l’invenzione di un "papa - femmina" e madre è stata !a conseguenza (non la causa) della utilizzazione delle "sellae obstetricae" nel rito dell’elezione pontificia. Invenzione favorita dalla presenza, nella Roma dei primi decenni del sec. X, di Papi alla mercé di donne prive di scrupoli, come Teodora e soprattutto Marozia, «prostitute senza pudore» [9]. Favorevolissimo quindi il terreno di coltura per una leggenda d’una "femmina - papa";

7) A poca distanza dalla chiesa di S. Clemente, e precisamente in Via dei Querceti, sorge ancora un’edicola - sacello con un affresco della Madonna col Bambino in braccio. Sarebbe stato in quel punto che la strada, facendo gomito e rendendosi pericolosa per l’affollatissimo percorso papale, Giovanna - pressata dalla calca - avrebbe partorito e sarebbe morta. Quella via, per questo, si chiamò "Vicus Papissae" ed il sacello sarebbe stato costruito in memoria della disgraziata. Sempre secondo la leggenda, in guito all’accaduto, il corteo papale non sarebbe più passato in quel punto; mentre risulta che ciò fu deciso unicamente per l’angustia del luogo, già causa di disgrazie;

8) La «papissa» che diede il nome al «vicus» non è affatto la famigerata «Giovanna», bensì un certo Giovanni Papa, proprietario di una casa che sorgeva in quel luogo, e che lui soleva addobbare per il passaggio del corteo papale. Per questo, infatti, riceveva dalla Camera Apostolica «otto soldi provesini» [10]. La «papissa» poté essere soltanto la moglie o la madre di quel nobile Papa che dominava nella zona [...];

9) La papessa Giovanna avrebbe regnato dall’855 all’858, ma è certo che proprio in quegli anni - dopo san Leone IV (847-855) - regnò Benedetto III (29 settembre 855 - 17 aprile 858), mentre l’unico Giovanni VIII fu Papa dal 14 dicembre 872 al 16 dicembre 882;

10) Nella casa del "visus papissae" figura quel Giovanni che - secondo il "Liber Censuum" di Cencio - non è un «ottavo» da attribuire a lui, bensì al compenso in soldi provesini. L'attribuzione si deve ad un errore di «impaginazione» del testo: «Deinde usque ad domum Johannis Pape VIII /soldi provesini»;

11) «In altre parole [...]: come il toponimo "vicus Papissae" venne arbitrariamente creduto della papessa; così la domus Johannis Papae" divenne l’abitazione del Papa Giovanni. L’errata, o, piuttosto, oculata cattiva lettura di una copia del "Liber Censuum", dove si parlava di VIII soldi che spettavano al signor Giovanni Papa, fece il resto» [11];

12) Il 29 giugno 1633, a San Pietro, fu inaugurato il baldacchino del Bernini eretto sulla tomba dell’Apostolo, concepito da Urbano VIII, che volle si scolpissero sulle basi che sostengono le colonne sei volti di donna nelle varie fasi della maternità, dal concepimento ai dolori del parto, eternando così la grande idea della "Mater Ecclesia". Il Pontefice, come noto, conosceva bene la leggenda della «papessa Giovanna» [12][13].

Lo stesso David  Blondel, pastore protestante del diciassettesimo secolo, analizzò il caso della cosiddetta "papessa Giovanna" e ne screditò totalmente ogni veridicità; testimonianza, quella del Blondel, che fa comprendere come addirittura un protestante, all'epoca nemici acerrimi di Roma, non potesse accettare tali falsità, per altro diffuse dai seguaci di Lutero stesso.

Il Blondel, nel suo testo [14], fece notare che:

1)  All'epoca dei presunti fatti mitologici, la tradizionale processione papale di Pasqua non passava nella strada dove la presunta nascita sarebbe avvenuta;

2) Non esiste alcun documento d'archivio su un tale evento e mai risulta che alcun documento sia stato distrutto;

3) La "sedia dei testicoli", su cui i papi sederebbero per avere la propria mascolinità accertata, è di molto precedente all'epoca della papessa Giovanna e non ha niente a che fare con il requisito che ai papi vengano controllati i testicoli;

4) Papa Leone IV regnò dall'847 fino alla sua morte nell'855; Benedetto III gli succedette nel giro di pochissime settimane, rendendo impossibile che Giovanna abbia regnato dall'853 all'855.

Ecco dunque che in questo, come in tanti altri casi, si tenta di dileggiare primato, verità ed autorità del Corpo Mistico di Cristo, utilizzando quella che una volta veniva definita "satira anti papale" e che ebbe inizio dal conflitto che vide protagonisti Federico II di Svevia ed il papato.

Tutti gli storici accreditati, salvo qualche romanziere di bassa categoria e qualche narratore luterano o calvinista, concordano - da sempre - che la leggenda ebbe inizio dallo scontro fra la Chiesa ed il Sacro Romano Impero e, da semplice barzelletta, divenne oggetto di mitologia, al pari del Minotauro o di Medusa.

Vale la pena deridere e rinnegare la Chiesa cattolica, quindi Cristo, per una favola inventata e riprodotta dal grande schermo e dal cinema che, come è stato ben evidenziato dal caso "the Passion" di Mel Gibson, è nelle mani di giudaismo e massoneria (nemici di Cristo e della Chiesa)?

Dice il Signore:

LA SEDUZIONE DI SATANA

1) "Allora satana entrò in Giuda, detto Iscariota, che era nel numero dei Dodici. Ed egli andò a discutere con i sommi sacerdoti e i capi delle guardie sul modo di consegnarlo nelle loro mani. Essi si rallegrarono e si accordarono di dargli del denaro. Egli fu d'accordo e cercava l'occasione propizia per consegnarlo loro di nascosto dalla folla" (Luca 22,3-6).

IL TRADIMENTO A CRISTO ED ALLA CHIESA

"Mentre egli ancora parlava, ecco una turba di gente; li precedeva colui che si chiamava Giuda, uno dei Dodici, e si accostò a Gesù per baciarlo. Gesù gli disse: «Giuda, con un bacio tradisci il Figlio dell'uomo?»" (Luca 22,47-48).

LA FINE DELL'APOSTATA TRADITORE, IL SUICIDIO DA IMPICCAGIONE

"Allora Giuda, il traditore, vedendo che Gesù era stato condannato, si pentì e riportò le trenta monete d'argento ai sommi sacerdoti e agli anziani dicendo: «Ho peccato, perché ho tradito sangue innocente». Ma quelli dissero: «Che ci riguarda? Veditela tu!». Ed egli, gettate le monete d'argento nel tempio, si allontanò e andò ad impiccarsi" (Matteo 27,3-5).

AD OGGI

Ecco, dunque, Satana è principe dell'inganno, è colui che seduce il mondo e che sulla Terra fu precipitato; avendo perso, in veste di Lucifero la battaglia con gli Angeli di Dio, questi diviene Satana e ruba anime al Creatore. Lo fa studiando attentamente le vulnerabilità umane, le caratteristiche e capacità ed ogni cattiva inclinazione, ne riesce ad ottenere divina condanna susseguente al peccato dell'uomo ed al suo asservitismo allo spirito immondo[15].

Carlo Di Pietro (M.S.M.A.)

Note:

[1] MA IN QUESTO CASO GESU' HA SBAGLIATO? CRISTO SI E' CONTRADDETTO? GLI "ERRORI DEGLI UOMINI DI CHIESA" 
[2] Mille anni di leggenda. Una donna sul trono di Pietro, Romana Soc. Editr. 1978, p. 6
[3] Felix Hamerlin, De nobilitate et Rusticate Dialogus (ca. 1490)
[4] Francesco Sorrentino, Prova di Virilità
[5] cf. C. D'Onofrio, op. cit., p. 91
[6] iv.
[7] iv., p. 97
[8] iv.
[9] iv., p. 181
[10] iv., p. 204
[11] C. D’Onofrio, op. cit., p. 210
[12] iv., pp. 211 ss.
[13] Enrico Zoffoli, Dizionario del Cristianesimo, Sinopsis In. Cult. 1992
[14] David Blondel, Dissertazione sulla leggenda della papessa Giovanna, 1647
[15] Stanzione - Di Pietro, i Santi e il Demonio, Milano Sugarco Ed., 2012