CREDENTI

TESTO INTERLINEARE DAL GRECO ALL'ITALIANO, DEL NUOVO TESTAMENTO

  • Messaggi
  • OFFLINE
    Credente
    00 20/03/2010 22:43
    TESTO INTERLINEARE DEL NUOVO TESTAMENTO

    TESTO GRECO E TRADUZIONE IN ITALIANO PAROLA PER PAROLA


    Per scorrere la visualizzazione delle pagine che compongono il libro, usare il cursore della barra laterale INTERNA posto a destra del riquadro (non il cursore del riquadro esterno), oppure cliccare all’interno della pagina del libro e premere i tasti freccia su o giù. 
    Per ingrandire il testo delle pagine, qualora non si riesca a vederle,    mantenere premuto  il tasto CTRL e poi premere il tasto “+” varie volte, fino a quando la visualizzazione risulterà appropriata.
    Per tornare alla visualizzazione normale, mantenere premuto il tasto CTRL e poi premere il tasto "-"  varie volte, fino a quando la visualizzazione risulterà normale.




    [Modificato da Credente 30/06/2020 16:07]
  • OFFLINE
    Coordin.
    00 01/04/2012 16:50


     

    La cartella sopra riprodotta permette di scaricare il Nuovo Testamento interlineare 


    --------------------------------------------


         Questa cartella contiene due file, uno dall'italiano al greco e l'altro dal greco all'italiano. Per tutti e due i file, il testo della versione di origine è dato, e dopo ogni parola sono elencate le parole dell'altra lingua che corrispondono nella traduzione.

    Quando due o più parole insieme nella prima lingua corrispondono ad una parola nella seconda, solo l'ultima parola è seguita dalla parola corrispondente. Quando una parola nella prima lingua non ha una parola corrispondente nella seconda, è seguita da un trattino - .

    Quando ci sono delle parole nella seconda versione senza una parola equivalente nella versione di origine, sono elencate alla fine del versetto dopo una riga verticale | .

    A volte una parola in un versetto corrisponde ad una parola in un altro. In questi casi, invece della parole è scritto un riferimento simile a 2:1/10, che significa la decima parola del primo versetto del capitolo 2. Quando sono prima della prima parola della versione di origine, c'è di nuovo una riga verticale che li separano dal testo del versetto.

    Nel file italiano-greco, ogni parola greca è scritta con caratteri greci e seguita dalla traslitterazione non della parola stessa ma della radice della parola - per esempio l'infinito del verbo. Così la parola può essere trovata in un vocabolario greco - per esempio quello a http://www.laparola.net/vocab/ (da usare on-line o da scaricare). Con questo vocabolario, è anche possibile trovare la forma grammaticale della parola. Per esempio, il primo verbo nel Nuovo Testamento è "generò" in Matteo 1:2. La radice è "gennaô", e nel vocabolario (in fondo all'elenco di tutte le forme di quel verbo) troviamo che è la terza persona singolare attivo aoristo indicativo del verbo.

    Il formato dei file è di un file RTF, e quindi possono essere aperti in qualsiasi elaboratore di testi, per esempio Word. Se non hai un tale programma, i file possono essere aperti nel programma di Windows chiamato WordPad.

    Il testo greco è quello dell'United Bible Societies (terza e quarta edizioni), che è uguale alla 26a edizione di Nestle-Aland, mentre il testo italiano è quello della Nuova Riveduta.

    Per visualizzare correttamente il testo greco in questi file, bisogna installare il font greco greek.ttf. Copia il file alla cartella dei font (di solito c:\windows\fonts\) Se il testo greco è ancora sbagliato, riavvia il computer - a volte è necessario affinché il font sia riconosciuto da Windows.

    Se ci sono ancora dei problemi, leggi i suggerimenti a http://www.laparola.net/faq/greco_ebraico.php

     

       :::::::::::::::::::::::

     

    Qui di seguito inseriamo alcuni estratti dalla traduzione interlineare del Nuovo Testamento.

    In particolare alcuni brani del vangelo di Giovanni perchè è il testo più ricco di significato e di sfumature che spesso le traduzioni non riescono a rendere.
    I termini greci appaiono con i vocaboli traslitterati. (I caratteri in greco purtroppo non vengono gestiti dal sistema)

    [Modificato da Credente 30/06/2020 16:12]
  • OFFLINE
    Coordin.
    00 01/04/2012 16:52
    GIOVANNI cap.1

    e {kaˆ kai} la {Ð ho} Parola {lÒgoj logos} era {Ãn eimi} Dio {qeÕj theos}. | {kaˆ kai} = Dio era la parola,
    Spiegazione:
    qui Teòs non ha l'articolo, ma questo non significa assolutamente che il Logos è un dio minore, in quanto nel Nuovo Testamento, il vocabolo Teos si presenta preceduto o meno dall'articolo indifferentemente, anche quando si riferisce a Dio Padre (cfr. Mt 5:9; 6:24; Le 1:35, 78; 2:40; Gv 3-2, 21; 9:16, 33; Rm 1:7; 17, 18; 1 Co 1:30; 15:10; FI 2:11, 13); possiamo notare ciò, addirittura nello stesso capitolo primo di Giovanni (cfr. versetti. 6, 12, 13, 18). In realtà, il motivo per cui Teos qui non ha l'articolo è semplicemente grammaticale, perché è un predicato nominale che precede la copula, e sottolinea la natura del Logos. Un testo parallelo a questa clausola, è Gv 19:21 dove si può osservare che nella prima parte del versetto abbiamo "rè" che prende l'articolo, mentre nella seconda parte la stessa parola non prende l'articolo. Un altro esempio ce l'abbiamo addirittura pochi versetti dopo, in Gv 1:49, dove "Figlio" è preceduto dall'articolo, mentre "Rè" , per i motivi già detti, non ha alcun articolo. Similmente il titolo "Figlio di Dio" è accompagnato dall'articolo tredici volte, e sempre quando segue il verbo, e dieci volte è senza articolo, di cui nove quando precede il verbo. Per altri esempi del genere si vedano: Mt 13:37-39, 23:8-10. (Zerw, 175). D'altra parte, dobbiamo dire che se in Gv. 1:1 l'articolo si fosse ripetuto anche nell'ultima clausola, avrebbe significato che il predicato e il soggetto erano intercambiabili, come per esempio in IGv. 3:4 che può essere tradotto "il peccato è la violazione della legge" oppure "la violazione della legge è il peccato". Quindi, se ci fosse stato l'articolo davanti al complemento predicativo Teos, forse avremmo una traduzione possibile dal punto di vista grammaticale, ma comunque anacronistica. Nel suo articolo "Predicati nominali qualitativi privi di articolo: Marco 15:39 e Giovanni 1:1", pubblicato nel ]ournal o f Biblica! Literature, vol. 92, 1, Filadelfìa, Marzo 1973, a pag. 85, il prof. Philip Harner dice che se nella clausola in questione avessimo letto "o Logos en o Teos, avrebbe significato che Lógos e Teos sono equivalenti e intercambiabili, per cui non solo avrebbe reso il versetto contraddittono, ma avrebbe anche significato che Gesù era il Padre.

    Sempre nel citato articolo, Philip Harner propone e spiega cinque possibilità alternative che l'apostolo Giovanni avrebbe potuto avere, trascrivendo la terza clausola di Gv 1:1. se avesse voluto intendere qualcosa di diverso da ciò che ha espresso , e conclude: quello che è effettivamente scritto, significa che il Logos è della stessa essenza o natura del Padre, ma distinto da Lui.

    Altri, invece, come il Moffàtt per esempio, hanno inteso il Logos semplicemente come un essere dotato di qualità divina, ma ciò neanche è possibile perché in questo caso avremmo dovuto leggere l'aggettivo Teios che compare altrove nel Nuovo Testamento (At 17:29; 2Pt 1-3) e che l'agiografo ha accuratamente evitato di usare. I sostantivi astratti formati da queste parole sono rispettivamente Teiotes (divinità) e Teotes (deità) e non hanno lo stesso significato. Furono distinti nell'uso dagli scrittori greci come Platone, Plutarco, e hanno significati chiaramente diversi anche nel Nuovo Testamento.

    Pertanto, per esprimere che Cristo è Dio in essenza, nel senso assoluto, ma che non è il Padre, in quanto si trova presso di Lui e ne è quindi distinto, Giovanni avrebbe dovuto scrivere questa proposizione in greco esattamente come è scritta.

    _______________________
    Interlineare

    1:1 Nel {™n en} principio {¢rcÍ archê} era {Ãn eimi} la {Ð ho} Parola {lÒgoj logos}, la {Ð ho} Parola {lÒgoj logos} era {Ãn eimi} con {prÕj pros} Dio {tÕn ho qeÒn theos}, e {kaˆ kai} la {Ð ho} Parola {lÒgoj logos} era {Ãn eimi} Dio {qeÕj theos}. | {kaˆ kai}
    1:2 Essa {oátoj houtos} era {Ãn eimi} nel {™n en} principio {¢rcÍ archê} con {prÕj pros} Dio {tÕn ho qeÒn theos}.
    1:3 Ogni cosa {p£nta pas} è stata fatta {™gšneto ginomai} per mezzo di {di' dia} lei {aÙtoà autos}; e {kaˆ kai} senza {cwrˆj chôris} di lei {aÙtoà autos} neppure una {›n heis} delle cose {Ö hos} fatte {gšgonen ginomai} è stata fatta {™gšneto ginomai}. | {oÙdン oude}
    1:4 In {™n en} lei {aÙtù autos} era {Ãn eimi} la vita {zw¾ zôê}, e {kaˆ kai} la {¹ ho} vita {zw¾ zôê} era {Ãn eimi} la {tÕ ho} luce {fîj fôs} degli {tîn ho} uomini {¢nqrèpwn anthrôpos}.
    1:5 La {tÕ ho} luce {fîj fôs} splende {fa…nei fainô} nelle {™n en tÍ ho} tenebre {skot…v skotia}, e {kaˆ kai} le {¹ ho} tenebre {skot…a skotia} non {oÙ ou} l' {aÙtÕ autos}hanno sopraffatta {katšlaben katalambanô}. | {kaˆ kai}
    1:6 Vi {-} fu {™gšneto ginomai} un uomo {¥nqrwpoj anthrôpos} mandato {¢pestalmšnoj apostellô} da {par¦ para} Dio {qeoà theos}, il cui {aÙtù autos} nome {Ônoma onoma} era {-} Giovanni {„w£nnhj Iôannês}.
    1:7 Egli {oátoj houtos} venne {Ãlqen erchomai} come {e„j eis} testimone {martur…an marturia} per {†na hina} rendere testimonianza {martur»sV martureô} alla {perˆ peri toà ho} luce {fwtÒj fôs}, affinché {†na hina} tutti {p£ntej pas} credessero {pisteÚswsin pisteuô} per mezzo di {di' dia} lui {aÙtoà autos}.
    1:8 Egli stesso {™ke‹noj ekeinos} non {oÙk ou} era {Ãn eimi} la {tÕ ho} luce {fîj fôs}, ma {¢ll' alla} venne {-} per {†na hina} rendere testimonianza {martur»sV martureô} alla {perˆ peri toà ho} luce {fwtÒj fôs}.
    1:9 La {tÕ ho} vera {tÕ ho ¢lhqinÒn alêthinos} luce {fîj fôs} che {Ö hos} illumina {fwt…zei fôtizô} ogni {p£nta pas} uomo {¥nqrwpon anthrôpos} stava {Ãn eimi} venendo {™rcÒmenon erchomai} nel {e„j eis tÕn ho} mondo {kÒsmon kosmos}.
    1:10 Egli era {Ãn eimi} nel {™n en tù ho} mondo {kÒsmJ kosmos}, e {kaˆ kai} il {Ð ho} mondo {kÒsmoj kosmos} fu fatto {™gšneto ginomai} per mezzo di {di' dia} lui {aÙtoà autos}, ma {kaˆ kai} il {Ð ho} mondo {kÒsmoj kosmos} non {oÙk ou} l' {aÙtÕn autos}ha conosciuto {œgnw ginôskô}.
    1:11 È venuto {Ãlqen erchomai} in {e„j eis} casa {t¦ ho} sua {‡dia idios} e {kaˆ kai} i {oƒ ho} suoi {‡dioi idios} non {oÙ ou} l' {aÙtÕn autos}hanno ricevuto {paršlabon paralambanô};
    1:12 ma {dン de} a tutti quelli che {Ósoi hosos} l' {aÙtÒn autos}hanno ricevuto {œlabon lambanô} egli ha dato {œdwken didômi} il diritto di {™xous…an exousia} diventar {genšsqai ginomai} figli {tškna teknon} di Dio {qeoà theos}: a quelli, cioè {-}, che {to‹j ho} credono {pisteÚousin pisteuô} nel {e„j eis tÕ ho} suo {aÙtoà autos} nome {Ônoma onoma}; | {aÙto‹j autos}
    1:13 i quali {o‰ hos} non {oÙk ou} sono {-} nati {-} da {™x ek} sangue {aƒm£twn haima}, né {oÙdン oude} da {™k ek} volontà {qel»matoj thelêma} di carne {sarkÕj sarx}, né {oÙdン oude} da {™k ek} volontà {qel»matoj thelêma} d'uomo {¢ndrÕj anêr}, ma {¢ll' alla} sono nati {™genn»qhsan gennaô} da {™k ek} Dio {qeoà theos}.
    1:14 E {kaˆ kai} la {Ð ho} Parola {lÒgoj logos} è diventata {™gšneto ginomai} carne {s¦rx sarx} e {kaˆ kai} ha abitato {™sk»nwsen skênoô} per {-} un {-} tempo {-} fra {™n en} di noi {¹m‹n egô}, piena {pl»rhj plêrês} di grazia {c£ritoj charis} e {kaˆ kai} di verità {¢lhqe…aj alêtheia}; e {kaˆ kai} noi abbiamo contemplato {™qeas£meqa theaomai} la {t¾n ho} sua {aÙtoà autos} gloria {dÒxan doxa}, gloria {dÒxan doxa} come {æj hôs} di unigenito {monogenoàj monogenês} dal Padre {patrÒj patêr}. | {par¦ para}
    1:15 Giovanni {„w£nnhj Iôannês} gli {perˆ peri aÙtoà autos} ha reso testimonianza {marture‹ martureô}, esclamando {kškragen krazô lšgwn legô}: «Era {Ãn eimi} di lui {oátoj houtos} che {Ön hos} io dicevo {eヘpon legô}: "Colui che {Ð ho} viene {™rcÒmenoj erchomai} dopo {Ñp…sw opisô} di me {mou egô} mi {mou egô} ha preceduto {œmprosqšn emprosthen gšgonen ginomai}, perché {Óti hoti} era {Ãn eimi} prima {prîtÒj prôtos} di me {mou egô}. | {kaˆ kai}
    1:16 Infatti {Óti hoti}, dalla {™k ek toà ho} sua {aÙtoà autos} pienezza {plhrèmatoj plêrôma} noi {¹me‹j egô} tutti {p£ntej pas} abbiamo ricevuto {™l£bomen lambanô} grazia {c£rin charis} su {¢ntˆ anti} grazia {c£ritoj charis}"». | {kaˆ kai}
    1:17 Poiché {Óti hoti} la {Ð ho} legge {nÒmoj nomos} è stata data {™dÒqh didômi} per mezzo di {di¦ dia} Mosè {mwãsšwj Môusês}; la {¹ ho} grazia {c£rij charis} e {kaˆ kai} la {¹ ho} verità {¢l»qeia alêtheia} sono venute {™gšneto ginomai} per mezzo di {di¦ dia} Gesù {„hsoà Iêsous} Cristo {cristoà Christos}.
    1:18 Nessuno {oÙdeˆj oudeis} ha mai {pèpote pôpote} visto {˜èraken horaô} Dio {qeÕn theos}; l' {-}unigenito {monogen¾j monogenês} Dio {qeÕj theos}, che {Ð ho} è {ín eimi} nel {e„j eis tÕn ho} seno {kÒlpon kolpos} del {toà ho} Padre {patrÕj patêr}, è {-} quello {™ke‹noj ekeinos} che {-} l' {-}ha fatto conoscere {™xhg»sato exêgeomai}.
    1:19 Questa {aÛth houtos} è {™stˆn eimi} la {¹ ho} testimonianza {martur…a marturia} di {toà ho} Giovanni {„w£nnou Iôannês}, quando {Óte hote} i {oƒ ho} Giudei {„ouda‹oi Ioudaios} mandarono {¢pšsteilan apostellô} da {™x ek} Gerusalemme {ƒerosolÚmwn Hierosoluma} dei sacerdoti {ƒere‹j hiereus} e {kaˆ kai} dei Leviti {leu…taj Leuitês} per {†na hina} domandargli {™rwt»swsin erôtaô aÙtÒn autos}: «Tu {sÝ su} chi {t…j tis} sei {eヘ eimi}?» | {kaˆ kai prÕj pros aÙtÕn autos}
    1:20 Egli confessò {æmolÒghsen homologeô} e {kaˆ kai} non {oÙk ou} negò {ºrn»sato arneomai}; confessò dicendo {æmolÒghsen homologeô}: «Io {™gë egô} non {oÙk ou} sono {e„mˆ eimi} il {Ð ho} Cristo {cristÒj Christos}». | {kaˆ kai kaˆ kai Óti hoti}
    1:21 Essi gli {aÙtÒn autos} domandarono {ºrèthsan erôtaô}: «Chi {t… tis} sei {sÝ su} dunque {oân oun}? Sei {eヘ eimi} Elia {ºl…aj Êlias}?» Egli rispose {lšgei legô}: «Non {oÙk ou} lo {-} sono {e„m… eimi}». «Sei {eヘ eimi} tu {sÚ su} il {Ð ho} profeta {prof»thj profêtês}?» Egli rispose {¢pekr…qh apokrinomai}: «No {oÜ ou}». | {kaˆ kai kaˆ kai kaˆ kai}
    1:22 Essi dunque {oân oun} gli {aÙtù autos} dissero {eヘpan legô}: «Chi {t…j tis} sei {eヘ eimi}? affinché {†na hina} diamo una risposta {¢pÒkrisin apokrisis} a quelli che {dîmen didômi} ci {¹m©j egô} hanno mandati {pšmyasin pempô}. Che {t… tis} dici {lšgeij legô} di {perˆ peri} te stesso {seautoà seautou}?» | {to‹j ho}
    1:23 Egli disse {œfh fêmi}: «Io {™gë egô} sono {-} la voce {fwn¾ fônê} di uno che grida {boîntoj boaô} nel {™n en tÍ ho} deserto {™r»mJ erêmos}: "Raddrizzate {eÙqÚnate euthunô} la {t¾n ho} via {ÐdÕn hodos} del Signore {kur…ou kurios}", come {kaqëj kathôs} ha detto {eヘpen legô} il {Ð ho} profeta {prof»thj profêtês} Isaia {ºsaマaj Êsaias}».
    1:24 Quelli {-} che {-} erano stati mandati {kaˆ kai} da {-} lui {-} erano {Ãsan eimi} del {-} gruppo {-} dei {™k ek tîn ho} farisei {farisa…wn Farisaios}; | {¢pestalmšnoi apostellô}
    1:25 e {kaˆ kai} gli {aÙtÕn autos} domandarono {ºrèthsan erôtaô}: «Perché {t… tis} dunque {oân oun} battezzi {bapt…zeij baptizô}, se {e„ ei} tu {sÝ su} non {oÙk ou} sei {eヘ eimi} il {Ð ho} Cristo {cristÕj Christos}, né {oÙdン oude} Elia {ºl…aj Êlias}, né {oÙdン oude} il {Ð ho} profeta {prof»thj profêtês}?» | {kaˆ kai eヘpan legô aÙtù autos}
    1:26 Giovanni {Ð ho „w£nnhj Iôannês} rispose {¢pekr…qh apokrinomai} loro {aÙto‹j autos}, dicendo {lšgwn legô}: «Io {™gë egô} battezzo {bapt…zw baptizô} in {™n en} acqua {Ûdati hudôr}; tra {mšsoj mesos} di voi {Ømîn su} è presente {›sthken histêmi} uno che {Ön hos} voi {Øme‹j su} non {oÙk ou} conoscete {o‡date oida},
    1:27 colui che {Ð ho} viene {™rcÒmenoj erchomai} dopo {Ñp…sw opisô} di me {mou egô}, al quale {oá hou} io {™gë egô} non {oÙk ou} sono {e„mˆ eimi} degno {¥xioj axios} di {†na hina} sciogliere {lÚsw luô} il {tÕn ho} legaccio {ƒm£nta himas} dei {toà ho} calzari {Øpod»matoj hupodêma}!» | {aÙtoà autos}
    1:28 Queste cose {taàta houtos} avvennero {™gšneto ginomai} in {™n en} Betania {bhqan…v Bêthania} di là dal {pšran peran toà ho} Giordano {„ord£nou Iordanês}, dove {Ópou hopou} Giovanni {Ð ho „w£nnhj Iôannês} stava {Ãn eimi} battezzando {bapt…zwn baptizô}.
    1:29 Il {tÍ ho} giorno seguente {™paÚrion epaurion}, Giovanni {-} vide {blšpei blepô} Gesù {tÕn ho „hsoàn Iêsous} che {-} veniva {™rcÒmenon erchomai} verso {prÕj pros} di lui {aÙtÒn autos} e {kaˆ kai} disse {lšgei legô}: «Ecco {‡de ide} l' {Ð ho}Agnello {¢mnÕj amnos} di {toà ho} Dio {qeoà theos}, che {Ð ho} toglie {a‡rwn airô} il {t¾n ho} peccato {¡mart…an hamartia} del {toà ho} mondo {kÒsmou kosmos}!
    1:30 Questi {oátÒj houtos} è {™stin eimi} colui {oá hou} del quale {Øpンr huper} dicevo {™gë egô eヘpon legô}: "Dopo {Ñp…sw opisô} di me {mou egô} viene {œrcetai erchomai} un uomo {¢n¾r anêr} che {Öj hos} mi {mou egô} ha preceduto {œmprosqšn emprosthen gšgonen ginomai}, perché {Óti hoti} egli era {Ãn eimi} prima {prîtÒj prôtos} di me {mou egô}".
    1:31 Io {k¢gë kagô} non {oÙk ou} lo {aÙtÒn autos} conoscevo {Édein oida}; ma {¢ll' alla} appunto {di¦ dia toàto houtos} perché {†na hina} egli sia manifestato {fanerwqÍ faneroô} a {tù ho} Israele {„sra¾l Israêl}, io {™gë egô} sono venuto a {Ãlqon erchomai} battezzare {bapt…zwn baptizô} in {™n en} acqua {Ûdati hudôr}».
    1:32 Giovanni {„w£nnhj Iôannês} rese testimonianza {™martÚrhsen martureô}, dicendo {lšgwn legô}: «Ho visto {teqšamai theaomai} lo {tÕ ho} Spirito {pneàma pneuma} scendere {kataba‹non katabainô} dal {™x ek} cielo {oÙranoà ouranos} come {æj hôs} una colomba {perister¦n peristera} e {kaˆ kai} fermarsi {œmeinen menô} su {™p' epi} di lui {aÙtÒn autos}. | {kaˆ kai Óti hoti}
    1:33 Io {k¢gë kagô} non {oÙk ou} lo {aÙtÒn autos} conoscevo {Édein oida}, ma {¢ll' alla} colui che {Ð ho} mi {me egô} ha mandato a {pšmyaj pempô} battezzare {bapt…zein baptizô} in {™n en} acqua {Ûdati hudôr}, mi {moi egô} ha detto {eヘpen legô}: "Colui {™ke‹nÒj ekeinos} sul {™f' epi} quale {Ön hos ¨n an} vedrai {‡dVj horaô} lo {tÕ ho} Spirito {pneàma pneuma} scendere {kataba‹non katabainô} e {kaˆ kai} fermarsi {mšnon menô}, è {™stin eimi} quello che {Ð ho} battezza {bapt…zwn baptizô} con {™n en} lo Spirito {pneÚmati pneuma} Santo {¡g…J hagios}". | {™p' epi aÙtÒn autos oátÒj houtos}
    1:34 E {k¢gë kagô} io ho veduto {˜èraka horaô} e {kaˆ kai} ho attestato {memartÚrhka martureô} che {Óti hoti} questi {oátÒj houtos} è {™stin eimi} il {Ð ho} Figlio {uƒÕj huios} di {toà ho} Dio {qeoà theos}».
    1:35 Il {tÍ ho} giorno seguente {™paÚrion epaurion}, Giovanni {Ð ho „w£nnhj Iôannês} era di nuovo {p£lin palin} là {eƒst»kei histêmi} con {kaˆ kai ™k ek} due {dÚo duo} dei {tîn ho} suoi {aÙtoà autos} discepoli {maqhtîn mathêtês};
    1:36 e {kaˆ kai} fissando lo sguardo {™mblšyaj emballô} su {tù ho} Gesù {„hsoà Iêsous}, che {-} passava {peripatoànti peripateô}, disse {lšgei legô}: «Ecco {‡de ide} l' {Ð ho}Agnello {¢mnÕj amnos} di {toà ho} Dio {qeoà theos}!»
    1:37 I {oƒ ho} suoi {aÙtoà autos} due {dÚo duo} discepoli {maqhtaˆ mathêtês}, avendolo udito {½kousan akouô} parlare {laloàntoj laleô}, seguirono {ºkoloÚqhsan akoloutheô} Gesù {tù ho „hsoà Iêsous}. | {kaˆ kai kaˆ kai}
    1:38 Gesù {Ð ho „hsoàj Iêsous}, voltatosi, e {kaˆ kai} osservando {qeas£menoj theaomai} che {-} lo {-} seguivano {aÙtoÝj autos ¢kolouqoàntaj akoloutheô}, domandò {lšgei legô} loro {aÙto‹j autos}: «Che {t… tis} cercate {zhte‹te zêteô}?» Ed {dン de} essi {oƒ ho} gli {strafeˆj strefô} dissero {eヘpan legô}: «Rabbì {·abb… rhabbi} (che {Ö hos}, tradotto {meqermhneuÒmenon methermêneuô}, vuol dire {lšgetai legô} Maestro {did£skale didaskalos}), dove {poà pou} abiti {mšneij menô}?» | {dン de aÙtù autos}
    1:39 Egli rispose {lšgei legô} loro {aÙto‹j autos}: «Venite {œrcesqe erchomai} e {kaˆ kai} vedrete {Ôyesqe horaô}». Essi dunque {oân oun} andarono {Ãlqan erchomai}, videro {eヘdan horaô} dove {poà pou} abitava {mšnei menô} e {kaˆ kai} stettero {œmeinan menô} con {par' para} lui {aÙtù autos} quel {™ke…nhn ekeinos} giorno {t¾n ho ¹mšran hêmera}. Era {Ãn eimi} circa {æj hôs} la decima {dek£th dekatos} ora {éra hôra}. | {kaˆ kai}
    1:40 Andrea {¢ndršaj Andreas}, fratello {Ð ho ¢delfÕj adelfos} di Simon {s…mwnoj Simôn} Pietro {pštrou Petros}, era {Ãn eimi} uno {eŒj heis} dei {™k ek tîn ho} due {dÚo duo} che {tîn ho} avevano udito {¢kous£ntwn akouô} Giovanni {par¦ para „w£nnou Iôannês} e {kaˆ kai} avevano seguito {¢kolouqhs£ntwn akoloutheô} Gesù {aÙtù autos}.
    1:41 Egli {oátoj houtos} per primo {prîton prôtos} trovò {eØr…skei heuriskô} suo {tÕn ho ‡dion idios} fratello {¢delfÕn adelfos} Simone {s…mwna Simôn} e {kaˆ kai} gli {aÙtù autos} disse {lšgei legô}: «Abbiamo trovato {eØr»kamen heuriskô} il {tÕn ho} Messia {mess…an Messias}» (che {Ó hos}, tradotto {meqermhneuÒmenon methermêneuô}, vuol dire {™stin eimi} Cristo {cristÒj Christos}); | {tÕn ho}
    1:42 e {-} lo {aÙtÕn autos} condusse {½gagen agô} da {prÕj pros} Gesù {tÕn ho „hsoàn Iêsous}. Gesù {Ð ho „hsoàj Iêsous} lo {aÙtù autos} guardò {™mblšyaj emballô} e {-} disse {eヘpen legô}: «Tu {sÝ su} sei {eヘ eimi} Simone {s…mwn Simôn}, il {Ð ho} figlio {uƒÕj huios} di Giovanni {„w£nnou Iôannês}; tu {sÝ su} sarai chiamato {klhq»sV kaleô} Cefa {khf©j Kêfas}» (che {Ö hos} si traduce {˜rmhneÚetai hermêneuô} «Pietro {pštroj Petros}»).
    1:43 Il {tÍ ho} giorno seguente {™paÚrion epaurion}, Gesù {Ð ho „hsoàj Iêsous} volle {ºqšlhsen thelô} partire {™xelqe‹n exerchomai} per {e„j eis} la {t¾n ho} Galilea {galila…an Galilaia}; trovò {eØr…skei heuriskô} Filippo {f…lippon Filippos}, e {kaˆ kai} gli {aÙtù autos} disse {lšgei legô}: «Seguimi {¢koloÚqei akoloutheô moi egô}». | {kaˆ kai}
    1:44 Filippo {Ð ho f…lippoj Filippos} era {Ãn eimi} di {¢pÕ apo} Betsàida {bhqsaŽd£ Bêthsaida}, della {™k ek tÁj ho} città {pÒlewj polis} di Andrea {¢ndršou Andreas} e {kaˆ kai} di Pietro {pštrou Petros}. | {dン de}
    1:45 Filippo {f…lippoj Filippos} trovò {eØr…skei heuriskô} Natanaele {tÕn ho naqana¾l Nathanaêl} e {kaˆ kai} gli {lšgei legô} disse {aÙtù autos}: «Abbiamo trovato {eØr»kamen heuriskô} colui del quale {Ön hos} hanno scritto {œgrayen grafô} Mosè {mwãsÁj Môusês} nella {™n en tù ho} legge {nÒmJ nomos} e {kaˆ kai} i {oƒ ho} profeti {profÁtai profêtês}: Gesù {„hsoàn Iêsous} da {¢pÕ apo} Nazaret {nazaršt Nazara}, figlio {uƒÕn huios} di {toà ho} Giuseppe {„ws¾f Iôsêf}». | {tÕn ho}
    1:46 Natanaele {naqana»l Nathanaêl} gli {aÙtù autos} disse {eヘpen legô}: «Può {dÚnata… dunamai} forse {-} venir {eヘnai eimi} qualcosa {ti tis} di buono {¢gaqÕn agathos} da {™k ek} Nazaret {nazarンt Nazara}?» Filippo {Ð ho f…lippoj Filippos} gli {aÙtù autos} rispose {lšgei legô}: «Vieni {œrcou erchomai} a {kaˆ kai} vedere {‡de ide}». | {kaˆ kai}
    1:47 Gesù {Ð ho „hsoàj Iêsous} vide {eヘden horaô} Natanaele {tÕn ho naqana¾l Nathanaêl} che {-} gli {prÕj pros aÙtÕn autos} veniva incontro {™rcÒmenon erchomai} e {kaˆ kai} disse {lšgei legô} di {perˆ peri} lui {aÙtoà autos}: «Ecco {‡de ide} un vero {¢lhqîj alêthôs} Israelita {„srahl…thj Israêlitês} in {™n en} cui {ú hos} non {oÙk ou} c' {-}è {œstin eimi} frode {dÒloj dolos}».
    1:48 Natanaele {naqana»l Nathanaêl} gli {aÙtù autos} chiese {lšgei legô}: «Da che cosa {pÒqen pothen} mi {me egô} conosci {ginèskeij ginôskô}?» Gesù {„hsoàj Iêsous} gli {aÙtù autos} rispose {¢pekr…qh apokrinomai eヘpen legô}: «Prima che {prÕ pros} Filippo {f…lippon Filippos} ti {se su} chiamasse {fwnÁsai fôneô}, quando {-} eri {Ônta eimi} sotto {ØpÕ hupo} il {t¾n ho} fico {sukÁn sukê}, io ti {se su} ho visto {eヘdÒn horaô}». | {kaˆ kai toà ho}
    1:49 Natanaele {naqana»l Nathanaêl} gli {aÙtù autos} rispose {¢pekr…qh apokrinomai}: «Rabbì {·abb… rhabbi}, tu {sÝ su} sei {eヘ eimi} il {Ð ho} Figlio {uƒÕj huios} di {toà ho} Dio {qeoà theos}, tu {sÝ su} sei {eヘ eimi} il re {basileÝj basileus} d' {toà ho}Israele {„sra»l Israêl}».
    1:50 Gesù {„hsoàj Iêsous} rispose {¢pekr…qh apokrinomai} e {kaˆ kai} gli {aÙtù autos} disse {eヘpen legô}: «Perché {Óti hoti} ti {soi su} ho detto {eヘpÒn legô} che {Óti hoti} ti {se su} avevo visto {eヘdÒn horaô} sotto {Øpok£tw hupokatô} il {tÁj ho} fico {sukÁj sukê}, tu credi {pisteÚeij pisteuô}? Tu vedrai {ÔyV horaô} cose maggiori {me…zw megas} di queste {toÚtwn houtos}».
    1:51 Poi {kaˆ kai} gli {aÙtù autos} disse {lšgei legô}: «In verità {¢m¾n amên}, in verità {¢m¾n amên} vi {Øm‹n su} dico {lšgw legô} che {-} vedrete {Ôyesqe horaô} il {tÕn ho} cielo {oÙranÕn ouranos} aperto {¢neJgÒta anoigô} e {kaˆ kai} gli {toÝj ho} angeli {¢ggšlouj aggelos} di {toà ho} Dio {qeoà theos} salire {¢naba…nontaj anabainô} e {kaˆ kai} scendere {kataba…nontaj katabainô} sul {™pˆ epi tÕn ho} Figlio {uƒÕn huios} dell' {toà ho}uomo {¢nqrèpou anthrôpos}».
    [Modificato da Coordin. 16/04/2012 22:10]
  • OFFLINE
    Coordin.
    00 13/04/2012 09:16

    DAL VANGELO DI GIOVANNI cap 8

    Si notino in questo capitolo i seguenti versetti, in cui Gesù si attribuisce il verbo IO SONO dal greco "ego eimi", senza l'aggiunta di alcun complemento nè attributo:

    Giov 8,24 Vi ho detto che morirete nei vostri peccati; se infatti non credete che io sono, morirete nei vostri peccati».

    Giov 8,28 Disse allora Gesù: «Quando avrete innalzato il Figlio dell'uomo, allora saprete che Io Sono e non faccio nulla da me stesso, ma come mi ha insegnato il Padre, così io parlo.


    Giov 8,58 Rispose loro Gesù: «In verità, in verità vi dico: prima che Abramo fosse, Io Sono».

    ---------------------------------

    8:10 Gesù {Ð ho „hsoàj Iêsous}, alzatosi {¢nakÚyaj anakuptô} e {-} non {-} vedendo {-} altri {-} che {-} la {-} donna {-}, le {aÙtÍ autos} disse {epen legô}: «Donna {gÚnai gunê}, dove {poà pou} sono {e„sin eimi} quei {-} tuoi {-} accusatori {-}? Nessuno {oÙde…j oudeis} ti {se su} ha condannata {katškrinen katakrinô}?» | {d de}
    8:11 Ella {¹ ho} rispose {epen legô}: «Nessuno {oÙde…j oudeis}, Signore {kÚrie kurios}». E {d de} Gesù {Ð ho „hsoàj Iêsous} le {-} disse {epen legô}: «Neppure {oÙd oude} io {™gè egô} ti {se su} condanno {katakr…nw katakrinô}; va' {poreÚou poreuomai} e {kaˆ kai} non peccare {¡m£rtane hamartanô} più {mhkšti mêketi}».] | {d de ¢pÕ apo toà ho nàn nun}
    8:12 Gesù {Ð ho „hsoàj Iêsous} parlò {™l£lhsen laleô} loro {aÙto‹j autos} di nuovo {p£lin palin}, dicendo {lšgwn legô}: «Io {™gè egô} sono {e„mi eimi} la {tÕ ho} luce {fîj fôs} del {toà ho} mondo {kÒsmou kosmos}; chi {Ð ho} mi {™moˆ egô} segue {¢kolouqîn akoloutheô} non {oÙ ou m¾ mê} camminerà {peripat»sV peripateô} nelle {™n en tÍ ho} tenebre {skot…v skotia}, ma {¢ll' alla} avrà {›xei echô} la {tÕ ho} luce {fîj fôs} della {tÁj ho} vita {zwÁj zôê}». | {oân oun}
    8:13 Allora {oân oun} i {oƒ ho} farisei {farisa‹oi Farisaios} gli {aÙtù autos} dissero {epon legô}: «Tu {sÝ su} testimoni {marture‹j martureô} di {perˆ peri} te stesso {seautoà seautou}; la {¹ ho} tua {sou su} testimonianza {martur…a marturia} non {oÙk ou} è {œstin eimi} vera {¢lhq»j alêthês}».
    8:14 Gesù {„hsoàj Iêsous} rispose {¢pekr…qh apokrinomai epen legô} loro {aÙto‹j autos}: «Anche {kaˆ kai} se {k¨n kan} io {™gë egô} testimonio {marturî martureô} di {perˆ peri} me stesso {™mautoà emautou}, la {¹ ho} mia {mou egô} testimonianza {martur…a marturia} è {™stin eimi} vera {¢lhq»j alêthês}, perché {Óti hoti} so {oda oida} da dove {pÒqen pothen} son venuto {Ãlqon erchomai} e {kaˆ kai} dove {poà pou} vado {Øp£gw hupagô}; ma voi {d de} non {oÙk ou} sapete {o‡date oida} da dove {pÒqen pothen} io vengo {œrcomai erchomai} né {À ê} dove {poà pou} vado {Øp£gw hupagô}. | {Øme‹j su}
    8:15 Voi {Øme‹j su} giudicate {kr…nete krinô} secondo {kat¦ kata} la {t¾n ho} carne {s£rka sarx}; io {™gë egô} non {oÙ ou} giudico {kr…nw krinô} nessuno {oÙdšna oudeis}.
    8:16 Anche {kaˆ kai} se {™¦n ean} giudico {kr…nw krinô ™gè egô}, il {¹ ho} mio {¹ ho ™m¾ emos} giudizio {kr…sij krisis} è {™stin eimi} veritiero {¢lhqin» alêthinos}, perché {Óti hoti} non {oÙk ou} sono {e„m… eimi} solo {mÒnoj monos}, ma {¢ll' alla} sono {-} io {™gë egô} con {kaˆ kai} il Padre {pat»r patêr} che {Ð ho} mi {me egô} ha mandato {pšmyaj pempô}. | {d de}
    8:17 D'altronde {kaˆ kai} nella {™n en tù ho} vostra {tù ho ØmetšrJ humeteros} legge {nÒmJ nomos} è scritto {gšgraptai grafô} che {Óti hoti} la {¹ ho} testimonianza {martur…a marturia} di due {dÚo duo} uomini {¢nqrèpwn anthrôpos} è {™stin eimi} vera {¢lhq»j alêthês}. | {d de}
    8:18 Or {-} sono {e„mi eimi} io {™gè egô} a {Ð ho} testimoniare {marturîn martureô} di {perˆ peri} me stesso {™mautoà emautou}, e {kaˆ kai} anche {-} il Padre {pat»r patêr} che {Ð ho} mi {me egô} ha mandato {pšmyaj pempô} testimonia {marture‹ martureô} di {perˆ peri} me {™moà egô}».
    8:19 Essi perciò {oân oun} gli {aÙtù autos} dissero {œlegon legô}: «Dov' {poà pou}è {™stin eimi} tuo {sou su} Padre {Ð ho pat»r patêr}?» Gesù {„hsoàj Iêsous} rispose {¢pekr…qh apokrinomai}: «Voi non conoscete {o‡date oida} né {oÜte oute} me {™m egô} né {oÜte oute} il {tÕn ho} Padre {patšra patêr} mio {mou egô}; se {e„ ei} conosceste {Édeite oida} me {™m egô}, conoscereste {¨n an Édeite oida} anche {kaˆ kai} il {tÕn ho} Padre {patšra patêr} mio {mou egô}».
    8:20 Queste {taàta houtos} parole {t¦ ho ·»mata rhêma} disse {™l£lhsen laleô} Gesù {-} nella {™n en tù ho} sala del tesoro {gazofulak…J gazofulakion}, insegnando {did£skwn didaskô} nel {™n en tù ho} tempio {ƒerù hieros}; e {kaˆ kai} nessuno {oÙdeˆj oudeis} lo {aÙtÒn autos} arrestò {™p…asen piazô}, perché {Óti hoti} l' {¹ ho}ora {éra hôra} sua {aÙtoà autos} non era ancora {oÜpw oupô} venuta {™lhlÚqei erchomai}.
    8:21 Egli dunque {oân oun} disse {epen legô} loro {aÙto‹j autos} di nuovo {p£lin palin}: «Io {™gë egô} me ne vado {Øp£gw hupagô} e {kaˆ kai} voi mi {me egô} cercherete {zht»setš zêteô} e {kaˆ kai} morirete {¢poqane‹sqe apothnêiskô} nel {™n en tÍ ho} vostro {Ømîn su} peccato {¡mart…v hamartia}; dove {Ópou hopou} vado {Øp£gw hupagô} io {™gë egô}, voi {Øme‹j su} non {oÙ ou} potete {dÚnasqe dunamai} venire {™lqe‹n erchomai}».
    8:22 Perciò {oân oun} i {oƒ ho} Giudei {„ouda‹oi Ioudaios} dicevano {œlegon legô}: «S' {˜autÒn heautou}ucciderà {¢poktene‹ apokteinô} forse {m»ti mêti}, poiché {Óti hoti} dice {lšgei legô}: "Dove {Ópou hopou} vado {Øp£gw hupagô} io {™gë egô}, voi {Øme‹j su} non {oÙ ou} potete {dÚnasqe dunamai} venire {™lqe‹n erchomai}"?»
    8:23 Egli diceva {œlegen legô} loro {aÙto‹j autos}: «Voi {Øme‹j su} siete {™stš eimi} di {™k ek} quaggiù {tîn ho k£tw katô}; io {™gë egô} sono {e„m… eimi} di {™k ek} lassù {tîn ho ¥nw anô}; voi {Øme‹j su} siete {™stš eimi} di {™k ek} questo {toÚtou houtos} mondo {toà ho kÒsmou kosmos}; io {™gë egô} non {oÙk ou} sono {e„mˆ eimi} di {™k ek} questo {toÚtou houtos} mondo {toà ho kÒsmou kosmos}. | {kaˆ kai}
    8:24 Perciò {oân oun} vi {Øm‹n su} ho detto {epon legô} che {Óti hoti} morirete {¢poqane‹sqe apothnêiskô} nei {™n en ta‹j ho} vostri {Ømîn su} peccati {¡mart…aij hamartia}; perché {g¦r gar} se {™¦n ean} non {m¾ mê} credete {pisteÚshte pisteuô} che {Óti hoti} io {™gè egô} sono {e„mi eimi}, morirete {¢poqane‹sqe apothnêiskô} nei {™n en ta‹j ho} vostri {Ømîn su} peccati {¡mart…aij hamartia}».
    8:25 Allora {oân oun} gli {aÙtù autos} domandarono {œlegon legô}: «Chi {t…j tis} sei {e eimi} tu {sÝ su}?» Gesù {Ð ho „hsoàj Iêsous} rispose {epen legô} loro {aÙto‹j autos}: «Sono {-} per l'appunto {t¾n ho ¢rc¾n archê} quel che {Ó hos} vi {Øm‹n su} dico {lalî laleô}. | {ti tis kaˆ kai}
    8:26 Ho {œcw echô} molte cose {poll¦ polus} da dire {lale‹n laleô} e {kaˆ kai} da giudicare {kr…nein krinô} sul conto {perˆ peri} vostro {Ømîn su}; ma {¢ll' alla} colui che {Ð ho} mi {me egô} ha mandato {pšmyaj pempô} è {™stin eimi} veritiero {¢lhq»j alêthês}, e {k¢gë kagô} le cose che {§ hos} ho udite {½kousa akouô} da {par' para} lui {aÙtoà autos}, le {taàta houtos} dico {lalî laleô} al {e„j eis tÕn ho} mondo {kÒsmon kosmos}».
    8:27 Essi non {oÙk ou} capirono {œgnwsan ginôskô} che {Óti hoti} egli parlava {œlegen legô} loro {aÙto‹j autos} del {tÕn ho} Padre {patšra patêr}.
    8:28 Gesù {Ð ho „hsoàj Iêsous} dunque {oân oun} disse {epen legô} loro {aÙto‹j autos}: «Quando {Ótan hotan} avrete innalzato {Øyèshte hupsoô} il {tÕn ho} Figlio {uƒÕn huios} dell' {toà ho}uomo {¢nqrèpou anthrôpos}, allora {tÒte tote} conoscerete {gnèsesqe ginôskô} che {Óti hoti} io {™gè egô} sono {e„mi eimi}, e {kaˆ kai} che {-} non faccio {poiî poieô} nulla {oÙdšn oudeis} da {¢p' apo} me {™mautoà emautou}, ma {¢ll¦ alla} dico {lalî laleô} queste cose {taàta houtos} come {kaqëj kathôs} il {Ð ho} Padre {pat¾r patêr} mi {me egô} ha insegnato {™d…daxšn didaskô}.
    8:29 E {kaˆ kai} colui che {Ð ho} mi {me egô} ha mandato {pšmyaj pempô} è con {met' meta} me {™moà egô}; egli {™stin eimi} non {oÙk ou} mi {me egô} ha lasciato {¢fÁkšn afiêmi} solo {mÒnon monos}, perché {Óti hoti} faccio {™gë egô poiî poieô} sempre {p£ntote pantote} le cose {t¦ ho} che gli {aÙtù autos} piacciono {¢rest¦ arestos}».
    8:30 Mentre {-} egli {aÙtoà autos} parlava {laloàntoj laleô} così {taàta houtos}, molti {polloˆ polus} credettero {™p…steusan pisteuô} in {e„j eis} lui {aÙtÒn autos}.
    8:31 Gesù {Ð ho „hsoàj Iêsous} allora {oân oun} disse {œlegen legô} a {prÕj pros} quei Giudei {„ouda…ouj Ioudaios} che {toÝj ho} avevano creduto {pepisteukÒtaj pisteuô} in lui {aÙtù autos}: «Se {™¦n ean} perseverate {Øme‹j su me…nhte menô} nella {™n en tù ho} mia {tù ho ™mù emos} parola {lÒgJ logos}, siete {™ste eimi} veramente {¢lhqîj alêthôs} miei {moÚ egô} discepoli {maqhta… mathêtês};
    8:32 conoscerete {gnèsesqe ginôskô} la {t¾n ho} verità {¢l»qeian alêtheia} e {kaˆ kai} la {¹ ho} verità {¢l»qeia alêtheia} vi {Øm©j su} farà liberi {™leuqerèsei eleutheroô}». | {kaˆ kai}
    8:33 Essi gli {prÕj pros aÙtÒn autos} risposero {¢pekr…qhsan apokrinomai}: «Noi siamo {™smen eimi} discendenti {spšrma sperma} d'Abraamo {¢bra£m Abraam}, e {kaˆ kai} non siamo mai {pèpote pôpote} stati schiavi {dedouleÚkamen douleuô} di nessuno {oÙdenˆ oudeis}; come {pîj pôs} puoi {-} tu {sÝ su} dire {lšgeij legô}: "Voi diverrete {gen»sesqe ginomai} liberi {™leÚqeroi eleutheros}"?» | {Óti hoti}
    8:34 Gesù {Ð ho „hsoàj Iêsous} rispose {¢pekr…qh apokrinomai} loro {aÙto‹j autos}: «In verità {¢m¾n amên}, in verità {¢m¾n amên} vi {Øm‹n su} dico {lšgw legô} che {-} chi {p©j pas Ð ho} commette {poiîn poieô} il {t¾n ho} peccato {¡mart…an hamartia} è {™stin eimi} schiavo {doàlÒj doulos} del {tÁj ho} peccato {¡mart…aj hamartia}. | {Óti hoti}
    8:35 Ora {d de} lo {Ð ho} schiavo {doàloj doulos} non {oÙ ou} dimora {mšnei menô} per {e„j eis} sempre {tÕn ho a„îna aiôn} nella {™n en tÍ ho} casa {o„k…v oikia}: il {Ð ho} figlio {uƒÕj huios} vi {-} dimora {mšnei menô} per {e„j eis} sempre {tÕn ho a„îna aiôn}.
    8:36 Se {™¦n ean} dunque {oân oun} il {Ð ho} Figlio {uƒÕj huios} vi {Øm©j su} farà liberi {™leuqerèsV eleutheroô}, sarete {œsesqe eimi} veramente {Ôntwj ontôs} liberi {™leÚqeroi eleutheros}.
    8:37 So {oda oida} che {Óti hoti} siete {™ste eimi} discendenti {spšrma sperma} d'Abraamo {¢bra£m Abraam}; ma {¢ll¦ alla} cercate di {zhte‹tš zêteô} uccidermi {¢pokte‹nai apokteinô me egô}, perché {Óti hoti} la {Ð ho} mia {Ð ho ™mÕj emos} parola {lÒgoj logos} non {oÙ ou} penetra {cwre‹ chôreô} in {™n en} voi {Øm‹n su}.
    8:38 Io {™gë egô} dico {lalî laleô} quel che {§ hos} ho visto {˜èraka horaô} presso {par¦ para} il {tù ho} Padre {patrˆ patêr} mio {-}; e {kaˆ kai} voi {Øme‹j su} pure {oân oun} fate {poie‹te poieô} le cose che {§ hos} avete udite {ºkoÚsate akouô} dal {par¦ para toà ho} padre {patrÕj patêr} vostro {-}».
    8:39 Essi gli {aÙtù autos} risposero {¢pekr…qhsan apokrinomai epan legô}: «Nostro {¹mîn egô} padre {Ð ho pat¾r patêr} è {™stin eimi} Abraamo {¢bra£m Abraam}». Gesù {Ð ho „hsoàj Iêsous} disse {lšgei legô} loro {aÙto‹j autos}: «Se {e„ ei} foste {™ste eimi} figli {tškna teknon} di {toà ho} Abraamo {¢bra£m Abraam}, fareste {™poie‹te poieô} le {t¦ ho} opere {œrga ergon} di {toà ho} Abraamo {¢bra¦m Abraam}; | {kaˆ kai}
    8:40 ma {d de} ora {nàn nun} cercate di {zhte‹tš zêteô} uccidermi {¢pokte‹nai apokteinô me egô}, perché {-} vi {Øm‹n su} ho detto {lel£lhka laleô} la {t¾n ho} verità {¢l»qeian alêtheia} che {¿n hos} ho udita {½kousa akouô} da {par¦ para} Dio {toà ho qeoà theos}; Abraamo {¢bra¦m Abraam} non {oÙk ou} fece {™po…hsen poieô} così {toàto houtos}. | {¥nqrwpon anthrôpos Öj hos}
    8:41 Voi {Øme‹j su} fate {poie‹te poieô} le {t¦ ho} opere {œrga ergon} del {toà ho} padre {patrÕj patêr} vostro {Ømîn su}». Essi gli {aÙtù autos} dissero {epan legô}: «Noi {¹me‹j egô} non {oÙ ou} siamo nati {gegenn»meqa gennaô} da {™k ek} fornicazione {porne…aj porneia}; abbiamo {œcomen echô} un solo {›na heis} Padre {patšra patêr}: Dio {tÕn ho qeÒn theos}». | {oân oun}
    8:42 Gesù {Ð ho „hsoàj Iêsous} disse {epen legô} loro {aÙto‹j autos}: «Se {e„ ei} Dio {Ð ho qeÕj theos} fosse {Ãn eimi} vostro {-} Padre {pat¾r patêr}, mi {™mš egô} amereste {ºgap©te agapaô ¨n an}, perché {g¦r gar} io {™gë egô} sono proceduto {™xÁlqon exerchomai} e {kaˆ kai} vengo {¼kw hêkô} da {™k ek} Dio {toà ho qeoà theos}; infatti {g¦r gar} io non {oÙd oude} son venuto {™l»luqa erchomai} da {¢p' apo} me {™mautoà emautou}, ma {¢ll' alla} è {-} lui {™ke‹nÒj ekeinos} che {-} mi {me egô} ha mandato {¢pšsteilen apostellô}. | {Ømîn su}
    8:43 Perché {di¦ dia t… tis} non {oÙ ou} comprendete {ginèskete ginôskô} il {t¾n ho} mio {t¾n ho ™m¾n emos} parlare {lali¦n lalia}? Perché {Óti hoti} non {oÙ ou} potete {dÚnasqe dunamai} dare ascolto {¢koÚein akouô} alla {tÕn ho} mia {tÕn ho ™mÒn emos} parola {lÒgon logos}.
    8:44 Voi {Øme‹j su} siete {™st eimi} figli {-} del {™k ek toà ho} diavolo {diabÒlou diabolos}, che {-} è {-} vostro {-} padre {toà ho patrÕj patêr}, e {kaˆ kai} volete {qšlete thelô} fare {poie‹n poieô} i {t¦j ho} desideri {™piqum…aj epithumia} del {toà ho} padre {patrÕj patêr} vostro {Ømîn su}. Egli {™ke‹noj ekeinos} è stato {Ãn eimi} omicida {¢nqrwpoktÒnoj anthrôpoktonos} fin dal {¢p' apo} principio {¢rcÁj archê} e {kaˆ kai} non {oÙk ou} si è attenuto {œsthken histêmi} alla {™n en tÍ ho} verità {¢lhqe…v alêtheia}, perché {Óti hoti} non {oÙk ou} c' {-}è {œstin eimi} verità {¢l»qeia alêtheia} in {™n en} lui {aÙtù autos}. Quando {Ótan hotan} dice {lalÍ laleô} il {tÕ ho} falso {yeàdoj pseudos}, parla {lale‹ laleô} di {™k ek} quel che {tîn ho} è suo {„d…wn idios} perché {Óti hoti} è {™stˆn eimi} bugiardo {yeÚsthj pseustês} e {kaˆ kai} padre {Ð ho pat¾r patêr} della menzogna {aÙtoà autos}.
    8:45 A me {moi egô}, perché {Óti hoti} io {™gë egô} dico {lšgw legô} la {t¾n ho} verità {¢l»qeian alêtheia}, voi non {oÙ ou} credete {pisteÚetš pisteuô}. | {d de}
    8:46 Chi {t…j tis} di {™x ek} voi {Ømîn su} mi {me egô} convince {™lšgcei elegchô} di {perˆ peri} peccato {¡mart…aj hamartia}? Se {e„ ei} dico {lšgw legô} la verità {¢l»qeian alêtheia}, perché {di¦ dia t… tis} non {oÙ ou} mi {moi egô} credete {Øme‹j su pisteÚetš pisteuô}?
    8:47 Chi {Ð ho} è {ín eimi} da {™k ek} Dio {toà ho qeoà theos} ascolta {¢koÚei akouô} le {t¦ ho} parole {·»mata rhêma} di {toà ho} Dio {qeoà theos}. Per {di¦ dia} questo {toàto houtos} voi {Øme‹j su} non {oÙk ou} le {-} ascoltate {¢koÚete akouô}; perché {Óti hoti} non {oÙk ou} siete {™stš eimi} da {™k ek} Dio {toà ho qeoà theos}».
    8:48 I {oƒ ho} Giudei {„ouda‹oi Ioudaios} gli {aÙtù autos} risposero {¢pekr…qhsan apokrinomai epan legô}: «Non {oÙ ou} diciamo {lšgomen legô} noi {¹me‹j egô} con ragione {kalîj kalôs} che {Óti hoti} sei {e eimi sÝ su} un Samaritano {samar…thj Samaritis} e {kaˆ kai} che {-} hai {œceij echô} un demonio {daimÒnion daimonion}?» | {kaˆ kai}
    8:49 Gesù {„hsoàj Iêsous} replicò {¢pekr…qh apokrinomai}: «Io {™gë egô} non {oÙk ou} ho {œcw echô} un demonio {daimÒnion daimonion}, ma {¢ll¦ alla} onoro {timî timaô} il {tÕn ho} Padre {patšra patêr} mio {mou egô} e {kaˆ kai} voi {Øme‹j su} mi {me egô} disonorate {¢tim£zetš atimazô}.
    8:50 Io {™gë egô} non {oÙ ou} cerco {zhtî zêteô} la {t¾n ho} mia {mou egô} gloria {dÒxan doxa}; v' {-}è {œstin eimi} uno che {Ð ho} la {-} cerca {zhtîn zêteô} e {kaˆ kai} che {-} giudica {kr…nwn krinô}. | {d de}
    8:51 In verità {¢m¾n amên}, in verità {¢m¾n amên} vi {Øm‹n su} dico {lšgw legô} che {-} se {™£n ean} uno {tij tis} osserva {thr»sV têreô} la {tÕn ho} mia {™mÕn emos} parola {lÒgon logos}, non {oÙ ou m¾ mê} vedrà {qewr»sV theôreô} mai {e„j eis tÕn ho a„îna aiôn} la morte {q£naton thanatos}».
    8:52 I {oƒ ho} Giudei {„ouda‹oi Ioudaios} gli {aÙtù autos} dissero {epon legô}: «Ora {nàn nun} sappiamo {™gnèkamen ginôskô} che {Óti hoti} tu hai {œceij echô} un demonio {daimÒnion daimonion}. Abraamo {¢bra¦m Abraam} e {kaˆ kai} i {oƒ ho} profeti {profÁtai profêtês} sono morti {¢pšqanen apothnêiskô}, e {kaˆ kai} tu {sÝ su} dici {lšgeij legô}: "Se {™£n ean} uno {tij tis} osserva {thr»sV têreô} la {tÕn ho} mia {mou egô} parola {lÒgon logos}, non {oÙ ou m¾ mê} gusterà {geÚshtai geuomai} mai {e„j eis tÕn ho a„îna aiôn} la morte {qan£tou thanatos}". | {oân oun}
    8:53 Sei {e eimi} tu {sÝ su} forse {m¾ mê} maggiore {me…zwn megas} del {toà ho} padre {patrÕj patêr} nostro {¹mîn egô} Abraamo {¢bra£m Abraam} il quale {Óstij hostis} è morto {¢pšqanen apothnêiskô}? Anche {kaˆ kai} i {oƒ ho} profeti {profÁtai profêtês} sono morti {¢pšqanon apothnêiskô}; chi {t…na tis} pretendi {seautÕn seautou} di essere {poie‹j poieô}?»
    8:54 Gesù {„hsoàj Iêsous} rispose {¢pekr…qh apokrinomai}: «Se {™¦n ean} io {™gë egô} glorifico {dox£sw doxazô} me stesso {™mautÒn emautou}, la {¹ ho} mia {mou egô} gloria {dÒxa doxa} è {™stin eimi} nulla {oÙdšn oudeis}; chi {Ð ho} mi {me egô} glorifica {dox£zwn doxazô} è {œstin eimi} il {Ð ho} Padre {pat»r patêr} mio {mou egô}, che {Ön hos} voi {Øme‹j su} dite {lšgete legô} essere {™stin eimi} vostro {¹mîn egô} Dio {qeÕj theos}, | {Óti hoti}
    8:55 e {kaˆ kai} non {oÙk ou} l' {aÙtÒn autos}avete conosciuto {™gnèkate ginôskô}; ma {d de} io {™gë egô} lo {aÙtÒn autos} conosco {oda oida}, e se {k¨n kan} dicessi {e‡pw legô} di {Óti hoti} non {oÙk ou} conoscerlo {oda oida aÙtÒn autos}, sarei {œsomai eimi} un bugiardo {yeÚsthj pseustês} come {Ómoioj homoios} voi {Øm‹n su}; ma {¢ll¦ alla} io lo {aÙtÕn autos} conosco {oda oida} e {kaˆ kai} osservo {thrî têreô} la {tÕn ho} sua {aÙtoà autos} parola {lÒgon logos}.
    8:56 Abraamo {¢bra¦m Abraam}, vostro {Ømîn su} padre {Ð ho pat¾r patêr}, ha gioito {ºgalli£sato agalliaô} nell'attesa di {†na hina} vedere {‡dV horaô} il {t¾n ho} mio {t¾n ho ™m»n emos} giorno {¹mšran hêmera}; e {kaˆ kai} l' {-}ha visto {eden horaô}, e {kaˆ kai} se n' {-}è rallegrato {™c£rh chairô}».
    8:57 I {oƒ ho} Giudei {„ouda‹oi Ioudaios} gli {prÕj pros aÙtÒn autos} dissero {epon legô}: «Tu non hai {œceij echô} ancora {oÜpw oupô} cinquant' {pent»konta pentêkonta}anni {œth etos} e {kaˆ kai} hai visto {˜èrakaj horaô} Abraamo {¢bra¦m Abraam}?» | {oân oun}
    8:58 Gesù {„hsoàj Iêsous} disse {epen legô} loro {aÙto‹j autos}: «In verità {¢m¾n amên}, in verità {¢m¾n amên} vi {Øm‹n su} dico {lšgw legô}: prima che {prˆn prin} Abraamo {¢bra¦m Abraam} fosse nato {genšsqai ginomai}, io {™gë egô} sono {e„m… eimi}».
    8:59 Allora {oân oun} essi presero {Ãran airô} delle pietre {l…qouj lithos} per {†na hina} tirargliele {b£lwsin ballô ™p' epi aÙtÒn autos}; ma {d de} Gesù {„hsoàj Iêsous} si nascose {™krÚbh kruptô} e {kaˆ kai} uscì {™xÁlqen exerchomai} dal {™k ek toà ho} tempio {ƒeroà hieros}.

    [Modificato da Credente 30/06/2020 16:15]
  • OFFLINE
    Coordin.
    00 13/04/2012 09:52
    Nel testo di Giovanni 20 vi sono importanti sfumature da notare e sottolineare:
    la prima considerazione  è relativa ai tre verbi che descrivono il "VEDERE" dei tre protagonisti del racconto giovanneo: Maria di Magdala, Giovanni e Pietro; essi sono tradotti in italiano, seguendo la traduzione latina, con il generico "vide", mentre, dall’analisi filologica, sono lemmi che descrivono verbi diversissimi tra loro; intendono cioè esprimere le differenti sfumature del vedere, dando origine così alle relative implicazioni sulla descrizione di ciò che essi VEDONO.

    Nel versetto 1 il verbo greco (blépei), traduce il termine "scorge" e non un semplice "vide":
    Maria di Magdala si recò al sepolcro quando "era ancora buio" per visitare il corpo di Gesù e rendergli omaggio, come il rito funerario giudaico prevedeva: bruciare gli aromi nel sepolcro e ungere la salma - esternamente, cioè sopra ai lini -, e la pietra sepolcrale.

    La donna, recandosi verso la tomba, scorge da lontano che la pietra è stata ribaltata e, impaurita, corre a chiamare Pietro, temendo per la cattiva sorte toccata al corpo del Signore: "Hanno portato via il Signore dal sepolcro e non sappiamo dove l’hanno posto", (v 2).

    Il verbo scorgere riferisce perfettamente l’impossibilità, da parte di Maria, di raggiungere particolari circa la descrizione del sepolcro e di quanto era accaduto nei suoi pressi, perché ancora buio, e rende l’idea del suo stato d’animo agitato, perché presa da timore per eventuali manomissioni avvenute nella tomba a discapito del corpo del Signore; le è mancata la possibilità per osservare cosa fosse veramente accaduto.

    Nel versetto 5 il verbo greco usato è parakýpsas blépei, dal verbo parakýpto, che vuol significare un gesto simile a quello di chi si affaccia da un finestrino di un treno in corsa e protende il capo a guardare in avanti: dunque è da rendersi meglio con "data una sbirciata / un’occhiata, "; le traduzioni invece portano un semplice e solo "chinatosi, vide", senza far comprendere  la qualità del vedere, e cioè per dare  uno sguardo fugace, impreciso.

    Giovanni quindi, dopo aver dato uno sguardo generico, non entra nel sepolcro,  ma aspetta il capo degli Apostoli, Pietro, come a volergi dare la precedenza, in quanto era arrivato successivamente presso la tomba perché più lento, nella corsa, del giovane discepolo.

    Cosa scorge Giovanni senza però entrare nel sepolcro, quindi dall’esterno?
    Questa pericope è molto importante e risolutrice di alcuni problemi posti sul percorso della nostra indagine; viene descritta cioè la posizione delle fasce, tà othónia, viste all’interno del sepolcro: mentre nel versetto 6 il participio predicativo segue il sostantivo, qui il participio precede il nome: scorge distendersi i teli.


    È evidente l’intento dell’autore, ossia il voler sottolineare il verbo rispetto agli oggetti e cioè che i teli si stanno distendendo: blépei keímena tà othónia (v 5); l’azione dello stendersi, dell’afflosciarsi dei teli è vista quindi dall’apostolo Giovanni, privilegio che il Signore ha concesso soltanto a lui, forse come premio per la fedeltà a chi non l’ha abbandonato neanche nel momento più grave: Stavano presso la croce di Gesù sua madre, la sorella di sua madre, Maria di Clèofa, Maria di Magdala e il discepolo che egli amava (Gv 19,25).

    Il versetto 8 infatti così termina: il discepolo che era giunto per primo al sepolcro vi entra solo dopo che lo ha fatto Pietro, e facendo memoria di ciò che aveva sbirciato dall’esterno appena arrivato sul luogo - cioè lo stendersi dei teli - e la condizione dei teli visti nello stato successivo, dall’interno della tomba - i teli completamente distesi su se stessi - dice, nel raccontare l’esperienza che aveva egli stesso fatto: "vide e credette" (Gv 20,8); Giovanni infatti fa di questo vedere un vedere con i propri occhi, utilizzando per questa ulteriore sfumatura il verbo greco "oráo".

    L’altro verbo da prendere in esame è teoréi, teoréi tà otónia, presente al  versetto 6 della pericope. Il vedere di Pietro è in verità un osservare, un constatare, un guardare con molta attenzione, e perciò molto più che un vedere generico, superficiale, leggero - così infatti è tradotto dai dizionari di lingua greca.

    Pietro, dopo quell’osservazione, attenta e scrupolosa della condizione dei teli, cerca di capire quello che invece Giovanni aveva già compreso: Pietro non era stato presente durante lo svolgimento della sepoltura di Gesù, ma quello che ha osservato gli è sufficiente a destargli meraviglia, stupore.

    L’evangelista Luca disegna molto bene lo stato d’animo con il quale Pietro esce dal sepolcro dopo l’esperienza dell’osservare: "E tornò a casa pieno di stupore per l’accaduto" (24,12).

    I tre verbi sono quindi paradigmatici di un cammino di fede, cominciato dagli Apostoli e poi comunicato a noi, in quell’esperienza che l’umanità imparerà a chiamare Chiesa; prima l’autore descrive il vedere di Giovanni con il verbo blépei, cioè un vedere appena accennato, frettoloso, incerto: comincia cioè il cammino di fede del singolo fedele.

    Poi il verbo teoréi, cioè l’osservare, il meditare, il soffermarsi e se vogliamo, anche il meravigliarsi di ciò che è accaduto; è lo stadio successivo ma non ancora definitivo.

    Il terzo verbo, eiden, è il vedere che porta alla fede certa, il vedere con i propri occhi, l’esperienza che porta alla certezza di ciò che si credeva precedentemente e che ora è invece evidente; in greco è espresso con il verbo epìsteusen, cioè ciò che è  certo, manifesto.

    Ecco dunque come i termini greci, correttamente tradotti, possono restituire al sacro testo, uno spessore e un significato molto più reali e coinvolgenti.

    ::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::
    Passiamo ad analizzare un altro termine: il verbo keímena, il participio di keímai. In latino corrisponde al verbo jaceo, cioè giacere, essere disteso.
    La Volgata traduce con il termine posita, dal verbo ponere cioè mettere giù.


    Come è facilmente intuibile le fasce non sono per terra così come è tradotto in lingua italiana, ma distese, cioè non cambiano luogo dalla posizione iniziale, si afflosciano soltanto su se stesse, senza manomissioni, senza che siano svolte.

    Ciò che aveva scorto Giovanni diviene per Pietro e lo stesso Giovanni, certezza: le fasce si sono adagiate su se stesse, determinando l’osservazione e la contemplazione di Pietro.

    E siamo giunti finalmente al sudario, altro oggetto importante per la nostra ricerca e ricostruzione del testo.

    Il versetto 7 così comincia: kaì tò sudárion, "e il sudario". Il sudario, come si vede nel racconto di Lazzaro, veniva usato per asciugare il viso appunto dal sudore, poco usato però, quanto ad impiego, nel rito funerario ebraico.

    Nel Nuovo Testamento il termine greco "soudárion" è usato quattro volte: due nel vangelo di Giovanni, Gv 11,44, la risurrezione di Lazzaro, e in Gv 20,2, la risurrezione di Gesù; una sola volta nel vangelo di Luca, 19,20, nota come la parabola delle mine o dei talenti, e negli Atti degli Apostoli, 19,12.

    La Bibbia di Gerusalemme riporta per la risurrezione di Gesù la traduzione di soudárion in sudario, nei tre passi citati, con il termine fazzoletto. Perché? Il sudario infatti era un fazzoletto, non un telo per l’uso funerario.

    Non si deve fare confusione tra sudario e sindone, cioè tra fazzoletto e panno mortuario, equivoco non del tutto sventato soprattutto tra molti esegeti e storici, i quali hanno anche immaginato una similitudine tra i due termini.

    Il sudario è un fazzolettone di tela di forma quadrata o rettangolare, più o meno di 60-80 centimetri per lato; la Sindone è un lenzuolo funerario di dimensioni molto più ampie, tali da contenere frontalmente e dorsalmente un corpo umano. Se Giovanni non parla della sindone è perché non la vede in quanto è completamente avvolta dalle fasce, forse tre, e dal sudario posto esternamente sul capo.

    Il versetto infatti prosegue: "che gli era stato posto sul capo". Giuseppe di Arimatea ha fasciato il corpo di Cristo fino al collo, sul capo poi ha messo il sudario, forse per non lasciare gli unguenti esposti all’aria senza protezione; naturalmente il sudario aveva la stessa funzione delle fasce e cioè quella di avvolgere il capo di Cristo già avvolto dalla Sindone così come tutto il corpo.

    I sinottici parlano di un totale avvolgimento, corpo e capo, Giovanni invece dice che al di sopra della Sindone c’era il sudario che avvolgeva il capo.

    Infatti egli utilizza il verbo avvolgere, entylísso, usato anche da Matteo e Luca per indicare l’atto dell’avvolgere la Sindone intorno al corpo di Cristo; l’Apostolo infatti esprime letteralmente "che era sul capo di lui", rafforzando il luogo e la posizione del sudario.

    Alcuni esegeti ritengono che il sudario in oggetto menzionato da Giovanni fosse quello interno, la mentoniera; questa dall’interno, a risurrezione avvenuta, avrebbe contribuito alla sollevazione di quella parte del lino che avvolgeva il capo, mentre tutto il resto era afflosciato; ma Giovanni a nostro parere non poteva descrivere un oggetto che non vedeva, quindi siamo certi che il sudario era posto esternamente alla Sindone stessa.

    Come era posizionato il sudario? La CEI traduce "non per terra con le bende, ma piegato in un luogo a parte". Il testo greco non dice che le fasce si trovavano per terra, ma soltanto che il sudario non era disteso con le fasce: il participio è stato erroneamente tradotto con piegato invece che con avvolto, facendolo derivare dal sostantivo entyle; questo termine corrisponde alla parola coperta, e questa, è noto, serve per avvolgere; il Rocci traduce il termine con avvolgere, involgere, ravvolgere.

    Per quanto riguarda l’avverbio korìs, questo è tradotto separatamente, in disparte: infatti in latino è detto sed separatim involutum, cioè "ma separatamente avvolto", oltre che differentemente, al contrario, invece.
    Poiché Giovanni vuole descrivere l’opposizione, è bene tradurre con al contrario, rafforzato dal fatto che l’avverbio è posto tra l’avversativo e il verbo: non disteso ma al contrario avvolto.
    È messa in evidenza la differente posizione delle tele, ma non il luogo differente.


    Infatti rispetto al luogo così la pericope prosegue: eis héna tópon, in un luogo; anche qui si sono formate due scuole: quelli che traducono nello stesso luogo, esattamente al suo posto, nella medesima posizione, e quelli che traducono invece, a nostro parere forzando il testo originale, "in un luogo a parte", e cioè in un altro posto.

    Quando Pietro negli Atti 12,17 dice che "uscì e si incamminò verso un altro luogo", l’autore utilizza il termine héteron per indicare il lemma altro; perché dunque qui non ha usato lo stesso termine: eis héteron tópon? La Volgata infatti traduce il passo degli Atti: In alium locum.

    L’aggettivo numerale heîs, sorretto dalla preposizione eis, prende il significato di stesso, medesimo. Infatti sempre la Volgata traduce con in unum locum, cioè nella stessa posizione, nello stesso luogo.

    Il sudario dunque sarebbe rimasto nella medesima posizione, o nello stesso luogo, mentre le fasce avevano cambiato posizione perché distese.

    Giovanni infatti non nomina nessun altro luogo certo, non dicendo chiaramente dove fosse posizionato il sudario; ciò significa che rimane nello stesso posto di quello iniziale e non altrove; il sostantivo topos infatti è tradotto dal Rocci con il termine luogo ma anche posizione.

    Soffermandoci ancora una volta sul numerale heis, notiamo che altri numerali quali mìa e hèn sono tradotti dal Bonazzi con il termine "unico": il sudario, al contrario delle fasce, era avvolto in una posizione unica, nel senso di singolare, eccezionale, irripetibile; invece di essere disteso sulla pietra sepolcrale con le fasce, era rialzato ed avvolto, inarcato; probabilmente perchè prosciugandosi gli aromi usati (mistura di mirra ed aloe)  era rimasta come inamidata.

    Pietro dunque vede le fasce distese sulla pietra sepolcrale senza effrazioni o manomissioni; come se il corpo che vi era contenuto vi fosse sgusciato passandovi attraverso. Il sudario, al contrario, come se ancora avvolgesse ancora il capo di Cristo; Luca infatti tratteggia lo stato d’animo dell’Apostolo dopo l’esperienza straordinaria avvenuta nel sepolcro: "e se ne tornò meravigliandosi tra sé per l’accaduto" (Lc 24,12).

    ::::::::::::::::::::::::::::::::::::::
    Tenere presenti le suddette annotazioni, perchè anche la traduzione interlineare non riesce sempre a far emergere il significato del testo.

    GIOVANNI 20:1 Il {tÍ ho} primo giorno {mi´ heis} della {tîn ho} settimana {sabb£twn sabbaton}, la mattina presto {prw prôi}, mentre {-} era {oÜshj eimi} ancora {œti eti} buio {skot…aj skotia}, Maria {mar…a Maria} Maddalena {¹ ho magdalhn¾ Magdalênê} andò {œrcetai erchomai} al {e„j eis tÕ ho} sepolcro {mnhme‹on mnêmeion} e {kaˆ kai} vide {blšpei blepô} la {tÕn ho} pietra {l…qon lithos} tolta {ºrmšnon airô} dal {™k ek toà ho} sepolcro {mnhme…ou mnêmeion}. | {d de}
    20:2 Allora {oân oun} corse {tršcei trechô œrcetai erchomai} verso {prÕj pros} Simon {s…mwna Simôn} Pietro {pštron Petros} e {kaˆ kai} l' {tÕn ho}altro {¥llon allos} discepolo {maqht¾n mathêtês} che {Ön hos} Gesù {Ð ho „hsoàj Iêsous} amava {™f…lei fileô} e {kaˆ kai} disse {lšgei legô} loro {aÙto‹j autos}: «Hanno tolto {Ãran airô} il {tÕn ho} Signore {kÚrion kurios} dal {™k ek toà ho} sepolcro {mnhme…ou mnêmeion} e {kaˆ kai} non {oÙk ou} sappiamo {o‡damen oida} dove {poà pou} l' {aÙtÒn autos}abbiano messo {œqhkan tithêmi}». | {kaˆ kai prÕj pros}
    20:3 Pietro {Ð ho pštroj Petros} e {kaˆ kai} l' {Ð ho}altro {¥lloj allos} discepolo {maqht»j mathêtês} uscirono {™xÁlqen exerchomai} dunque {oân oun} e {kaˆ kai} si avviarono {½rconto archô} al {e„j eis tÕ ho} sepolcro {mnhme‹on mnêmeion}.
    20:4 I {oƒ ho} due {dÚo duo} correvano {œtrecon trechô} assieme {Ðmoà homou}, ma {kaˆ kai} l' {Ð ho}altro {¥lloj allos} discepolo {maqht¾j mathêtês} corse {prošdramen protrechô} più veloce {t£cion tachion} di {toà ho} Pietro {pštrou Petros} e {kaˆ kai} giunse {Ãlqen erchomai} primo {prîtoj prôtos} al {e„j eis tÕ ho} sepolcro {mnhme‹on mnêmeion}; | {d de}
    20:5 e {kaˆ kai}, chinatosi {parakÚyaj parakuptô}, vide {blšpei blepô} le {t¦ ho} fasce {ÑqÒnia othonion} per terra {ke…mena keimai}, ma {mšntoi mentoi} non {oÙ ou} entrò {e„sÁlqen eiserchomai}.
    20:6 Giunse {œrcetai erchomai} intanto {oân oun} anche {kaˆ kai} Simon {s…mwn Simôn} Pietro {pštroj Petros} che {-} lo {aÙtù autos} seguiva {¢kolouqîn akoloutheô} ed {kaˆ kai} entrò {e„sÁlqen eiserchomai} nel {e„j eis tÕ ho} sepolcro {mnhme‹on mnêmeion}, e {kaˆ kai} vide {qewre‹ theôreô} le {t¦ ho} fasce {ÑqÒnia othonion} per terra {ke…mena keimai},
    20:7 e {kaˆ kai} il {tÕ ho} sudario {soud£rion soudarion} che {Ö hos} era stato {Ãn eimi} sul {™pˆ epi tÁj ho} capo {kefalÁj kefalê} di Gesù {aÙtoà autos}, non {oÙ ou} per terra {ke…menon keimai} con {met¦ meta} le {tîn ho} fasce {Ñqon…wn othonion}, ma {¢ll¦ alla} piegato {™ntetuligmšnon entulissô} in {e„j eis} un {›na heis} luogo {tÒpon topos} a parte {cwrˆj chôris}.
    20:8 Allora {tÒte tote} entrò {e„sÁlqen eiserchomai} anche {kaˆ kai} l' {Ð ho}altro {¥lloj allos} discepolo {maqht¾j mathêtês} che {Ð ho} era giunto {™lqën erchomai} per primo {prîtoj prôtos} al {e„j eis tÕ ho} sepolcro {mnhme‹on mnêmeion}, e {kaˆ kai} vide {eden horaô}, e {kaˆ kai} credette {™p…steusen pisteuô}. | {oân oun}
    20:9 Perché {g¦r gar} non avevano ancora {oÙdšpw oudepô} capito {Édeisan oida} la {t¾n ho} Scrittura {graf¾n grafê}, secondo la quale {Óti hoti} egli {aÙtÕn autos} doveva {de‹ dei} risuscitare {¢nastÁnai anistêmi} dai {™k ek} morti {nekrîn nekros}.
    20:10 I {oƒ ho} discepoli {maqhta… mathêtês} dunque {oân oun} se ne tornarono {¢pÁlqon aperchomai} a {prÕj pros} casa {aÙtoÝj autos}. | {p£lin palin}
    20:11 Maria {mar…a Maria}, invece {d de}, se ne stava {eƒst»kei histêmi} fuori {œxw exô} vicino {-} al {prÕj pros tù ho} sepolcro {mnhme…J mnêmeion} a {-} piangere {kla…ousa klaiô}. Mentre {æj hôs} piangeva {œklaien klaiô}, si chinò {parškuyen parakuptô} a {-} guardare {-} dentro {e„j eis} il {tÕ ho} sepolcro {mnhme‹on mnêmeion}, | {oân oun}
    20:12 ed {kaˆ kai} ecco {-}, vide {qewre‹ theôreô} due {dÚo duo} angeli {¢ggšlouj aggelos}, vestiti {-} di {™n en} bianco {leuko‹j leukos}, seduti {kaqezomšnouj kathezomai} uno {›na heis} a {prÕj pros} capo {tÍ ho kefalÍ kefalê} e {kaˆ kai} l'altro {›na heis} ai {prÕj pros to‹j ho} piedi {pos…n pous}, lì {-} dov' {Ópou hopou}era stato {œkeito keimai} il {tÕ ho} corpo {sîma sôma} di {toà ho} Gesù {„hsoà Iêsous}.
    20:13 Ed {kaˆ kai} essi {™ke‹noi ekeinos} le {aÙtÍ autos} dissero {lšgousin legô}: «Donna {gÚnai gunê}, perché {t… tis} piangi {kla…eij klaiô}?» Ella rispose {lšgei legô} loro {aÙto‹j autos}: «Perché {Óti hoti} hanno tolto {Ãran airô} il {tÕn ho} mio {mou egô} Signore {kÚriÒn kurios} e {kaˆ kai} non {oÙk ou} so {oda oida} dove {poà pou} l' {aÙtÒn autos}abbiano deposto {œqhkan tithêmi}».
    20:14 Detto {e„poàsa legô} questo {taàta houtos}, si voltò {™str£fh strefô} indietro {e„j eis t¦ ho Ñp…sw opisô} e {kaˆ kai} vide {qewre‹ theôreô} Gesù {tÕn ho „hsoàn Iêsous} in piedi {˜stîta histêmi}; ma {kaˆ kai} non {oÙk ou} sapeva {Édei oida} che {Óti hoti} fosse {™stin eimi} Gesù {„hsoàj Iêsous}.
    20:15 Gesù {„hsoàj Iêsous} le {aÙtÍ autos} disse {lšgei legô}: «Donna {gÚnai gunê}, perché {t… tis} piangi {kla…eij klaiô}? Chi {t…na tis} cerchi {zhte‹j zêteô}?» Ella {™ke…nh ekeinos}, pensando {dokoàsa dokeô} che {Óti hoti} fosse {™stin eimi} l' {Ð ho}ortolano {khpourÒj kêpouros}, gli {aÙtù autos} disse {lšgei legô}: «Signore {kÚrie kurios}, se {e„ ei} tu {sÝ su} l' {aÙtÒn autos}hai portato via {™b£stasaj bastazô}, dimmi {e„pš legô moi egô} dove {poà pou} l' {aÙtÒn autos}hai deposto {œqhkaj tithêmi}, e io {k¢gë kagô} lo {aÙtÕn autos} prenderò {¢rî airô}».
    20:16 Gesù {„hsoàj Iêsous} le {aÙtÍ autos} disse {lšgei legô}: «Maria {mari£m Maria}!» Ella {™ke…nh ekeinos}, voltatasi {strafe‹sa strefô}, gli {aÙtù autos} disse {lšgei legô} in ebraico {˜braŽst… Hebraisti}: «Rabbunì {rabbouni rhabbi}!» che {Ö hos} vuol dire {lšgetai legô}: «Maestro {did£skale didaskalos}!»
    20:17 Gesù {„hsoàj Iêsous} le {aÙtÍ autos} disse {lšgei legô}: «Non {m» mê} trattenermi {¤ptou haptô mou egô}, perché {g¦r gar} non sono ancora {oÜpw oupô} salito {¢nabšbhka anabainô} al {prÕj pros tÕn ho} Padre {patšra patêr}; ma {d de} va' {poreÚou poreuomai} dai {prÕj pros toÝj ho} miei {mou egô} fratelli {¢delfoÚj adelfos}, e {kaˆ kai} di' {e„p legô} loro {aÙto‹j autos}: "Io salgo {¢naba…nw anabainô} al {prÕj pros tÕn ho} Padre {patšra patêr} mio {mou egô} e {kaˆ kai} Padre {patšra patêr} vostro {Ømîn su}, al {-} Dio {qeÒn theos} mio {mou egô} e {kaˆ kai} Dio {qeÕn theos} vostro {Ømîn su}"». | {kaˆ kai}
    20:18 Maria {mari¦m Maria} Maddalena {¹ ho magdalhn¾ Magdalênê} andò ad {œrcetai erchomai} annunciare {¢ggšllousa aggellô} ai {to‹j ho} discepoli {maqhta‹j mathêtês} che {Óti hoti} aveva visto {˜èraka horaô} il {tÕn ho} Signore {kÚrion kurios}, e {kaˆ kai} che {-} egli le {aÙtÍ autos} aveva detto {epen legô} queste cose {taàta houtos}.
    20:19 La sera {Ñy…aj opsia} di {tÍ ho} quello {™ke…nV ekeinos} stesso {-} giorno {¹mšrv hêmera}, che {-} era {-} il {tÍ ho} primo {mi´ heis} della settimana {sabb£twn sabbaton}, mentre {kaˆ kai} erano chiuse {kekleismšnwn kleiô} le {tîn ho} porte {qurîn thura} del {-} luogo {-} dove {Ópou hopou} si trovavano {Ãsan eimi} i {oƒ ho} discepoli {maqhtaˆ mathêtês} per {di¦ dia} timore {tÕn ho fÒbon fobos} dei {tîn ho} Giudei {„ouda…wn Ioudaios}, Gesù {Ð ho „hsoàj Iêsous} venne {Ãlqen erchomai} e {kaˆ kai} si presentò {œsth histêmi} in {e„j eis} mezzo {tÕ ho mšson mesos} a {-} loro {-}, e {kaˆ kai} disse {lšgei legô}: «Pace {e„r»nh eirênê} a voi {Øm‹n su}!» | {oÜshj eimi oân oun aÙto‹j autos}
    20:20 E {kaˆ kai}, detto {e„pën legô} questo {toàto houtos}, mostrò {œdeixen deiknumi} loro {aÙto‹j autos} le {t¦j ho} mani {ce‹raj cheir} e {kaˆ kai} il {t¾n ho} costato {pleur¦n pleura}. I {oƒ ho} discepoli {maqhtaˆ mathêtês} dunque {oân oun}, veduto {„dÒntej horaô} il {tÕn ho} Signore {kÚrion kurios}, si rallegrarono {™c£rhsan chairô}.
    20:21 Allora {oân oun} Gesù {Ð ho „hsoàj Iêsous} disse {epen legô} loro {aÙto‹j autos} di nuovo {p£lin palin}: «Pace {e„r»nh eirênê} a voi {Øm‹n su}! Come {kaqëj kathôs} il {Ð ho} Padre {pat»r patêr} mi {me egô} ha mandato {¢pšstalkšn apostellô}, anch'io {k¢gë kagô} mando {pšmpw pempô} voi {Øm©j su}».
    20:22 Detto {e„pën legô} questo {toàto houtos}, soffiò su {™nefÚshsen emfusaô} di {-} loro {-} e {kaˆ kai} disse {lšgei legô}: «Ricevete {aÙto‹j autos} lo Spirito {l£bete lambanô} Santo {¤gion hagios}. | {kaˆ kai pneàma pneuma}
    20:23 A chi {¥n an tinwn tis} perdonerete {¢fÁte afiêmi} i {t¦j ho} peccati {¡mart…aj hamartia}, saranno perdonati {¢fšwntai afiêmi}; a chi {¥n an tinwn tis} li {-} riterrete {kratÁte krateô}, saranno ritenuti {kekr£thntai krateô}». | {aÙto‹j autos}
    20:24 Or {d de} Tommaso {qwm©j Thômas}, detto {Ð ho legÒmenoj legô} Didimo {d…dumoj Didumos}, uno {eŒj heis} dei {™k ek tîn ho} dodici {dèdeka dôdeka}, non {oÙk ou} era {Ãn eimi} con {met' meta} loro {aÙtîn autos} quando {Óte hote} venne {Ãlqen erchomai} Gesù {„hsoàj Iêsous}.
    20:25 Gli {oƒ ho} altri {¥lloi allos} discepoli {maqhta… mathêtês} dunque {oân oun} gli {aÙtù autos} dissero {œlegon legô}: «Abbiamo visto {˜wr£kamen horaô} il {tÕn ho} Signore {kÚrion kurios}!» Ma {d de} egli {Ð ho} disse {epen legô} loro {aÙto‹j autos}: «Se {™¦n ean} non {m¾ mê} vedo {‡dw horaô} nelle {™n en ta‹j ho} sue {aÙtoà autos} mani {cersˆn cheir} il {tÕn ho} segno {tÚpon tupos} dei {tîn ho} chiodi {¼lwn hêlos}, e {kaˆ kai} se non metto {b£lw ballô} il {tÕn ho} mio {mou egô} dito {d£ktulÒn daktulos} nel {e„j eis tÕn ho} segno {tÚpon tupos} dei {tîn ho} chiodi {¼lwn hêlos}, e {kaˆ kai} se {-} non {-} metto {b£lw ballô} la {t¾n ho} mia {mou egô} mano {ce‹ra cheir} nel {e„j eis t¾n ho} suo {aÙtoà autos} costato {pleur¦n pleura}, io non {oÙ ou m¾ mê} crederò {pisteÚsw pisteuô}».
    20:26 Otto {Ñktë oktô} giorni {¹mšraj hêmera} dopo {meq' meta}, i {oƒ ho} suoi {aÙtoà autos} discepoli {maqhtaˆ mathêtês} erano {Ãsan eimi} di nuovo {p£lin palin} in casa {œsw esô}, e {kaˆ kai} Tommaso {qwm©j Thômas} era {-} con {met' meta} loro {aÙtîn autos}. Gesù {Ð ho „hsoàj Iêsous} venne {œrcetai erchomai} a {tîn ho} porte {qurîn thura} chiuse {kekleismšnwn kleiô}, e {kaˆ kai} si presentò {œsth histêmi} in {e„j eis} mezzo {tÕ ho mšson mesos} a {-} loro {-}, e {kaˆ kai} disse {epen legô}: «Pace {e„r»nh eirênê} a voi {Øm‹n su}!» | {kaˆ kai}
    20:27 Poi {eta eita} disse {lšgei legô} a {tù ho} Tommaso {qwm´ Thômas}: «Porgi {fšre ferô} qua {sou su} il {tÕn ho} dito {d£ktulÒn daktulos} e {kaˆ kai} vedi {‡de ide} le {t¦j ho} mie {mou egô} mani {ce‹r£j cheir}; porgi {fšre ferô} la {t¾n ho} mano {ce‹r£ cheir} e {kaˆ kai} mettila {b£le ballô} nel {e„j eis t¾n ho} mio {mou egô} costato {pleur£n pleura}; e {kaˆ kai} non {m¾ mê} essere {g…nou ginomai} incredulo {¥pistoj apistos}, ma {¢ll¦ alla} credente {pistÒj pistos}». | {ïde hôde kaˆ kai sou su}
    20:28 Tommaso {qwm©j Thômas} gli {aÙtù autos} rispose {¢pekr…qh apokrinomai epen legô}: «Signor {Ð ho kÚriÒj kurios} mio {mou egô} e {kaˆ kai} Dio {Ð ho qeÒj theos} mio {mou egô}!» | {kaˆ kai}
    20:29 Gesù {Ð ho „hsoàj Iêsous} gli {aÙtù autos} disse {lšgei legô}: «Perché {Óti hoti} mi {me egô} hai visto {˜èrak£j horaô}, tu {-} hai creduto {pep…steukaj pisteuô}; beati {mak£rioi makarios} quelli che {oƒ ho} non {m¾ mê} hanno visto {„dÒntej horaô} e {kaˆ kai} hanno creduto {pisteÚsantej pisteuô}!»
    20:30 Or {-} Gesù {Ð ho „hsoàj Iêsous} fece {™po…hsen poieô} in presenza dei {™nèpion enôpion tîn ho} discepoli {maqhtîn mathêtês} molti {poll¦ polus} altri {¥lla allos} segni miracolosi {shme‹a sêmeion}, che {§ hos} non {oÙk ou} sono {œstin eimi} scritti {gegrammšna grafô} in {™n en} questo {toÚtJ houtos} libro {tù ho bibl…J biblion}; | {mn men oân oun kaˆ kai aÙtoà autos}
    20:31 ma {d de} questi {taàta houtos} sono stati scritti {gšgraptai grafô}, affinché {†na hina} crediate {pisteÚshte pisteuô} che {Óti hoti} Gesù {„hsoàj Iêsous} è {™stin eimi} il {Ð ho} Cristo {cristÕj Christos}, il {Ð ho} Figlio {uƒÕj huios} di {toà ho} Dio {qeoà theos}, e {kaˆ kai}, affinché {†na hina}, credendo {pisteÚontej pisteuô}, abbiate {œchte echô} vita {zw¾n zôê} nel {™n en tù ho} suo {aÙtoà autos} nome {ÑnÒmati onoma}.
    [Modificato da Credente 30/06/2020 16:30]
  • OFFLINE
    Coordin.
    00 16/04/2012 21:31

    Molto significative sono le differenziazioni dei verbi e dei termini usati in questo brano di Giovanni cap.21 di cui viene riportata una traduzione da cui si distinguono sfumature che non appaiono nella traduzione corrente.

     Traduzione letterale di Gv 21,15-17

     15 Quand'ebbero mangiato, Gesù disse a Simon Pietro: "Simone di Giovanni, mi ami (AGAPAO) tu più di costoro?". Gli rispose: "Certo, Signore, tu lo sai che ti voglio bene (FILEO)". Gli disse: "Pasci (BOSCHE) i miei agnellini (ARNION)".

     16 Gli disse di nuovo: "Simone di Giovanni, mi ami (AGAPAO)?". Gli rispose: "Certo, Signore, tu lo sai che ti voglio bene (FILEO) ". Gli disse: "Custodisci (POIMANO) le mie pecore(PROBATA) (in alcuni codici importanti però troviamo “giovani pecore”) ".

     17 Gli disse per la terza volta: "Simone di Giovanni, mi vuoi bene (FILEO)?". Pietro rimase addolorato che per la terza volta gli dicesse: Mi vuoi bene?, e gli disse: "Signore, tu sai tutto; tu sai che ti voglio bene (FILEO)". Gli rispose Gesù: "Pasci (BOSCHE) le mie pecore (PROBATA).

     :::::::::::::::::::::::::::::::::::

    Annotazioni

    A) Per quanto riguarda la domanda di Gesù a Pietro troviamo questa sequenza:

    1) MI AMI ?           2) MI AMI ?            3) MI VUOI BENE?

    B) Per quanto riguarda la risposta di Pietro troviamo sempre lo stesso termine che indica un generico e non molto impegnativo“TI VOGLIO BENE”.

    Sembra quasi che Gesù chiedesse nelle prime due domande a Pietro se lo amasse con un amore esclusivo e puro e poi, vista la  risposta circospetta e non tanto esposta fatta da Pietro, adatta l’ultima domanda alla sua risposta timorosa perchè probabilmente era consapevole dei suoi limiti, vista l’esperienza del triplice rinnegamento.

    C) Per quanto riguarda i soggetti affidati alla cura di Pietro troviamo (secondo  codici importanti ):

    1) AGNELLINI     2) PECORELLE        3) PECORE

    Per agnellini e pecorelle,  Gesù usa un diminutivo che fa pensare alla tenerezza che egli ha per i soggetti più deboli del Suo gregge.

    Vi è inoltre da sottolineare che secondo questa triplice gradazione di maturità del gregge, a Pietro compete la cura di tutto il gregge di Cristo e non solo di una parte di esso.

    D) Per quanto riguarda i verbi usati da Gesù per indicare l’azione pastorale di Pietro, troviamo:

    1) Pasci (o anche: nutri, provvedi il cibo), (in greco "bosche")

    2) Custodisci (o anche proteggi, sorveglia, amministra), (in greco "poimano")

    3) Pasci ( in greco "bosche")

    I compiti di Pietro pertanto si distinguono e di inquadrano meglio alla luce dei verbi usati nell'originale greco.

     Nelle traduzioni correnti purtroppo queste sfumature non si trovano e i verbi greci, che sono diversi fra loro, vengono comunemente tradotti sempre con lo stesso termine, il che non permette di cogliere il messaggio evangelico nelle sue diverse gradazioni e profondità.

    -----------------------------------------

     Giovanni 21:1 Dopo {met¦ meta} queste cose {taàta houtos}, Gesù {Ð ho „hsoàj Iêsous} si {˜autÕn heautou} manifestò {™fanšrwsen faneroô} di nuovo {p£lin palin} ai {to‹j ho} discepoli {maqhta‹j mathêtês} presso {™pˆ epi} il {tÁj ho} mar {qal£sshj thalassa} di {tÁj ho} Tiberiade {tiberi£doj Tiberias}; e {d de} si {-} manifestò {™fanšrwsen faneroô} in questa maniera {oÛtwj houtôs}.

    21:2 Simon {s…mwn Simôn} Pietro {pštroj Petros}, Tommaso {qwm©j Thômas} detto {Ð ho legÒmenoj legô} Didimo {d…dumoj Didumos}, Natanaele {naqana¾l Nathanaêl} di {Ð ho ¢pÕ apo} Cana {kan¦ Kana} di {tÁj ho} Galilea {galila…aj Galilaia}, i {oƒ ho} figli {toà ho} di Zebedeo {zebeda…ou Zebedaios} e {kaˆ kai} due {dÚo duo} altri {¥lloi allos} dei {™k ek tîn ho} suoi {aÙtoà autos} discepoli {maqhtîn mathêtês} erano {Ãsan eimi} insieme {Ðmoà homou}. | {kaˆ kai kaˆ kai kaˆ kai}
    21:3 Simon {s…mwn Simôn} Pietro {pštroj Petros} disse {lšgei legô} loro {aÙto‹j autos}: «Vado a {Øp£gw hupagô} pescare {¡lieÚein halieuô}». Essi gli {aÙtù autos} dissero {lšgousin legô}: «Veniamo {™rcÒmeqa erchomai} anche {kaˆ kai} noi {¹me‹j egô} con {sÝn sun} te {so… su}». Uscirono {™xÁlqon exerchomai} e {kaˆ kai} salirono {™nšbhsan embainô} sulla {e„j eis tÕ ho} barca {plo‹on ploion}; e {kaˆ kai} quella {™ke…nV ekeinos} notte {tÍ ho nuktˆ nux} non presero {™p…asan piazô} nulla {oÙdšn oudeis}. | {™n en}
    21:4 Quando {d de} già {½dh êdê} era {genomšnhj ginomai} mattina {prwaj prôia}, Gesù {„hsoàj Iêsous} si presentò {œsth histêmi} sulla {e„j eis tÕn ho} riva {a„gialÒn aigialos}; i {oƒ ho} discepoli {maqhtaˆ mathêtês} però {mšntoi mentoi} non {oÙ ou} sapevano {Édeisan oida} che {Óti hoti} era {™stin eimi} Gesù {„hsoàj Iêsous}.
    21:5 Allora {oân oun} Gesù {Ð ho „hsoàj Iêsous} disse {lšgei legô} loro {aÙto‹j autos}: «Figlioli {paid…a paidion}, avete {œcete echô} del pesce {ti tis prosf£gion prosfagion}?» Gli {aÙtù autos} risposero {¢pekr…qhsan apokrinomai}: «No {oÜ ou}». | {m» mê}
    21:6 Ed {d de} egli {Ð ho} disse {epen legô} loro {aÙto‹j autos}: «Gettate {b£lete ballô} la {tÕ ho} rete {d…ktuon diktuon} dal {e„j eis t¦ ho} lato {mšrh meros} destro {dexi¦ dexios} della {toà ho} barca {plo…ou ploion} e {kaˆ kai} ne {-} troverete {eØr»sete heuriskô}». Essi dunque {oân oun} la {-} gettarono {œbalon ballô}, e {kaˆ kai} non potevano {‡scuon ischuô} più {oÙkšti ouketi} tirarla {˜lkÚsai helkô aÙtÕ autos} su {-} per {¢pÕ apo} il {toà ho} gran numero {pl»qouj plêthos} di {tîn ho} pesci {„cqÚwn ichthus}.
    21:7 Allora {oân oun} il {Ð ho} discepolo {maqht¾j mathêtês} che {Ön hos} Gesù {Ð ho „hsoàj Iêsous} amava {ºg£pa agapaô} disse {lšgei legô} a {tù ho} Pietro {pštrJ Petros}: «È {™stin eimi} il {Ð ho} Signore {kÚriÒj kurios}!» Simon {s…mwn Simôn} Pietro {pštroj Petros}, udito {¢koÚsaj akouô} che {Óti hoti} era {™stin eimi} il {Ð ho} Signore {kÚriÒj kurios}, si cinse {diezèsato diazônnumi} la {tÕn ho} veste {™pendÚthn ependutês}, perché {g¦r gar} era {Ãn eimi} nudo {gumnÒj gumnos}, e {kaˆ kai} si {˜autÕn heautou} gettò {œbalen ballô} in {e„j eis} mare {t¾n ho q£lassan thalassa}. | {™ke‹noj ekeinos oân oun}
    21:8 Ma {d de} gli {oƒ ho} altri {¥lloi allos} discepoli {maqhtaˆ mathêtês} vennero {Ãlqon erchomai} con la {tù ho} barca {ploiar…J ploiarion}, perché {g¦r gar} non {oÙ ou} erano {Ãsan eimi} molto distanti {makr¦n makros} da {¢pÕ apo} terra {tÁj ho gÁj gê} (circa {æj hôs} duecento {diakos…wn diakosioi} cubiti {phcîn pêchus}), trascinando {sÚrontej surô} la {tÕ ho} rete {d…ktuon diktuon} con i {tîn ho} pesci {„cqÚwn ichthus}. | {¢ll¦ alla ¢pÕ apo}
    21:9 Appena {æj hôs} scesero {¢pšbhsan apobainô} a {e„j eis} terra {t¾n ho gÁn gê}, videro {blšpousin blepô} là {keimšnhn keimai} della brace {¢nqraki¦n anthrakia} e {kaˆ kai} del pesce {Ñy£rion opsarion} messovi su {™pike…menon epikeimai}, e {kaˆ kai} del pane {¥rton artos}. | {oân oun}
    21:10 Gesù {Ð ho „hsoàj Iêsous} disse {lšgei legô} loro {aÙto‹j autos}: «Portate {™nšgkate ferô} qua {-} dei {¢pÕ apo tîn ho} pesci {Ñyar…wn opsarion} che {ïn hos} avete preso {™pi£sate piazô} ora {nàn nun}».
    21:11 Simon {s…mwn Simôn} Pietro {pštroj Petros} allora {oân oun} salì {¢nšbh anabainô} sulla {-} barca {-} e {kaˆ kai} tirò {e†lkusen helkô} a {e„j eis} terra {t¾n ho gÁn gê} la {tÕ ho} rete {d…ktuon diktuon} piena {mestÕn mestos} di centocinquantatré {˜katÕn hekaton pent»konta pentêkonta triîn treis} grossi {meg£lwn megas} pesci {„cqÚwn ichthus}; e benché {-} ce {-} ne {-} fossero {Ôntwn eimi} tanti {tosoÚtwn tosoutos}, la {tÕ ho} rete {d…ktuon diktuon} non {oÙk ou} si strappò {™sc…sqh schizô}. | {kaˆ kai}
    21:12 Gesù {Ð ho „hsoàj Iêsous} disse {lšgei legô} loro {aÙto‹j autos}: «Venite a {deàte deute} far colazione {¢rist»sate aristaô}». E {d de} nessuno {oÙdeˆj oudeis} dei {tîn ho} discepoli {maqhtîn mathêtês} osava {™tÒlma tolmaô} chiedergli {™xet£sai exetazô aÙtÒn autos}: «Chi {t…j tis} sei {sÝ su e eimi}?» Sapendo {e„dÒtej oida} che {Óti hoti} era {™stin eimi} il {Ð ho} Signore {kÚriÒj kurios}.
    21:13 Gesù {„hsoàj Iêsous} venne {œrcetai erchomai}, prese {lamb£nei lambanô} il {tÕn ho} pane {¥rton artos} e {kaˆ kai} lo {-} diede {d…dwsin didômi} loro {aÙto‹j autos}; e {kaˆ kai} così anche {Ðmo…wj homoiôs} il {tÕ ho} pesce {Ñy£rion opsarion}. | {kaˆ kai}
    21:14 Questa {toàto houtos} era {-} già {½dh êdê} la terza volta {tr…ton triton} che {-} Gesù {„hsoàj Iêsous} si manifestava {™fanerèqh faneroô} ai {to‹j ho} suoi {-} discepoli {maqhta‹j mathêtês}, dopo {-} esser risuscitato {™gerqeˆj egeirô} dai {™k ek} morti {nekrîn nekros}.
    21:15 Quand' {Óte hote}ebbero fatto colazione {ºr…sthsan aristaô}, Gesù {Ð ho „hsoàj Iêsous} disse {lšgei legô} a {tù ho} Simon {s…mwni Simôn} Pietro {pštrJ Petros}: «Simone {s…mwn Simôn} di Giovanni {„w£nnou Iôannês}, mi {me egô} ami {¢gap´j agapaô} più {plšon polus} di questi {toÚtwn houtos}?» Egli {aÙtù autos} rispose {lšgei legô}: «Sì {na… nai}, Signore {kÚrie kurios}, tu {sÝ su} sai {odaj oida} che {Óti hoti} ti {se su} voglio bene {filî fileô}». Gesù {-} gli {aÙtù autos} disse {lšgei legô}: «Pasci {bÒske boskô} i {t¦ ho} miei {mou egô} agnelli {¢rn…a arnion}». | {oân oun}
    21:16 Gli {aÙtù autos} disse {lšgei legô} di nuovo {p£lin palin}, una seconda volta {deÚteron deuteros}: «Simone {s…mwn Simôn} di Giovanni {„w£nnou Iôannês}, mi {me egô} ami {¢gap´j agapaô}?» Egli rispose {lšgei legô}: «Sì {na… nai}, Signore {kÚrie kurios}; tu {sÝ su} sai {odaj oida} che {Óti hoti} ti {se su} voglio bene {filî fileô}». Gesù {-} gli {aÙtù autos} disse {lšgei legô}: «Pastura {po…maine poimainô} le {t¦ ho} mie {mou egô} pecore {prÒbat£ probaton}». | {aÙtù autos}
    21:17 Gli {aÙtù autos} disse {lšgei legô} la {tÕ ho} terza volta {tr…ton triton}: «Simone {s…mwn Simôn} di Giovanni {„w£nnou Iôannês}, mi {me egô} vuoi bene {file‹j fileô}?» Pietro {Ð ho pštroj Petros} fu rattristato {™lup»qh lupeô} che {Óti hoti} egli avesse detto {epen legô} la {tÕ ho} terza volta {tr…ton triton}: «Mi {me egô} vuoi bene {file‹j fileô}?» E {kaˆ kai} gli {aÙtù autos} rispose {lšgei legô}: «Signore {kÚrie kurios}, tu {sÝ su} sai {odaj oida} ogni cosa {p£nta pas}; tu {sÝ su} conosci {ginèskeij ginôskô} che {Óti hoti} ti {se su} voglio bene {filî fileô}». Gesù {Ð ho „hsoàj Iêsous} gli {aÙtù autos} disse {lšgei legô}: «Pasci {bÒske boskô} le {t¦ ho} mie {mou egô} pecore {prÒbat£ probaton}. | {aÙtù autos}

    [Modificato da Coordin. 16/04/2012 21:46]
  • OFFLINE
    Credente
    00 23/03/2013 12:19
  • OFFLINE
    Credente
    00 05/01/2019 14:19
    Per poter visualizzare la BIBBIA INTERLINEARE, con traduzione in INGLESE, dall'originale ebraico (Vecchio Testamento) o greco (Nuovo Testamento),
    PAROLA PER PAROLA , cliccare sul seguente link:
    (Per ricercare un versetto occorre scegliere il libro biblico dal menu a tendina posta in alto a sinistra, e poi per cercare il versetto scegliere dal menu posto immediatamente a destra del menu precedente )

              BIBBIA INTERLINEARE-