00 22/07/2016 12:44
ISLAM IN GUERRA DA 14 SECOLI

L’ideologia è il meccanismo capace di tirar fuori la parte più oscura della nostra natura legittimandola come buona. L’ideologia abbatte le civiltà e porta fame e miseria ai popoli, a cui impone il dominio dei tiranni.

Oggi si comincia a capire che quella jihadista è un’ideologia. Essa – ha scritto Le Monde – “chiama alla lotta contro gli infedeli, gli ebrei e i crociati, gli Occidentali: un discorso totalitario che predica la guerra con tutti i mezzi contro i miscredenti e altri non credenti”.


Ma è un’ideologia molto antica. Erroneamente si crede che nasca in odio al moderno Occidente. In realtà è stata da sempre (ed è) in guerra con tutte le culture, tutte le civiltà e le religioni diverse da sé. Ed è in guerra perfino nel suo stesso seno (per esempio fra sciiti e sunniti).

E’ un’ideologia del dominio. E i suoi devastanti effetti non sono stati inferiori a quelli dei totalitarismi del Novecento.

Secondo i calcoli di Bill Warner – direttore del “Center for the Study of Political Islam” – la conquista musulmana del Medio Oriente, dell’Anatolia e del Nordafrica – che rappresentavano metà della cristianità antica – ha fatto almeno 50 milioni di vittime.

La conquista islamica dell’Oriente – dove ha spazzato via l’antichissima civiltà persiana e zoroastriana – ha poi prodotto la morte di 10 milioni di buddisti la cui religione è stata estirpata dalla “via della seta” e dall’Afghanistan.

L’attacco all’India ha distrutto metà di quella civiltà facendo circa 80 milioni di vittime. Mentre nell’Africa subsahariana le vittime cristiane e animiste del Jihad sarebbero circa 120 milioni.

Guglielmo Piombini – al cui saggio pubblicato su “Il grande tradimento” devo la conoscenza di Warner – calcola:

“Sommando tutte queste cifre si giunge alla conclusione che dal settimo secolo a oggi approssimativamente 270 milioni di ‘infedeli’ sono morti per la gloria politica dell’Islam, un numero di vittime che probabilmente supera quelle del comunismo”.

Piombini conclude:

“La Jihad rappresenta quindi, per durata e per conseguenze, una delle istituzioni più rilevanti della storia umana, che ha sconvolto la vita di centinaia di milioni di persone per quasi 1400 anni. Eppure, a livello storico, è quasi completamente ignorata”.

In effetti sono rari coloro che hanno alzato i veli sulla storia vera e non hanno avuto vita facile nei salotti dell’intellighentsia occidentale. Per esempio Oriana Fallaci e Bat Ye’or.

EURABIA

Loro da tempo hanno lanciato l’allarme: l’Occidente, imbevuto di mentalità politically correct e di odio delle proprie radici (cristiane), è ipnotizzato dalle sirene del multiculturalismo e ignora completamente cosa storicamente è stato ed è l’Islam, cosicché l’Eurabia esiste già nella “sottomissione” della nostra cultura relativista.

Del resto l’intellighentsia occidentale ha vissuto lo stesso abbaglio con il comunismo. Oggi i cantori del multiculturalismo esaltano la “magnifica” civiltà islamica con analoga ignoranza dei fatti. E le élite politiche continuano a sostenere che il problema sarebbe solo il terrorismo.

Cosicché lasciamo che regimi come Arabia Saudita e Pakistan (o Iran) siano protagonisti riconosciuti e legittimati dei consessi internazionali e del “grande gioco”.

Le caste occidentali non vedono il problema rappresentato dall’Islam, così come non colgono il pericolo del nostro nichilismo occidentale che è diventato anche un disastro demografico e ha prodotto un vuoto spirituale e – appunto – demografico che rischia di essere riempito in modo traumatico e devastante per la nostra civiltà.

Sottovalutando la questione islamica e le conseguenze della “dittatura del relativismo”, poi, tali Caste agitano solo e sempre il fantasma del “populismo” come se fosse il pericolo e non piuttosto la reazione dei popoli al pericolo.

Come se il problema fosse rappresentato dalla Brexit, dalle nazioni che difendono la loro identità e pretendono di decidere le loro sorti, sentendosi tradite e abbandonate dalle Caste che sono al potere.

Luigi Amicone giustamente osserva: “La minaccia non è il populismo, ma il nichilismo occidentale (che fa guadagnare terreno a quello islamico)”.