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Esperienze e testimonianze dell'aldilà.

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    Credente
    13/03/2010 23:41
    Dopo un incidente un sacerdote viene portato a
    visitare Inferno, Purgatorio e Paradiso
    Articolo tratto dal sito Profezie del terzo millennio
    Un pastore cattolico della Florida settentrionale
    afferma che durante un’"esperienza di premorte"
    (NDE, Near Death Experience) gli sarebbe stato
    mostrato l’aldilà, avrebbe anche visto sacerdoti e
    perfino vescovi sia in paradisoche nell'inferno.
    Il sacerdote è Don Jose Maniyangat, della chiesa di
    S. Maria in Macclenny, e afferma che l'evento
    sarebbe avvenuto il 14 aprile 1985 - domenica della
    Divina Misericordia - quando ancora viveva nel suo
    Paese natale, l'India. Vi presentiamo questo caso
    lasciandolo al vostro discernimento.
    Ora 54enne e ordinato sacerdote nel 1975, Don
    Maniyangat ricorda che si stava recando ad una
    missione per celebrare la Messa quando la moto che stava guidando - un mezzo di trasporto
    molto comune in quei luoghi - venne travolto da una jeepcondotta da un uomo ubriaco.
    Don Maniyangat ha raccontato a Spirit Daily che dopo l’incidente venne trasportato
    d’urgenza in un ospedale distante più di 50 chilometri e durante il tragitto accadde che «la mia
    anima uscì fuori dal corpo. Immediatamente vidi il mio angelo custode», spiega Don
    Maniyangat. «Inoltre vidi il mio corpo e le persone che mi stavano trasportando all'ospedale.
    Stavano gridando, e subito l'angelo mi disse, "Sto per portarti in Cielo. Il Signore desidera
    incontrarti". Disse però che prima voleva mostrarmi l'inferno e il purgatorio».
    Don Maniyangat afferma che in quel momento, in un’orribile visione, l’inferno si aprì davanti
    ai suoi occhi. Era spaventoso. «Vidi Satana e persone che lottavano, che venivano torturate, e
    che gridavano» racconta il sacerdote. «E c’era anche il fuoco. Vidi il fuoco. Vidi persone che
    soffrivano e l'angelo mi disse che ciò era dovuto ai peccati mortali e al fatto che non si erano
    pentite. Quello era il punto. Erano impenitenti».
    Il sacerdote racconta che gli venne spiegato che ci sono sette "gradi" o livelli di sofferenza
    negli inferi. Coloro che in vita hanno commesso "peccato mortale dopo peccato mortale"
    soffrono il calore più intenso. "Avevano dei corpi ed erano molto brutti, tanto crudeli e brutti,
    orribili", dice Don Maniyangat.
    «Erano umani ma erano come mostri: spaventosi, delle cose dall’aspetto molto brutto. Ho
    visto persone che conoscevo ma non posso dire chi erano. L'angelo mi disse che non mi era
    permesso rivelarlo».
    I peccati che li avevano condotti in quella condizione – spiega il sacerdote - erano
    trasgressioni come l’aborto, l’omosessualità, l’odio e il sacrilegio. Se si fossero pentiti,
    sarebbero andati in purgatorio - gli avrebbe detto l'angelo. Don Jose rimase sorpreso delle
    persone che vide nell'inferno. Alcuni erano sacerdoti, altri erano vescovi. «Ce n’erano molti,
    perché avevano fuorviato la gente» afferma il sacerdote [...]. «Erano persone che non mi sarei
    mai aspettato di trovare la».
    Dopo di ciò, il purgatorio gli si aprì innanzi. Anche lì ci sono sette livelli - dice Maniyangat -
    e c’è il fuoco, ma è molto menointenso di quello dell'inferno, e là non c’erano "liti o lotte". La
    sofferenza principale è data dal fatto che non possono vedere Dio. Il sacerdote afferma che le
    anime che erano in purgatorio potevano aver commesso numerosi peccati mortali, ma erano
    arrivate là in virtù del semplice pentimento - ed ora avevano la gioia di sapere che un giorno
    sarebbero andate in Cielo. "Ho avuto la possibilità di comunicare con le anime", dice Don
    Maniyangat, che dà l’impressione di essere una persona pia e santa. «Mi hanno chiesto di
    pregare per loro e di chiedere anche alla gente di pregare per loro». Il suo angelo, che era
    "molto bello, luminoso e bianco", difficile da descrivere a parole - dice Don Maniyangat, lo
    portò a quel punto in Paradiso. Allora un tunnel - come quello descritto in tanti casi di
    esperienze di premorte - si materializzò.
    «Il Paradiso si aprì ed io sentii la musica, gli angeli che cantavano e che lodavano Dio»
    racconta il sacerdote. «Una musica bellissima. Non ho mai sentito una musica come quella in
    questo mondo. Ho visto Dio faccia a faccia, e Gesù e Maria, erano così luminosi e sfolgoranti.
    Gesù mi disse, "Ho bisogno di te. Voglio che torni indietro. Nella tua seconda vita, per il Mio
    popolo sarai uno strumento di guarigione, e camminerai in una terra straniera e parlerai una
    lingua straniera".». Di lì ad un anno, Don Maniyangat si trovava appunto in una terra lontana
    chiamata Stati Uniti.
    Il sacerdote dice che il Signore era molto più bello di qualsiasi immagine esistente su questa
    terra. Il Suo Volto somigliava a quello del Sacro Cuore, ma era molto più luminoso, dice Don
    Maniyangat, che paragona questa luce a quella di "mille soli". La Madonna era accanto a
    Gesù. Anche in questo caso sottolinea che, le rappresentazioni terrene sono "solo un'ombra"
    di come Maria SS. è realmente. Il sacerdote afferma che la Vergine gli disse semplicemente di
    fare tutto ciò che suo Figlio aveva detto.
    Il Paradiso, dice il sacerdote, ha una bellezza, una pace, e una felicità che sono "un milione di
    volte" superiori a qualsiasi cosa che conosciamo sulla terra.
    «Ho visto anche là sacerdoti e vescovi», nota Don Jose. «Le nuvole erano differenti - non
    scure o cupe, ma splendenti. Bellissime. Molto luminose. E c’erano fiumi che erano differenti
    da quelli che si vedono qui. E’ quella la nostra vera casa. Non ho sperimentato mai nella mia
    vita quel genere di pace e di gioia».
    Maniyangat dice che la Madonna e il suo angelo gli appaiono ancora. La Vergine appare ogni
    primo sabato, durante la meditazione mattutina. «E’ personale, e serve per guidarmi nel mio
    ministero», spiega il pastore, la cui chiesa si trova a trenta miglia dal centro di Jacksonville.
    «Le apparizioni sono private, non pubbliche. Il suo viso è sempre lo stesso, ma un giorno
    appare con il Bambino, un giorno come Nostra Signora delle Grazie, o come Nostra Signora
    dei Dolori. A seconda dell’occasione appare in modi diversi. Mi ha detto che il mondo è pieno
    di peccato e mi ha chiesto di digiunare, pregare e offrire la Messaper il mondo, perché Dio
    non lo punisca. Abbiamo bisogno di più preghiera. È preoccupata per il futuro del mondo a
    causa dell’aborto, dell’omosessualità e dell’eutanasia. Ha detto che se la gente non ritorna a
    Dio, ci sarà il Castigo».
    Il messaggio principale, tuttavia, è di speranza: come tanti altri, Don Maniyangat ha visto che
    l’aldilà era pieno di una luce che guarisce, e al suo ritorno ha portato con sé un po’ di quella
    luce. Qualche tempo dopo ha fondato un ministero di guarigione e dice di aver visto persone
    guarire da ogni tipo di malattia, dall’asma fino al cancro. [...]
    E’ stato mai attaccato dal diavolo? Sì, particolarmente prima delle funzioni religiose. E’ stato
    vessato. È stato assalito fisicamente. Ma questo è niente - afferma lui - in confronto alla grazia
    che ha ricevuto.
    Ci sono casi di cancro, AIDS, problemi di cuore, ischemia arteriosa. Molte persone attorno a
    lui sperimentano il cosiddetto "riposodello spirito" [la persona cade a terra e vi resta per un
    po’ di tempo in una specie di "sonno"; N.d.R.]. E quando accade ciò, sentono in loro la pace e
    a volte vengono segnalate anche guarigioni che sono un assaggio di ciò che lui ha visto e
    vissuto in Paradiso.
    [Modificato da Coordin. 31/03/2011 08:43]
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    Coordin.
    31/03/2011 09:00
    men

    Don Maniyangat
    [Modificato da Coordin. 31/03/2011 09:06]
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    06/07/2011 01:02

    Il medico Scapagnini ritrova la fede dopo un pre-morte

    Il neuroendocrinologo Umberto Scapagnini, già ricercatore e docente presso l’Istituto HAYMANS dell’Università di Gand (Belgio), la YC Medical Center San Francisco, California, al MIT di Boston, consulente della NASA e professore ordinario presso l’Università degli Studi di Catania, ha voluto mettere per iscritto nel suo libro “Il cielo può attendere (Piemme 2011) la sua esperienza pre-morte.

    Scapagnini, autore di oltre 500 pubblicazioni scientifiche su prestigiose riviste internazionali, co-editore di oltre 20 volumi scientifici e decano della facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università di Catania, ha voluto raccontare quel che gli è accaduto nel 2008. Lui stesso presenta così il volume: «È un incrocio tra la dimensione scientifica del mio lavoro, il rapporto tra cervello sistema endocrino e sistema immunitario, e una dimensione spirituale. Alla fine questa seconda, lo confesso, ha prevalso. E per chi, come me, viene da studi scientifici non è poco. Ho sentito che c’è qualche altra cosa rispetto ai dati scientifici e alla fisicità razionale della realtà che ci circonda».

    Nel 2007 gli è stato asportato un melanoma sotto al muscolo temporale e nel 2008 in un violento incidente stradale sbatte la testa e il petto, venendo ricoverato in situazione disperata. Sempre nello stesso anno i medici ritrovano il tumore dandogli un mese di vita. Si sottopone ad un anticorpo monoclonale ma gli effetti collaterali lo portano al coma premortale. Scapagnini riceve due estreme unzioni e ricorda un tunnel di luce: «Stavo morendo. La mia mano sinistra fu fermata da mia mamma, morta un anno prima. Poi ho visto Padre Pio, che mi ha detto: “Devi seguire la volontà del Signore”». In quel momento si è svegliato e ha raccontato ai medici presenti l’accaduto, per poi ritornare in coma per ancora 70 giorni. Nel libro viene ovviamente raccontata a fondo questa sorta di vita parallela e misteriosa: «riconobbi la mia trisnonna in piazza dei Martiri a Napoli. Ma io non l’avevo mai vista prima! Poi mio fratello Sergio mi portò una vecchia foto in cui ebbi la conferma che si trattava proprio della nostra ava». Il tumore intanto è completamente sparito.

    La sua storia, non certo isolata, si inserisce ovviamente nel dibattito intorno al fine vita. Al settimanale Oggi ha raccontato:«Prima che mi accadesse tutto questo ero favorevole all’eutanasia. Ma quando ero in coma ho combattuto come un leone per restare vivo. E una forza superiore all’uomo mi ha dato l’energia per resistere e vincere la lotta contro le cellule maligne. Mentre mi trovavo nel buio del coma, riuscivo a percepire l’amore, le sensazioni e a momenti le parole che mi dicevano, anche se non potevo rispondere. Anche per questo adesso ho cambiato idea sul testamento biologico. Non firmerei più a favore, perché ora so cosa vuol dire sentire e non poter reagire, sapere e non poter dire. Non possiamo mai sapere realmente cosa pensa quella persona immobile sul letto. E se quella persona volesse vivere? Prima avrei firmato, adesso no».

    In questo video è lui stesso a raccontare la sua esperienza durante la trasmissione “Maurizio Costanzo Talk” del 15/3/11.

     

    Segue il video:

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    17/10/2011 23:07
    A questa tematica abbiamo dedicato una apposita sezione che si trova al seguente collegamento, per eventuale approfondimento:

    ESPERIENZE DELLA VITA OLTRE LA VITA
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    19/12/2019 18:48
    "NDE: una raccolta di testimonianze" è un documentario realizzato da Lara Peviani sul tema delle NDE ("Near Death Experience" ovvero le Esperienze di Premorte"). Contiene interviste realizzate in varie parti d' Italia a testimoni diretti o indiretti di queste esperienze al confine tra la vita e la morte. Il documentario si propone di aprire una finestra su questi interessanti fenomeni di cui la maggior parte delle persone ha una conoscenza molto superficiale e che spesso nell'opinione comune vengono relegati nell' ambito del mistico o del magico. Si tratta invece di un argomento che nei secoli ha interessato filosofi, teologi, psicanalisti ed tuttora offre uno spunto di acceso dibattito tra gli scienziati soprattutto per ciò che riguarda la coscienza e la sua possibile sopravvivenza oltre la morte del corpo fisico.

    Maggiori informazioni sul documentario sono disponibili al sito:
    www.ndedocumentario.it