CREDENTI

L'ESAME DI COSCIENZA e la PENITENZA

  • Messaggi
  • OFFLINE
    Coordin.
    00 13/03/2010 09:54
    Regnum Crucis

    L'esame di coscienza trova il suo fondamento biblico nelle seguenti espressioni di s.Paolo


    1Co 11,28 Ciascuno, pertanto, esamini se stesso e poi mangi di questo pane e beva di questo calice;

    Ga 6,4 Ciascuno esamini invece la propria condotta e allora solo in se stesso e non negli altri troverà motivo di vanto...


    Cos'è il sacramento della Penitenza?

    La Penitenza, chiamata anche confessione, è il sa­cramento istituito da Gesù Cristo per rimettere i pec­cati commessi dopo il Battesimo.

    Le parti del sacramento della Penitenza:

    Contrizione: è un atto della volontà, un dolore del­l'anima e della detestazione del peccato commesso unita al proposito di non peccare più in av­venire.

    Confessione: consiste nell'accusa dettagliata dei pro­pri peccati fatta al confessore per averne 1'as­soluzione e la penitenza.

    Assoluzione: è la sentenza che il sacerdote pronuncia in nome di Gesù Cristo, per rimettere i peccati al penitente.

    Soddisfazione: o penitenza sacramentale, è la pre­ghiera o l'opera buona imposta dal confessore a castigo e a correzione del peccatore, e a sconto della pena temporanea meritata pec­cando.

  • OFFLINE
    Coordin.
    00 13/03/2010 09:55
    Regnum Crucis

    Effetti della confessione ben fatta


    conferisce la grazia santificante con la quale sono rimessi i peccati mortali e anche i veniali con­fessati e dei quali si ha dolore;

    commuta la pena eterna nella temporale, della quale pure vien rimesso più o meno secondo le disposizioni;

    restituisce i meriti delle buone opere fatte prima di commettere il peccato mortale;

    da’ all'anima aiuti opportuni per non ricadere nella colpa e ridona la pace alla coscienza,


    ESAME DI COSCIENZA

    per preparare una buona confessione generale (di tutta la vita o dell'anno)

    E' utile iniziare questo esame leggendo le Annota­zioni da 32 a 42 degli Esercizi Spirituali di sant'Igna­zio.

    Nella confessione bisogna accusare almeno tutti i peccati mortali, non ancora ben confessati (in una buona confessione), e che si ricordano. Indicare, nella misura del possibile, la loro specie e il loro numero.

    Per questo si domandi a Dio la grazia di ben cono­scere le proprie colpe e ci si esamini sui Dieci Co­mandamenti e i precetti della Chiesa, sui peccati capi­tali e sui doveri del proprio stato.

    Preghiera per un buon esame di coscienza

    Santissima Vergine Maria, Madre mia, degnatevi di ottenermi un sincero dolore per aver offeso Iddio... il fermo proposito di correggermi... e la grazia di fare una buona confessione.

    San Giuseppe, degnatevi intercedere per me presso Gesù e Maria.

    Mio buon Angelo Custode, degnatevi di ricordarmi i miei peccati e aiutatemi a ben accusarli senza falsa vergogna.


    Si può, anche, recitare il Veni Sancte Spiritus.

    E' bene, nella misura che si rammentano i propri peccati, pentirsi e domandarne perdono a Dio, implo­rando la grazia di un fermo proposito di non più commetterne.

    Per una buona confessione generale di tutta la vita, sarà bene, senza obbligo, scrivere i peccati e accusarsene secondo il metodo cronologico. Si veda l'Annotazione 56 degli Esercizi, considerando la pro­pria vita di periodo in periodo. L'accusa delle colpe sarà così molto facilitata.

    N.B.: 1) Il peccato mortale suppone sempre tre ele­menti essenziali: la gravità della materia, la piena avvertenza, il deliberato consenso.

    2) L'accusa della specie e del numero è ne­cessaria per i peccati di desiderio.


  • OFFLINE
    Coordin.
    00 13/03/2010 09:56
    Regnum Crucis

    Comandamenti di Dio



    Io sono il Signore Dio tuo, non avrai altro Dio all'infuori di me

    I Comandamento (Preghiere, religione):

    Ho mancato alle preghiere? Le ho recitate male? Ho temuto di mostrarmi cristiano per rispetto umano? Ho trascurato di istruirmi sulle verità della religio­ne? Ho acconsentito a dubbi volontari?... in pensieri... in parole? Ho letto libri o giornali empi? Ho parlato e agito contro la religione? Ho mormorato contro Dio e la sua Provvidenza? Ho appartenuto a società empie (massoneria, comunismo, sette eretiche, etc.)? Ho praticato la superstizione... consultato le carte e gli indovini?... partecipato a pratiche magiche? Ho tentato Dio?

    - Peccati contro la Fede: ho rifiutato di ammettere una o più verità rivelate da Dio e insegnate dalla Chiesa?... o di accettare la Rivelazione una volta co­nosciuta?... o di studiarne le prove di credibilità? Ho rinunciato alla vera Fede? Qual'è il mio rispetto per la Chiesa?

    - Peccati contro la Speranza: ho mancato di fiducia nella bontà e Provvidenza di Dio? Ho disperato nella possibilità di vivere da vero cristiano, quantunque se ne domandi la grazia? Credo veramente alle promes­se di Dio di aiutare chi lo prega umilmente e confida nella sua Bontà e Onnipotenza? In senso inverso: ho peccato di presunzione abusando della Bontà di Dio, illudendomi di ricevere comunque il perdono, confon­dendo buono con bonaccione?

    - Peccati contro la Carità: ho rifiutato di amare Dio al di sopra di ogni cosa? Ho trascorso settimane e mesi senza mai compiere il minimo atto d'amore verso Dio, senza pensare a Lui? Indifferenza religiosa, Ateismo, Materialismo, Empietà, Laicismo (non riconoscere i diritti di Dio e di Cristo Re sulla società e sugli individui). Ho profanato le cose sante? In particolare: confessioni e comunioni sacrileghe?

    - Carità verso il prossimo: vedo nel prossimo un'ani­ma fatta ad immagine di Dio? Lo amo per amore di Dio e di Gesù? Questo amore è naturale o è sopran­naturale, ispirato dalla fede? Ho disprezzato, dete­stato, deriso il prossimo?


    Non nominare il nome di Dio invano

    II Comandamento (Giuramenti e bestemmie):

    Ho giurato falsamente o inutilmente? Ho imprecato contro me stesso e contro gli altri? Ho mancato di rispetto al nome di Dio, della Vergine o dei Santi?... li ho nominati con irriverenza o per gioco? Ho bestem­miato mormorando contro Dio nelle prove? Ho osser­vato i voti?


    Ricordati di santificare le feste

    III Comandamento (Messa, lavoro):

    A questo comandamento si riferiscono il 1° e il 2° precetto della Chiesa.

    Ho mancato alla Messa per mia colpa?... sono giunto in ritardo? Ho assistito senza rispetto? Ho lavorato o fatto lavorare senza necessità e senza permesso nei giorni festivi? Ho trascurato l'istruzione religio­sa? Ho profanato le feste con riunioni o divertimenti pericolosi per la fede e i costumi?


    Onora il padre e la madre

    IV Comandamento (Genitori, superiori):

    Figli: ho mancato di rispetto?... ho disobbedito?... ho causato dispiaceri ai genitori? Ho trascurato di assisterli nella loro vita e, soprattutto, al momento della morte? Ho trascurato di pregare per loro, nelle pene della vita e, soprattutto, dopo la morte? Ho disprezzato o non tenuto conto dei loro saggi pareri?

    Genitori: mi sono sempre preoccupato dell'educa­zione dei figli? Ho pensato a dare o procurare loro l'istruzione religiosa? Li ho fatti pregare? Mi sono preoccupato di accostarli presto ai sacramenti? Ho scelto per loro le scuole più sicure? Ho diligente­mente vigilato su loro?... li ho consigliati, ripresi, corretti?

    Nelle loro scelte, li ho assistiti e consigliati per il loro vero bene? Ho ispirato loro buone abitudini? Al momento della scelta dello stato, ho fatto prevalere la mia volontà o quella di Dio?

    Sposi: mancato al sostegno reciproco? L'amore per il coniuge è veramente paziente, longanime, premu­roso, pronto a tutto? ... ho mosso critiche al coniuge in presenza dei figli? ... l'ho maltrattato?

    Inferiori: (impiegati, servitori, operai, soldati). Ho mancato di rispetto, d'obbedienza ai superiori? Ho fat­to loro torti con critiche ingiuste, o in altro modo? Ho mancato nell'adempimento dei miei doveri? Ho abusato della fiducia?

    Superiori: (padroni, dirigenti, ufficiali). Ho mancato alla giustizia commutativa, non dando loro il dovu­to?... alla giustizia sociale (assicurazioni, previdenze, etc.)? Ho punito ingiustamente? Ho mancato alla ca­rità non procurando gli aiuti necessari? Ho vigilato con cura sulla moralità? Ho favorito il compimento dei doveri religiosi?... l'istruzione religiosa dei dipen­denti? Ho sempre trattato i dipendenti con bontà, equità, carità?


    Non uccidere

    V Comandamento (Ira, violenza, scandalo):

    Mi sono abbandonato all'ira? Ho avuto desideri di vendetta? Ho desiderato il male del mio prossimo? Ho conservato sentimenti di rancore, di ruggini e di odio? Ho violato la grande legge del perdono? Ho ingiuriato, percosso, ferito? Pratico la pazienza? Ho dato cattivi consigli? Ho scandalizzato con parole o atti? Ho trasgredito gravemente e volontariamente il Codice stradale (anche senza conseguenze)? Sono re­sponsabile di infanticidio, aborto o eutanasia?


    Non fornicare –

    Non desiderare la donna d'altri

    VI e IX Comandamento (Impurità, pensieri, parole, azioni)

    Mi sono soffermato volontariamente in pensieri o desideri contrari alla purezza? Sono pronto a fuggire le occasioni di peccato: conversazioni e divertimenti pericolosi, letture e immagini immodeste? Ho indos­sato abiti indecenti? Ho commesso azioni disoneste, da solo?... con altri? Mantengo legami o amicizie colpevoli? Sono responsabile di abusi o frodi nell'uso del matrimonio? Ho rifiutato, senza motivi sufficien­ti, il debito coniugale?

    La fornicazione (relazioni sessuali fra uomo e don­na) al di fuori del matrimonio è sempre peccato mortale (anche fra fidanzati). Se l'uno o entrambi sono sposati, il peccato si raddoppia con l'adulterio (semplice o doppio) che deve essere accusato. Adulterio, divorzio, incesto, omosessualità, bestialità.


    Non rubare -

    Non desiderare la roba d'altri

    VII e X Comandamento (Furti, desiderio di rubare):

    Ho desiderato di appropriarmi del bene altrui? Ho commesso o aiutato a commettere ingiustizie, frodi, furti? Ho pagato i debiti? Ho ingannato o danneg­giato il prossimo nella roba?... l'ho desiderato? Ho commesso abusi nelle vendite, nei contratti, etc.?


    Non dire falsa testimonianza

    VIII Comandamento (Menzogne, maldicenze, calunnie):

    Ho mentito? Ho fatto o diffuso sospetti, giudizi temerari?... ho mormorato, calunniato? Ho reso false testimonianze? Ho violato segreti (corrispondenza, etc.) ?


    Precetti della Chiesa

    1° - Richiama il III Comandamento: Ricordati di san­tificare le feste.

    2° - Non mangiar carne il venerdì e gli altri giorni di astinenza, e digiunare nei giorni prescritti.

    3° - Confessarsi una volta all'anno e comunicarsi almeno a Pasqua.

    4° - Soccorrere alle necessità della Chiesa, contribuendo secondo le leggi e le usanze.

    5° - Non celerbrare solennemente le nozze nei tempi proibiti.


    Peccati capitali

    Orgoglio: Quale stima ho di me? Agisco per orgoglio? Sciupo danari nella ricerca del lusso? Ho di­sprezzato gli altri? Mi sono compiaciuto in pensieri di vanità? Sono suscettibile? Sono schiavo del « cosa dirà la gente? » e della moda?

    Avarizia: Sono troppo attaccato ai beni terreni? Ho sempre fatto l'elemosina secondo le mie possi­bilità? Per avere, non ho mai leso le leggi di Giustizia? Ho praticato il gioco d'azzardo? (vedi VII e X Comandamento).

    Lussuria: (vedi VI e IX Comandamento).

    Invidia: Ho conservato sentimenti di gelosia? Ho cer­cato di nuocere agli altri per invidia? Mi sono compiaciuto del male, o rattristato del bene altrui?

    Gola: Ho ecceduto nel mangiare e nel bere? Mi sono ubriacato?... quante volte? (se è un'abitudine, sai che esistono cure mediche per guarire?).

    Ira: (vedi il V Comandamento).

    Pigrizia: Sono pigro nell'alzarmi la mattina?... nello studio e nel lavoro?... nell'adempiere ai doveri religiosi?


    Doveri di stato

    Ho mancato agli obblighi speciali di stato? Ho tra­scurato gli obblighi professionali (di professore, sco­laro o studente, medico, avvocato, notaio, etc.)?

    Metodo cronologico

    Per la confessione generale: esaminare anno per anno.

    Per la confessione annuale: esaminare settimana per settimana.

    Per la confessione settimanale: esaminare giorno per giorno.

    Per l'esame quotidiano: esaminare ora per ora.

    Mentre si rivedono i propri errori, ci si umilii, domandi perdono e la grazia di correggersi.

    Preparazione immediata

    Dopo l'esame di coscienza, per eccitare la contri­zione, si leggano lentamente i seguenti pensieri:

    I miei peccati sono una rivolta contro Dio, mio Creatore, Sovrano e Padre. Infangano la mia anima, la feriscono e, se gravi, le danno la morte.

    Mi ricorderò ancora:

    1) il cielo, che sarà perso per me, se muoio in stato di peccato grave;

    2) l'inferno, ove cadrò per l'eternità;

    3) il purgatorio, ove la divina giustizia dovrà completare la mia purificazione da ogni peccato ve­niale e debito;

    4) Nostro Signore Gesù Cristo, morente sulla croce per espiare i miei peccati;

    5) la bontà di Dio, che è tutto amore, bontà infi­nita, sempre pronta al perdono di fronte al penti­mento.

    Questi motivi di contrizione possono essere, anche, soggetto di meditazione. Ma, soprattutto, si mediti il Crocefisso, la presenza e l'attesa di Gesù nel Taber­nacolo, l'Addolorata. Maria piange sui tuoi peccati e tu resti indifferente?

    Se la confessione ti costa un po', recita una pre­ghiera alla SS. Vergine. Il suo aiuto non ti mancherà. Ultimata la preparazione, entra nel confessionale con umiltà e raccoglimento, considerando che il sacerdote occupa il posto di Gesù Cristo Nostro Signore, e ac­cusa tutti i peccati con sincerità.


  • OFFLINE
    Coordin.
    00 13/03/2010 09:59
    Regnum Crucis

    Metodo di confessione

    Nel fare il segno della Croce si dice:

    1) Padre mi confesso perché ho peccato.

    2) Mi sono confessato da... ho ricevuto l'assoluzio­ne, ho fatto la penitenza e mi sono accostato alla comunione... (indicare le volte). Da allora mi accuso...

    Chi ha soli peccati veniali, basta si accusi di tre fra i più gravi, per lasciare maggior tempo al confes­sore di dare gli avvisi necessari. Terminata l'accusa, si dice:

    Mi accuso ancora di tutti i peccati che non ricordo e che non conosco e di quelli della vita passata, spe­cialmente di quelli contro il... Comandamento o la... virtù, e di tutti chiedo umilmente perdono a Dio e a lei, padre, la penitenza e l'assoluzione, se la merito.

    3) Al momento dell'assoluzione, recitare con fede l'Atto di dolore:

    Mio Dio, mi pento e mi dolgo con tutto il cuore dei miei peccati, perché peccando ho meritato i vostri castighi, e molto più perché ho offeso Voi infinita­mente buono e degno di essere amato sopra ogni cosa. Propongo col vostro santo aiuto di non offen­dervi mai più e di fuggire le occasioni prossime del peccato. Signore, misericordia, perdonatemi.

    4) Eseguire senza ritardo la penitenza imposta.

    Dopo la confessione

    Non dimenticare di ringraziare Dio della grande grazia del perdono ricevuto. Soprattutto, non lasciarsi prendere dagli scrupoli. Se il demonio tenta di disturbare, non discutere con lui. Gesù non ha isti­tuito il sacramento della Penitenza per torturarci, ma per liberarci. Domanda, però, una grande lealtà nel ritorno al suo amore, nell'accusa delle nostre man­canze (specie se mortali) e nella promessa di non tralasciare alcun mezzo per fuggire il peccato.

    E' ciò che hai fatto.Ringrazia Gesù e la sua santa Madre.«Vai in pace e non peccare più».

    « Signore! Abbandono il mio passa­to alla vostra Misericordia, il mio pre­sente al vostro Amore, il mio avvenire alla vostra Provvidenza! » (Padre Pio)



  • OFFLINE
    Credente
    00 02/04/2014 18:43
    mediafile-544915-1_01

    mediafile-544915-1_02

    mediafile-544915-1_03
  • OFFLINE
    Credente
    00 11/02/2016 23:25

    1. Intercessione generale per ottenere l’aiuto del Signore:


    (Salmo 109:24) – Digiunare fino a far vacillare le ginocchia


    2. In segno di pentimento e per evitare castighi:


    La città di Ninive fa un digiuno collettivo all’ascolto della predicazione di Giona (Giona 3:4-7)


    (Gioele 2:12) – “Ritornate a me con tutto il cuore,con digiuni, con pianti e lamenti”


    3. In caso di pericolo:


    (Deuteronomio 10:10) – “Or io rimasi sul monte, come la prima volta, quaranta giorni e quaranta notti; e l’Eterno mi esaudì anche questa volta: l’Eterno non ti volle distruggere”.


    Saul digiunò prima della battaglia con i Filistei (cfr I Samuele 28: 20-22)


    Achab digiunò dopo aver sentito la profezia di sventura pronunciata da Elia (I Re 21: 27)


    Giosafat digiunò quando le nazioni gli mossero guerra (II Cronache 20: 3-4)


    Davide digiunò prima dell’ingiusta persecuzione. Digiunò e fece penitenza (Salmo 35:13)


    Di fronte alla minaccia di Nabucodonosor, gli Israeliti offrirono lode e intercessione, fecero penitenza e digiunarono. Allora il Signore ascoltò la voce e vide il loro disagio. (Giuditta 4: 9-15)


    (Ester 4:16) – Ester dice a Mardocheo: “Va’, raduna tutti i Giudei che si trovano a Susa: digiunate per me, state senza mangiare e senza bere per tre giorni, notte e giorno; anch’io con le ancelle digiunerò nello stesso modo; dopo entrerò dal re, sebbene ciò sia contro la legge e, se dovrò perire, perirò!” (Ester andrà dal re per difendere il suo popolo, destinato a morire; andrà a smascherare il nemico. Ricorda l’appello della Vergine a Fatima, che si presentò con una stella sul suo vestito. Esther = stella).


    4. Di fronte a decisioni e azioni importanti:


    (Esodo 34:28) – Mosè è stato quaranta giorni e quaranta notti senza mangiare pane né bere acqua. E scrisse le nuove tavole della legge.


    “Mentre essi stavano celebrando il culto del Signore e digiunando, lo Spirito Santo disse: «Riservate per me Barnaba e Saulo per l’opera alla quale li ho chiamati». Allora, dopo aver digiunato e pregato, imposero loro le mani e li accomiatarono”. (Atti 13: 2-3)


    “Costituirono quindi per loro in ogni comunità alcuni anziani e dopo avere pregato e digiunato li affidarono al Signore, nel quale avevano creduto”. (Atti 14:23)


    5. Nella battaglia contro il demonio:


    “Ed egli disse loro: «Questa specie di demòni non si può scacciare in alcun modo, se non con la preghiera e col digiuno». (Marco 9:29)


    Il vantaggio del digiuno nella battaglia è evidente anche in questi passaggi:


    (Colossesi 1:24) – “Perciò sono lieto delle sofferenze che sopporto per voi e completo nella mia carne quello che manca ai patimenti di Cristo, a favore del suo corpo che è la Chiesa”.


    (I Corinzi 9:25) – “Però ogni atleta è temperante in tutto; essi lo fanno per ottenere una corona corruttibile, noi invece una incorruttibile”.


    (Galati 5:17) – “La carne infatti ha desideri contrari allo Spirito e lo Spirito ha desideri contrari alla carne; queste cose si oppongono a vicenda, sicché voi non fate quello che vorreste”.

    6. In caso di lutto:

    (I Samuele 31:13) – “Poi presero le loro ossa, le seppellirono sotto il tamarisco che è in Iabes e fecero digiuno per sette giorni”.

    David digiunò dopo aver sentito della morte di Saul e Jonathan (II Samuele 1: 12) e dopo aver appreso che Abner era morto (II Samuele 3: 35)

    7. Dopo un disastro:

    Gli Israeliti digiunarono quando furono sconfitti da Beniamino (Giudici 20: 26)

    Il profeta Gioele proclamò il digiuno pubblico dopo una piaga. (Gioele 1: 14)

    8. Nel Giorno dell’espiazione:

    Fu stabilita una giornata all’anno di digiuno per gli Israeliti. (Levitico 16: 29-30) – “Poiché in quel giorno si compirà il rito espiatorio per voi, al fine di purificarvi”. Inoltre, in quel giorno, re e profeti potevano invocare una giornata speciale di digiuno.

    Dopo la distruzione del Tempio e l’esilio babilonese, furono istituiti almeno quattro giorni di digiuno: il digiuno nel quarto mese (il nono giorno di Tammuz, quando le mura di Gerusalemme sono state prese dai Babilonesi); il digiuno del quinto mese (quando il tempio fu bruciato, dal settimo al decimo giorno del mese); il digiuno del settimo mese (in memoria dell’assassinio di Ghedalia nel nuovo anno, cfr. Geremia 41: 1-2); e il digiuno del decimo mese (il nono giorno in cui Gerusalemme fu assediata dai babilonesi, cfr. Zaccaria 8,19).

    9. Digiuno personale:

    I Salmi invitano spesso al digiuno personale in presenza di difficoltà. Salmi 35, 69, 109. Leggi anche Daniele 9:3 e 10:3; Esdra 10:6; Nehemia 1:4.

    La pratica del digiuno era comune nel giudaismo del primo secolo ed è presente anche nel Nuovo Testamento, in particolare con i discepoli di Giovanni il Battista (Marco 2:18). Gesù digiunò (cfr Matteo 4) e il suo monito a non manipolare questa pratica per attirare l’attenzione (cfr Matteo 6:16-18; Luca 18) non deve essere interpretata come un rifiuto. Così come i profeti, anche Gesù ha sottolineato la contrizione e il pentimento come l’essenza del digiuno.

     

    Articolo originariamente pubblicato da corazones.org


  • OFFLINE
    Credente
    00 01/02/2019 17:30
    ESAME DI COSCIENZA PER I RAGAZZI:
    Per scorrere le pagine usare il cursore della barra laterale oppure i tasti freccia

    [Modificato da Credente 01/02/2019 17:32]