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Verga iniziava così: “ ‘Ogni progresso della civiltà è nato sulle spalle degli schiavi’, spiega il creatore di replicanti nella recente pellicola Blade Runner 2049. È solo fantascienza? No, è la semplice verità”.

Se è vero che la schiavitù era praticata dovunque ed era ritenuta naturale, a un certo momento della storia ha fatto irruzione una novità dirompente: il cristianesimo.

In totale controtendenza rispetto al mondo ha portato alla progressiva sparizione della schiavitù e addirittura alla nobilitazione del lavoro manuale un tempo ritenuto appannaggio degli schiavi e – dal monachesimo benedettino – elevato addirittura al livello della preghiera (Ora et labora).

Come scrive Thomas E. Woods nel libro “Come la Chiesa Cattolica ha costruito la civiltà occidentale” (Cantagalli) proprio la schiavitù era stata disastrosa per l’economia in quanto “il mondo dell’antichità classica”, potendo contare su di essa, “non aveva adottato in alcun grado significativo la meccanizzazione per uso industriale”.

Il monachesimo cristiano invece – per fare a meno del lavoro schiavistico – realizzò una vera e propria rivoluzione tecnologica e industriale con invenzioni e sistemi produttivi innovativi che posero le basi della rinascita agricola, finanziaria e industriale dell’Europa. Dimostrarono così che il vero progresso stava nello scommettere sull’ingegno umano, anziché sul lavoro schiavistico.