CREDENTI

Risposte a DOMANDE di FEDE

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    (Teofilo)
    00 01/03/2010 13:01
    Quando ho qualche ritaglio di tempo, partecipo alle domande a carattere religioso, su YAHOO ANSWER.

    Trovo che sia un modo per presentare, in un campo neutrale, le conoscenze che ognuno possiede, senza polemiche inutili.

    E' vero anche, che mancando il confronto, ci si può limitare solo ad esprimere il proprio punto di vista, ma questo ha anche il lato positivo, che è quello di permettere agli altri di farsi una opinione sull'argomento, lasciando la libertà di accogliere o meno il punto di vista espresso da chi interviene.
    Avendo fatte già diverse risposte a domande di vario genere, vorrei  parteciparvi quelle che  mi sembrano più interessanti, sperando che possano servire.
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    (Teofilo)
    00 01/03/2010 13:06

    La libertà è facoltà di "disimpegno da" oppure è facoltà di "impegno per"?


    Miglior risposta - Scelta dal Richiedente

    Definirei la LIBERTA' come quella facoltà secondo cui noi uomini possiamo fare le cose secondo una scelta consapevole che può avere due direzioni: che ci permetta di realizzare ciò per cui siamo stati creati, oppure che si esprima a capriccio non facendoci raggiungere lo scopo ultimo della vita.
    Molti pensano che la vera libertà sia quella di fare ogni cosa a proprio capriccio, perchè è più facile ed immediata da esprimere. Mentre potrebbe avere conseguenze disastrose. Ed allora la Libertà che dovremmo davvero esercitare è quella che si esprime in armonia con le leggi del creato e per il bene individuale e sociale.

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    (Teofilo)
    00 01/03/2010 13:09

    Se non credete al sacramento religioso del matrimonio,perchè vi sposate in chiesa?

    in chiesa è il Signore ad unirvi e se pensate che il matrimonio l'ha inventato l'uomo non sposatevi per moda....<non avete letto che il Creatore da principio li creò MASCHIO e FEMMINA e disse:Per questo l'uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie e i due saranno una carne sola....>.

    Miglior risposta - Scelta dal Richiedente

    Vi sarebbe da considerare questo concetto espresso da s.Paolo: in 1 Corinti 7, 12 ss
    12 Ma agli altri dico io, non il Signore: se un fratello ha una moglie non credente ed ella acconsente ad abitare con lui, non la mandi via; 13 e la donna che ha un marito non credente, s'egli consente ad abitare con lei, non mandi via il marito; 14 perché il marito non credente è santificato nella moglie, e la moglie non credente è santificata nel marito credente;
    Nel brano menzionato, Paolo riporta un proprio parere e considera il caso di coniugi già sposati. Tuttavia si potrebbe applicare a quelli in procinto di sposarsi.
    Qualora un membro della coppia non sia credente, ma desidera prendere come coniuge, l'altra persona che invece è credente, e desidera farla contenta, impegnandosi però ad osservare poi le promesse con valore anche civile, allora il rito religioso potrebbe essere giustificato. Solo, non dovrebbe però prendere parte all'Eucarestia in cui non crede.

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    (Teofilo)
    00 01/03/2010 13:11

    E' vero che le guarigioni inspiegabili sono pochissime ???

    Miglior risposta - Scelta dal Richiedente

    Vi sono state e vi sono tante guarigioni inspiegabili legate alla fede, basti pensare che a Lourdes ne sono stati riferiti oltre 7000, anche se quelle documentate da riscontri medici e analisi di ogni genere sono una settantina. Siccome la trafila per certificare una guarigione, secondo i parametri ecclesiastici, è lunga e impegnativa, molti non si avviano a fare questi percorsi della burocrazia e lasciano stare. In ogni caso la storia è piena di fatti prodigiosi, in cui vi è la guarigione in modo tanto rapido da non poter essere considerata remissione spontanea della malattia, al contempo che sia duratura nel tempo e che possa essere documentato da referti precisi, evidenti e inequivocabili, sia prima che dopo la guarigione. Nella sezione che ho indicato come fonte vi sono riportati molti casi tutti documentati e legati alla fede.
    Io stesso ho assistito ad un indimenticabile raduno con la presenza di Padre Emiliano Tardif in cui avvennero sotto i miei occhi diecine di guarigioni, tra cui anche una persona di mia conoscenza che si alzò dalla sedia a rotelle, come riporta il video di cui al seguente link:
    http://www.youtube.com/watch?v=l8Lu_wXz5…
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    (Teofilo)
    00 01/03/2010 13:14

    Voi non lo trovate curioso?

    Nella Genesi viene detto che la donna viene creata da una parte dell'uomo, la costola se dobbiamo essere precisi...
    Ai giorni nostri si sa che l'uomo ha un cromosoma X e uno Y, mentre la donna due X...

    Pace a tutti!

    Miglior risposta - Scelta dal Richiedente

    Dio creò l'uomo a sua immagine; maschio e femmina lo creò. Una sola carne, due persone distinte che fondendosi in Uno in comunione di amore danno origine alla terza persona. Meravigliosa immagine della Trinità. Dio non forma la donna da altro fango ma dallo stesso uomo originario a significare che i due sono persone complementari di uno stesso essere.



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    (Teofilo)
    00 01/03/2010 13:19

    Cosa ne pensate delle bestemmie?

    per me sono il sale della vita!
    Dove vivo io le bestemmie sono un fenomeno culturale, insieme al vino e ai longobardi...

    Risposta

    Sono pugni che il bestemmiatore tira contro una Roccia. Gli fanno esacerbare ancora di più la mente, in contraddizione con se stessa e il cuore che intuisce che si sta tagliando il ramo sul quale si è seduti.
    Inoltre avvelenano il clima familiare e sociale, nonchè feriscono il credente che è costretto suo malgrado a sentire queste offese, che percepisce come affronti fatti a un proprio stretto familiare.
    Si può difendere l'onore del proprio Padre celeste, reclamando: Perchè mi offendi, offendendo mio Padre? Non credo giovi appellarsi agli articoli del codice.

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    (Teofilo)
    00 01/03/2010 13:20

    Chi è Dio.......................?

    Ovviamente la domanda è rivolta ai credenti.


    RIsposta
    Mi limito a dare qualche altra definizione:
    Dio è l'Essere perfettissimo, creatore del cielo e della terra, Onnisciente e Onnipresente.
    Egli si è autodefinito: IO SONO COLUI CHE SONO
    L'evangelista lo definisce: DIO E' AMORE

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    (Teofilo)
    00 01/03/2010 13:22
    Mi spaventa molto questa cosa :(?
    Ciao
    E' stato un paio di giorni fa.. ero a letto che mi stavo addormentando e visto ke vicino al letto ho una scrivania con la sedia (quelle da ufficio con le rotelline sotto) ad un certo punto sento come se qualcuno si fosse seduto sopra (l ho sentita proprio scricchiolare la sedia) poi tutta impaurita ho aspettato un'atttimo piena di paura e ho acceso la luce e nn c'era niente... pero tipo un mese fa o di piu forse l ho risentito ancora questo rumore..
    che cos'è? io ho paura :( e nn ditemi cose ke nn c entrano perhce ai fantasmi ci credo

    e poi adesso ogni giorno da due settimane circa ho la mia gatta che al piano di sotto vicino la cantina se ne sta prima ad annusare e poi ferma immobile ad avvertire rumori
    ho paura :(

    Risposta

    Se si esclude le pur possibili percezioni uditive soggettive che puoi aver avuto, o anche qualche molla compressa, o il gatto che nell'oscurità ha momentaneamente saltato sulla sedia, è noto nella casistica del mondo invisibile, che si possano sentire rumori, sospiri, sensi di oppressioni sul petto, porte che si muovono, o sbattono, oggetti che cadono, senza un motivo evidente.
    Il consiglio degli esperti di spiritualità è quello di far benedire la casa, di pregare, di leggere la Sacra Scrittura, di essere in stato di Grazia. Se si tratta di spiriti che sono presenti e che intendono disturbare o influire negativamente sulle persone, saranno essi stessi disturbate dal comportamento di chi non dà loro molto retta e prosegue imperterrito nella via di Dio, sicuro nelle sue mani.
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    (Teofilo)
    00 01/03/2010 23:45

    Una preghiera va "recitata a memoria" come una poesia?

    E' preferibile la preghiera spontanea detta con tutto il cuore. Nulla vieta che però si possa recitare preghiere già scritte come quelle dette da Gesù nel Vangelo (oltre al Padre Nostro vi è anche la lunga sua preghiera in Giov.17) oppure come quelle scritte nei Salmi.
    Naturalmente, le preghiere solo volcali non avrebbero molto valore se non fossero accompagnate dall'affetto e dalla adesione della mente e del cuore, a ciò che si recita e verso chi si recita.
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    (Teofilo)
    00 02/03/2010 00:01
    Per i credenti: perché credete in Dio?
    Cosa vi spinge a credere nella sua esistenza e a sapere che ci ama?
    So che la scienza non può arrivare a certi limiti (come spiegare l'origine) ma perché credere proprio in quel Dio?
    Senza offesa

    Risposta

    Vi sono diverse considerazioni per dedurre l'esistenza di Dio e di ciò che lo contraddistingue.
    1) La creazione: l'armonia, l'integrazione e complementarietà di tutte le sue parti, la bellezza, la finalizzazione di ogni singola cellula, di ogni singolo organo, di ogni singolo essere, di ogni regno della natura, richiede che vi sia un Autore.
    2) La ragione: reclama che la vita sia stata originata da un vivente fino a risalire al Datore originante della vita stessa.
    3) La Rivelazione: L'uomo arriva con la ragione, osservando la creazione, fino a dedurre l'esistenza di Dio, ma non potrebbe conoscerne le prerogative, la volontà, le caratteristiche. QUindi è Dio stesso che deve farsi conoscere dall'uomo se vuole comunicargli qualcosa. Ecco che la Rivelazione diventa una necessità.
    4) Le opere prodigiose che hanno accompagnato la Sua PAROLA sapiiamo che quelle Rivelazioni sono venute proprio da un Essere superiore, Dio di Abramo, di Mosè e del popolo Ebraico ed invincibile da parte di qualsiasi divinità degli altri popoli.
    5) Le profezie avverate o in via di avveramento.

    Queste cinque linee di fondamento alla fede, costituiscono l'ossatura per poter credere in un determinato Dio, COLUI CHE E', manifestatosi in pienezza nel suo figlio Gesù Cristo che ce lo ha rivelato fin nella sua più intima natura di Padre.
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    (Teofilo)
    00 06/03/2010 09:08
    In questo caso ho posto io la sua seguente domanda:

    Tra i tdG è normale invocare e pregare Cristo Signore?

    Presso l'ospedale dove lavoro, una anziana tdG, ogni giorno invocava e pregava frequentemente il Signore Gesù con termini più o meno del tipo: " Signore Gesù abbi pieta di noi!", "Signore Gesù aiutaci", "Signore Gesù perdonaci"...e simili preghiere. Personalmente apprezzavo queste preghiere ma mi sono chiesto: tra i tdG è comune questo modo di pregare rivolgendosi direttamente a Cristo Signore?

    Preciso che l'anziana ricoverata è tdG da circa 30 anni e fino a poco tempo fa attiva propagatrice di opuscoli. Quando gli ho fatto notare che ero felice di quelle sue preghiere rivolte a Cristo, ma che forse non erano secondo i criteri della sua confessione religiosa, si è mostrata molto sorpresa e mi ha detto che avrebbe chiesto chiarimenti. Ora che è stata dimessa da qualche settimana, non so se ha fatto questa domanda ai suoi superiori. Ringrazio intanto quanti hanno già risposto e che in sostanza mi confermano che i tdG non si rivolgono direttamente a Cristo per invocarlo o pregarlo.

    Ho scelto la seguente risposta anche se ovviamente non ne condivido per nulla il contenuto, solo perchè risponde esattamente e sinceramente alla mia domanda, che non chiedeva di esprimere una verità dottrinale, ma solo come si comportano realmente i tdg. E cioè che non invocano e non pregano Gesù.



    Risposta tdG:

    Sinceramente no,
    non è normale invocare e pregare Gesù Cristo nostro Signore.

    DI SOLITO:
    Preghiamo solo il "Padre Celeste" (DIO ONNIPOTENTE)
    per "mezzo" o "nel nome" di Gesù Cristo (IL FIGLIO DI DIO)

    Mettiamo di solito le preghiere nelle potenti mani
    di Geova Dio "nel nome di Gesù Cristo".

    Perchè come disse Gesù Cristo stesso:
    «Io sono la via, la verità e la vita;
    nessuno viene al Padre se non PER MEZZO DI ME.
    (GIOVANNI 14:16 C.E.I. / GERUSALEMME)


    "Non siete voi che avete scelto me, ma sono io che ho scelto voi,
    e vi ho costituiti perché andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga;
    affinché TUTTO QUELLO CHE CHIEDERETE AL PADRE, NEL MIO NOME, egli ve lo dia."
    (GIOVANNI 15:16 C.E.I. / GERUSALEMME)

    "In quel giorno non mi rivolgerete alcuna domanda.
    In verità, in verità vi dico che QUALSIASI COSA DOMANDERETE AL PADRE NEL MIO NOME,
    egli ve la darà." (GIOVANNI 16:23 C.E.I. / GERUSALEMME)


    ----------------------------------------------


    Può sembrare assurdo ma dunque è proprio come pensavo: questa anziana da almeno 30 anni, fa una cosa ovvia che è tanto ovvia e Scritturale che nemmeno si è accorta essere in contrasto con gli insegnamenti dei tdG.

    ----------------------------------

    Per concludere voglio riportare la parte che condivido di uno degli intervenuti:

    Ecco infatti cosa troviamo nella Scrittura e che l'anziana tdG ha sempre correttamente fatto:

    un conto è che non sia vostra abitudine invocare il nome di Gesù (in tal caso rettifico il mio primo rigo), un conto però è dire che invocare direttamente il suo nome è contro il Nuovo Testamento e Gesù stesso perchè questo invece è falso, infatto lo stesso Gesù disse anche:

    "Se mi chiederete qualche cosa nel mio nome, io la farò."
    (Giovanni 14:14)

    "Perché dove sono due o tre riuniti nel mio nome, io sono in mezzo a loro" (Matteo 18:20)

    Per non parlare poi di Paolo nel già citato 1Corinzi 1:2 che anzi, INCORAGGIA ai cristiani letteralmente "l'invocazione del Signore Gesù" e quella di Stefano in Atti7:59-60 è chiaramente un'invocazione rivolta solo a Gesù se si legge una qualunque Bibbia che non sia la TNM.




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    (Teofilo)
    00 07/03/2010 00:21
    Domanda
    Ma perchè c'è una gerarchia all'interno della religione cristiana?
    non vorrei sbagliarmi,ma nella bibbia non vengono menzionati "papi","vescovi","arcivescovi"?però è anche vero che senza i sacerdoti non si potrebbe andare avanti(non so se mi spiego)...ma di conseguenza si va a creare una gerarchia sociale,cosa che la bibbia ritiene sbagliata(siamo tutti uguali)..e quindi???? e poi perchè il papa vive nella lussuria??la religione cristiana,per caso, non "denuncia"la lussuria?...

    Mia risposta
    Ecco cosa dice la Bibbia riguardo alla necessità che nella Chiesa ci siano delle guide:
    1COR.12.28 ALCUNI DIO LI HA POSTI NELLA CHIESA IN PRIMO LUOGO COME APOSTOLI, IN SECONDO LUOGO COME PROFETI…
    1 COR.4,1 OGNUNO CI CONSIDERI SERVITORI DI CRISTO E AMMINISTRATORI DEI MISTERI DI DIO.
    LUCA 12,42 CHI E’ DUNQUE L’AMMINISTRATORE FEDELE E SAGGIO CHE IL PADRONE PORRA’ A CAPO…
    MT.16.18 TU SEI PIETRO E SU QUESTA PIETRA EDIFICHERO’ LA MIA CHIESA E LE PORTE DELL’ADES NON PREVARRANNO… A TE DARO’ LE CHIAVI DEL REGNO DEI CIELI…
    LUCA 22,32 IO HO PREGATO PER TE, CHE NON VENGA MENO LA TUA FEDE, E TU UNA VOLTA RAVVEDUTO CONFERMA I TUOI FRATELLI.
    GV.21.15 GESU’ DISSE A SIMON PIETRO: PASCI I MIEI AGNELLI…PASCI LE MIE PECORELLE…

    Ma esaminiamo attentamente questo versetto:

    TITO 1,5 PER QUESTO TI HO LASCIATO A CRETA PERCHE'...STABILISSI PRESBITERI IN OGNI CITTA' SECONDO LE ISTRUZIONI CHE TI HO DATO...

    Paolo, dà incarico a Tito di eleggere presbiteri.
    E' evidente che Tito, per poter nominare dei presbiteri doveva avere un incarico più importante dei presbiteri, e Paolo che dà l'autorizzazione e delega Tito di nominare i presbiteri, ha un ruolo più importante di quello di Tito.
    Toriviamo in questo semplice versetto TRE LIVELLI gerarchici.
    La stessa cosa Paolo fa con Timoteo che autorizza a scegliere dei responsabili nella varie comunità.
    Ma anche Paolo mostra di non essere al vertice di questi livelli. Infatti a sua volta si recò da Pietro (Gal 1,18) per confrontarsi con lui e con le altre cosiddette COLONNE (cioè i principali autorevoli responsabili della Chiesa primitiva)
    Ga 2,9 e riconoscendo la grazia a me conferita, Giacomo, Cefa e Giovanni, ritenuti le colonne, diedero a me e a Barnaba la loro destra in segno di comunione, perché noi andassimo verso i pagani ed essi verso i circoncisi.

    Queste COLONNE riconoscono a Paolo, ufficialmente, il compito assegnatogli da Cristo stesso per rivelazione. E come obbligo gli imposero di provvedere alle necessità dei poveri di Gerusalemme
    QUindi già dall'inizio esisteva una serie di responsabilità a diversi livelli. La parola vescovo a volte viene tradotta con sorvegliante o con episcopo, la parola presbitero equivale a prete, e poi negli atti vengono menzionati anche i diaconi .
    Siamo tutti fratelli, è vero, con uguale dignità, ma a ciascuno viene affidato un ruolo diverso per l'edificazione della Chiesa, come risulta chiaramente dalla Scrittura, sempre chè non la si voglia distorcere con i vari sofismi umani.

    Il termine lussuria significa piaceri sessuali.
    Le categorie che abbiamo citato hanno scelto di vivere come eunuchi per il regno dei cieli proprio come avrebbe preferito Cristo (mt 19,12).
    Se alcuni si lasciano vincere dalla tentazione, come Giuda, non significa che bisogna rigettare tutta la continuità apostolica.

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    (Teofilo)
    00 07/03/2010 16:35
    Domanda
    Sapete che c'è stata una ricerca sulle vittime di Dio e di satana? Secondo voi chi ha ucciso più persone?

    Mia risposta
    Quando l'uomo ha scelto di seguire il principe delle tenebre e della morte, Dio ha lasciato che l'uomo potesse attuare la sua libera scelta. Quindi la conseguente morte non è imputabile a Dio.
    A Dio invece deve essere attribuito il tentativo di recuperare a tutti i costi l'uomo perduto e fatto oggetto di bersaglio mortale da parte del demonio.
    Egli stesso ha dovuto ricorrere ad una estrema e inconcepibile soluzione. Far lasciare la gloria celeste al Figlio Unigenito, per pagare alla giustizia divina, il prezzo della nostra superbia, abbassandosi fino all'annientamento totale della propria morte, come quella ereditata da tutti gli uomini.
    Quindi l'unica morte che attribuirei a Dio è quella decisa per il proprio Figlio che ha accettato di sacrificarsi per tutti coloro la cui morte era una scelta consapevole sin dal momento in cui Dio lo aveva avvisato che avrebbe conosciuto la morte se avesse rifiutato Dio che è la vita.
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    (Teofilo)
    00 09/03/2010 11:34
    Perché devo morire?. A me non mi va. Perché non posso vivere "no limits"?

    Mia risposta

    Siccome Gesù è la via, la Verità e la VITA in senso proprio ed assoluto (e non solo metaforico), chi crede in Lui e gli resta fedele, e cioè rimane nella Via della Verità, non morrà.
    E' quanto Lui stesso promette:

    Giov 11,26 chiunque vive e crede in me, non morrà in eterno. Credi tu questo?».
    Infatti Dio non gode della morte di coloro che creato affinchè vivessero. Non ci ha creato per un puro passatempo da accantonare poi per sempre. Difatti, nel momento in cui l'uomo ha deciso liberamente di rifiutare Dio, che è VITA, come il principio costitutivo della propria esistenza, ha automaticamente deciso di accettare la morte. Ma Colui che è la VITA ha offeto all'uomo una Via di salvezza, dal momento che egli non sapeva quel che faceva, rifiutando Dio in quel momento.
    E quindi vi è la reale possibilità di vivere eternamente, come tu desideri, e senza interruzione di consapevolezza, anzi con un passaggio di stato, da quello nel corpo a quello nello spirito.

    FILIP.1,21 PER ME VIVERE E’CRISTO E MORIRE UN GUADAGNO. SONO ALLE STRETTE TRA DUE COSE: IL DESIDERIO DI ESSERE SCIOLTO DAL CORPO…(o il rimanere per avere altri frutti)

    Giov 10,10 ; io sono venuto perché abbiano la vita e l'abbiano in abbondanza.
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    (Teofilo)
    00 09/03/2010 11:48

    Perchè i credenti pretendono d'essere immortali?

    Penso che la presunzione dell' uomo di sopravvivere oltre la sue origini naturali e biologiche falliranno miseramente.
    Anche se noi umani siamo dotati di intelletto, siamo soggetti all'evoluzone naturale che comprende anche l'estinzione, si sono estinte migliaia di specie animali nei milioni di anni, non vedo perchè noi umani dovremmo essere al di sopra di questo.

    La mia risposta:

    Perchè dopo aver constatato la resurrezione di Cristo, gli apostoli lasciarono ogni cosa per annunciare in tutto il mondo questa eccezionale verità, giungendo fino a farsi martirizzare per testimoniarlo.
    E dopo di loro tanti altri, corroborati dai tanti segni soprannaturali che Dio ha compito lungo il corso della storia, hanno dato la vita del corpo per la fede nella vita eterna.
    Non si tratta quindi di presunzione ma per i credenti è certezza, e non si tratta, per coloro che hanno dato la vita, di potere o di soldi, perchè dando la vita non avrebbero potuto godere di quelle cose effimere. Si tratta quindi per essi, solo di convinzione.
    Gli uomini hanno la consapevolezza di poter decidere il bene ed il male. La libertà che nessun animale possiede. E' sull'uso di questo dono speciale che noi siamo da ritenere al di sopra degli animali, e per il quale saremo anche destinati ad una vita immortale. DI felicità se avremo scelto Dio, di infelicità se avremo deciso di rifiutarlo.

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    (Teofilo)
    00 09/03/2010 12:11
    Potete spiegarmi bene chi è Saoshyant e qual è il suo ruolo nel primo giudaismo?

    Miglior risposta - Scelta dai votanti
    Nella " Vita di Gesù Cristo " di Giuseppe Ricciotti (Mondadori) pag. 272 troviamo questa annotazione interessante:

    Il sistema teologico dei Magi è imperniato sul dualismo e sull’eterna lotta fra Bene e male e sull’attesa del saushyant (soccorritore). Questo ruolo è assegnato a tre futuri personaggi che sarebbero sorti dopo Zaratustra e la cui attività è inquadrata in periodi differenti; all’ultimo di questi soccorritori è attribuita la parte più importante perché assicurerà il trionfo del bene sul male e condurrà l’umanità alla felicità.
    Alcuni testi persiani, dopo aver nominato due soccorritori discendenti di Zaratustra, presentano il terzo ed ultimo SOCCORRITORE, come partorito da una fanciulla "senza che alcun uomo le si avvicini" .

    Con questo soccorritore, secondo quei testi persiani, avverrà la resurrezione dei morti, il giudizio generale dell’umanità e l’instaurazione di un regno di giustizia.

    Storicamente è verosimile che verso l’inizio dell’Era cristiana fosse diffusa nella casta dei Magi (re astronomi sacerdoti) la conoscenza dell’aspettativa giudaica di un Re-Messia, che questa aspettativa straniera fosse identificata con l’aspettativa persiana di un soccorritore e che taluni magi si interessassero della comparsa di questo atteso personaggio.

    Il racconto evangelico dei Magi conferma questa ipotesi.
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    (Teofilo)
    00 09/03/2010 22:50
    Obiezione:
    "...la Chiesa non impone ma propone": se questo fosse certo la Chiesa non si opporrebbe al matrimonio omosessuale o alla parificazione legale di tutte le confessioni, solo per fare due esempi...
    E poi... Ratzinger, parlando alla conferenza episcopale degli Stati Uniti, lasciò libertà di scelta ai cattolici sulla questione della pena di morte. Quindi non starei così sicuro riguardo certe posizioni della Chiesa cattolica.

    Risposta

    La Verità è unica ed è Cristo e il suo Vangelo. La Chiesa ha avuto mandato ed obbligo di predicare tale verità in tutta la terra nella maniera in cui l'ha ricevuta. Non può tradirla insegnando cose diverse perchè sarebbe tradire l'uomo e il disegno salvifico che Dio ha sull'uomo.
    Non la può imporre con la forza delle armi ma solo con quella della persuasione e della Grazia che Dio accorda agli uomini che accettano la strada che Egli invita a seguire dicendo: ecco io pongo davanti a te la via della vita e quella della morte. Scegli la vita affinchè tu viva.Qualsiasi legge civile poi, che voglia rendere possibile l'attuazione di comportamenti immorali e introdurre nella società delle norme che sono in aperto contrasto con quelle della Rivelazione, devono essere necessariamente segnalate dalla Chiesa come contrarie alla legge divina. Anche Giovanni Battista non ebbe remore nell'ammonire il regnante Erode che era nell'illecito, anche se sapeva che questo gli sarebbe costata la testa.
    La Chiesa si è molto battuta per contrastare divorzio ed aborto ma non è riuscita a far prevalere il suo punto di vista. Ha gridato, ha ammonito, ha fatto quanto poteva fare con i mezzi non violenti di cui può disporre. Ma non è riuscita. In altre battaglie, come quelle per il rispetto della vita, forse ci potrebbe riuscire, ma non si sa fino a quando. Questo dimostra che non può imporre nulla con mezzi violenti perchè non ha un regime dittariale con la polizia pronta a intervenire. Dipende dalle coscienze e dalle maggioranze che si formano sulla base di queste coscienze: se accettano o meno i richiami che gli vengono fatti dalla Chiesa.
    Non si capisce poi perchè essendo in democrazia, la maggioranza della popolazione, se è propensa a seguire la voce della Chiesa debba subire le richieste immorali di una esigua minoranza.

    Per quanto riguarda la pena di morte, la Chiesa ha portato nel mondo la cultura per poterla evitare cercando di trovare le vie per far rimanere tutti in vita, dal concepimento alla sua morte naturale, compreso i condannati a morte. Ma anche in questo caso non può imporre agli stati la sua visuale. IN Italia e in Europa in genere questa cultura si è andata affermando, proprio grazie alla cultura per la vita portata dalla Chiesa. Ma negli USA non ha attecchito.
    La possibilità della LEGITTIMA DIFESA permessa dalla Chiesa, in caso non vi siano altri strumenti non può impedire di far togliere la vita a quei pochi pericolosissimi soggetti per evitare che possano togliere la vita a tanti in caso dovessero essere lasciati in libertà, quando lo stato non intende sobbarcarsi l'onere del suo mantenimento a vita.
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    (Teofilo)
    00 10/03/2010 13:11
    E' giusto fare sesso solo dopo il matrimonio?
    Considerando che una persona normalmente non si sposa prima dei 25, in media e che per gli uomini la media si alza a 30, nei casi più precoci.
    Non fare sesso fino ai 30 anni è normale?
    Può portare degli scompensi psichici?
    E se una persona non si sposa?
    E' giusto o no?

    Risposta

    Sarebbe giusto sposarsi a 20 anni circa in modo da poter mettere al mondo i figli quando se ne hanno le forze, mentre la società deviata in cui ci troviamo a vivere, ha spostato i termini in modo innaturale a oltre 30 anni.
    Il creato infatti con i ritmi sapienti di cui ha dotato l'uomo, dispone l'età fertile ad una precoce età e in modo che si possano avere parecchi figli, fino alla menopausa.
    Anche in questo abbiamo stravolto tutto. Risultato:Tarda età per sposarsi, pochi figli, poche forze per crescerli, e senza neanche la voglia per giocarci assieme, lasciati in balia della TV.
    Ma questo non vuol dire incolpare qualcuno. Siamo così stretti da un lavoro che non si trova e se si trova equivale a sfruttamento e a precariato, che pochi hanno il coraggio eroico di mettere su famiglia.
    Il problema è veramente serio e trascende la domanda in questione.

    In ogni caso se l'uomo ha stravolto la natura non vuol dire neppure che ognuno si dovrebbe arrangiare come può. La costruzione di una coppia che si esprima anche nella dimensione sessuale è tesa a formare quella unione e fusione di anima corpo e spirito tra i due, fatti una sola carne, che generano una terza persona. Immagine vivente della Trinità. Non si può prendere dunque alla leggera questa realtà che ci costituisce e che, solo se vissuto in tutta la sua portata ci può far realizzare in tutto.
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    (Teofilo)
    00 12/03/2010 09:11

    Dio non rispetta sempre il libero arbitrio?

    Perchè allora è scritto:

    Mentre tu parti per tornare in Egitto, sappi che tu compirai alla presenza del faraone tutti i prodigi che ti ho messi in mano; ma io indurirò il suo cuore ed egli non lascerà partire il mio popolo. (Es 4,21)


    Risposta

    Il dilemma  è stato proposto anche dallo stesso Paolo nella lettera ai Romani 9 quando dice:

    14 Che diremo dunque? C'è forse ingiustizia da parte di Dio? No certamente! 15 Egli infatti dice a Mosè: Userò misericordia con chi vorrò, e avrò pietà di chi vorrò averla. 16 Quindi non dipende dalla volontà né dagli sforzi dell'uomo, ma da Dio che usa misericordia. 17 Dice infatti la Scrittura al faraone: Ti ho fatto sorgere per manifestare in te la mia potenza e perché il mio nome sia proclamato in tutta la terra. 18 Dio quindi usa misericordia con chi vuole e indurisce chi vuole 19 Mi potrai però dire: "Ma allora perché ancora rimprovera? Chi può infatti resistere al suo volere?". 20 O uomo, tu chi sei per disputare con Dio? Oserà forse dire il vaso plasmato a colui che lo plasmò: "Perché mi hai fatto così?". 21 Forse il vasaio non è padrone dell'argilla, per fare con la medesima pasta un vaso per uso nobile e uno per uso volgare? 22 Se pertanto Dio, volendo manifestare la sua ira e far conoscere la sua potenza, ha sopportato con grande pazienza vasi di collera, già pronti per la perdizione, 23 e questo per far conoscere la ricchezza della sua gloria verso vasi di misericordia, da lui predisposti alla gloria, 24 cioè verso di noi, che egli ha chiamati non solo tra i Giudei ma anche tra i pagani, che potremmo dire?


    Paolo non risolve il dilemma nella sua lettera.
    Tuttavia alla luce di quanto emerge da tutta la Scrittura si può trarre qualche conclusione come fa questo commento al brano citato:

    Dio, nell'attuale piano di salvezza, si riserva sempre ed in modo esclusivo l’ iniziativa e l’azione, trascendendo ogni aspettativa umana. È Dio, con la più assoluta indipendenza da ogni elemento umano, che salva, mantenendo le sue promesse. Paolo esprime queste verità usando molti antropomorfismi e mantenendosi nell'ambito della mentalità semitica. Antropomorfìsmi: in noi la libertà di iniziativa è compresa quando, davanti alla possibilità di un'azione, sappiamo di poter fare il contrario. Paolo per dire che Dio è sommamente indipendente nella sua azione salvifica e per farlo capire, si esprime in termini di scelta e di alternativa: ha misericordia di chi ha misericordia, non l’ha di chi non l'ha, usa bontà verso chi vuole, indurisce chi vuole. Ciò non porta ad una discriminazione di fatto e solo un modo di dire che Dio usa misericordia, salva, solo in base a se stesso e alla sua bontà. Non si afferma che ci sia una parte dell'umanità e nemmeno un solo uomo, verso cui Dio, di fatto, non usi misencordia. Non deve perciò essere frainteso il modo di esprimersi di Paolo quando parla dell'indurimento del Faraone e Io attribuisce semplicemente a Dio (come fa anche l'Esodo, ma con varie sfumature che proprio permettono di isolare le diverse tradizioni "Dio indurisce " 9,12, 10,27, "il Faraone si indurisce" 7,15, 9,55), non vuol dire affatto che Dio abbia voluto direttamente quel fatto negativo, ma, preso atto del fatto concreto, lo riferisce a Dio globalmente, secondo la mentalità semitica, indicando come Dio sa trarre il bene dal male.

    l9-23 Paolo avverte che il suo 'modo di dire potrebbe essere frainteso. Se Dio è autore di tutto e vuole tutto, se è lui che indurisce, come può poi lamentarsi, minacciare, biasimare: come può rimproverare l'uomo del suo comportamento peccaminoso, se è Dio che, irresistibilmente, vuole tutto questo? Il problema è posto in termini chiari. Ma Paolo avverte subito la difficoltà di una risposta adeguata: quindi, mentre implicitamente afferma che l'uomo è libero è responsabile, e che quindi Dio ha tutti i diritti di rimproverare, situa il problema nel suo contesto naturale: la trascendenza divina. Fa questo anzitutto con una interrogazione retorica: come può l'uomo mettersi a discutere, quasi da pari a pari con Dio fino a contraddirlo? È la posizione assurda con cui l'uomo pone dei problemi che toccano la trascendenza divina, posizione che Dio rimprovera, ad esempio, a Giobbe (58-39). Paolo porta poi l'esempio del vasaio; nello sviluppare l'esempio secondo il suo solito, mette in risalto un solo fatto: il vasaio è padrone assoluto, può costruire i vasi che vuole e come vuole, ha sempre lui la piena iniziativa: è assurdo che un vaso d'argilla si metta a discutere col vasaio. L'applicazione a Dio ribadisce la piena libertà di iniziativa e di azione, assoluta e senza alcun limite, che Dio ha nella salvezza. Ma non vuol dire di più: non ha senso perciò sviluppare i dettagli dell'esempio, facendone l'applicazione all'uomo. Anche nell'esempio del vasaio e nella sua applicazione a Dio abbiamo lo stesso antropomorfismo di cui sopra: la libertà espressa mediante la contrapposizione della possibilità contraria. A proposito in particolare del v. 24, notiamo l'anacoluto: Paolo non conclude il discorso, non dà esplicitamente una risposta alla domanda posta al versetto 19.

    sopportò... vasi di ira approntati per la perdizione: si tratta in concreto degli uomini che, per i loro peccati e la non accettazione del messaggio evangelico, sono oggetto dell'ira divina, sono cioè in assoluta antitesi con Dio che salva. Essi sono stati e permangono approntati per la rovina eterna. Chi li ha messi in questa situazione? Il testo usa il perfetto passivo e lascia quindi la questione aperta: si potrebbe intendere come forma verbale media e allora si avrebbe la spiegazione: che si sono, essi stessi, approntati per la rovina, ma da altri contesti in cui si parla di ira di Dio (cf Rm 1,18; 2,5; 4,15; 13,4; ecc.) si suppone sempre un male morale che la provochi e che quindi le è antecedente. Come si comporta Dio di fronte a questi vasi di ira? Ci aspetteremmo una condanna radicale. Il testo invece dice: li sopportò con molta longanimità e la longanimità di Dio attende un possibile cambiamento. Infatti Dio manifesta, nella situazione attuale in cui essi si trovano, la sua ira, e se essi vi permangono la manifesterà ancora di più nel giorno dell'ira; ma Dio nel sopportare ha anche un altro scopo: mostra ciò di cui è capace, la sua potenza giustificante: potrà cambiare i vasi d'ira in vasi di misericordia.

    Si suppone una situazione diversa. Ci sono vasi di misericordia, cioè uomini che, aderendo a Dio e accettando la salvezza del vangelo, sono oggetto attualmente dell'azione salvifica di dìo. In essi Dio manifesta la ricchezza della sua gloria, cioè una partecipazione quanto mai abbondante di se stesso, della sua vita divina. E fa ciò attivamente: li prepara (in contrapposizione con "preparati" del v. 22).

    Siccome chiedi qualche contributo patristico, ho trovato questo:

    Da S.Agostino: 83 questioni.

    Tratto dalla questione n.68

    ….Anche a proposito del Faraone si può facilmente rispondere che un tale indurimento del cuore, da non credere neppure ai segni più manifesti del volere divino, era la giusta conseguenza dei precedenti demeriti con i quali aveva perseguitato i forestieri nel suo regno. Da un’unica massa, vale a dire di peccatori, ha tratto fuori vasi di misericordia a cui prestare soccorso, quando i figli d’Israele lo avrebbero invocato, e vasi d’ira, cioè il Faraone e il suo popolo: col loro castigo avrebbe istruiti quelli; perché, sebbene gli uni e gli altri fossero peccatori, e di conseguenza appartenessero all’identica massa, era necessario tuttavia trattare in un modo coloro che avevano supplicato nei gemiti l’unico Dio, perché li soccoresse, e in un altro coloro che li avevano afflitti con ingiusti gravami. Ha sopportato dunque con grande pazienza i vasi di collera, già pronti per la perdizione 282. Con l’espressione con grande pazienza ha indicato a sufficienza i loro precedenti peccati, per i quali li aveva sopportati: li avrebbe vendicati a tempo opportuno, quando dalla loro punizione avrebbe prestato soccorso a quelli che sarebbero stati liberati. E questo per far comprendere la ricchezza della sua gloria verso vasi di misericordia, da lui predisposti alla gloria 283. A questo punto forse sei confuso e ritorni sulla questione precedente. Egli usa misericordia con chi vuole e indurisce chi vuole. Perché ancora rimprovera? Chi può infatti resistere al suo volere? 284 Senza dubbio usa misericordia a chi vuole e indurisce chi vuole, eppure questa volontà di Dio non può essere ingiusta. Scaturisce difatti da meriti assai occulti; anche gli stessi peccatori, sebbene a causa del comune peccato costituiscano un’unica massa, non sono tuttavia senza qualche differenza tra loro. In alcuni peccatori precede dunque qualcosa per cui, sebbene non siano ancora giustificati, sono degni di essere giustificati; e in altri peccatori precede ugualmente qualcosa per cui sono meritevoli di ostinazione. Altrove scopri lo stesso Apostolo che dice: Poiché hanno disprezzato la conoscenza di Dio, Dio li ha abbandonati in balìa d’una intelligenza depravata 285. Averli abbandonati a un’intelligenza depravata equivale ad aver indurito il cuore del Faraone 286. L’aver disprezzato la conoscenza di Dio è stato il motivo per cui hanno meritato di essere abbandonati a un’intelligenza depravata.

    5. È vero però che non dipende dalla volontà né dagli sforzi, ma dalla misericordia di Dio 287. Sebbene, infatti, qualcuno si renda degno della misericordia di Dio con grande gemito e dolore tanto per i peccati più lievi quanto per quelli più gravi e addirittura numerosi, ciò non dipende da lui, che si perderebbe se fosse abbandonato, ma dalla misericordia di Dio che viene in aiuto alle sue preghiere addolorate. Non basta infatti volere se Dio non usa misericordia. Ma Dio, che chiama alla pace, non usa misericordia se non precede la volontà, perché la pace in terra è per gli uomini di buona volontà 288. E poiché nessuno può volere, senza essere prevenuto e chiamato sia interiormente, dove nessun uomo vede, che esteriormente per mezzo della predicazione o di altri segni manifesti, risulta che è Dio a suscitare in noi questo stesso volere 289. Infatti a quella cena, che nel Vangelo il Signore dice di aver preparato, non tutti gli invitati hanno voluto partecipare, e quelli che sono venuti non sarebbero potuti venire senza essere stati invitati 290. Pertanto quelli non devono attribuire a se stessi di essere venuti, perché sono venuti su invito: né devono incolpare altri, ma se stessi, coloro che non sono voluti venire, perché erano chiamati a partecipare in piena libertà. La chiamata dunque suscita la volontà prima del merito. Di conseguenza se qualcuno attribuisce a se stesso di aver corrisposto alla chiamata, non può attribuire a se stesso di essere stato chiamato. Chi invece non ha risposto all’invito, come non ha avuto alcun merito per essere chiamato, così inizia a meritare il castigo per aver trascurato l’invito a venire. Ci saranno così due cose: Canterò, Signore, la tua misericordia e la tua giustizia 291. La chiamata dipende dalla misericordia; dalla giustizia dipende la felicità di coloro che hanno risposto all’appello e il castigo di coloro che hanno rifiutato di venire. Non si rendeva forse conto il Faraone dei vantaggi derivati al suo paese dalla venuta di Giuseppe 292? La conoscenza di questo fatto costituiva dunque per lui l’appello a non essere ingrato, trattando con indulgenza il popolo d’Israele. Rifiutando di corrispondere a quest’invito e rendendosi crudele verso coloro ai quali doveva umanità e indulgenza, ha meritato come punizione l’indurimento del suo cuore e una tale cecità di spirito da non credere ai numerosi e così grandi ed evidenti prodigi di Dio. Con questo castigo dell’ostinazione e del suo definitivo e visibile naufragio in mare, si poteva istruire il popolo che, a motivo della sua sofferenza, il Faraone aveva meritato, sia l’occulta ostinazione del cuore che la manifesta scomparsa tra i flutti 293.

    6. Ora questa chiamata, rivolta secondo l’opportunità dei tempi, sia agli individui che ai popoli e all’intero genere umano, è segno di una disposizione elevata e profonda. Ad essa si riferiscono anche queste parole: Io ti ho santificato nel seno materno 294; e: Ti ho visto quando eri ancora nei lombi di tuo padre 295 e: Ho amato Giacobbe e ho odiato Esaù 296, che sono state pronunciate prima che essi nascessero. Forse possono comprenderle soltanto coloro che amano il Signore loro Dio con tutto il cuore, con tutta l’anima e con tutta la loro mente e amano il prossimo come se stessi 297. Fondati in una così grande carità forse possono già comprendere con i santi la lunghezza, l’ampiezza, l’altezza e la profondità 298. Bisogna però ritenere con fermissima fede che Dio non fa nulla d’ingiusto e che non c’è alcuna natura che non debba a Dio ciò che è. A Dio si deve infatti ogni splendore, bellezza e armonia delle parti: se tu l’analizzerai a fondo e la eliminerai dalle cose fino alle ultime parti, non rimane più nulla.

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    (Teofilo)
    00 09/04/2010 09:07
    Domanda: Come si spiega una fine così terrificante per Anania e Saffira narrata negli Atti degli Apostoli?

    Risposta
    siamo di fronte a un dilemma non facile:
    Come mettere in ragionevole collegamento la storicità dell'accaduto di Anania e Saffira con la misericordia e la pazienza di Dio tanto spesso attestata nella Scrittura e soprattutto mostrata da Gesù nel Nuovo Testamento ?

    Propongo una possibile chiave di comprensione:
    Ricordiamo che Paolo, parlando di un uomo incestuoso, diceva ai Corinti quanto segue:
    1Cor 5,3 "...Orbene, io, assente col corpo ma presente con lo spirito, ho già giudicato come se fossi presente colui che ha compiuto tale azione:  nel nome del Signore nostro Gesù, essendo radunati insieme voi e il mio spirito, con il potere del Signore nostro Gesù, questo individuo sia dato in balìa di satana per la rovina della sua carne, affinché il suo spirito possa ottenere la salvezza nel giorno del Signore."

    Possiamo ragionevolmente pensare che Pietro abbia attuato con quei coniugi questa stessa prerogativa che Paolo esprime nei confronti di quell'incestuoso.
    In sostanza Paolo aveva decretato che quel corinto rimanesse abbandonato all'azione di satana, per lo scempio (malattia o morte) del suo corpo ma non per quello del suo spirito. Anzi proprio quello scempio avrebbe prodotto secondo Paolo, LA SALVEZZA della sua anima.

    Nel caso di Anania e Saffira in questione, potrebbe essere avvenuta la stessa cosa.
    Dio può aver permesso che quei due che avevano MENTITO ALLO SPIRITO SANTO, rimanessero abbandonati all'azione di satana, come monito per i credenti di allora ma anche di quelli che avrebbero aderito in futuro alla fede, SALVANDO LE ANIME sia dei protagonisti, che di quanti ne avrebbero riportato un avviso incisivo e impressionante.


    [Modificato da Credente 25/11/2020 15:39]
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    (Teofilo)
    00 09/04/2010 09:14
    Gesù un giorno espresse la necessità di mangiare il suo corpo e bere il suo sangue per poter avere la vita eterna (vedi Cap 6 di Giovanni). La maggior parte di quelli che ascoltarono quelle parole lo abbandonarono e furono sul punto di farlo anche gli apostoli se non fosse stato Pietro a intervenire positivamente dicendo: Dove andremo noi : tu solo hai parole di vita eterna.
    Dunque, la religione deve solo trasmettere fedelmente il Vangelo, non cercare di adattare il suo insegnamento agli uomini e ai loro capricci che sono divergenti tra loro e mutevoli anche nello stesso individuo. In tal modo non aiuterebbe nessuno a trovare la verità ma solo a cercare consensi vani. Per questo la Chiesa continua ad ammonire l'umanità su tutte le devianze e le scelte erronee, su tutto ciò che è veramente importante e non muta con il mutare delle mode passeggere, anche se questo non le attira le simpatie umane ma spesso critiche aspre e persecuzioni.
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    (Teofilo)
    00 09/04/2010 09:15
    Se Dio comandò di non desiderare la donna altrui, perché Davide si prese Bath-Sheba uccidendo il marito Uria?

    Risposta
    Perchè pur essendo stato Unto Re di Israele e profeta, autore ispirato di parti importanti della Bibbia,come molti salmi, era anche un uomo soggetto ad essere tentato e a cadere. Quando comprese il grande peccato in cui era caduto pregò per ottenere la misericordia di Dio e declamò immortali salmi penitenziali, validi anche per noi.
    Quando anche gli uomini di Chiesa sbagliano, ci si ricordi che Dio non abbandonò il popolo Ebreo anche se il suo profeta e re Davide commise errori abominevoli. Così non abbandona neppure la Chiesa quando sbagliano alcuni uomini che sono preposti alla sua sua guida.
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    (Teofilo)
    00 09/04/2010 09:17
    Una donna che decide di diventare suora di clausura è psichicamente normale o no?
    Risposta

    Desidero riportare quanto una ragazza solare e piena di vita del mio paese mi scrisse dopo essere giunta al suo quinto anno di noviziato, prima di prendere i voti definitivi per la clausura carmelitana:

    …per il resto la mia vita di carmelitana prosegue abbastanza bene: ancora non riesco a credere di trovarmi in un posto così bello, e non capisco la “follìa” di Dio che, pur conoscendomi, mi ha scelto per una strada tanto bella. Le difficoltà non mancano, è vero, …il lavoro è veramente tanto, ma con noi c’è Lui, e tutto, anche la cosa più triste o ripugnante, diventa bello, diventa facile.

    Come vorrei che il mondo sapesse come è bello e quanto dà gioia l’amarsi scambievolmente e il vivere in comunione, nonostante le differenze, nonostante le mancanze di ognuno. Più passa il tempo e più mi rendo conto che questo amore può venire solo da Dio, che questo amore è Dio stesso, e che il mondo, la gente, ne ha tanto bisogno…e non lo sa!

    Quando ero ancora a casa e pensavo alla mia vocazione, mi affascinava sapere che in clausura, non avrei saputo neanche se le mie preghiere erano esaudite o meno. Ora capisco che anche questo è un sacrificio, ma capisco anche che non sono io ad operare, non sono io che salvo il mondo. E’ Gesù il Salvatore, e quindi è giusto che tutto sia nelle sue mani..ed anch’io rimanga nelle sue mani!

    ….ti invito alla mia professione solenne (che sogno ad occhi aperti) nel 2002.
    Ora sono già otto anni che è suora di clausura e mi ha detto tempo fa: come è possibile che pochi si rendano conto di quanta gioia si sperimenta in una vita così?

    Nella fonte si trovano altri dettagli di questa scelta in piena consapevolezza e in perfetta armonia psicologica.
    Fonti:
    credenti.freeforumzone.leonardo.i…
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    (Teofilo)
    00 09/04/2010 09:19
    Quando la religione cattolicà non esisterà più da cosa sarà sostituita?

    Risposta

    Gesù ha predetto che gli inferi non prevarranno contro di essa.
    Durerà fino al suo ritorno, anche se, secondo le profezie (cf 2 Tess.2 ) i tempo finali saranno contrassegnati da una grave apostasia e dall'impero dell'Anticristo che la metterà fortemente alle strette. Quando si entrerà nell'eternità, le funzioni attuali della Chiesa non saranno più necessarie ma rimarrà l'amore che essa avrà nutrito per il suo Sposo. L'amore non avrà mai fine, tutte le altre cose finiranno.
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    (Teofilo)
    00 09/04/2010 09:23
    Cosa dice il cristianesimo sull'antimateria e sulla genesi dell'universo?
    Io credo che non sappia nemmeno cosa sia l'antimateria , ma ve lo chiedo lo stesso.
    Secondo voi la dottrina cristiana conosce realmente le ultime scoperte scientifiche? Conosce la fisica quantistica o lascia a dio l'arduo compito di spiegare tutto? Se fosse così sarebbe semplicistico e molto superficiale... Cosa ne pensate?

    Risposta

    Il Cristianesimo si propone fondamentalmente di comprendere e far comprendere Chi ha fatto il mondo e non COME è fatto il mondo; e di come si va in cielo ma non di cosa è fatto il cielo.
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    (Teofilo)
    00 09/04/2010 11:30
    Nel Vangelo di Giovanni al cap.9 si riferisce:
    Giov 9,1 Passando vide un uomo cieco dalla nascita
    2 e i suoi discepoli lo interrogarono: «Rabbì, chi ha peccato, lui o i suoi genitori, perché egli nascesse cieco?».
    3 Rispose Gesù: «Né lui ha peccato né i suoi genitori, ma è così perché si manifestassero in lui le opere di Dio.

    Domanda:
    Come è possibile che Dio abbia permesso che quell'uomo rimanesse cieco dalla nascita, se non era colpevole di nulla? Solo per manifestare la sua potenza guaritrice? Non è in contrasto con la sua giustizia e col suo amore verso gli uomini? Oppure indirettamente si può arguire che quell'uomo abbia commesso dei peccati in una vita precedente?

    Risposta

    Gli apostoli possono aver riferito la domanda pensando a una possibile colpa del cieco nato contratto durante la gestazione; questa credenza trovava riscontro negli insegnamenti rabbinici del tempo. Ammesso tuttavia che essi pensassero realmente a una colpa contratta dal cieco in una vita precedente, non ottengono dalla risposta di Gesù la conferma alla loro domanda. Pertanto il Signore non dà affatto luogo a supporre che esista una vita precedente del cieco nato.

    Tuttavia ci si chiede se Dio è giusto nell'aver fatto rimanere cieco quell'uomo innocente per poi guarirlo quando ha voluto.
    Gesù infatti nella sua risposta afferma che tale condizione non è determinata né da colpa del cieco né dei suoi diretti genitori. Quindi allora come si concilia questo con la giustizia divina?

    Da una considerazione globale della Rivelazione possiamo dedurre che la risposta sia da ricercarsi nel peccato originale che ha stravolto l’intera creazione generando conseguenze di malattie, di disagi e di dolore in tutta la natura e chi più, chi meno ne facciamo tutti l’esperienza pur senza esserne sempre direttamente responsabili. Questa conclusione lo si può trarre anche da altri testi evangelici in cui Gesù afferma in Lc.13,1-5 che "i diciotto su cui cadde la torre di Siloe oppure "i Galilei il cui sangue Pilato mescolò con i suoi sacrifici, non erano più peccatori degli altri uomini" (come riteneva la credenza popolare ) .

    Pertanto Dio viene glorificato nel momento in cui il danno (provocato a partire dal peccato originale, con tutte le implicazioni di peccato derivato da singoli e da collettività), trova la sua risoluzione e la restaurazione nell’intervento salvifico di Cristo. Il cieco nato porta la conseguenza del peccato dell’umanità di cui anche lui è parte. Inoltre impersona la cecità acquisita all’origine dall’umanità e che Cristo viene a sanare facendo così risplendere la Gloria di Dio che era stata ottenebrata non solo per il cieco ma per tutta l’umanità.

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    (Teofilo)
    00 09/04/2010 13:03
    vita di gesù ???????????????

    preannuncio che nn conosco a fondo la vita di gesù...
    Comunque ho notato che c'è una lacuna della sua vita, mi spiego meglio:
    Si sa della sua nascita (stella cometa e re magi)
    e si sa tutto dei suoi ultimi anni di vita (di cui parlano i vangeli)

    Ma cosa ha fatto nel lasso di tempo intermedio???

    Risposta

    A prescindere dalle ricostruzioni che si possano fare su testi incerti e inattendibili come gli apocrifi, possiamo avere elementi certi e affidabili solo nei testi canonici e riconosciuti dalla Chiesa come di origine apostolica, vale a dire il Nuovo Testamento, come ci è stato trasmesso. In essi troviamo unicamente queste annotazioni che possono farci argomentare qualcosa della vita "nascosta" di Gesù compresi tra i 12 e i 30 anni.
    I versetti in questione sono solo questi:

    Lu 2,51 Partì dunque con loro e tornò a Nazaret e stava loro sottomesso. Sua madre serbava tutte queste cose nel suo cuore.


    Mat 13,55 Non è egli forse il figlio del carpentiere? Sua madre non si chiama Maria e i suoi fratelli Giacomo, Giuseppe, Simone e Giuda?

    Mar 6,3 Non è costui il carpentiere, il figlio di Maria, il fratello di Giacomo, di Ioses, di Giuda e di Simone? E le sue sorelle non stanno qui da noi?». E si scandalizzavano di lui.

    Da questi pochi cenni si apprende con certezza che in quel lasso di tempo, Gesù risiedesse stabilmente a Nazareth, insieme ai suoi familiari prossimi e meno prossimi che la Scrittura in modo generico usa chiamare "fratelli", e che esercitava il mestiere di carpentiere o falegname.
    Tutto è ciò era talmente notorio che quando Gesù diede inizio alla sua vita pubblica, i suoi detrattori stentavano a credere che uno come lui, di cui sapevano tanto, ora potesse fare e dire, cose tanto rivoluzionarie rispetto a quello che aveva fatto in precedenza.


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    (Teofilo)
    00 09/04/2010 21:29
    Se la Bibbia è il testo comune a tutti i cristiani, e sembra tanto chiaro e comprensibile, perchè vi sono tante denominazioni?

    Risposta

    Vi sono molti particolari nella Scrittura che, se non fossero ben interpretati alla luce di una corretta trasmissione e comprensione del testo biblico, pervenuto fino a noi attraverso le tante generazioni di cristiani che ci hanno preceduto, ne risulterebbe un testo quasi incomprensibile e in molti punti anche contradditorio o quantomeno contenente linee teologiche in apparente opposizione interna alla stessa Bibbia (tra le tante resta famosa la sola fede di Paolo contro la fede morta senza le opere di Giacomo, oppure tanto per fare un altro esempio, vi sono diecine di versetti dove Cristo appare inferiore al Padre e diecine di versetti dove risulta essere uguale al Padre). Da queste divergenze, che sono solo apparenti ma che hanno bisogno di spiegazioni coerenti ed illuminate provenienti da un soggetto che ha ricevuto il mandato per insegnare, nascono di fatto migliaia di nuove denominazioni cristiane, ogni anno nel mondo.
    ( Come predicheranno se non sono mandati?, si chiede Paolo in Rom.10,15)

    Perfino il noto Giuseppe Petrelli, un autore molto apprezzato in ambito evangelico, scriveva, in un suo lavoro intitolato "Partecipi della natura divina".

    "Vi sono di quelli che, guidati dal cielo, sono passati da un movimento ad un altro, ed anche da disinganni a disinganni.

    Nel passato potevano argomentare o a nome di una Chiesa o appoggiati alla Bibbia, il grande Libro.

    Ma il tempo, le vicende hanno a poco a poco fatto capire che gruppi perfetti non ce ne sono, e che il Libro stesso, prezioso senza dubbio, è soggetto a varie interpretazioni, e che leggendolo parzialmente sono sorte tante sette, ognuna affermando alcune linee, e ignorandone altre.
    Lotte, scandali, spargimento di sangue sono stati intorno al Libro.
    Molte teorie, in un modo o nell'altro, ci furono e sono intorno alla Persona del Cristo....
    Un altro avviso necessario è di non cadere nell'errore che ogni dottrina e sviluppo sia contenuto nel Libro.
    E' volume prezioso più d'ogni altro: ma esso accenna solo i soggetti, e non li svolge, perchè è lo Spirito Santo, e non il Libro che deve dirigere la Chiesa. Lo Spirito Santo usa il Libro come testimone (Giovanni 5,39)
    Che sia così lo si ricava da ciò che è scritto in San Giovanni 20,30-31 e 21,25; che cioè, ben poco è scritto, e solo quanto aiuta a principiare, e che ciò che Gesù ha fatto, nessuno scritto può mai contenere....>

    Queste considerazioni fatte da un evangelico, sono davvero il frutto di una riflessione maturata dopo molti anni di esperienza e di vita sinceramente vissuta alla luce del Vangelo.
    La Bibbia pertanto, lasciata al libero esame dei credenti, genera non l'unità ma la divisione tra i cristiani.
    Perciò occorre avere fiducia nello stesso soggetto che ha avuto il compito di fare il discernimento dei libri veramente canonici e ispirati, che avrebbero dovuto entrare a far parte del Nuovo Testamento. Solo lo stesso soggetto, e cioè la Chiesa Cattolica, ha i parametri per poter interpretare e trasmettere correttamente il testo Biblico.
    [Modificato da (Teofilo) 09/04/2010 21:39]
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    (Teofilo)
    00 10/04/2010 21:53
    Perchè i TdG rifiutano le trasfusioni di sangue?

    Risposta

    Essi interpretano male, come tanti altri brani, il versetto di Atti 15,29: astenervi dalle carni offerte agli idoli, dal sangue, dagli animali soffocati e dalla impudicizia. Farete cosa buona perciò a guardarvi da queste cose. State bene».
    Il senso di questa decisione presa dal concilio di Gerusalemme va ricercata nella spiegazione di Paolo ai Rom.14,14 e ai Corinti ai quali dice:
    1Cor 10,27 Se qualcuno non credente vi invita e volete andare, mangiate tutto quello che vi viene posto davanti, senza fare questioni per motivo di coscienza.
    28 Ma se qualcuno vi dicesse: «È carne immolata in sacrificio», astenetevi dal mangiarne, per riguardo a colui che vi ha avvertito e per motivo di coscienza;
    29 della coscienza, dico, non tua, ma dell'altro.

    In parole povere per i giudei vigeva il comando di non mangiare carni sacrificate e il sangue. Il concilio ribadisce questa norma per evitare che i giudei di allora potessero scandalizzarsi vedendo dei cristiani mangiarne. Ma Paolo precisa che l'astensione va attuata non per i cibi in se stessi ma solo ed unicamente per evitare di scandalizzare coloro che sono in coscienza persuasi che viene recata offesa al Creatore.
    Lo stesso principio viene enunciato da Cristo quando dice che non ciò che entra dalla bocca contamina l'uomo ma ciò che esce.

    Molti tdg sono morti per aver rifiutato le trasfusioni basandosi sulla errata interpretazione che quella norma resterebbe in vigore in tutte le situazioni, mentre Paolo stesso afferma il contrario.

    In ogni caso i tdg non hanno interpretato sempre allo stesso modo il versetto in questione, come risulta dalle seguenti citazioni prese dalle loro pubblicazioni:


    1940. I capi tdG lodano le trasfusioni di sangue
    ("Consolazione", 25-12-1940, ediz. inglese).

    1945: I capi tdG condannano le trasfusioni di sangue
    ("Torre di Guardia", 1-7-1945).

    1945: I capi tdG bollano come "Farisei" e privi di misericordia quelli che proibiscono le trasfusioni ("Consolazione", ediz. di sett. 1945 pag. 29).

    1959 I capi tdG permettono le trasfusioni
    ("La Torre di Guardia, 15. 7.1961).

    1968: I capi tdG condannano alla perdita della vita eterna quelli che ricevono le trasfusioni ("La Verità che conduce alla vita eterna", pag. 168).

    N. B. Da un calcolo di Sergio Pollina fino al 1994, risulta che "Anno dopo anno in tutto il mondo sono stati non meno di 40 mila i TdG morti per l'atroce motivo che la loro Setta non congente "trasfusioni" di sangue indispensabili per salvare vita". (Dott. Sergio Pollina ex dirigente TdG, Avvenire 19ott. 94).
    Interpretazioni in stridente contraddizione emanate da una associazione senza alcun titolo per interpretare autorevolmente la Scrittura ha prodotto un danno umano incalcolabile rendendosi responsabile della morte di tanti e continua ancora oggi in questa folle operazione.
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    (Teofilo)
    00 11/04/2010 15:13
    Registrate e sentite le urla dell'inferno (in Siberia e in una fossa marina): Cosa ne pensate?
    PRIMA TESTIMONIANZA

    L’articolo che segue dal titolo ‘Ricercatori registrano gli urli dei dannati’ è apparso su un giornale finlandese chiamato Ammenusastia. (LEGGI L'ARTICOLO E VEDI LE FOTO IN FONDO ALLA PAGINA). Il fatto sarebbe accaduto anni fa in Siberia (Russia) e la registrazione sarebbe stata fatta da dei ricercatori russi ad una profondità di 9 miglia [1 miglio corrisponde a 1,61 km].

    ‘Come comunista io non credo nel paradiso o nella Bibbia ma come scienziato ora io credo nell’inferno’, ha detto il Dr. Azzacove. ‘Inutile dire che noi rimanemmo scioccati nel fare una tale scoperta. Ma noi sappiamo quello che vedemmo e noi sappiamo quello che sentimmo. E siamo assolutamente convinti che noi abbiamo perforato attraverso le porte dell’inferno!’ [we drilled through the gates of hell!]

    Il Dr. Azzacove ha continuato, ‘.... la perforatrice all’improvviso cominciò a roteare violentemente, indicando che avevamo raggiunto una grande caverna o cavità vuota. I sensori della temperatura [temperature sensors] mostrarono un drammatico aumento di calore fino a 2000 gradi Fahrenheit’.

    ‘Noi calammo un microfono, designato a rivelare i rumori dei movimenti della piastra giù lungo il condotto. Ma invece dei movimenti della piastra noi sentimmo una voce umana gridare dal dolore! All'inizio noi pensammo che il suono stava provenendo dalla nostra propria apparecchiatura’.

    ‘Ma quando facemmo degli adattamenti, furono confermati i nostri peggiori sospetti. Gli urli non erano quelli di un singolo essere umano, essi erano gli urli di milioni di esseri umani!’ [1]



    Ascolta questa registrazione di cui viene attestato che si tratta proprio di quella delle urla fatta da questi ricercatori russi, cliccando sulla sottostante icona del piccolo megafono. La registrazione delle urla è preceduta da una presentazione in lingua inglese in cui viene attestato da chi e come è stata ricevuta questa registrazione, e da un avvertimento all’ascoltatore sul contenuto spaventoso della registrazione. Per ascoltare il file occorre il programma Real Audio Player. Se non lo hai, vai a questa pagina www.real.com/ e scaricatelo e così potrai ascoltare on line la registrazione. Nel caso dovessi trovare difficoltà ad ascoltare la registrazione, a cagione della linea carica ecc., puoi scaricarti il file audio sul tuo computer, tieni presente che il file è di 318 kb e che ci vuole più di un minuto per effettuare lo scaricamento. Una volta scaricato però hai sempre bisogno del programma Real Audio per ascoltarlo.





    SECONDA TESTIMONIANZA

    ‘Sapete perché Jacques Costeau, il famoso esploratore subacqueo, qualche tempo prima di morire abbandonò l’immersione nel mare profondo? Viene detto che egli si fermò perché in una delle sue caverne subacquee che stava esplorando aveva sentito i rumori di persone che gridavano. Ci fu anche un altra volta, quando uno dei suoi uomini, che si trovava in una campana per palombaro nella più profonda fossa nel Triangolo delle Bermuda, ebbe anche lui una esperienza simile. Egli segnalò di essere riportato su in superficie immediatamente. Dopo essersi ripreso dal suo shock, egli raccontò agli altri la sua spaventosa esperienza di avere sentito ‘urla di persone nel dolore’.

    fonte:
    www.lanuovavia.org/testimonianze_visioni...14.html

    Cosa ne pensate?

    Sono cattolico e quindi mi affido essenzialmente a quanto la Scrittura riferisce e la Chiesa correttamente insegna: l'inferno esiste.
    2 COR.5,10 OGNUNO DOVRA’ COMPARIRE DAVANTI AL TRIBUNALE DI CRISTO PER RICEVERE LA RETRIBUZIONE DI QUANTO AVRA’ FATTO MENTRE ERA NEL CORPO…

    MT.25.30 IL SERVO FANNULLONE GETTATELO NELLE TENEBRE: LA’ SARA’ PIANTO E STRIDORE DI DENTI.

    MT.25.41 …IL RE DIRA’ LORO:…VIA LONTANO DA ME, MALEDETTI NEL FUOCO ETERNO, PREPARATO PER IL DIAVOLO…

    LU.6.25 GUAI A VOI CHE ORA RIDETE PERCHE’ FARETE CORDOGLIO E PIANGERETE.

    MT.3.12 (GESU’) ARDERA’ LA PULA COL FUOCO INESTINGUIBILE.

    EB.10.28-31 …DI QUANTO PIU’ SEVERA PUNIZIONE…/ E’ PAUROSO CADERE NELLE MANI DEL DIO VIVENTE.

    GIU.1.23 CONVINCETE I VACILLANTI, ALTRI SALVATELI STRAPPANDOLI DAL FUOCO.

    MATT.26,24 SAREBBE STATO MEGLIO PER LUI (GIUDA) NON ESSERE MAI NATO…

    AP.14.9-11 CHIUNQUE ADORA LA BESTIA SARA’ TORMENTATO CON FUOCO E ZOLFO…PER I SECOLI DEI SECOLI…

    AP.21.8 PER I VILI E GLI INCREDULI…E’ RISERVATO LO STAGNO ARDENTE DI FUOCO E DI ZOLFO: E’ QUESTA LA SECONDA MORTE.

    Per quanto riguarda questi racconti che sono senza dubbio assai impressionanti, non posso esprimere un giudizio, in quanto le notizie riportate non sono avallate da riviste scientifiche che convalidino le circostanze e soprattutto che questi suoni non possano essere attribuiti a fonti naturali.
    Non si può però escludere
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