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La preghiera in cinque punti




Spesso ci chiediamo cosa sia veramente la preghiera. A questa domanda si potrebbe rispondere così.


1) La persona ha bisogno di un tu. Altrimenti, come si dice volgarmente, ce la cantiamo e ce la suoniamo. Da soli non possiamo conoscere la verità, che emerge solo dal dialogo. Dunque, rivolgersi all’Altro è una necessità primordiale.
bisogno del tu

2) Carl Gustav Jung, nel suo volume Tipi psicologici, dimostra come ognuno di noi sia una miscela di pensiero, intuizione, sensazione e sentimento, variamente combinati tra loro, con funzioni dominanti e funzioni secondarie. Questo vuol dire che tutti siamo forti in qualcosa e deboli per altri aspetti. L’incontro con l’Altro è quindi indispensabile per colmare le lacune, per poter raggiungere la completezza.
completezza

3) In teologia esiste una realtà definita peccato originale: ciò sta a significare che abbiamo tutti una tara di partenza, che impedisce di coglierci oggettivamente, di vedere con sufficiente lucidità i dettagli della realtà interiore ed esteriore. Solo l’Altro può dirci, dunque, chi siamo veramente.
nebbia

4) Essendo fondamentalmente figli e creature, pensati da sempre da un Padre da cui dipendiamo per la vita, abbiamo un bisogno congenito di affidamento. Se questo non trova uno sbocco nella nostra esperienza quotidiana, scivoliamo in dipendenze più o meno disastrose (e ognuno qui compili un elenco personale).
Alcolismo

5) La preghiera risponde a tutto questo: solo nell’abbraccio con l’Altro ritroviamo il senso, la dignità, la libera espressione dell’io autentico che corrisponde all’immagine di Dio. Cristo è lo sbocco naturale di ogni nostro desiderio più profondo. La Vergine Maria ci porta per mano fino a Lui, con infinito amore.
mani


[Modificato da Credente 10/07/2016 22:01]