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Il regno dei cieli è di coloro che somigliano ai bambini


"Allora gli furono condotti dei fanciulli perché imponesse loro le mani e pregasse per essi. I discepoli li sgridarono, ma Gesú disse loro: «Lasciate che i fanciulli vengano a me, poiché di quelli che sono come loro è il regno dei cieli «; e dopo aver imposto loro le mani, proseguí il suo cammino" (Mt 19,13-15). Per qual motivo i discepoli allontanano da Gesú i fanciulli? A causa della sua dignità. Che fa allora il Maestro? Per insegnar loro a essere umili e a calpestare il fasto e la gloria mondana, non solo accoglie i fanciulli, ma li abbraccia e promette il regno dei cieli a quelli che sono come loro: affermazione questa che già ha fatto precedentemente. Anche noi, dunque, se vogliamo ereditare il regno dei cieli, cerchiamo con grande impegno di acquistare questa virtù: il termine, infatti, la meta della filosofia è appunto la semplicità unita alla prudenza. Questa è vita angelica. L`anima del bambino, infatti, è pura da ogni passione: non serba rancore per quelli che l`offendono, ma si accosta a loro come ad amici, come se nulla fosse accaduto. E per quanto la madre lo picchi, il bambino sempre la ricerca e la preferisce a tutti. E quand`anche tu gli presentassi una regina con il suo diadema, egli non la preferirebbe a sua madre, anche se la madre fosse vestita di stracci: guarderebbe infatti con maggior piacere a lei, ricoperta di quei poveri abiti, che non alla regina con tutti i suoi ornamenti: ché il bambino sa distinguere i suoi dagli estranei, non per la loro ricchezza o per la loro povertà, ma per l`amore che essi hanno per lui e che lui sente per loro. Non ricerca niente piú del necessario, ma quando il seno della madre l`ha saziato allora si stacca da esso. Il fanciullo non si dà pena, come facciamo noi, per futili motivi, come ad esempio per la perdita di denaro e per cose simili; né si rallegra come noi per cose passeggere: non si estasia, infatti, davanti alla bellezza dei corpi. Perciò Gesú ha detto: «Di quelli che sono come loro è il regno dei cieli», affinché noi facciamo per libera volontà ciò che i fanciulli fanno per natura.

Siccome i farisei non avevano altro movente alle loro azioni se non la malvagità e l`orgoglio, per questo il Signore ripete ai suoi discepoli in ogni occasione il comando di essere semplici, e mentre allude ai farisei istruisce i discepoli. Niente infatti come il comando e la preminenza spinge gli uomini all`arroganza. Orbene, siccome i discepoli avrebbero goduto di grande onore per tutta la terra, il Signore previene il loro spirito e non permette che essi abbiano qualche sentimento umano, che ricerchino gli onori della moltitudine o si offrano a spettacolo davanti alle folle. Benché queste cose sembrino insignificanti, tuttavia esse sono causa di grandi mali. Cosí i farisei, per aver desiderato i saluti, l`autorità e i primi posti, hanno raggiunto il culmine della malvagità; di qui sono passati a concepire la piú furiosa passione per la gloria e sono precipitati infine nell`empietà. Ecco perché si allontanano da Gesú, dopo aver attirato su di sé la sua maledizione per averlo tentato; i fanciulli, invece, ottengono la sua benedizione, essendo liberi da tutte queste passioni.

Diventiamo anche noi come i fanciulli e siamo come loro privi di malizia. Non vi è infatti altro modo di vedere il cielo.


(Giovanni Crisostomo, Comment. in Matth., 62, 4)