28/07/2013 14:13


CITTA’ SANT’ANGELO. In mezzo a fusti di alberi spogliati dall’onda d’urto ed in uno scenario post atomico quel simulacro è lì intatto, irto, nemmeno sfiorato dalle centinaia di tonnellate di detriti.
Pare si tratti della statua di Santa Barbara, protettrice di tutti coloro che maneggiano esplosivi (i depositi infatti sono chiamati appunto “santabarbara”).
Che sia la statua della martire o quello della Madonna rimane al momento un mistero ed un alone di sacralità che ha fatto saltare sulla sedia letteralmente il fotografo Adamo Di Loreto che ha scattato centinaia di foto e che oggi le sta osservando con attenzione.
L’onda d’urto è stata violentissima e le esplosioni almeno 4. A meno di dieci metri dalla statua un’auto (indicata dalle frecce gialle) letteralmente sventrata nella parte del muso catapultato a più di 80 metri di distanza (indicato sia con una freccia gialla che nel cerchio giallo). La statua, se è sempre stata lì, è rimasta immobile. Ancora più strano sarebbe se fosse finita lì a seguito dall’esplosione comunque intatta e caduta “in piedi”.
Nel giorno del dolore per la perdita di quattro componenti della famiglia Di Giacomo si ha anche la consapevolezza che il bilancio poteva essere di gran lunga più pesante. Del resto chi si è salvato si è definito un “miracolato”.

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26/07/2013