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TESTIMONIANZA DI DARIA
PRESENTAZIONE
Questo prezioso opuscoletto è tratto da una conferenza di Daria Pasini.
Daria ha vissuto in una piccola comunità con altre tre ragazze accanto a
Federico Abresch che era diventato il loro maestro. Abresch, dopo la sua
conversione, era molto vicino a Padre Pio diventandone figlio spirituale e
fotografo; Abresch aveva conosciuto e frequentato anche Luisa Piccarreta
e assimilato l'insegnamento di lei verificandolo con Padre Pio.
La serva di Dio Luisa Piccarreta è morta a Corato in concetto di santità
dopo aver trascorso molti anni della sua vita cibandosi solo di Eucaristia,
i suoi scritti sono stati raccolti in una opera che si compone di numerosi
libri che ci fanno conoscere l’invito di Gesù a vivere di VOLONTA’
DIVINA.
Daria ha vissuto per oltre dodici anni accanto ad Abresch lavorando e
pregando assieme, ed ha così potuto trasmetterci questa testimonianza
che è, per noi, un grande e prezioso aiuto per conoscere l’insegnamento
di Luisa Piccareta, la piccola figlia del Divin Volere.
Ve la offriamo invocando dal Signore per intercessione di Maria, luce e
benedizioni su voi tutti.
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LA DIVINA VOLONTA'
NELL'ESPERIENZA DI LUISA PICCARRETA.
Spesso noi parliamo di poter vivere esclusivamente di Volontà Divina.
Luisa Piccarreta non ha fatto cose straordinarie, paragonando la sua vita
all'operato di certi santi.
Ha semplicemente ponderato molto sulla dottrina che tutti conosciamo:
il Signore ci ha creati per conoscerLo, amarLo, servirLo in questa vita per
poi goderLo nell'altra in Paradiso.
Luisa rifletteva molto fin da piccina su tutto questo; era tuttavia
addolorata perché, mentre si sentiva attratta da questo invito, - e sapeva
che era suo dovere di cristiana corrisponderlo - al tempo stesso pensava:
"Come posso io conoscere Dio con la mia intelligenza limitata? Come posso io
avere, conoscere ed amare un Dio così infinito? lo, che ho un cuore così piccolo
amare e servire un Dio così Immenso?"
Questo per lei era troppo!
"Qualsiasi sacrificio faccia per il Signore, come può commuoversi? Qualsiasi
cosa io faccia è un nulla di fronte a quello che merita Lui, al servizio che merita
Lui, all'onore che merita Lui ".
Notte e giorno era assillata e tormentata da questa sua 'insufficienza'
Luisa spese molto tempo a meditare tutto questo. Sentiva di possedere
una sua volontà che non le era stata donata per fare ciò che le piaceva,
ma per essere messa al servizio di Dio. E soffriva, sia per se stessa,
quando la sua volontà voleva mettersi in campo, sia quando sentiva gli
altri usare il verbo “voler”': io voglio, io faccio, io dico, io valgo, ecc.
Specialmente in casa i suoi genitori - che pure erano persone semplici e
umili - usavano spesso nel loro linguaggio la parola “voglio”, parola
comune nel linguaggio di tutti.
Anche la sorella e le amiche che frequentavano la sua casa, dicevano
spesso: "io voglio fare questo, io voglio andare nel tal posto", e tutto quello
che riguardava questo VOLERE UMANO, la faceva soffrire.
Un giorno Luisa stava, come sempre, a ricamare nella sua camera. Forse,
era un momento in cui aveva fatto un atto di umiltà più profondo del
solito, (tutti questi atti di sofferenza noi li chiamiamo atti di umiltà) un
atto più sentito degli altri che aveva attirato irresistibilmente il Signore.
Infatti, all'improvviso, nella sua cameretta le è apparso il Signore
dicendole:
"Luisa, la Mia Volontà Divina, che è TUTTO ME STESSO, sono secoli e secoli
che va peregrinando nel mondo in cerca di anime piccole, insignificanti, che
abbiano poca stima di sé ma, doloroso a dirsi, dopo la Madonna, dopo la Mia
Mamma, ho trovato solo te, la più piccola, la più insignificante, la più
miserabile, proprio quella che si crede veramente niente e Io, verso questo niente,
ho sentito un'attrazione così grande da voler riversare su di te tutte le mie
qualità Divine e infinite. Vuoi tu, quindi, darMi questa tua volontà che ti dà
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tanto dispiacere non sapendo come usarla, per darMi gloria? Io, in cambio, ti
darò la MIA VOLONTA' DIVINA. Due volontà non possono convivere in un
essere umano cosi come non potrebbero convivere due re in una sola reggia ".
Luisa sebbene colpita dallo splendore di questa apparizione e da questo
parlare divino, ha avuto il coraggio di obiettare: "Ma tu, Signore, vuoi la
mia volontà per darmi la tua? Non vedi che ci rimetti? Tu non sai fare bene i
conti". E il Signore, compiaciuto per questa sua obiezione, le disse: "Non
Mi importa se non so fare bene i conti se la Mia creatura si ciba solo della MIA
VOLONTA'”.
Solo Io, solo la Mia Volontà siamo il cibo vero per la creatura. Non lo sai
che la volontà della creatura è cibo prelibato per il tuo Dio? ".