00 30/08/2010 11:06
don Luciano Sanvito


LEGGERE LA PAROLA DI DIO E' APPLICARLA SU DI SE' IN SPIRITO

Gesù legge la Parola dicendo poi: "Oggi si è adempiuta questa Parola".

La Parola trasforma colui che la legge e lo rende a immagine della stessa Parola.
Questo atteggiamento slega colui che legge la Parola dai vincoli parentali e famigliari, per renderlo parte della famiglia dell'ascolto.

Questo strappo dalla parola umana alla Parola di Dio opera anche una frattura e una contrarietà nei rapporti quotidiani: "Non è costui...?".
La libertà suscitata dalla Parola letta e applicata diventa anche segno di contraddizione non solo per Gesù nella sinagoga dei suoi paesani, ma anche per chi, seguendolo, si applica a una Parola che rende famiglia ogni realtà che in essa si ritrova, sia nelle persone che negli avvenimenti.

Il dramma della lettura viva e incarnata della Parola di Dio appare maggiormente quando questa Parola discerne gli atteggiamenti della verità e dell'accoglienza verso chi la ascolta.
Ecco allora che anche chi si ritrovava con quella Parola ormai tradizionalmente "sua", si deve accorgere che il giudizio di verità della Parola lo rende altro e straniero: va a favore proprio di estranei e pagani.

ALLORA LA PAROLA SUSCITA LA CONTRADDIZIONE DELLA FEDE