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Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro

Essere una persona giusta, vivere nella giustizia, biblicamente significa che rispetta Dio e il prossimo. Dà a Dio l’adorazione e l’obbedienza dovuta, ad ogni persona l’amore, l’onestà, la verità. Solo così si ama Dio veramente e il prossimo come si rispetta la propria persona.

Chi commette errori verso gli altri, principalmente non rispetta se stesso, non cura la sua anima, non ha un buon rapporto con Dio. Da qui nascono cattiverie e rancori.

Gesù ci invita e ci guida verso il pieno rispetto della persona, dice che si può amare e rispettare con sincerità il prossimo, se si rispetta la propria spiritualità. Non curare la vita spirituale è un danno che si riversa sull’intera esistenza, i sette vizi capitali prendono il sopravvento e sarà sempre più difficile stanarli e ridurli a poca cosa.

L’esercizio dell’amore verso tutti non si improvvisa, non siamo capaci di farlo con le nostre forze, è necessario l’aiuto di Gesù, per questo chi fa l’Adorazione Eucaristica si riveste di abbondante Grazia, lo Spirito Santo trova sempre spazio e porta i suoi ineffabili doni.

È impossibile amare il prossimo, quindi ogni persona che ci sta accanto o che incontriamo, senza l’Amore di Gesù. Dobbiamo rivestire la nostra debole natura umana con la Grazia divina, questo è il compito che ci chiede Gesù in tutto il Vangelo. Questo è l’esercizio più importante per proseguire il cammino spirituale.

E si potrà cadere una volta o cento volte, ma ci si rialzerà sempre prontamente e si ricorrerà alla Confessione. Con l’impegno di lottare le cadute.

L’uomo di per sé è portato naturalmente ad essere cattivo, egoista, bugiardo.

L’uomo insieme a Gesù e alla Madonna riesce a rinnegare questa inclinazione e a rinascere, con un cuore buono, una mentalità altruista, un linguaggio misericordioso.

“Ama e fa quel che vuoi”, scriveva Sant’Agostino.

Ma chi ama rispetta pienamente Dio e ogni prossimo.