00 13/06/2012 08:39

Trenta minuti per una Lectio divina di alto profilo teologico, quella proposta dal Papa lunedì sera, 11 giugno, nella basilica di San Giovanni in Laterano, nell'inaugurazione del convegno ecclesiale della diocesi di Roma. Egli ha invitato i partecipanti a riflettere sul significato del sacramento del battesimo - "il primo passo della Risurrezione" - sottolineandone l'attualità, nell'intento di ribadire che "il battesimo non è un atto di un'ora, ma una realtà di tutta la nostra vita" e che "Dio non è una stella lontana, ma è l'ambiente della mia vita".
Proprio per questo, il cristiano è costantemente chiamato a confrontarsi con i due elementi cardini del sacramento: la materia, rappresentata dall'acqua, e la Parola, la quale a sua volta si esprime in tre altri elementi del rito, cioè rinunce, promesse invocazioni. E parlando delle rinunce ha fatto esplicito cenno alla seduzione del male "per non lasciarvi dominare dal peccato". Ha rievocato l'antica espressione "pompa del diavolo" con la quale si intendeva indicare una cultura in cui non conta la verità quanto l'apparenza. Una cultura, ha detto, "che conosciamo anche oggi", nella quale contano solo "la sensazione e lo spirito di calunnia e di distruzione".
Una cultura che "non cerca il bene" e nella quale "la menzogna si presenta nella veste della verità e dell'informazione". E come nella Chiesa antica la prima rinuncia nel battesimo era proprio riferita a questa creatura della "pompa del diavolo" anche noi oggi siamo chiamati a ripetere il nostro "no" alla cultura che nega Dio e a ripetere il ""sì" fondamentale, il "sì" dell'amore e della verità". Nel concludere la sua meditazione - pronunciata interamente a braccio - il Papa ha riaffermato che il battesimo dei neonati "non è contro la libertà" ma è "necessario per giustificare anche il dono della vita".