00 13/06/2015 18:45

Da Cei e Caritas 2,2 milioni
per aiutare i profughi cristiani iracheni

Alcuni rifugiati cristiani

ALCUNI RIFUGIATI CRISTIANI

Tra i progetti finanziati pozzi, scuole, cibo. Galantino: non dimentico la frase detta da quelle famiglie: “Siamo perseguitati, fate in modo che non siamo abbandonati”

REDAZIONE
ROMA

In seguito alla visita in Italia e alle richieste di aiuto di monsignor Bashar Warda, arcivescovo caldeo di Erbil, per le 13.000 famiglie di profughi che nella sua diocesi sono assistite da giugno 2014, la presidenza della Cei ha deciso di finanziare con uno stanziamento di un milione 237 mila euro (attinti dai fondi dell'8xmille) i tre seguenti progetti: fornitura di alloggi per le famiglie sfollate dalla pianura di Ninive (375 mila euro); quattro pozzi a Erbil per i rifugiati di Mosul e Ninive (214 mila euro); costruzione di una scuola per i rifugiati sempre a Erbil (652 mila euro).

 

Inoltre Caritas Italiana, organismo che fa capo alla stessa Cei, con un impegno di 975 mila euro, provvederà ad assicurare il cibo per il mese di agosto alle famiglie sfollate a Erbil.

  «È l'impegno che come Chiesa italiana abbiamo prontamente fatto nostro, traducendolo sia in iniziative di preghiera che di solidarietà», ha dichiarato il segretario Generale della Cei, monsignor Nunzio Galantino confidando che c'è una frase che, da quando qualche mese fa in Iraq le famiglie dei profughi me l'hanno detta, non ho potuto più dimenticare: `siamo perseguitati, fate in modo che non siamo abbandonati´