00 09/06/2011 21:45

 

Se ne parla spesso ma evidentemente non abbastanza. Di cosa? Dei giovani e del futuro lavorativo e pensionistico. Nel corso del “Rapporto sullo Stato sociale 2011 – Questione giovanile, crisi e welfare state” presentato alla Sapienza di Roma e curato da Felice Roberto Pizzuti con il dipartimento di Economia e diritto dell’università e il Criss, sono emersi dati e previsioni piuttosto preoccupanti; i giovani di età compresa tra i 25 e i 30 anni si trovano in una condizione completamente diversa rispetto a quella in cui si erano trovati i loro padri negli anni ’50 e ’60 (che a differenza di questi che stiamo vivendo erano anni d’oro).

Come CREDENTI non possiamo rimanere indifferenti di fronte alla sofferenza interiore di tanti giovani pieni di grandi talenti e capacità, ma costretti a dover rimanere inerti in una società che stenta ad offrire possibilità di lavoro adatti e forse neanche dei lavori inadatti.

Preghiamo tutti affinchè essi possano trovare una collocazione lavorativa idonea alle loro aspettative e adoperiamoci per quanto ci è possibile, ciascuno nel proprio ambito, ad aiutarli