00 22/01/2011 23:39

Un segno una speranza

Dopo tanti appelli e sollecitazioni l’Europa finalmente batte un colpo. Nella riunione plenaria di ieri il Parlamento europeo ha approvato una risoluzione in difesa dei cristiani e della libertà religiosa nel mondo. È significativo che l’abbia fatto a larghissima maggioranza, accogliendo la proposta avanzata in modo bipartisan dai popolari e dai socialisti europei su iniziativa degli italiani Mario Mauro (Pdl) e di Gianni Pittella (Pd).

Non è la prima volta che l’assemblea di Strasburgo alza la sua voce in difesa dei cristiani perseguitati. Era già successo nel 2007, ma in quell’occasione ci si era limitati alla condanna di alcuni episodi di violenza avvenuti nelle settimane precedenti in Iraq e in Pakistan. La risoluzione votata ieri fa seguito agli eccidi compiuti ad inizio anno in Nigeria ed Egitto, ma allarga lo sguardo, riconoscendo l’esistenza di una strategia anti-cristiana a livello globale, un’emergenza che non può più essere sottaciuta e che viene documentata in base ai dati forniti non solo dalle istituzioni internazionali come l’Onu e l’Osce ma, per la prima volta, anche da un’organizzazione religiosa come "Aiuto alla Chiesa che soffre".

La novità politica più rilevante contenuta nella risoluzione di Strasburgo è la richiesta che la Ue vincoli i propri accordi di cooperazione con i Paesi extra-europei al rispetto della libertà religiosa e alla protezione delle comunità cristiane.

D’ora in avanti l’Alto Rappresentante per la politica estera dell’Unione Europea, la baronessa Catherine Ashton, non avrà più alibi e non potrà giustificare timidezze, avendo ricevuto un chiaro mandato per intervenire in difesa dei cristiani minacciati e vessati in tante parti del mondo.