15/03/2021 00:15

PROVIAMO AD IPOTIZZARE L'ESISTENZA DI UN FALSARIO CHE AVREBBE REALIZZATO LA SINDONE DI TORINO

Sono un falsario del Medioevo e voglio fabbricare una falsa reliquia, quindi prendo un lino, lo stendo sopra un bassorilievo e con la strofinatura realizzo l’immagine, poi per rendere il tutto più credibile, prendo un po’ di sangue umano, magari il mio, e là, qualche pennellata nei punti giusti, seguendo ovviamente la descrizione dei Vangeli: ho creato una bella falsa reliquia: l’effetto è godibile e può sembrare proprio il telo di Cristo.

INVECE no, il presunto falsario si è voluto complicare all’inifinito la vita facendo cose impossibili da conoscere per la sua epoca e anche da realizzarsi nella nostra, tutto questo *PERCHE’ MAI*? *CHI mai* avrebbe visto quelle subdole falsificazioni aggiuntive così invisibili e sconosciute al suo mondo (e a lui!).

Tipo:

1) va a mettere del sangue venoso e arterioso (e nessuno conosceva la differenza). Per di più un terzo tipo di sangue, quello post-mortem nel costato e nei piedi. Mica aveva una laurea in medicina legale… e mica c’erano analisi spettroscopiche e di laboratorio per riconoscerli, a vista medioevale, col cavolo che qualcuno avrebbe mai potuto vederli (né tantomeno poteva mai immaginare che ce se ne accorgesse dopo 7 secoli).

2) non solo, non c’è traccia alcuna di pennellate o di qualunque altro metodo atto a posizionare quelle macchie di sangue, se non per contatto con un corpo. Le macchie di sangue e di siero presenti sul lenzuolo sono irriproducibili con mezzi artificiali: è sangue coagulatosi sulla pelle di un uomo ferito e ridiscioltosi a contatto con la stoffa umida. Ci voleva un pennello di almeno 2 metri e che non lasciasse tracce di pennellate. E avrebbe dovuto preoccuparsi che dopo SECOLI qualcuno se ne sarebbe accorto?

3) ma attorno alle macchie di sangue ci sono pure le tracce di siero, invisibili ai soliti uomini medioevali, ma appunto come dovrebbero essere in un corpo sanguinante.

4) come ho spiegato sopra, il corpo però deve essere appena morto e appoggiato per non più di 36 ore, altrimenti ci sarebbero segni di putrefazione rilevabili (al microscopio) che non ci sono. Ma mica si sarebbero visti ad occhio nel medioevo e mica la conosceva la fibrinolisi… (Ovviamente il corpo del falsario medioevale assassino deve aver patito esattamente tutte le torture subite da quello del Vangelo…)

5) dopo le famose 36 ore deve far sparire il corpo a contatto col lenzuolo, ma senza lasciare tracce dello spostamento… e chi se ne sarebbe MAI accorto nel 1300 (a parte il “come” averlo fatto)? Perché mai avrebbe dovuto preoccuparsene??

6) sotto le macchie di sangue oltretutto avrebbe dovuto fare in modo che l’immagine dell’uomo non apparisse. Ma PERCHE’ mai?? Chi l’avrebbe apprezzato?
 L’immagine pare non esserci dove sono deposte le macchie di sangue. In altri termini essa si sarebbe formata solo in seguito. Quindi il falsario avrebbe dovuto prima mettere il sangue sul lenzuolo nei punti corretti e solo successivamente il telo stesso sul bassorilievo, facendo combaciare le diverse aree con assoluta precisione.

Ma la cosa si complica parecchio, perché mettendo il sangue prima, poi fare la strofinatura, te lo raccomando: la macchia si impasta/deforma.
Se fai la strinatura poi, il calore lo altera.
Se fai un’impressione fotografica avresti le sostanze usate per far apparire l’immagine che si troverebbero sotto le macchie e dovrebbero reagire pure col sangue e anche essere rilevabili oggi e invece nessuna traccia.

E tutto questo PERCHE’?? Alla credibilità del falso non cambierebbe nulla di nulla, nessuno se ne sarebbe accorto e sarebbe bastato semplicissimamente,  aggiungere il sangue dopo…


7) ha voluto riprodurre le caratteristiche di un’immagine di negativo fotografico che abbia però la perfetta rappresentazione tridimensionale regolare e ben definita anche e soprattutto nei punti dove l’uomo della Sindone non toccava il telo.
Eh sì, infatti non conoscendo i principi della tridimensionalità analizzabile al computer avrebbe previsto che, 700 anni dopo, avrebbero scoperto queste discipline per vedere che lui le aveva già scoperte prima…

8) alcuni particolari importanti delle torture subite le avrebbe create di nascosto in modo che venissero scoperte solamente dopo la trasposizione tridimensionale e manco a morir ammazzato a occhio nudo medioevale. Bravo ‘sto falsario, eh?

9) invece che accontentarsi del buon risultato cromatico (in sè) di una semplice strinatura o strofinatura, ottenendo una densità cromatica, ha voluto produrre una sindone con un’immagine a densità d’area, incompatibile con i metodi suddetti. E a beneficio di CHI? Il risultato è visibile solo al microscopio attuale!

E continuando così…

Questo famoso falsario perché mai avrebbe dovuto dannarsi la vita per ottenere risultati capibili (molto in parte) solo 700 anni più tardi e totalmente invisibili/inconoscibili alla sua epoca, oltre che ottenuti da conoscenze che lui stesso non poteva avere?
(Esponendolo a rischi sempre maggiori di buttare il risultato finale: avete l’idea di quanti tentativi sarebbero stati necessari per realizzare una cosa simile? Senza riuscirci poi…)

La Sindone è un insieme di fattori: sangue e immagine, è inutile voler spezzettare il tutto a singoli esperimenti se poi il tutto non può essere perfettamente ricombinato con le stesse caratteristiche.

Invece un vero corpo martoriato da quelle torture, avvolto in un lino della sua epoca, sepolto per 36 ore e non di più, senza lasciare tracce di spostamento del sangue, avrebbe lasciato esattamente quelle tracce di sangue di 3 tipi diversi, di quel siero nei posti giusti, con colate di gravità ovviamente corrette. Senza NESSUNA incongruenza con il caso fisico reale,