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PERCHE' DIO ORDINO' LA DISTRUZIONE DEI SETTE POPOLI DI CANAAN E PERCHE' NON DIEDE AL SUO POPOLO LA POSSIBILITA' DI CONQUISTARE SUBITO LA TERRA PROMESSA

Il Signore promette a Mosè di far conquistare al Suo popolo la terra promessa in modo progressivo cacciando un popolo cananeo alla volta  e non tutti insieme. La Scrittura spiega questo così: " per evitare che le  bestie selvatiche riempissero il paese infestandolo". A prescindere dal significato immediato e materiale, è possibile che questa motivazione abbia un senso spirituale.
   Nel territorio dell'anima si possono vincere i vizi un poco alla volta e non di colpo, in modo che essa non si insuperbisca e in modo da far consolidare progressivamente in noi le virtù e il dominio su noi stessi in forza dei doni dello Spirito Santo acquisendo così con la collaborazione della nostra volontà un abitudine positiva. 
Le bestie che avrebbero potuto infestare il paese sono da mettere in relazione con quanto afferma Gesù dicendo che lo spirito impuro, scacciato da una casa (l'anima) trovandola spazzata e adorna prende con se altri sette spiriti peggiori ( sette vizi spirituali) per insediarsi in quella casa e rovinarla definitivamente. Tali bestie significano perciò altrettanti vizi.     Pertanto occorre combattere in modo mirato contro un vizio alla volta concentrando tutti gli sforzi contro di esso; con l'aiuto della Grazia riusciremo a vincere tutti i vizi che infestano il territorio dell'anima e far acquisire a Dio il completo dominio su di essa.

Il Signore poi comandò  a Giosuè di distruggere tutti gli abitanti della terra di Canaan formata da sette popoli; grandi e piccoli senza alcuna distinzione, con tutti i loro averi.
Significa che per poter arrivare a conquistare il Regno di Dio bisogna combattere senza tregua nè commiserazione ciascuno dei sette vizi capitali fino a distruggere ogni più piccolo e apparentemente innocuo attaccamento o passione dell'anima.

L'uscita dall'Egitto indica il distacco dal peccato e l'attraversamento del Mar Rosso indica la gioiosa liberazione attraverso il battesimo che immette in una nuova condizione di vita: l'attraversamento del deserto in cui la mancanza di gioie vane esteriori e l'assenza apparente di Dio significano per l'anima la purificazione da tutti i vani attaccamenti e a diffidare di se per imparare a confidare solo in Dio che la guida nascosto nella nube oscura simbolo della fede.
Se in questa condizione di deserto l'anima resta fedele come Giosuè e Caleb merita di essere introdotta nella terra promessa dove scorre latte e miele simbolo del conforto divino che nutre l'anima e la fortifica; questa è la condizione dei proficienti che con più gusto amorevole godono la luce interiore di Dio che si comunica ad essi con più facilità e provandoli con un combattimento proporzionato alle loro capacità e dando le vittorie nella misure della loro confidenza e fedeltà a Lui. Il Signore perciò combatte insieme all'anima per sottomettere al suo dominio ciascuno dei sette vizi.
Dopo queste vittorie frammiste però a sconfitte ed infedeltà, il Signore prepara il terzo stadio: quello del regno su tutto il territorio dell'anima simboleggiato dal regno di Davide che riunifica il popolo e diviene re di tutte le 12 tribù che simboleggiano la completezza del regno di Dio sull'anima, con tutti i suoi frutti.