00 16/08/2012 06:59
Il tuo linguaggio, Signore, è molto semplice,
ma non così quello dei discepoli che parlano nel tuo nome.
Io comprendo la voce delle tue onde ed il silenzio dei tuoi alberi.
Comprendo la scrittura delle tue stelle con che ci spieghi il cielo.
Comprendo la liquida redazione dei tuoi fiumi
e la lingua sognatore del fumo dove si volatilizzano i sonni degli uomini.
Io capisco, Signor, il tuo mondo, che la luce ci descrive ogni giorno con la sua tenue voce.
E bacio nella luce il bordo del tuo manto.
Il vento passa enumerando i tuoi fiori e le tue pietre.
Ed io, di ginocchia, ti tocco nella pietra e nel fiore.
A volte attacco il mio udito al cuore della notte per sentire l'eco del tuo cuore.
Il tuo linguaggio è molto semplice, ma non così quello dei discepoli che parlano nel tuo nome.
Ma io ti comprendo, Signor…

Rabindranath Tagore