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Le predizioni che Gesù fece riguardo all'espansione della sua Chiesa e della sua affermazione tra i pagani, sono state da lui fatte essendo pienamente consapevole dell'epilogo della sua vita, con una morte ignominiosa, come risulta dai seguenti passaggi.

Il primo annuncio avviene a Cesarea di Filippo, dopo l'episodio della confessione di Pietro. Il vangelo di Marco (8,31-33) e il vangelo di Matteo (16,21-23), riportano che Gesù dice ai suoi discepoli che il Figlio dell'Uomo avrebbe sofferto a causa degli anziani del popolo, dei capi dei sacerdoti e degli scribi, sarebbe stato ucciso e sarebbe risorto il terzo giorno. Pietro si scandalizza e auspica che ciò non accada, ma Gesù lo rimprovera, dicendogli che non pensa secondo Dio ma secondo gli uomini. Il vangelo di Luca (9,21-22) riporta l’episodio ma lo accorcia, omettendo il dialogo fra Gesù e Pietro.

Il secondo annuncio, riportato da Marco, Matteo e Luca (Mc 9,30-32, Mt 17,22-23, Lc 9,43-45), avviene in Galilea, quando Gesù dice ai discepoli che il Figlio dell’Uomo sarebbe stato consegnato nelle mani degli uomini e sarebbe stato ucciso, ma sarebbe risuscitato il terzo giorno. I discepoli però non capiscono ed hanno paura di chiedergli di cosa sta parlando. Secondo alcuni commentatori, essi tacciono perché hanno una doppia paura: da un lato quella di essere rimproverati (come era accaduto a Pietro in occasione del primo annuncio), dall'altro quella di scoprire una verità diversa da quella che avevano immaginato fino a quel momento.[1] Poco dopo, si metteranno a discutere su chi tra di loro era il più grande, costringendo Gesù ad invitarli all'umiltà.

Il terzo annuncio, anch'esso riportato da tutti e tre i sinottici (Mc 10,32-34, Mt 20,17-19, Lc 18,31-34), avviene lungo la strada verso Gerusalemme, quando Gesù dice ai discepoli che in questa città il Figlio dell'Uomo sarebbe stato tradito e condannato a morte dai capi dei sacerdoti e degli scribi e consegnato nelle mani dei pagani, che lo avrebbero deriso, flagellato e ucciso, ma il terzo giorno sarebbe risuscitato. I discepoli però non comprendono ciò che Gesù dice. Poco dopo, Giacomo e Giovanni chiederanno addirittura di avere una posizione di privilegio nel futuro Regno di Gesù e Gesù è costretto a chiarire che egli è venuto per servire.

Il quarto annuncio, riportato solo dal vangelo di Matteo (26,1-2), avviene a Gerusalemme due giorni prima di Pasqua, quando Gesù dice ai discepoli che il Figlio dell'Uomo sarebbe stato consegnato per essere crocifisso. L'evangelista non riporta le reazioni dei discepoli.

Il vangelo di Matteo (Mt 26,30-32) e il vangelo di Marco (Mc 14,26-28) riportano inoltre che Gesù, uscito dal cenacolo dopo l'Ultima Cena, dice ai discepoli che in quella notte si sarebbero scandalizzati per causa sua e gli annuncia che dopo la sua risurrezione li avrebbe preceduti in Galilea. Pietro ribatte che lui non si sarebbe mai scandalizzato e Gesù gli preannuncia che in quella stessa notte lo avrebbe rinnegato.

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Gesù era perciò pienamente consapevole che la sua vita avrebbe avuto una fine ingloriosa agli occhi degli uomini, e la naturale conseguenza di ciò sarebbe stato prevedere la conclusione della propria vicenda umana e degli ideali da Lui propugnati con la dispersione dei suoi seguaci..
Mentre invece tale lucida e precisa consapevolezza si accompagnava ad una altrettanto chiara consapevolezza di ciò che sarebbe venuto fuori dalla sua morte. 
Predisse infatti: di se stesso 

  In verità, in verità vi dico: se il chicco di grano caduto in terra non muore, rimane solo; se invece muore, produce molto frutto. Giov.12,24
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Tutto questo si verificò effettivamente nella sua vita, con la sua gloriosa resurrezione e con tutto ciò che ne scaturì.


[Modificato da Credente 10/08/2021 21:13]