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Le statistiche rivelano che la violenza ha predominato sempre nelle parti del mondo dove regna l’ateismo. R. J. Rummel, nel suo libro Politica Letale: Il Genocidio Sovietico e le Uccisioni di Massa a partire dal 1917, documenta che le vittime del governo marxista ammontano a 95.200.000, mentre i morti in battaglia nelle guerre straniere e nazionali del ventesimo secolo hanno raggiunto 35.700.000 vittime. Con totale indifferenza per un’analisi così seria, i sostenitori dell’equazione religione = oppio si pavoneggiano con arroganza intellettuale. Rifiutano sommariamente la fede, paragonandone gli effetti benefici alle allucinazioni provocate dall’oppio.

Rimuovere con aggressività ogni idea che contraddica le proprie convinzioni non ha forse a che fare con ciò che chiamiamo intolleranza? L’ideologia secondo cui la religione è oppio riflette un credo arrogante e intollerante, conosciuto come fondamentalismo ateo. Ovviamente, si tratta di una fede che nasconde la propria intolleranza travestendosi da scienza, laicismo e progresso sociale. Ma se la spogliamo del suo gergo fuorviante, si mostra per quello che è: una fede fanatica nello scetticismo.

2. Possiamo ottenere il vero benessere senza la religione?

L’ateismo accetta il piano materiale di esistenza come l’unica realtà, perciò ritiene che si possa ottenere qualsiasi forma di benessere esclusivamente su questo piano. L’ateo crede che se la gente smettesse di prendere l’oppio della religione, s’impegnerebbe nella conquista del vero benessere sul piano materiale. Diffondere l’ateismo e segregare la religione ai margini della vita sociale e intellettuale, com’è avvenuto di recente in molte parti del mondo, ha forse reso questa speranza una realtà? Niente affatto. Il piano materiale di esistenza è contrassegnato dalla sofferenza e dalla morte. Perfino Marx, nel dire ‘la religione è oppio’ si è riferito ai popoli come a “creature oppresse”.

Se rifiutiamo la religione perché la consideriamo un oppiaceo, ci liberiamo forse dall’oppressione della nostra inevitabile morte? No, perché l’ateismo ci inchioda alla materia e all’esistenza materiale, ambedue temporanee. Ateismo significa:

* Siamo esseri materiali e finiremo con la morte. La morte arriva in modo arbitrario per tutti e in qualsiasi momento. Ci butta fuori dalla vita interamente e definitivamente. Punto.

* In ultima analisi, la nostra vita non ha senso né scopo. Non siamo che agglomerati di materia le cui particelle si muovono incessantemente e inutilmente.