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EVENTI DEL TEMPO DELLA FINE E DEDUZIONI A CONFRONTO

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    00 29/12/2019 23:23

    La ricostruzione delle profezie bibliche  seguendo  un ordine  sequenziale non è cosa facile e soprattutto non rappresenta per tutti lo stesso ordine di successione o la stessa interpretazione.


    Nel prospetto che segue,  alla prima colonna abbiamo cercato di esporre in successione temporale tali profezie, che si trovano in modo sparso in vari punti del Nuovo Testamento.   Abbiamo preso soprattutto quei versetti che sono collegabili l'un l'altro e che si prestano a una attendibile interpretazione in quanto confermata da altri passi della Scrittura.


    Nella seconda colonna abbiamo dato una possibile interpretazione che non è in conflitto con quanto insegna la Chiesa.


    Nella terza colonna abbiamo riportato sinteticamente la interpretazione della wt  in relazione al versetto citato nella prima colonna,  lasciando dedurre al lettore se ritiene possa accordarsi con i brani citati.


    Precisiamo che la lettura della storia predominante, dopo Agostino d'Ippona e il suo De Civitate Dei, rifiutava il millenarismo: se in questo mondo la "città degli uomini" e il Regno di Dio si trovano inestricabilmente confusi e intrecciati, alla chiusura della vicenda storica i due percorsi verranno finalmente separati, e il Regno di Dio troverà sì il proprio compimento, ma in un contesto trascendente, al di fuori di questo mondo e di questo tempo. Se tale interpretazione di Agostino fosse corretta, i mille anni andrebbero considerati quelli che vanno dallA iNCARNAZIONE di Cristo (PRIMA VENUTA)  fino al suo ritorno finale (considerato come SECONDA ED ULTIMA VENUTA), che precederebbe immediatamente il giudizio finale e l'eterna destinazione dei risorti.


    Tuttavia vi sono anche tanti che trovano delle discrepanze tra quanto ipotizzato da Agostino (a cui normalmente si rifà la Chiesa, senza porre la questione se possa esservi una VENUTA INTERMEDIA, ) e quanto risulterebbe da vari brani biblici che sembrano avvalorare la venuta di un tempo di pace e prosperità soprattutto spirituale preceduto dal ritorno di Cristo . 


    Lo stesso Agostino non ignorava  questa possibile spiegazione del cosiddetto millennio felice e nel sermone 259 ne faceva una breve esposizione che riporteremo a corollario del presente argomento e che attesta che inizialmente la sua convinzione ricalcava quella dei primi padri, come anche si trova espresso nel lavoro di  Ireneo di Lione, con la distinzione di 7 periodi millenari, collocando al sesto millennio,  il periodo successivo alla prima incarnazione, fino alla instaurazione di un settimo millennio di pace, ancora da venire .


    La questione perciò non può essere considerata chiusa e  la Chiesa pur considerando questo periodo millenario come quello esposto nell'ultima fase della ricerca di Agostino (Città di Dio libro XX e seguenti) non esclude che il tempo ultimo della storia umana, possa essere meglio precisata con l'approfondimento dei singoli eventi che l'accompagneranno, alla luce della Scrittura.


    Il biblista Martino Penasa, nel sostenere la Parusìa intermedia, che anche noi consideriamo valida, non entra in contraddizione con la dottrina della Parusìa finale, ma mette in luce l’esistenza di un ‘vuoto dogmatico’ nella Sacra Dottrina.  In breve, manca nelle esplicitazioni dottrinali cattoliche una  Parusìa intermedia di Apocalisse 19-20.   Quindi è bene sottolineare che non è in discussione il dogma della Parusìa finale, fin qui siamo tutti d’accordo, ma sulla mancata definizione di una parusìa, riconosciuta unanimemente dai primi cristiani, studiata dai Padri della Chiesa e ignorata successivamente dall’interpretazione allegorica di Origene, Agostino e Girolamo. 


    La posizione teologica di p.M. Penasa ha riconsiderato la parusìa dimenticata dai più e che era professata dai primi Padri.


    Non vogliamo ignorare che la interpretazione dei padri latini ha una sua validità e dato il carattere profetico dell'Apocalisse. proiettato al futuro, risulta possibile una ricostruzione allegorica di certi brani come Ap. 20,1-7 che ha dato luogo a varie correnti millenaristiche  non accettabili.


    Tuttavia non si può nemmeno rigettare in maniera assoluta anche una interpretazione meno allegorica e più aderente al testo, verificandone la corrispondenza con altri brani di altre parti bibliche profetiche che si possono ricondurre a questo periodo millenario di cui parla specificamente Ap.20.


    Noi tenteremo questa  possibile ricostruzione che vuole essere un semplice contributo alla riflessione e al riesame soprattutto del testo in questione .


    [Modificato da Credente 02/01/2020 22:36]
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    00 29/12/2019 23:26





     


    [Modificato da Credente 23/04/2020 17:43]
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    00 30/12/2019 15:01

    La ricostruzione fatta sopra, per noi va  comunque inquadrata all'interno dei punti  indicati dal Catechismo della Chiesa Cattolica.


     



    ARTICOLO 7 
    «DI LÀ VERRÀ A GIUDICARE I VIVI E I MORTI»

    I. « Di nuovo verrà, nella gloria »

    Cristo regna già attraverso la Chiesa...

    668 « Per questo Cristo è morto e ritornato alla vita: per essere il Signore dei morti e dei vivi » (Rm 14,9). L'ascensione di Cristo al cielo significa la sua partecipazione, nella sua umanità, alla potenza e all'autorità di Dio stesso. Gesù Cristo è Signore: egli detiene tutto il potere nei cieli e sulla terra. Egli è « al di sopra di ogni principato e autorità, di ogni potenza e dominazione » perché il Padre «tutto ha sottomesso ai suoi piedi » (Ef 1,21-22). Cristo è il Signore del cosmo 603 e della storia. In lui la storia dell'uomo come pure tutta la creazione trovano la loro « ricapitolazione», 604 il loro compimento trascendente.

    669 Come Signore, Cristo è anche il Capo della Chiesa che è il suo corpo. 605 Elevato al cielo e glorificato, avendo così compiuto pienamente la sua missione, egli permane sulla terra, nella sua Chiesa. La redenzione è la sorgente dell'autorità che Cristo, in virtù dello Spirito Santo, esercita sulla Chiesa, 606 la quale è « il regno di Cristo già presente in mistero ». 607 La Chiesa « di questo regno costituisce in terra il germe e l'inizio ». 608

    670 Dopo l'ascensione, il disegno di Dio è entrato nel suo compimento. Noi siamo già nell'« ultima ora » (1 Gv 2,18). 609 « Già dunque è arrivata a noi l'ultima fase dei tempi e la rinnovazione del mondo è stata irrevocabilmente fissata e in un certo modo è realmente anticipata in questo mondo; difatti la Chiesa già sulla terra è adornata di una santità vera, anche se imperfetta ». 610 Il regno di Cristo manifesta già la sua presenza attraverso i segni miracolosi 611 che ne accompagnano l'annunzio da parte della Chiesa. 612

    ...nell'attesa che tutto sia a lui sottomesso

    671 Già presente nella sua Chiesa, il regno di Cristo non è tuttavia ancora compiuto « con potenza e gloria grande » (Lc 21,27) 613 mediante la venuta del Re sulla terra. Questo regno è ancora insidiato dalle potenze inique, 614 anche se esse sono già state vinte radicalmente dalla pasqua di Cristo. Fino al momento in cui tutto sarà a lui sottomesso, 615 « fino a che non vi saranno i nuovi cieli e la terra nuova, nei quali la giustizia ha la sua dimora, la Chiesa pellegrinante, nei suoi sacramenti e nelle sue istituzioni, che appartengono all'età presente, porta la figura fugace di questo mondo, e vive tra le creature, le quali sono in gemito e nel travaglio del parto sino ad ora e attendono la manifestazione dei figli di Dio ». 616 Per questa ragione i cristiani pregano, soprattutto nell'Eucaristia, 617 per affrettare il ritorno di Cristo 618 dicendogli: « Vieni, Signore » (Ap 22,20). 619

    672 Prima dell'ascensione Cristo ha affermato che non era ancora giunto il momento del costituirsi glorioso del regno messianico atteso da Israele, 620 regno che doveva portare a tutti gli uomini, secondo i profeti, 621 l'ordine definitivo della giustizia, dell'amore e della pace. Il tempo presente è, secondo il Signore, il tempo dello Spirito e della testimonianza, 622 ma anche un tempo ancora segnato dalla necessità 623 e dalla prova del male, 624 che non risparmia la Chiesa 625 e inaugura i combattimenti degli ultimi tempi. 626 È un tempo di attesa e di vigilanza. 627

    La venuta gloriosa di Cristo, speranza di Israele

    673 Dopo l'ascensione, la venuta di Cristo nella gloria è imminente, 628 anche se non spetta a noi « conoscere i tempi e i momenti che il Padre ha riservato alla sua scelta » (At 1,7). 629 Questa venuta escatologica può compiersi in qualsiasi momento 630 anche se essa e la prova finale che la precederà sono « impedite ». 631

    674 La venuta del Messia glorioso è sospesa in ogni momento della storia 632 al riconoscimento di lui da parte di « tutto Israele » (Rm 11,26) 633 a causa dell'indurimento di una parte 634 nella « mancanza di fede » (Rm 11,20) verso Gesù. San Pietro dice agli Ebrei di Gerusalemme dopo la pentecoste: « Pentitevi dunque e cambiate vita, perché siano cancellati i vostri peccati e così possano giungere i tempi della consolazione da parte del Signore ed egli mandi quello che vi aveva destinato come Messia, cioè Gesù. Egli dev'essere accolto in cielo fino ai tempi della restaurazione di tutte le cose, come ha detto Dio fin dall'antichità, per bocca dei suoi santi profeti » (At 3,19-21). E san Paolo gli fa eco: « Se infatti il loro rifiuto ha segnato la riconciliazione del mondo, quale potrà mai essere la loro riammissione se non una risurrezione dai morti? » (Rm 11,15). La partecipazione totale degli Ebrei 635 alla salvezza messianica a seguito della parte cipazione totale dei pagani 636 permetterà al popolo di Dio di arrivare « alla piena maturità di Cristo » (Ef 4,13) nella quale « Dio sarà tutto in tutti » (1 Cor 15,28).

    L'ultima prova della Chiesa

    675 Prima della venuta di Cristo, la Chiesa deve passare attraverso una prova finale che scuoterà la fede di molti credenti. 637 La persecuzione che accompagna il suo pellegrinaggio sulla terra 638 svelerà il « mistero di iniquità » sotto la forma di una impostura religiosa che offre agli uomini una soluzione apparente ai loro problemi, al prezzo dell'apostasia dalla verità. La massima impostura religiosa è quella dell'Anti-Cristo, cioè di uno pseudo-messianismo in cui l'uomo glorifica se stesso al posto di Dio e del suo Messia venuto nella carne. 639

    676 Questa impostura anti-cristica si delinea già nel mondo ogniqualvolta si pretende di realizzare nella storia la speranza messianica che non può essere portata a compimento se non al di là di essa, attraverso il giudizio escatologico; anche sotto la sua forma mitigata, la Chiesa ha rigettato questa falsificazione del regno futuro sotto il nome di millenarismo, 640 soprattutto sotto la forma politica di un messianismo secolarizzato « intrinsecamente perverso ». 641 

    677 La Chiesa non entrerà nella gloria del Regno che attraverso quest'ultima pasqua, nella quale seguirà il suo Signore nella sua morte e risurrezione. 642 Il Regno non si compirà dunque attraverso un trionfo storico della Chiesa 643 secondo un progresso ascendente, ma attraverso una vittoria di Dio sullo scatenarsi ultimo del male 644 che farà discendere dal cielo la sua Sposa. 645 Il trionfo di Dio sulla rivolta del male prenderà la forma dell'ultimo giudizio 646 dopo l'ultimo sommovimento cosmico di questo mondo che passa. 647

    II. Per giudicare i vivi e i morti

    678 In linea con i profeti 648 e con Giovanni Battista 649 Gesù ha annunziato nella sua predicazione il giudizio dell'ultimo giorno. Allora saranno messi in luce la condotta di ciascuno 650 e il segreto dei cuori. 651 Allora verrà condannata l'incredulità colpevole che non ha tenuto in alcun conto la grazia offerta da Dio. 652 L'atteggiamento verso il prossimo rivelerà l'accoglienza o il rifiuto della grazia e dell'amore divino. 653 Gesù dirà nell'ultimo giorno: « Ogni volta che avete fatto queste cose ad uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l'avete fatto a me » (Mt 25,40).

    679 Cristo è Signore della vita eterna. Il pieno diritto di giudicare definitivamente le opere e i cuori degli uomini appartiene a lui in quanto Redentore del mondo. Egli ha « acquisito » questo diritto con la sua croce. Anche il Padre « ha rimesso ogni giudizio al Figlio » (Gv 5,22). 654 Ora, il Figlio non è venuto per giudicare, ma per salvare 655 e per donare la vita che è in lui. 656 È per il rifiuto della grazia nella vita presente che ognuno si giudica già da se stesso, 657 riceve secondo le sue opere 658 e può anche condannarsi per l'eternità rifiutando lo Spirito d'amore. 659

    In sintesi

    680 Cristo Signore regna già attraverso la Chiesa, ma tutte le cose di questo mondo non gli sono ancora sottomesse. Il trionfo del regno di Cristo non avverrà senza un ultimo assalto delle potenze del male.

    681 Nel giorno del giudizio, alla fine del mondo, Cristo verrà nella gloria per dare compimento al trionfo definitivo del bene sul male che, come il grano e la zizzania, saranno cresciuti insieme nel corso della storia.

    682 Cristo glorioso, venendo alla fine dei tempi a giudicare i vivi e i morti, rivelerà la disposizione segreta dei cuori e renderà a ciascun uomo secondo le sue opere e secondo l'accoglienza o il rifiuto della grazia.


    (603) Cf Ef 4,10; 1 Cor 15,24.27-28.

    (604) Cf Ef 1,10.

    (605) Cf Ef 1,22.

    (606) Cf Ef 4,11-13.

    (607) Concilio Vaticano II, Cost. dogm. Lumen gentium, 3: AAS 57 (1965) 6.

    (608) Concilio Vaticano II, Cost. dogm. Lumen gentium, 5: AAS 57 (1965) 8.

    (609) Cf 1 Pt 4,7.

    (610) Concilio Vaticano II, Cost. dogm. Lumen gentium, 48: AAS 57 (1965) 53.

    (611) Cf Mc 16,17-18.

    (612) Cf Mc 16,20.

    (613) Cf Mt 25,31.

    (614) Cf 2 Ts 2,7.

    (615) Cf 1 Cor 15,28.

    (616) Concilio Vaticano II, Cost. dogm. Lumen gentium, 48: AAS 57 (1965) 53.

    (617) 1 Cor 11,26.

    (618) Cf 2 Pt 3,11-12.

    (619) Cf 1 Cor 16,22; Ap 22,17.

    (620) Cf At 1,6-7.

    (621) Cf Is 11,1-9.

    (622) Cf At 1,8.

    (623) Cf 1 Cor 7,26.

    (624) Cf Ef 5,16.

    (625) Cf 1 Pt 4,17.

    (626) Cf 1 Gv 2,18; 4,3; 1 Tm 4,1.

    (627) Cf Mt 25,1-13; Mc 13,33-37.

    (628) Cf Ap 22,20.

    (629) Cf Mc 13,32.

    (630) Cf Mt 24,44; 1 Ts 5,2.

    (631) Cf 2 Ts 2,3-12.

    (632) Cf Rm 11,31.

    (633) Cf Mt 23,39.

    (634) Cf Rm 11,25.

    (635) Cf Rm 11,12.

    (636) Cf Rm 11,25; Lc 21,24.

    (637) Cf Lc 18,8; Mt 24,12.

    (638) Cf Lc 21,12; Gv 15,19-20.

    (639) Cf 2 Ts 2,4-12; 1 Ts 5,2-3; 2 Gv 7; 1 Gv 2,18.22.

    (640) Cf Sant'Offizio, Decretum de millenarismo (19 luglio 1944): DS 3839.

    (641) Cf Pio XI, Lett. enc. Divini Redemptoris (19 marzo 1937): AAS 29 (1937) 65-106, che condanna « il falso misticismo » di questa « contraffazione della redenzione degli umili » (p. 69); Concilio Vaticano II, Cost. past. Gaudium et spes, 20-21: AAS 58 (1966) 1040-1042.

    (642) Cf Ap 19,1-9.

    (643) Cf Ap 13,8.

    (644) Cf Ap 20,7-10.

    (645) Cf Ap 21,2-4.

    (646) Cf Ap 20,12.

    (647) Cf 2 Pt 3,12-13.

    (648) Cf Dn 7,10; Gl 3-4; Ml 3,19.

    (649) Cf Mt 3,7-12.

    (650) Cf Mc 12,38-40.

    (651) Cf Lc 12,1-3; Gv 3,20-21; Rm 2,16; 1 Cor 4,5.

    (652) Cf Mt 11,20-24; 12,41-42.

    (653) Cf Mt 5,22; 7,1-5.

    (654) Cf Gv 5,27; Mt 25,31; At 10,42; 17,31; 2 Tm 4,1.

    (655) Cf Gv 3,17.

    (656) Cf Gv 5,26.

    (657) Cf Gv 3,18; 12,48.

    (658) Cf 1 Cor 3,12-15.

    (659) Cf Mt 12,32; Eb 6,4-6; 10,26-31.

     


    [Modificato da Credente 27/01/2020 11:27]
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    00 02/01/2020 22:39
    Dal SERMONE 259 di sant'Agostino

    Le varie fasi della storia della salvezza.

    2. Il presente giorno ottavo rappresenta dunque la vita nuova che si avrà alla fine del mondo; il settimo viceversa rappresenta il periodo di tranquillità imperturbata che godranno i santi in questa terra. Dicono infatti le Scritture che il Signore regnerà su questa terra insieme ai suoi santi e, sempre su questa terra, possederà una Chiesa nella quale non entrerà alcun cattivo, essendo segregata e purificata da ogni contagio dell'iniquità. Questa Chiesa rappresentavano quei centocinquantatré pesci 3 dei quali, a quanto ricordo, abbiamo già parlato tempo addietro. La Chiesa infatti apparirà una prima volta in questo mondo in pienezza di splendore, di dignità e di giustizia. Allora nessuno si diletterà più a tendere inganni né a dire menzogne, né succederà che sotto la pelle di pecora si nascondano lupi. Così infatti è scritto: Verrà il Signore e illuminerà i nascondigli tenebrosi e manifesterà le intenzioni dei cuori: allora ciascuno riceverà da Dio la sua lode 4. Lì dunque non ci saranno operatori di iniquità, poiché saranno stati separati, ma ci sarà solo la moltitudine dei santi, che si presenterà come un mucchio di grano purificato in quella specie di aia, prima di essere riposto nel granaio celeste dell'immortalità. Succederà quel che succede al frumento: prima viene purificato nel luogo dove viene trebbiato, e quel luogo, dove il frumento ha subito la trebbiatura per essere liberato dalla paglia, viene reso splendido dalla bellezza della massa di frumento liberata dalle scorie. Dopo la vagliatura ci si presentano infatti allo sguardo, su una medesima aia, da un lato il mucchio della paglia e dall'altro il mucchio del frumento, e noi sappiamo a qual sorte sia destinata la paglia, come sappiamo pure la gioia arrecata al contadino dal buon frumento. Nell'aia, dunque, dapprincipio comincia a vedersi il frumento separato dalla paglia e grande è la gioia che procura quel mucchio per il quale si era molto lavorato e che per essere coperto dalla paglia, non lo si vedeva nemmeno quando veniva trebbiato. In seguito poi esso viene riposto nel granaio e conservato in luogo appartato. Lo stesso succede per questo mondo. Voi vedete come nella presente aia sta avvenendo una specie di trebbiatura; tuttavia la paglia è ancora mescolata al frumento e, non essendo ancora stata vagliata, è difficile distinguerla. Alla fine però, dopo il giorno del giudizio - che sarà come una vagliatura - si renderà visibile la massa dei santi, fulgida di bellezza, onusta di meriti, e mostrerà a tutti la misericordia di colui che l'ha liberata. Quello sarà il giorno settimo. Nell'intero arco dei secoli prendiamo come primo giorno il tempo che va da Adamo a Noè, il secondo da Noè fino ad Abramo e, seguendo sempre la divisione del Vangelo di Matteo, il terzo da Abramo a David, il quarto da David fino all'esilio babilonese, il quinto dall'esilio in Babilonia fino alla venuta del Signore nostro Gesù Cristo 5. A cominciare dalla venuta del Signore decorre il sesto giorno, che è quello in cui ci troviamo noi. Se ne deduce che come l'uomo - al dire della Genesi - fu creato ad immagine di Dio nel sesto giorno 6, così al presente - quasi che si sia nel sesto giorno del mondo creato - veniamo rigenerati nel battesimo, dove recuperiamo l'immagine del nostro Creatore. Passato poi il presente giorno sesto ed effettuatasi la vagliatura di cui sopra, verrà il riposo ed allora i santi e gli eletti di Dio celebreranno il loro sabato. Alla fine, passato anche il settimo giorno, nel quale sull'aia sarà apparsa pubblicamente la bellezza della messe, cioè lo splendore e i meriti dei santi, procederemo verso quella vita e quel riposo di cui sta scritto che nessun occhio ha visto, nessun orecchio ha udito né è penetrato nel cuore dell'uomo ciò che Dio ha preparato per coloro che lo amano 7. Allora si ritorna come da capo. È come quando adesso, passati sette giorni, si entra nell'ottavo che equivale al primo. Allo stesso modo, quando saranno passate e terminate le sette epoche in cui si snoda il tempo presente, destinato a passare, torneremo allo stato di immortalità e beatitudine da cui decadde l'uomo. Per questo nel giorno ottavo si dà compimento ai sacramenti conferiti agli infanti. E, riguardo al numero sette, se lo si moltiplica per sette si ha quarantanove: al quale numero se si aggiunge una unità si ottiene come un ritorno al punto di partenza e si ha cinquanta, numero che nel mistero noi celebriamo nei giorni da Pasqua a Pentecoste. Lo stesso risultato vien fuori se, pur con computo diverso, il numero quaranta viene diviso come sopra proponevamo, aggiungendo poi il numero dieci come simbolo della ricompensa. In questa maniera con ambedue i sistemi di computare si raggiunge sempre lo stesso numero cinquanta. Che se questo numero si moltiplica per tre - simbolo della Trinità - si ottiene centocinquanta. Se a questo numero si addiziona di nuovo il tre - a comprovare l'avvenuta moltiplicazione per tre e l'allusione alla Trinità - si giunge a comprendere come in quei centocinquantatré pesci sia stata prefigurata la Chiesa.


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    Credente
    00 03/01/2020 11:49
    UN LIBRO CHE PROPONE UNA POSSIBILE INTERPRETAZIONE DEL MILLENNIO FELICE

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    [Modificato da Credente 22/04/2020 21:03]
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    Credente
    00 27/01/2020 11:42

    Riportiamo qui di seguito i  più significativi brani biblici che riguardano il regno  promesso del Messia :


    Is. 2, 1     Ciò che Isaia, figlio di Amoz, vide riguardo a Giuda e a Gerusalemme.
    2 Alla fine dei giorni,
    il monte del tempio del Signore
    sarà eretto sulla cima dei monti
    e sarà più alto dei colli;
    ad esso affluiranno tutte le genti.
    3 Verranno molti popoli e diranno:
    «Venite, saliamo sul monte del Signore,
    al tempio del Dio di Giacobbe,
    perché ci indichi le sue vie
    e possiamo camminare per i suoi sentieri».
    Poiché da Sion uscirà la legge
    e da Gerusalemme la parola del Signore.
    4 Egli sarà giudice fra le genti
    e sarà arbitro fra molti popoli.
    Forgeranno le loro spade in vomeri,
    le loro lance in falci;
    un popolo non alzerà più la spada
    contro un altro popolo,
    non si eserciteranno più nell'arte della guerra.
    5 Casa di Giacobbe, vieni,
    camminiamo nella luce del Signore.

    ---------

    nota: Il brano inizia parlando della "fine dei giorni", in cui tutte le genti saliranno al tempio del Signore per poterne seguire le vie.

    In particolare vi si dice che da Gerusalemme verrà emanata la legge del Signore, il Quale sarà arbitro tra i popoli,  e che essi non faranno più guerre ma trasformeranno i loro strumenti di morte in mezzi per coltivare ed abbellire la terra.

    Difficile pensare che questo vaticinio si riferisca solo ad un regno celeste definitivo e non piuttosto ad regno messianico che sarà instaurato nell'ultima parte della storia umana, prima del regno definitivo ultraterreno.

    In maniera ancora più chiaro, il brano di Isaia che segue, descrive uno stato paradisiaco terrestre quando ci sarà il regno di Colui che darà giusti giudizi a favore dei miseri e contro i prevaricatori. In quel tempo ci sarà pace, e perfino gli animali vivranno in grande armonia con gli uomini.

    -----------------------------------------------------------------------------------
    Is.4,2 In quel giorno, il germoglio del Signore crescerà in onore e gloria
    e il frutto della terra sarà a magnificenza e ornamento per gli scampati di Israele.
    3 Chi sarà rimasto in Sion e chi sarà superstite in Gerusalemme sarà chiamato santo, cioè quanti saranno iscritti per restare in vita in Gerusalemme. 4 Quando il Signore avrà lavato le brutture delle figlie di Sion e avrà pulito l'interno di Gerusalemme dal sangue che vi è stato versato con lo spirito di giustizia e con lo spirito dello sterminio, 5 allora verrà il Signore su ogni punto del monte Sion e su tutte le sue assemblee come una nube e come fumo di giorno, come bagliore di fuoco e fiamma di notte, perché sopra ogni cosa la gloria del Signore sarà come baldacchino. 6 Una tenda fornirà ombra contro il caldo di giorno e rifugio e riparo contro i temporali e contro la pioggia.
    -------------

    nota:   Difficile pensare che questo vaticinio sia solo simbolico. SI dice che il SIGNORE VERRA' SUL MONTE SION COME UN BAGLIORE E COME UNA FIAMMA  in ONORE E GLORIA e saranno chiamati santi quanti saranno iscritti per rimanere in vita in Gerusalemme dove ci sarà riparo de rifugio.

    Is. 11, 3             Si compiacerà del timore del Signore.
    Non giudicherà secondo le apparenze
    e non prenderà decisioni per sentito dire;
    4 ma giudicherà con giustizia i miseri
    e prenderà decisioni eque per gli oppressi del paese.
    La sua parola sarà una verga che percuoterà il violento;
    con il soffio delle sue labbra ucciderà l'empio.
    5 Fascia dei suoi lombi sarà la giustizia,
    cintura dei suoi fianchi la fedeltà.
    6 Il lupo dimorerà insieme con l'agnello,
    la pantera si sdraierà accanto al capretto;
    il vitello e il leoncello pascoleranno insieme
    e un fanciullo li guiderà.
    7 La vacca e l'orsa pascoleranno insieme;
    si sdraieranno insieme i loro piccoli.
    Il leone si ciberà di paglia, come il bue.
    8 Il lattante si trastullerà sulla buca dell'aspide;
    il bambino metterà la mano nel covo di serpenti velenosi.
    9 Non agiranno più iniquamente né saccheggeranno
    in tutto il mio santo monte,
    perché la saggezza del Signore riempirà il paese
    come le acque ricoprono il mare.
    10 In quel giorno
    la radice di Iesse si leverà a vessillo per i popoli,
    le genti la cercheranno con ansia,
    la sua dimora sarà gloriosa.
    11 In quel giorno il Signore stenderà di nuovo la mano
    per riscattare il resto del suo popolo
    superstite dall'Assiria e dall'Egitto,
    da Patròs, dall'Etiopia e dall'Elam,
    da Sènnaar e da Amat e dalle isole del mare.
    12 Egli alzerà un vessillo per le nazioni
    e raccoglierà gli espulsi di Israele;
    radunerà i dispersi di Giuda
    dai quattro angoli della terra.

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    Isaia 49,7   Dice il Signore,
    il redentore di Israele, il suo Santo,
    a colui la cui vita è disprezzata, al reietto delle nazioni,
    al servo dei potenti:
    «I re vedranno e si alzeranno in piedi,
    i principi vedranno e si prostreranno,
    a causa del Signore che è fedele,
    a causa del Santo di Israele che ti ha scelto».
    8 Dice il Signore:
    «Al tempo della misericordia ti ho ascoltato,
    nel giorno della salvezza ti ho aiutato.
    Ti ho formato e posto
    come alleanza per il popolo,
    per far risorgere il paese,
    per farti rioccupare l'eredità devastata,
    9 per dire ai prigionieri: Uscite,
    e a quanti sono nelle tenebre: Venite fuori.
    Essi pascoleranno lungo tutte le strade,
    e su ogni altura troveranno pascoli.
    10 Non soffriranno né fame né sete
    e non li colpirà né l'arsura né il sole,
    perché colui che ha pietà di loro li guiderà,
    li condurrà alle sorgenti di acqua.
    11 Io trasformerò i monti in strade
    e le mie vie saranno elevate.
    12 Ecco, questi vengono da lontano,
    ed ecco, quelli vengono da mezzogiorno e da occidente
    e quelli dalla regione di Assuan».
    13 Giubilate, o cieli; rallegrati, o terra,
    gridate di gioia, o monti,
    perché il Signore consola il suo popolo
    e ha pietà dei suoi miseri.
    14 Sion ha detto: «Il Signore mi ha abbandonato,
    il Signore mi ha dimenticato».
    15 Si dimentica forse una donna del suo bambino,
    così da non commuoversi per il figlio delle sue viscere?
    Anche se queste donne si dimenticassero,
    io invece non ti dimenticherò mai.
    16 Ecco, ti ho disegnato sulle palme delle mie mani,
    le tue mura sono sempre davanti a me.
    17 I tuoi costruttori accorrono,
    i tuoi distruttori e i tuoi devastatori si allontanano da te.
    18 Alza gli occhi intorno e guarda:
    tutti costoro si radunano, vengono da te.
    «Com'è vero ch'io vivo - oracolo del Signore -
    ti vestirai di tutti loro come di ornamento,
    te ne ornerai come una sposa».
    19 Poiché le tue rovine e le tue devastazioni
    e il tuo paese desolato
    saranno ora troppo stretti per i tuoi abitanti,
    benché siano lontani i tuoi divoratori.
    20 Di nuovo ti diranno agli orecchi
    i figli di cui fosti privata:
    «Troppo stretto è per me questo posto;
    scostati, e mi accomoderò».
    21 Tu penserai: «Chi mi ha generato costoro?
    Io ero priva di figli e sterile;
    questi chi li ha allevati?
    Ecco, ero rimasta sola
    e costoro dove erano?».
    22 Così dice il Signore Dio:
    «Ecco, io farò cenno con la mano ai popoli,
    per le nazioni isserò il mio vessillo.
    Riporteranno i tuoi figli in braccio,
    le tue figlie saran portate sulle spalle.
    23 I re saranno i tuoi tutori,
    le loro principesse tue nutrici.
    Con la faccia a terra essi si prostreranno davanti a te,
    baceranno la polvere dei tuoi piedi;
    allora tu saprai che io sono il Signore
    e che non saranno delusi quanti sperano in me».
    24 Si può forse strappare la preda al forte?
    Oppure può un prigioniero sfuggire al tiranno?
    25 Eppure dice il Signore:
    «Anche il prigioniero sarà strappato al forte,
    la preda sfuggirà al tiranno.
    Io avverserò i tuoi avversari;
    io salverò i tuoi figli.
    26 Farò mangiare le loro stesse carni ai tuoi oppressori,
    si ubriacheranno del proprio sangue come di mosto.
    Allora ogni uomo saprà
    che io sono il Signore, tuo salvatore,
    io il tuo redentore e il Forte di Giacobbe».

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    Is.  65, 17    Ecco infatti io creo
    nuovi cieli e nuova terra;
    non si ricorderà più il passato,
    non verrà più in mente,
    18 poiché si godrà e si gioirà sempre
    di quello che sto per creare,
    e farò di Gerusalemme una gioia,
    del suo popolo un gaudio.
    19 Io esulterò di Gerusalemme,
    godrò del mio popolo.
    Non si udranno più in essa
    voci di pianto, grida di angoscia.
    20 Non ci sarà più
    un bimbo che viva solo pochi giorni,
    né un vecchio che dei suoi giorni
    non giunga alla pienezza;
    poiché il più giovane morirà a cento anni
    e chi non raggiunge i cento anni
    sarà considerato maledetto.
    21 Fabbricheranno case e le abiteranno,
    pianteranno vigne e ne mangeranno il frutto.
    22 Non fabbricheranno perché un altro vi abiti,
    né pianteranno perché un altro mangi,
    poiché quali i giorni dell'albero,
    tali i giorni del mio popolo.
    I miei eletti useranno a lungo
    quanto è prodotto dalle loro mani.
    23 Non faticheranno invano,
    né genereranno per una morte precoce,
    perché prole di benedetti dal Signore essi saranno
    e insieme con essi anche i loro germogli.
    24 Prima che mi invochino, io risponderò;
    mentre ancora stanno parlando,
    io già li avrò ascoltati.
    25 Il lupo e l'agnello pascoleranno insieme,
    il leone mangerà la paglia come un bue,
    ma il serpente mangerà la polvere,
    non faranno né male né danno
    in tutto il mio santo monte». Dice il Signore.

     

    Questo brano in particolare appare in maniera ancora più chiara rispetto ai precedenti, perchè non si presta molto ad una interpretazione solo simbolica o di rimando ad un regno ultraterreno del Messia. Vi si parla infatti di vita lunga centenaria e di assenza di morti premature, ma che tuttavia continueranno ad esserci.     Inoltre si dice che si fabbricheranno case, e si coltiveranno alberi che gli abitanti avranno completamente a loro beneficio. Si riconferma che gli animali vivranno in armonia fra loro, con un riferimento al "serpente" che mangerà la polvere, segno della sorte del diavolo.

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    Sal.131,11 Il Signore ha giurato a Davide
    e non ritratterà la sua parola:
    «Il frutto delle tue viscere
    io metterò sul tuo trono!
    12 Se i tuoi figli custodiranno la mia alleanza
    e i precetti che insegnerò ad essi,
    anche i loro figli per sempre
    sederanno sul tuo trono».
    13 Il Signore ha scelto Sion,
    l'ha voluta per sua dimora:
    14 «Questo è il mio riposo per sempre;
    qui abiterò, perché l'ho desiderato.
    15 Benedirò tutti i suoi raccolti,
    sazierò di pane i suoi poveri.
    16 Rivestirò di salvezza i suoi sacerdoti,
    esulteranno di gioia i suoi fedeli.
    17 Là farò germogliare la potenza di Davide,
    preparerò una lampada al mio consacrato.
    18 Coprirò di vergogna i suoi nemici,
    ma su di lui splenderà la corona».

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    Salmo 71,7     Nei suoi giorni fiorirà la giustizia
    e abbonderà la pace,
    finché non si spenga la luna.
    8 E dominerà da mare a mare,
    dal fiume sino ai confini della terra.
    9 A lui si piegheranno gli abitanti del deserto,
    lambiranno la polvere i suoi nemici.
    10 Il re di Tarsis e delle isole porteranno offerte,
    i re degli Arabi e di Saba offriranno tributi.
    11 A lui tutti i re si prostreranno,
    lo serviranno tutte le nazioni.
    12 Egli libererà il povero che grida
    e il misero che non trova aiuto,
    13 avrà pietà del debole e del povero
    e salverà la vita dei suoi miseri.
    14 Li riscatterà dalla violenza e dal sopruso,
    sarà prezioso ai suoi occhi il loro sangue.

    Nota:  Vi si dice che il regno messianico,  abbraccerà tutto il mondo e fino al termine dei giorni, indicati dallo spegnersi della luna.

    Pertanto è chiaro che in questo salmo, il regno messianico appare circoscritto in un ambito spazio temporale che si riferisce alla terra del tempo finale della storia umana.

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    Zac.8,
    20 Così parla il SIGNORE degli eserciti: "Verranno ancora dei popoli e gli abitanti di molte città; 21 gli abitanti dell'una andranno all'altra e diranno: 'Andiamo, andiamo a implorare il favore del SIGNORE e a cercare il SIGNORE degli eserciti! Anch'io voglio andare!' 22 Molti popoli e nazioni potenti verranno a cercare il SIGNORE degli eserciti a Gerusalemme e a implorare il favore del SIGNORE".

    Zac.14,3    ... l'Eterno uscirà a combattere contro quelle nazioni, come combattè altre volte nel giorno della battaglia. 4 In quel giorno i suoi piedi si fermeranno sopra il monte degli Ulivi che sta di fronte a Gerusalemme, a est, e il monte degli Ulivi si spaccherà in mezzo, da est a ovest, formando così una grande valle; una metà del monte si ritirerà verso nord e l'altra metà verso sud. 5 Allora voi fuggirete per la valle dei miei monti, perché la valle dei monti si estenderà fino ad Atsal; sì, fuggirete come fuggiste davanti al terremoto ai giorni di Uzziah, re di Giuda; così l'Eterno, il mio DIO verrà, e tutti i suoi santi saranno con te. 6 In quel giorno avverrà che non vi sarà più luce; gli astri luminosi si oscureranno. 7 Sarà un giorno unico, che è conosciuto dall'Eterno; non sarà né giorno né notte, ma verso sera vi sarà luce. 8 In quel giorno avverrà che da Gerusalemme usciranno acque vive: metà di esse andrà verso il mare orientale, e metà verso il mare occidentale; sarà così tanto d'estate che d'inverno.  9 L'Eterno sarà re su tutta la terra; in quel giorno ci sarà soltanto l'Eterno e soltanto il suo nome. 10 Tutto il paese sarà cambiato in pianura, da Gheba a Rimmon, a sud di Gerusalemme; e Gerusalemme sarà innalzata e abitata nel suo luogo, dalla porta di Beniamino, al posto della prima porta, fino alla porta dell'Angolo, e dalla torre di Hananeel ai torchi del re. 11 La gente vi abiterà e non ci sarà più nulla di votato allo sterminio, ma Gerusalemme dimorerà al sicuro. 12 Questa sarà la piaga con cui l'Eterno colpirà tutti i popoli che avranno mosso guerra a Gerusalemme : egli farà consumare la loro carne mentre stanno in piedi, i loro occhi si consumeranno nelle loro orbite e la loro lingua si consumerà nella loro bocca. 13 In quel giorno avverrà che per opera dell'Eterno vi sarà in mezzo a loro una grande confusione; ognuno di loro afferrerà la mano del suo vicino e alzerà la sua mano contro la mano del suo vicino. 14 Giuda stesso combatterà contro Gerusalemme, e la ricchezza di tutte le nazioni circostanti sarà raccolta insieme: oro, argento e vesti in grande quantità. 

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    Il RE di tutta la terra sarà il Messia promesso.  I piedi del Messia, che viene qui identificato come l'Eterno, che è il Nome santo di Dio, si poseranno sul monte degli ulivi, di fronte a Gerusalemme. Se ne ricava che il ritorno di Gesù, avverrà presumibilmente sul monte dove egli soffrì l'angoscia che diede inizio alla sua passione.

    Michea 4

    1 Alla fine dei giorni
    il monte del tempio del Signore
    resterà saldo sulla cima dei monti
    e s'innalzerà sopra i colli
    e affluiranno ad esso i popoli;
    2 verranno molte genti e diranno:
    «Venite, saliamo al monte del Signore
    e al tempio del Dio di Giacobbe;
    egli ci indicherà le sue vie
    e noi cammineremo sui suoi sentieri»,
    poiché da Sion uscirà la legge
    e da Gerusalemme la parola del Signore.
    3 Egli sarà arbitro tra molti popoli
    e pronunzierà sentenza fra numerose nazioni;
    dalle loro spade forgeranno vomeri,
    dalle loro lame, falci.
    Nessuna nazione alzerà la spada contro un'altra nazione
    e non impareranno più l'arte della guerra.
    4 Siederanno ognuno tranquillo sotto la vite
    e sotto il fico
    e più nessuno li spaventerà,
    poiché la bocca del Signore degli eserciti ha parlato!
    ...
    6 «In quel giorno - dice il Signore -
    radunerò gli zoppi,
    raccoglierò gli sbandati
    e coloro che ho trattato duramente.
    7 Degli zoppi io farò un resto,
    degli sbandati una nazione forte.
    E il Signore regnerà su di loro
    sul monte Sion,
    da allora e per sempre.

    -------
    Commento a Michea 4 -------LA GLORIA DEL REGNO MILLENARIA DI CRISTO 

    4:1-4 I primi otto versetti parlano delle  benedizioni  del  regno  millenniale di  Cristo.  Gerusalemme  si  eleverà  e molte  nazioni  straniere  vi  affluiranno  per  essere  ammaestrate  sulle  vie 
    del  Signore.  Allora  egli  regnerà  su tutte le nazioni.
    Le parole “Dalle loro spade  fabbricheranno  vòmeri,  dalle  loro  lance  ròncole 2 ”  ritraggono  in 
    modo vivido e concreto ad un tempo la realtà futura di un disarmo globale. 
    Pace  e  sicurezza  prevarranno  e  il  Signore sarà riconosciuto da tutto il suo 
    popolo.
    4:5-8 Il v. 5 contrappone l’idolatria praticata ai giorni di Michea alla pura 
    adorazione   che   si   manifesterà   nel corso  del  regno  millenniale.  
    Coloro che  la  cattività  ha  resi  storpi  saranno ristabiliti  nel  paese  (“Io  raccoglierò  i 
    vagabondi”, v. 6, Moffatt) e il Signore regnerà su loro. Il primo o antico dominio (v. 8)
    è la forma di governo più alta sulla terra, vale a dire il regno del Messia Re.

    -----------------------------------------------------------------
     

    Ez.43,4 La gloria del Signore entrò nel tempio per la porta che guarda a oriente.
    5 Lo spirito mi prese e mi condusse nell'atrio interno: ecco, la gloria del Signore riempiva il tempio. 6 Mentre quell'uomo stava in piedi accanto a me, sentii che qualcuno entro il tempio mi parlava 7 e mi diceva: «Figlio dell'uomo, questo è il luogo del mio trono e il luogo dove posano i miei piedi, dove io abiterò in mezzo agli Israeliti, per sempre. E la casa d'Israele, il popolo e i suoi re, non profaneranno più il mio santo nome con le loro prostituzioni e con i cadaveri dei loro re e con le loro stele, 8 collocando la loro soglia accanto alla mia soglia e i loro stipiti accanto ai miei stipiti, così che fra me e loro vi era solo il muro, hanno profanato il mio santo nome con tutti gli abomini che hanno commessi, perciò li ho distrutti con ira. 9 Ma d'ora in poi essi allontaneranno da me le loro prostituzioni e i cadaveri dei loro re e io abiterò in mezzo a loro per sempre.

    Ez 43:1-5  In  precedenza  (vedi Ez 11:23)  abbiamo  visto  la  nuvola  allontanarsi  con riluttanza  dal  tempio  di  Gerusalemme.  
    Nondimeno,  la  gloria  del  Dio  d’Israele  tornerà  nella  persona  del Signore  Gesù,  quando  egli  verrà  per regnare.
    43:6-9  Egli  abiterà  per  sempre  in mezzo  al  suo  popolo  ed  esso  non  si contaminerà   più   con   prostituzioni spirituali  (idolatria)  e  abominazioni all’ombra del tempio.
    43:10-12 Allorché la casa d’Israele imparerà  a  vergognarsi  delle  sue  ini
    quità,  conoscerà  forma,  disposizione,  disegni  e  regolamenti  del  nuovo 
    tempio.  Non  appena  si  ravvedranno, Dio darà loro nuova speranza (non diverso dovrebbe essere il nostro atteggiamento  quando  qualcuno  si  ravvede).  Il  popolo  doveva  essere  avvisato che sulla sommità del monte, tutto lo spazio  che  deve  occupare  il  tempio tutto intorno sarà santissimo.
    Quando  realmente  contempliamo la gloria del Signore, un senso profondo di vergogna per le nostre iniquità ci investe (v. 10).


    [Modificato da Credente 24/03/2023 09:37]
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    Credente
    00 27/01/2020 15:41
    I testi profetici riportati nel precedente post sono stati i brani fondanti riguardo all'attesa del MESSIA (=Unto=Consacrato) da parte degli Ebrei.

    Infatti nell'Era Talmudica il titolo Mashiach o in ebraico: מלך המשיח‎?, Méleḫ ha-Mašíaḥ (nella vocalizzazione tiberiense pronunciato Méleḵ haMMāšîªḥ), letteralmente significa "il Re unto", e si riferisce al leader umano e re ebraico che riscatterà Israele nella "Fine dei giorni" e che la condurrà verso un'era messianica di pace e prosperità sia per i vivi che per i morti.

    Il Messia ebraico, quindi, si riferisce a un leader umano, discendente fisicamente dalla stirpe di Re Davide, che governerà e unirà il popolo di Israele e che lo condurrà verso l'Era Messianica di pace globale e universale. Il Messia ebraico, a differenza di quello cristiano, non viene considerato come corrispondente alla figura di Gesù di Nazaret nelle aspettative messianiche ebraiche.

    Gli ebrei infatti considerano solo l'aspetto regale trionfante del Messia, apportatore di pace, giustizia e sicurezza nel mondo ma trascurano di considerare gli aspetti del Messia come servo sofferente che offre se stesso come prezzo di riscatto per tutti (Is. 53 --- salmo 21 ecc.)
    I cristiani, avendo riconosciuto che Gesù è veramente il Messia atteso, ne hanno messo in evidenza l'aspetto trascurato dagli ebrei, e cioè la sua passione e morte, prima che venga come Re glorioso, portatore di quella giustizia, pace e sicurezza, che anche essi attendono.
    Una difficoltà di comprensione da parte degli Ebrei della figura di Gesù, deriva probabilmente proprio dal fatto che Egli generalmente non viene presentato come il Messia che governa tutte le nazioni della terra secondo giustizia, per un periodo di prosperità e senza guerre, alla fine dei giorni, ma soltanto nella sua prospettiva ultrastorica, eterna e definitiva, successiva al giudizio universale di tutti i vivi ed i morti risuscitati.

    Forse se si facesse maggiormente riferimento al regno ANCHE terreno di Gesù come Messia e Re dell'ultima parte della storia, che nel cap.20 dell'Apocalisse viene considerato di 1000 anni, prima della fine del mondo, gli ebrei potrebbero accostarlo di pìù al Messia da loro atteso.

    In ogni caso, quando Cristo (=Messia) tornerà e inaugurerà il suo regno, sia gli ebrei che i cristiani che lo attendono, si riconosceranno suoi seguaci, e sarà allora che la profezia riguardo alla conversione del popolo ebraico, si adempirà. (Romani 11,23 ...Dio infatti ha la potenza di innestarli di nuovo!... 25 Non voglio infatti che ignoriate, fratelli, questo mistero, ... l'indurimento di una parte di Israele è in atto fino a che saranno entrate tutte le genti. 26 Allora tutto Israele sarà salvato... )
    Non è facile pensare che gli Ebrei possano volgersi a Gesù come Messia, se non quando lo vedranno trionfatore e Re sulla terra. Allora certamente dovranno riconoscerlo e tutti comunque si batteranno il petto. (Apoc.1,7)
    [Modificato da Credente 27/01/2020 16:08]
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    Credente
    00 28/01/2020 21:15


    Come risulta anche da questo commento cattolico al brano di Apoc.20,2ss l'idea dei 1000 anni quale settimo millennio di una successione ideale formata da sette millenni, era presa in considerazione sia da fonti giudaiche che cristiane dei primi secoli di cui vengono citati i riferimenti.


     


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    Credente
    00 08/02/2020 21:17

    Anche la parabola che segue contiene degli elementi che fanno pensare ad un regno anche terreno del Messia, prima della instaurazione del regno celeste definitivo quando ormai la storia umana sarà conclusa.


    Luca 19,12 Disse dunque: «Un uomo di nobile stirpe partì per un paese lontano per ricevere un titolo regale e poi ritornare. 13 Chiamati dieci servi, consegnò loro dieci mine, dicendo: Impiegatele fino al mio ritorno. 14 Ma i suoi cittadini lo odiavano e gli mandarono dietro un'ambasceria a dire: Non vogliamo che costui venga a regnare su di noi. 15 Quando fu di ritorno, dopo aver ottenuto il titolo di re, fece chiamare i servi ai quali aveva consegnato il denaro, per vedere quanto ciascuno avesse guadagnato. 16 Si presentò il primo e disse: Signore, la tua mina ha fruttato altre dieci mine. 17 Gli disse: Bene, bravo servitore; poiché ti sei mostrato fedele nel poco, ricevi il potere sopra dieci città18 Poi si presentò il secondo e disse: La tua mina, signore, ha fruttato altre cinque mine. 19 Anche a questo disse: Anche tu sarai a capo di cinque città.


     


    Da quando i Romani aveano unito all'impero la Siria e la Palestina, quelli che esercitavano l'autorità regia in quei paesi erano meri loro vassalli, e dovevano andar fino a Roma per ricevere l'investitura. Tale fu il caso di Erode il Grande, di Archelao e di Filippo suoi figliuoli e dei suoi nipote e pronipote che portavano il nome di Erode Agrippa, cosicché le parole del Signore relativamente al viaggio di quel nobile uomo in lontano paese, per ricevervi il suo regno, dovevano riuscire perfettamente intelligibili ai suoi uditori. In quanto a se medesimo, prendere a se stesso un regno, denota la sua istallazione nel suo potere celeste, la preparazione ed il governo del suo regno messianico in terra, mediante lo Spirito mandato a, proseguir l'opera sua nella Chiesa, e la sua investitura indicata nelle parole: «ogni podestà mi è data in cielo ed in terra»


    In questa parabola inoltre vi si dice che il ritorno del Re sarà accompagnato da una ricompensa per i servi fedeli, costituita dalla loro investitura in autorità per governare un certo numero di città.


    Si tratta di un tipo di ricompensa, che può certamente adattarsi anche alla ricompensa celeste e definitiva, ma che comunque si associa ancor meglio ad un regno messianico in terra così come viene espresso in Apoc. 20,4 


    Poi vidi alcuni troni e a quelli che vi si sedettero fu dato il potere di giudicare. Vidi anche le anime dei decapitati a causa della testimonianza di Gesù e della parola di Dio, e quanti non avevano adorato la bestia e la sua statua e non ne avevano ricevuto il marchio sulla fronte e sulla mano. Essi ripresero vita e regnarono con Cristo per mille anni5 gli altri morti invece non tornarono in vita fino al compimento dei mille anni. Questa è la prima risurrezione. 6 Beati e santi coloro che prendon parte alla prima risurrezione. Su di loro non ha potere la seconda morte, ma saranno sacerdoti di Dio e del Cristo e regneranno con lui per mille anni.

    E' singolare il fatto che il regno millenario di Cristo sia accompagnato dal governo di quanti avevano vinto le seduzioni del male, durante la loro vita terrena perchè  rIcalca molto quanto aveva evocato Gesù stesso nella parabola delle mine.

     


    [Modificato da Credente 08/02/2020 21:29]
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    Credente
    00 17/02/2020 09:37

    Alla parabola che abbiamo esposta sopra, fa eco questa promessa di Gesù in Apocalisse 2,26-27


    26 E a chi vince e persevera nelle mie opere (lett. osserva le mie opere ) sino alla fine, io darò potestà sulle nazioni ed egli le reggerà con una verga di, ferro, frantumandole a mo' di vasi d'argilla (lett.: come si frantumano i vasi d'argilla), come anch'io ho ricevuto quella potestà (lett., come anch'io ho ricevuto) dal Padre mio.

     

     

     La promessa è desunta dal Salmo 2  dove Dio, di fronte al mondo ribelle, proclama di aver costituito quale re sulle nazioni, il Messia, dandogli potestà di reggerle e, di giudicarle. (Cfr. Apocalisse 19:15). A questa gloriosa potestà regale Cristo promette di associare i suoi che nella lotta contro i traviamenti pagani avranno riportato la vittoria. Ripetutamente nell'Apocalisse si parla della potestà regale a cui il Signore innalza i fedeli. Cfr. Apocalisse 1:6; 3:21: «A chi vince io darò di seder meco sul mio trono, come anch'io ho vinto e mi son posto a sedere col Padre mio sul suo trono». In Apocalisse 4:4 i 24 anziani hanno in capo delle corone; in Apocalisse 5:10 si dice dei riscattati d'ogni tribù che «regneranno sulla terra». In Apocalisse 20 i martiri e quelli che non hanno adorato la bestia tornano in vita e regnano con Cristo mille anni. Anche nella 1Corinzi 6:2 Paolo scrive: 'Non sapete voi che i santi giudicheranno il mondo'? Cfr. Luca 19:17; 22:29; Daniele 7:8,27.   La verga di ferro rappresenta la severa giustizia.

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    Credente
    00 17/02/2020 10:20

    1Cor.15,22.... e come tutti muoiono in Adamo, così tutti riceveranno la vita in Cristo. 23 Ciascuno però nel suo ordine: prima Cristo, che è la primizia; poi, alla sua venuta, quelli che sono di Cristo;    24    poi   sarà la fine, quando egli consegnerà il regno a Dio Padre, dopo aver ridotto al nulla ogni principato e ogni potestà e potenza. 25 Bisogna infatti che egli regni finché non abbia posto tutti i nemici sotto i suoi piedi.


    Anche in queste parole dell'apostolo Paolo ai Corinti, troviamo un dettaglio che rimanda all'idea che al ritorno di Gesù vi sarà un primo nucleo di redenti che risorgeranno. Non è comunque evidente che la successiva fine sia immediata oppure dilazionata rispetto al ritorno di Cristo, con tali risorti. Il "POI" del verso 24, infatti può significare tanto una sequenza ravvicinata di due eventi che si succedono immediatamente uno dopo l'altro, tanto invece che i due eventi saranno staccati nel tempo l'uno dall'altro, con una  certa intercorrenza   di tempo. Noi propendiamo per questa seconda ipotesi.  Infatti nel versetto 23 si cita la resurrezione solo di "quelli che sono di Cristo",  secondo un certo ordine, alla  venuta di Cristo,  ma non viene menzionato che a questa specifica venuta di Cristo risorgeranno anche TUTTI I MORTI di tutte le epoche storiche, come invece avverrà in base a quanto troviamo in Apoc.20,4 E vidi le anime di quelli che erano stati decapitati per la testimonianza di Gesù e per la parola di Dio, e di quelli che non avevano adorato la bestia né la sua immagine e non avevano ricevuto il suo marchio sulla loro fronte e sulla loro mano. Essi tornarono in vita e regnarono con Cristo per mille anni. 5 Gli altri morti non tornarono in vita prima che i mille anni fossero trascorsi. Questa è la prima risurrezione. 6 Beato e santo è colui che partecipa alla prima risurrezione. Su di loro non ha potere la morte seconda, ma saranno sacerdoti di Dio e di Cristo e regneranno con lui quei mille anni. 


    Ciò ci induce a ritenere che la resurrezione generale di TUTTI GLI ALTRI MORTI, non menzionata da Paolo in 1 Cor.15,23-24,  non avvenga insieme a quella di di "coloro che sono di Cristo" ma che avverrà, nel suo ordine, quando POI verrà la fine di tutti i tempi, come si evince da Ap. 20,5   dove si dice che vi è la resurrezione generale, di tutti gli altri morti,  alla fine del "millennio" in cui i primi risorti,  denominati "quelli che sono di Cristo",  regneranno con Lui.   Ciò sembra dunque confermare che vi è un  periodo, prima dell'ultimo ritorno di Cristo,  in cui  i suoi fedeli saranno risorti, e non verranno in giudizio,  (Giov.5,24 In verità, in verità vi dico: chi ascolta la mia parola e crede a colui che mi ha mandato, ha la vita eterna e non va incontro al giudizio), ed un secondo tempo in cui risorgeranno tutti gli altri per il giudizio . (Apoc 20,12 Poi vidi i morti, grandi e piccoli, ritti davanti al trono. Furono aperti dei libri. Fu aperto anche un altro libro, quello della vita. I morti vennero giudicati in base a ciò che era scritto in quei libri, ciascuno secondo le sue opere.


    A questa finale e generale resurrezione si riferiva Cristo quando disse:


    Gv5,28    Non vi meravigliate di questo; perché l'ora viene in cui  tutti quelli che sono nelle tombe udranno la sua voce e ne verranno fuori; 29 quelli che hanno operato bene, in risurrezione di vita;  quelli che hanno operato male, in risurrezione di giudizio.


     


    [Modificato da Credente 14/07/2020 12:23]
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    00 17/02/2020 11:11

    Atti 1,6-9


    6 Così venutisi a trovare insieme gli domandarono: «Signore, è questo il tempo in cui ricostituirai il regno di Israele?». 7 Ma egli rispose: «Non spetta a voi conoscere i tempi e i momenti che il Padre ha riservato alla sua scelta, ...


    6 Sarà  in questo tempo che tu restituirai il regno ad Israele? 


    Gli apostoli  credono che Gesù è il Messia; e che il Messia operi la gloriosa "restaurazione" d'Israele, è per loro fuori di dubbio; la loro preoccupazione si riferisce al quando. Sarà egli in questo tempo? Sarà egli in questo fra, qui e non molti giorni di cui tu parli? (v. 5).


    A prescindere dalle idee degli apostoli sulla forma che avrebbe assunto il regno messianico, è significativo che Gesù non nega che avverrà la restaurazione ma solo che non era possibile dir loro il tempo in cui ciò sarebbe stato attuato.



     


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    Credente
    00 19/02/2020 19:10

    1 Tess 4,15
    Questo vi diciamo sulla parola del Signore: noi che viviamo e saremo ancora in vita per la venuta del Signore, non avremo alcun vantaggio su quelli che sono morti. 16 Perché il Signore stesso, a un ordine, alla voce dell'arcangelo e al suono della tromba di Dio, discenderà dal cielo. E prima risorgeranno i morti in Cristo; 17 quindi noi, i vivi, i superstiti, saremo rapiti insieme con loro tra le nuvole, per andare incontro al Signore nell'aria, e così saremo sempre con il Signore

    1Cor15,51
    Ecco io vi annunzio un mistero: non tutti, certo, moriremo, ma tutti saremo trasformati, 52 in un istante, in un batter d'occhio, al suono dell'ultima tromba; suonerà infatti la tromba e i morti risorgeranno incorrotti e noi saremo trasformati. 53 È necessario infatti che questo corpo corruttibile si vesta di incorruttibilità e questo corpo mortale si vesta di immortalità.
    54 Quando poi questo corpo corruttibile si sarà vestito d'incorruttibilità e questo corpo mortale d'immortalità, si compirà la parola della Scrittura: La morte è stata ingoiata per la vittoria.55 Dov'è, o morte, la tua vittoria?


    ------------------------
    I due brani tratti dalle lettere di s.Paolo possono far pensare ad una sua convinzione circa l'imminenza del tempo della fine, in quanto mette se stesso tra coloro che saranno trasformati e rapiti PER ESSERE SEMPRE COL SIGNORE.
    Queste precisazioni dell'apostolo vengono comunemente interpretate dicendo che in quel momento Paolo pensasse appunto ad una prossima venuta di Cristo nella sua gloria e che solo più avanti, si fosse reso conto che invece lui stesso avrebbe abbracciato la morte per martirio avendo terminato il buon combattimento nella sua vita. (2Timoteo 4,6 Quanto a me, il mio sangue sta per essere sparso in libagione ed è giunto il momento di sciogliere le vele.)
    Qualche altro commentatore pensa che Paolo volesse in questi brani rendere più vivace e attuale la sua lettera introducendo questi elementi per rafforzare i cristiani a cui scriveva, ma che fosse consapevole di un ritorno non imminente del Signore Gesù.

    A prescindere comunque se queste interpretazioni dei due passi siano realistiche, e cioè se l'idea di Paolo fosse di un ritorno prossimo e o remoto da parte di Cristo, quello che ci preme rilevare è che Paolo, ponendo se stesso come protagonista del ritorno glorioso di Cristo e la contemporanea glorificazione dei credenti in Lui, potrebbe lasciar supporre che nella sua mente non vi fosse l'idea di un regno terreno di Cristo, nè una intercorrenza millenaria prima del suo avvento glorioso con l'introduzione nel regno celeste di tutti i suoi.

    Vi è quindi una reale difficoltà nel conciliare i due brani di Paolo con tutto quanto sopra riportato.
    Infatti ci siamo posti il dilemma ed abbiamo attentamente riletto le parole di Paolo, il quale in 1 Tess 4,15
    precisa : "Questo vi diciamo sulla parola del Signore"

    Sembra quindi che Paolo abbia ricevuto per rivelazione diretta da parte di Cristo le cose che espone in questo determinato brano di 1 Tess 4,15-17 e sembrerebbe strano che egli possa essersi avventurato ad attribuire a Cristo il fatto che additi se stesso come protagonista dell'evento finale, quale vivente, superstite e rapito per essere definitivamente con Cristo nella gloria celeste.
    Ma tutto ciò non si è verificato nella vita terrena di Paolo in quanto egli è stato martirizzato ed è morto ormai da oltre 20 secoli. Dovremmo allora pensare Che Paolo abbia capito male la rivelazione di Gesù?
    I commenti al brano non mettono in relazione il fatto che Paolo ponesse se stesso tra i viventi al momento finale della storia umana, con la rivelazione avuta da Gesù, considerando questo solo particolare come una idea propria di Paolo, e il resto del brano come rivelazione. Potrebbe anche essere ma non è convincente.

    Questi due brani possono offrire una possibile soluzione sia per il millennio, che intercorre tra la vita presente e gli eventi definitivi e gloriosi, sia per pensare a Paolo come uno dei viventi che parteciperà anche all'evento finale della storia umana e tra i trasfigurati e rapiti nella gloria.
    Infatti se pensiamo che Paolo è stato chiamato come apostolo che ha faticato più di tutti nel servizio di Cristo e che è stato martirizzato per Lui, non è difficile pensare che sarà certamente uno che appartiene al primo gruppo dei risorti e quindi viventi che regneranno con Cristo sopra la terra durante il millennio. Alla fine del millennio quindi, anche Paolo sarà trasformato e rapito definitivamente in cielo insieme con tutti i morti che risorgeranno e che pure saranno trasformati e rapiti per essere insieme con Cristo per tutta l'eternità.

    Secondo questa ipotesi, tutto torna. In ogni caso lasciamo ai lettori la libertà di decifrare i brani esposti e le relative possibili interpretazioni su cui non vi è stato un pronunciamento definitivo.


    [Modificato da Credente 06/03/2020 22:39]
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    Credente
    00 20/02/2020 11:27

    Inseriamo qui di seguito la parte che riguarda gli eventi finali della storia umana tratta dall'opera di Ireneo di Lione, "Contro le eresie" scritto intorno al 180 D,C in cui si evidenzia come egli,  come pure i primi padri professassero una venuta di Gesù per governare la terra, in un ideale e pacifico settimo millennio, prima della fine definitiva di questo mondo e l'inizio del regno eterno, quando tutto sarà ricapitalato in Cristo.


    Ecco alcuni passaggi dell'opera citata.  Si tratta di un paragrafo dove Ireneo commenta  i brani biblici profetici sopra richiamati .



     

     


    [Modificato da Credente 23/01/2022 21:47]
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    Credente
    00 20/02/2020 11:30







     


    [Modificato da Credente 23/01/2022 21:50]
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    Credente
    00 20/02/2020 11:34








    [Modificato da Credente 07/03/2020 09:44]
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    Credente
    00 26/06/2020 19:22
    LA GRANDE TRIBOLAZIONE E GLI SCAMPATI



    DURANTE LA GRANDE TRIBOLAZIONE QUELLI CHE NON PRENDERANNO IL MARCHIO DELLA BESTIA, VERRANNO TUTTI UCCISI DALL'ANTICRISTO?

    Assolutamente no.
    Ci saranno molti Giudei "un resto" che saranno salvati.

    Romani 11:26

    "e tutto Israele sarà salvato, così come è scritto:
    «Il liberatore verrà da Sion..."

    Inoltre non solo Israele come popolo sarà salvato, ma anche altri popoli saranno salvati. Quando Cristo apparirà dal cielo, diversi popoli si convertiranno e quindi questi rimarranno in vita per vivere come esseri umani per il millennio di Cristo sulla terra. Infatti sta scritto:

    Isaia 19:21-25

    "Il Signore si rivelerà agli Egiziani e gli Egiziani riconosceranno in quel giorno il Signore, lo serviranno con sacrifici e offerte, faranno voti al Signore e li adempiranno. 22 Il Signore percuoterà ancora gli Egiziani ma, una volta colpiti, li risanerà. Essi faranno ritorno al Signore ed egli si placherà e li risanerà.
    23 In quel giorno ci sarà una strada dall'Egitto verso l'Assiria; l'Assiro andrà in Egitto e l'Egiziano in Assiria; gli Egiziani serviranno il Signore insieme con gli Assiri. 24 In quel giorno Israele sarà il terzo con l'Egitto e l'Assiria, una benedizione in mezzo alla terra. 25 Li benedirà il Signore degli eserciti: «Benedetto sia l'Egiziano mio popolo, l'Assiro opera delle mie mani e Israele mia eredità».

    Quindi non solo Israele come popolo sopravvivrà alla grande tribolazione, ma anche altri popoli "Egitto ed Assiria" sopravviveranno per il millennio. Il regno dell'impero Assiro anticamente includeva le seguenti nazioni ora parte di:
    Iraq
    Kuwait
    Iran
    Egitto
    Siria
    Libano
    Israele
    Palestina
    Giordania
    Turchia

    Quindi un rimanente di questi popoli sopravvivrà e saranno lasciati per i mille anni del regno di Cristo sulla terra. Questi non saranno rapiti insieme alla chiesa.

    Infatti dopo l'armaghedon, in Apocalisse e in altri passi della Bibbia si parla che durante il millennio sulla terra ci saranno ancora le nazioni. (Vedi Apocalisse 2:26; 20:3, 8; Zaccaria 14:16-21)

    Quindi è certo che ci saranno superstiti di molte nazioni che sopravviveranno alla grande tribolazione.

    Zaccaria 14:16

    "E avverrà che ogni sopravvissuto di tutte le nazioni venute contro Gerusalemme salirà di anno in anno ad adorare il Re, l'Eterno degli eserciti".

    Quindi visto che ci saranno sopravvissuti da tutte le nazioni, non vedo nessun motivo per pensare che la chiesa non possa sopravvivere alla grande tribolazione.
    Infatti ci saranno dei sopravvissuti che faranno parte della chiesa e che quindi dopo la tribolazione saranno rapiti per potere regnare con Cristo per i mille anni.

    1Corinzi 15,51
    "non tutti, certo, moriremo, ma tutti saremo trasformati".

    1Tessalonicesi 4:15
    "noi viventi, che saremo rimasti fino alla venuta del Signore"

    1Tessalonicesi 4:17
    "poi noi viventi, che saremo rimasti, saremo rapiti assieme a loro sulle nuvole, per incontrare il Signore nell'aria; e così saremo sempre col Signore."

    La scrittura insegna chiaramente che la chiesa passerà per la grande tribolazione.
    Anche se i cristiani saranno perseguitati, non tutti i cristiani moriranno.
    Molti moriranno, altri andranno in prigione, ma di certo ci saranno molti sopravvissuti.

    Apocalisse 13:10
    "Colui che deve andare in prigionia,
    andrà in prigionia;
    colui che deve essere ucciso di spada
    di spada sia ucciso.
    In questo sta la costanza e la fede dei santi."

    I GIUDIZI DELL'APOCALISSE E LE 7 COPPE DELL'IRA DI DIO COLPIRANNO ANCHE LA CHIESA, DURANTE LA GRANDE TRIBOLAZIONE ?

    “Siccome hai osservato la mia esortazione alla costanza, anch’io ti preserverò dall’ora della tentazione che sta per venire sul mondo intero, per mettere alla prova gli abitanti della terra” (Apocalisse 3:10). Il fatto che si legge "TI PRESERVERÓ DALL'ORA DELLA TENTAZIONE", é una garanzia che la chiesa sará protetta da Dio e preservata e che grazie a Cristo Gesú ne uscirá vittoriosa (Ap 17:14). Gesú usó questo stesso termine "PRESERVARE" nella sua preghiera per i discepoli:

    “Non prego che tu li tolga dal mondo, ma che tu li PRESERVI dal maligno” (Giov 17:15).
    La chiesa non sará tolta via dal mondo, non sará rapita prima della tribolazione. Ma sará preservata da Dio.
    Inanzi tutto c'é da dire che non vi é nemmeno una scrittura che attesti che i giudizi di Dio e le sette coppe dell'ira di Dio colpiranno indistintamente tutti credenti e non credenti.
    Nei giudizi (Apocalisse capitolo 8) si comprende che i giudizi colpiranno una certa quantitá degli alberi, del mare, e degli uomini, un terzo di essi morirá. Viene indicata la quantitá che verrá uccisa o distrutta (un terzo) ma non si legge che queste piaghe colpiranno anche i credenti. Anzi io lo escludo, infatti leggiamo che l'ira di Dio sará riversata solo su "chiunque adora la bestia e ne prende il marchio, egli pure berrá il vino dell'ira di Dio. Quí é la costanza dei santi che osservano i comandamenti di Dio e la fede di Gesú" (Ap 14:9-13). In uno dei giudizi (la quinta tromba) vengono viste delle locuste e leggiamo:
    "E fu detto loro di non danneggiare né erba né arbusti né alberi, ma soltanto gli uomini che non avessero il sigillo di Dio sulla fronte." (Ap 9:4) Qui vediamo che vengono dannegiati solo coloro che non hanno il sigillo cioé coloro che non si sono santificati per mezzo dello Spirito Santo. Il sigillo dello Spirito Santo é una caratteristica della chiesa.
    "Egli ci ha pure segnati con il proprio sigillo e ha messo la caparra dello Spirito nei nostri cuori." (2Cor 1:22) "In lui voi pure, dopo aver ascoltato la parola della verità, il vangelo della vostra salvezza, e avendo creduto in lui, avete ricevuto il sigillo dello Spirito Santo" (Ef 1:13)
    Il fatto che qui leggiamo che verranno dannegiati solo coloro che non hanno il sigillo dello Spirito, ci fá comprendere :
    1) che la chiesa si trova ancora sulla terra durante la tribolazione,
    2) che i giudizi di Dio danneggiano solo coloro che non hanno il sigillo dello Spirito.

    Stesso discorso vale per le 7 coppe dell'ira di Dio (Apocalisse capitolo 16). Infatti leggiamo che al versamento della prima coppa d'ira "un ulcera maligna e dolorosa colpí gli uomini che avevano il marchio della bestia e che adoravano la sua immagine" (Ap 16:2) Dunque vengono colpiti solo coloro che hanno il marchio.
    La terza coppa colpisce solo coloro che "hanno versato il sangue dei santi".
    "Essi hanno versato il sangue di santi e di profeti, tu hai dato loro sangue da bere: é quello che meritano". (Ap 16:6) Anche le restanti coppe non colpiscono tutti senza fare distinzione, ma colpiscono soltanto quegli uomini che bestemmiano il nome di Dio e che non vogliono ravvedersi. I credenti infatti non sono tra coloro che bestemmiano Dio a causa delle coppe d'ira.
    "E gli uomini bruciarono per il terribile calore e bestemmiarono il nome di Dio che ha in suo potere tali flagelli, invece di ravvedersi per rendergli omaggio." (Ap 16:9)
    "bestemmiarono il Dio del cielo a causa dei dolori e delle piaghe, invece di pentirsi delle loro azioni." (Ap 16:11) "e gli uomini bestemmiarono Dio a causa del flagello della grandine, poiché era davvero un grande flagello." (Ap 16:21)
    Durante il versamento della sesta coppa d'ira vediamo che la chiesa é ancora sulla terra, infatti viene rivolta questa esortazione da parte di Gesú alla chiesa:
    "Ecco, io vengo come un ladro. Beato chi è vigilante e conserva le sue vesti per non andar nudo e lasciar vedere le sue vergogne." (Ap 16:15)
    Dio certamente é in grado di "preservare" la chiesa durante la grande tribolazione proprio come fece col popolo d'Israele quando le 10 piaghe colpirono l'Egitto. Molte piaghe che colpirono gli Egiziani vediamo che non colpirono il popolo di Dio (Esodo 8:22,23; 9:6,7; 26)

    TUTTI I CREDENTI DURANTE LA GRANDE TRIBOLAZIONE SARANNO UCCISI DALL'ANTICRISTO?

    Assolutamente no, abbiamo visto che Dio proteggerá coloro che hanno il sigillo dello Spirito.
    Inoltre legiamo:
    "Colui che deve andare in prigionia, andrà in prigionia; colui che deve essere ucciso di spada di spada sia ucciso. In questo sta la costanza e la fede dei santi." (Ap 13:10) Certamente ci saranno molti credenti che saranno uccisi, ma ci saranno anche molti che andranno in prigione. E ci saranno anche molti dei santi che sopravvivranno fino alla venuta di Cristo, e solo allora ci sará il rapimento della chiesa.
    "Perché allora vi sarà una tribolazione cosí grande, quale non vi fu mai dal principio del mondo fino ad ora né mai più vi sarà... SUBITO DOPO LA TRIBOLAZIONE di quei giorni... egli manderà i suoi angeli CON UN POTENTE SUONO DI TROMBA, ed essi RACCOGLIERANNO I SUOI ELETTI dai quattro venti, da una estremità dei cieli all'altra". (Mat 24:29-31)