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Il Giudice emise delle sentenze e siccome riguardano molto più che quel solo caso specifico ma un problema che avrebbe riguardato tutti, da quel momento in poi, è molto interessante indagare su cosa possa aver sentenziato.



Davanti a Lui c'era infatti non solo quella donna ma anche i suoi accusatori.
Nelle parole che Gesù rivolse agli accusatori, possiamo arguire cosa potrebbe aver scritto, tenendo presente che Egli era anche il Legislatore e il Giudice supremo, e che quindi non poteva ignorare la Legge.
Ma non poteva ignorare neppure che gli accusatori, secondo tale Legge, erano tutti passibili della stessa sorte che sarebbe dovuta toccare alla donna.
La legge fu data per far conoscere la peccaminosità dell'umana natura e per la Legge tutti sono sotto la condanna.
Cosa dunque potrebbe aver scritto, tenendo presente questa tragica realtà umana, secondo la Legge, che Egli giusto Giudice doveva necessariamente applicare ?

Gesù scrisse la inevitabile sentenza prevista dalla Legge
 non solo riferita alla donna  ma anche ai suoi accusatori, la cui vita Gesù conosceva bene: perciò ecco cosa potrebbe verosimilmente aver scritto :

                                          TUTTI CONDANNATI


La infinita giustizia divina esigeva questo, senza sconti. Con tale sentenza Egli dichiarava valida la Legge e l'esigenza di ottemperare alla giusta condanna di chi non la metteva in pratica. E siccome tutti sono vincolati da essa, per tutti valeva quella sentenza.

Ricordiamo che in Ger 17,13 vi è una emblematica espressione:

"  Signore, quanti ti abbandonano resteranno confusi; quanti si allontanano da te saranno scritti nella polvere, perché hanno abbandonato la fonte di acqua viva, il Signore. “

Tutti, messi a nudo nelle loro coscienze, dalla imperiosa Parola del Giudice, che li invitava ad eseguire la condanna, rimasero freddati dalla condizione posta da Lui e cioè la necessità di essere  puri da colpe per poterla eseguire.
La loro reazione di fronte a tali parole del Giudice, mostrò che essi riconobbero di essere stati peccatori come lo era stata la donna e sentirono come applicabile anche  a loro, la condanna che volevano venisse inflitta solo alla donna.
Mentre essi, uno ad uno abbandonavano il consesso di quel singolare tribunale, Gesù si chinò di nuovo per scrivere una seconda sentenza.
Cosa scrisse questa volta il Giudice divino, mentre tutti riconoscevano il loro stato di miseria?
Sia la donna che tremante taceva al cospetto di Colui che ben avrebbe potuto colpirla con la condanna, sia anche gli accusatori che avevano appena ammesso andandosene, la loro colpevolezza.