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Questo è ciò che scriveva a riguardo della coscienza il filosofo laico Colin McGinn, «Noi non sappiamo come la coscienza abbia potuto emergere dai processi naturali dalle cose materiali antecedentemente esistenti. Si è tentati, anche se con riluttanza, di chiamare in causa l’assistenza divina: solo una specie di miracolo avrebbe potuto estrarre questo da quello. Ci vorrebbe un mago soprannaturale per estrarre la coscienza dalla materia. La coscienza sembra introdurre una rottura netta nell’ordine naturale ed è un punto in cui il naturalismo scientifico fallisce» (C. McGinn, The Problem of Consciousness, Basil Blackwell 1991, p. 45). ----- Quello che penso io è che appunto la coscienza sia quel metro interiore di cui siamo dotati con cui possiamo misurare le azioni, i pensieri, le omissioni, considerando come bene ciò che noi vorremmo fosse fatto a noi stessi, e male ciò che non vorremmo ci venisse fatto. A partire da ciò possiamo avere un giudizio sempre disponibile e che ci richiama interiormente qualora noi non ci uniformiamo a questo metro.