00 27/03/2019 23:50
Papa Francesco nella premessa alla “Bibbia dei giovani” lanciata dal gruppo editoriale San Paolo: «Oggi ci sono più cristiani perseguitati che all’epoca delle origini della Chiesa. Perché portano una croce e rendono testimonianza a Gesù. La Bibbia quindi è un libro estremamente pericoloso».
In questo caso l'espressione usata per definire la Bibbia un libro estremamente PERICOLOSO, è inserita in un contesto dove fa comprendere quanto possa essere eroico avere una Bibbia in terre dove i cristiani sono perseguitati a causa della loro fede. Quindi l'espressione usata è adatta per dare più colore al concetto che vuole esprimere. Ma se si stacca tale espressione dal suo contesto, sembra che il Papa voglia dire non dobbiamo usare la Bibbia perchè pericolosa e cioè gli faremmo dire il contrario di ciò che vuole realmente dire.

Nel caso delle espressioni usate dal Papa dicendo che "c'è chi ritiene di poter avere un rapporto diretto con Cristo al di fuori della comunione con la Chiesa.sono tentazioni pericolose, sono tentazioni dannose...
Il senso chiaro ed evidente non è che "Gesù è pericoloso" ma che è pericolosa la tentazione di appropriarsi di Cristo, al di fuori della Chiesa che ce lo fa conoscere nella sua reale dimensione e quindi manipolandolo a proprio capriccio. Questo è ciò che giustamente vuol dire il Papa. Un concetto semplice e che trova purtroppo conferma nelle tante sette che si sono sentite in diritto di fare di Cristo il proprio personaggio preferito, ma adattandolo, alle proprie settarie vedute e quindi lacerando di fatto il suo Corpo.