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§ 543. A questo punto Giuda non poteva più tacere; il suo silenzio, fra l'ansia trepidante dei molti, l'avrebbe da se stesso denunziato. Calmo, misurato, ma non senza un leggiero tremito nella voce, egli allora domandò come tutti gli altri: Sono forse io, Rabbi? Il tra­ditore era sdraiato poco distante dal tradito; le teste dei due, rivolte verso la tavola, erano anche più vicine che non il resto dei loro corpi. Alla domanda di Giuda, che dovette passare inosservata ai più dei commensali, Gesù fece il supremo tentativo per la salvez­za di lui; colse forse un momento in cui Giovanni, commensale in­termedio, era sollevato col busto e badava altrove, e allora rispose sommessamente a Giuda: Tu (l')hai detto! Era un modo ebraico per dare una risposta afferrnativa. Oramai non c'era più nulla da fare; il traditore sapeva di essere co­nosciuto come tale. Scegliesse lui: o consumare il tradimento svela­to, o implorare il perdono dal sempre venerato maestro (§ 533). La sommessa risposta data da Gesù a Giuda era sfuggita agli altri commensali, salvo forse a Giovanni. Perciò il desiderio dì sapere qualcosa di preciso sul tradimento e sul traditore era vivissimo in tutti, e specialmente nel generoso Pietro. Costui non osò interrogare Gesù, per timore forse di ricevere una risposta severa come altre volte; tuttavia per giungere al suo intento egli trovò sagacemente la via buona, rivolgendosi a Giovanni. Il discepolo prediletto occupava il divano immediatamente a destra di Gesù cosicché, stando ambe­due sdraiati ed appoggiati sul gomito sinistro, Gesù rivolgeva il seno verso Giovanni e di costui si poteva dire che era adagiato... nel seno di Gesu' (in Giov., 13, 23); Pietro invece stava sul divano a Sinistra di Gesù, e Gesù gli voIgeva le spalle né lo vedeva direttamente. Però Pietro, approfit­tando della sua situazione, fece un cenno a Giovanni incitan­dolo a domandare a Gesù chi fosse il traditore di cui parlava; la manovra del resto era semplicissima, perché Pietro si era alzato sul busto, e attirata cosi l'attenzione di Giovanni gli avrà espresso il proprio desiderio a cenni, fatti più in alto della persona di Gesù ch'era ripiegato sul gomito sinistro.
L'evangelista giovanetto compre­se subito il desiderio di Pietro, e a sua volta fece una piccola manovra suggeritagli dal suo confidente cuore d'amico prediletto; giratosi egli per metà sul suo corpo, si puntò non più sul gomito sinistro ma sul destro, e così ritrovandosi anche più vicino al divano di Gesù appoggiò confidenzialmente la sua testa sul petto del maestro e stette a guardarlo negli occhi dal sotto in su, come un bambino reclinato sul seno del babbo e che aspetti una grazia. Quindi, sommessamente gli domandò: Signore, chi e? La domanda del piccolo amico prediletto fu esaudita, ma per il dsgraziato amico che franava verso l'abisso si ebbe ancora un ultimo riguardo. Nei pasti comuni degli Orientali antichi e anche dei mo­derni - era un gesto di cortesia offrire a un commensale un bocco­ne bell'e preparato, cioè un frammento di pane che, chi usava la cor­tesia, staccava dalla focaccia comune, arrotolava, intingeva nel vas­soio ove tutti intingevano, e così porgeva al convitato avvicinandoglielo alla bocca. Alla richiesta dunque di Giovanni, Gesù rispose: E’ quello a cui io intingerò il boccone e glie(lo) darò. E staccato un pezzo di pane, lo intinse e dette a Giuda. Il traditore ancora non era stato svelato, se non segretamente al fido Giovanni, e a quella cortesia di Gesù egli poteva ancora rinsavire; ma, impassibile, Giuda trangugiò il boccone senza dir nulla, mostran­do con ciò d'aver fatto la sua scelta definitiva. E dopo il boccone - commenta qui il testimonio oculare e consapevole di quella scena - allora entrò in lui il Satana. Tuttavia Giuda stesso non resisté più oltre; si alzò dal suo divano per uscire. Gli dice pertanto Gesu' “Ciò che fai, fa' presto”. Ma nes­suno dei commensali capì ciò, a che (scopo) glie(lo) disse.
Alcuni infatti credevano che, siccome Giuda teneva la cassetta (§ 502), Gesu' gli dicesse “Compra le cose di cui abbiamo bisogno per la festa”, ovvero, che desse qualcosa ai poveri. Preso pertanto il bocco­ne, colui uscì subito. Era notte. E il traditore, uscito fuori, s'immerse nella sua doppia notte.