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«Io sono il buon pastore»

Mons. José Ángel SAIZ Meneses, Arcivescovo di Siviglia
(Sevilla, Spagna)
Oggi celebriamo la Domenica del Buon Pastore. In primo luogo, l'atteggiamento delle pecore deve essere quello di ascoltare la voce del pastore e seguirlo. Ascolta attentamente, sii docile alla sua parola, seguilo con una decisione che compromette tutta l'esistenza: la comprensione, il cuore, tutte le forze e tutta l'azione, seguendo le sue orme.

Da parte sua, Gesù, il Buon Pastore, conosce le sue pecore e dona loro la vita eterna, in modo tale che non si perderanno mai e, inoltre, nessuno le toglierà dalla sua mano. Cristo è il vero Buon Pastore che ha dato la vita per le pecore (cfr Jn 10,11), per noi, immolandosi sulla croce. Conosce le sue pecore e le sue pecore lo conoscono, come lo conosce il Padre e lui conosce il Padre. Non è una conoscenza superficiale ed esterna, né solo una conoscenza intellettuale; Si tratta di un rapporto personale profondo, di una conoscenza integrale del cuore, che finisce per diventare amicizia, perché questa è la logica conseguenza del rapporto tra chi ama e chi è amato; di chi sai di poterti fidare completamente.

È Dio Padre che gli ha affidato la cura delle sue pecore. Tutto è frutto dell'amore di Dio Padre donato a suo Figlio Gesù Cristo. Gesù compie la missione affidatagli dal Padre suo, che è la cura delle sue pecore, con una fedeltà che non permetterà a nessuno di strappargliele di mano, con un amore che lo porta a dare la vita per loro, in comunione con il Padre perché "Io e il Padre siamo uno" (Gv 10,30).

È proprio qui che sta la sorgente della nostra speranza: in Cristo Buon Pastore, che vogliamo seguire e di cui ascoltiamo la voce perché sappiamo che solo in Lui si trova la vita eterna. Qui troviamo la forza di fronte alle difficoltà della vita, noi che siamo un gregge debole e che siamo soggetti a varie tribolazioni