00 16/03/2024 08:14
«Mai un uomo ha parlato così!»

Abbé Fernand ARÉVALO
(Bruxelles, Belgio)
Oggi, il Vangelo ci presenta le diverse reazioni che producevano le parole di Gesù. Questo testo di Giovanni non ci offre nessuna parola del Maestro, ma sì le conseguenze di quello che Lui diceva. Alcuni pensavano che era un profeta, altri dicevano: «Costui è il Cristo» (Gv 7,41).

Realmente Gesù è quel segno di contraddizione che Simeone aveva annunciato a Maria (cf. Lc 2,34). Gesù non lasciava indifferenti quelli che l ascoltavano, a tal punto che, in questa occasione come in molte altre «tra la gente nacque un dissenso riguardo a lui» (Gv 7,43). La risposta delle guardie, che pretendevano arrestare il Signore, centra la questione e ci mostra la forza delle parole di Cristo: «Mai un uomo ha parlato così» (Gv 7,46). E , come dire: le Sue parole sono differenti; non sono parole vuote piene di superbia e di ipocrisia. Lui è la Verità ed il Suo modo di esprimersi dimostra questo fatto.

E, se questo succedeva in relazione ai Suoi ascoltatori, con maggior ragione le sue azioni provocavano molte volte lo stupore, l ammirazione, ma anche la critica, la mormorazione, l odio... Gesù parlava il linguaggio della carità : le Sue parole e le Sue opere svelavano l amore profondo che sentiva verso tutti gli uomini, particolarmente verso i più bisognosi.

Oggi, come allora, i cristiani siamo dobbiamo essere- segni di contraddizione , perché parliamo ed agiamo non come gli altri. Noi, nell imitare e nel seguire Gesù, dobbiamo usare lo stesso linguaggio della carità e dell affetto , linguaggio necessario che, dopo tutto, tutti sono capaci di capire. Come ha scritto il Santo Padre Benedetto XVI nella Sua Enciclica `Deus charitas est´, «l amore caritas- sarà sempre necessario, financo nella società più giusta (...) Chi cerca di disinteressarsi dell amore si prepara a disinteressarsi dell uomo in quanto uomo».