00 19/02/2022 09:01
«Ordinò loro di non raccontare ad alcuno ciò che avevano visto»

Rev. D. Xavier ROMERO i Galdeano
(Cervera, Lleida, Spagna)
Oggi, il Vangelo della trasfigurazione ci presenta un enigma decifrato. Il testo evangelico di San Marco è colmo di segreti messianici, di momenti precisi nei quali Gesù proibisce che si dia a conoscere quello che ha fatto. Oggi ci troviamo davanti a uno dei tanti esempi.

Così Gesù «Ordinò loro di non raccontare ad alcuno ciò che avevano visto, se non dopo che il Figlio dell’uomo fosse risorto dai morti» (Mc 9,9).

In cosa consiste questo segreto messianico? Si tratta di sollevare un po’ il velo per scoprire che cosa vi sia nascosto sotto, ma questo avverrà solo e totalmente verso la fine dei giorni di Gesù, alla luce del Suo mistero Pasquale. Oggi lo vediamo chiaro in questo Vangelo: la trasfigurazione è un momento, un assaggio di gloria per svelare ai discepoli il senso di quel momento di intimità.

Gesù aveva annunciato ai suoi discepoli l’imminenza della Sua passione, ma, vedendoli così impressionati a causa della tragica fine imminente, spiega loro con fatti e parole come avverrà la fine dei suoi giorni: dei giorni di passione, di morte, ma che concluderà con la risurrezione. Ecco l’enigma decifrato. San Tommaso D’Acquino dice: «Perché una persona percorra correttamente la sua strada, è necessario che conosca prima, in qualche modo, dove si dirige».

Anche la nostra vita di cristiani ha una meta svelata dal Nostro Signore Gesù Cristo: godere eternamente di Dio. Questa meta, però, non è esenta da momenti di sacrifici e di croce. Con tutto ciò, dobbiamo ricordare il messaggio vivo del Vangelo di oggi: in questo vicolo che sembrerebbe cieco, qual’è frequentemente la vita, per la nostra fedeltà a Dio, vivendo immersi nello spirito delle Beatitudini, si screpolerà il finale tragico, godendo di Dio eternamente.