00 03/11/2019 09:11
Zacchèo, scendi subito, perché oggi devo fermarmi a casa tua»

Rev. D. Joaquim MESEGUER García
(Rubí, Barcelona, Spagna)

Oggi, la storia del Vangelo sembra come il compimento della parabola del fariseo e del pubblicano (cfr Lc 18,9-14). Umile e sincero di cuore, il pubblicano pregava: «O Dio , abbi pietà di me peccatore» (Luca 18:13), e oggi contempliamo come Gesù perdona e ristabilisce Zaccheo , il capo dei pubblicani di Gerico, un uomo ricco e influente, ma odiato e disprezzato dai suoi vicini, che si vedevano estorti da lui: «Zaccheo, scendi subito, perché oggi devo fermarmi a casa tua» (Lc 19,5). Il perdono divino porta Zaccheo alla conversione; ecco quí una delle cose originali del Vangelo: il perdono di Dio è gratis, non tanto a causa della nostra conversione che Dio ci perdona, ma succede in senso inverso: la misericordia di Dio ci muove al ringraziamento e dare una risposta.

Come in quell'occasione Gesù, nel suo cammino verso Gerusalemme, passava per Gerico. Oggi e ogni giorno, Gesù passa per la nostra vita e ci chiama per il nostro nome. Zaccheo non aveva mai visto Gesù, aveva sentito parlare di lui ed era curioso di sapere chi fosse quel celebre maestro. Gesù, però, sì conosceva Zaccheo e le miserie della sua vita. Gesù sapeva come si era arricchito e come egli era odiato e ostracizzato dai suoi vicini, per ciò passò per Gerico per tirarlo fuori dal pozzo: «Il Figlio dell’uomo infatti è venuto a cercare e a salvare ciò che era perduto» (Lc 19,10).

L’incontro del Maestro con il pubblicano cambiò radicalmente la vita di quest'ultimo. Dopo aver ascoltato il Vangelo, pensa alla possibilità di Dio ti offre oggi e che non devi sprecare: Gesù passa per la tua vita e ti chiama per il nome, perché ti ama e ti vuole salvare, in qual pozzo sei intrappolato? Così come Zaccheo salì su un albero per vedere Gesù, sali tú adesso con Gesù all'albero della croce e saprai chi è Lui, conoscerai l'immensità del suo amore, giacché «sceglie un capo dei pubblicani: chi dispererà di se stesso quando lui raggiunga la grazia?» (S. Ambrogio).