00 13/10/2019 09:26
Gesù, maestro, abbi pietà di noi!»

Rev. D. Antoni CAROL i Hostench
(Sant Cugat del Vallès, Barcelona, Spagna)

Oggi, siamo in grado di verificare, ancora una volta!, come il nostro atteggiamento di fede è in grado di rimuovere il cuore di Gesù Cristo. Il fatto è che alcuni lebbrosi, superando lo stigma sociale subito da quelli con la lebbra e con una buona dose di coraggio, si avvicinano a Gesù e -potremmo dire tra virgolette- obbligano Lui con la sua fiduciosa richiesta, «Gesù, maestro, abbi pietà di noi!» (Lc 17,13).

La risposta è immediata e fulminante, «Andate a presentarvi ai sacerdoti». (Lc 17,14). Colui che è il Signore, mostra il tuo potere, «perché mentre essi andavano, furono purificati». (Lc 17,14).

Questo dimostra che la misura dei miracoli di Cristo è proprio la misura della nostra fede e fiducia in Dio. Che possiamo fare noi -povere creature- davanti a Dio, ma avere fiducia in Lui? Ma con una fede operativa, che ci spinge a obbedire le indicazioni di Dio. Basta un grammo di buon senso per capire che «nulla è troppo difficile da credere toccando Colui per il quale nulla è troppo difficile da fare» (Beato J. H. Newman). Se non vediamo più miracoli è perché “obblighiamo” poco il Signore con la nostra mancanza di fiducia e di obbedienza alla sua volontà. Come diceva San Giovanni Crisostomo, «un po 'di fede può tanto».

E, come l' incoronazione della fiducia in Dio, arriva il trabocco della gioia e della gratitudine, anzi, «Uno di loro, vedendosi guarito, tornò indietro lodando Dio a gran voce, e si prostrò davanti a Gesù, ai suoi piedi, per ringraziarlo» (Lc 17, 15-16).

Ma... che peccato! Dieci destinatari di quel grande miracolo, e ne ritorna solo uno. Come siamo ingrati quando dimentichiamo così facilmente che tutto viene da Dio e che a Lui dobbiamo tutto! Facciamo il proposito di obbligarlo mostrando fiducia in Dio e gratitudine verso di Lui.