00 18/01/2018 08:30
Riconoscere Gesù come Figlio di Dio è frutto della nostra conversione. Gli Apostoli seguono Gesù, i demòni lo inseguono. Questi lo conoscono, ma pur dichiarando pubblicamente la verità su Cristo, lo combattono. Gesù li mette a tacere perché non è ancora giunta l’“ora” in cui il Messia deve manifestarsi totalmente, come avverrà nel compimento del suo morire e risorgere. I demòni gridano, credono e temono. Per loro il Figlio di Dio è un tormento, un’ossessione, nonostante la loro perversa astuzia. L’uomo ha più paura di Dio che del demonio, «verso il quale preferisce mostrarsi forte e spregiudicato, atteggiarsi a positivista, salvo poi prestar fede a tante gratuite ubbie magiche o popolari, o peggio aprire la propria anima alle esperienze licenziose dei sensi, a quelle deleterie degli stupefacenti, come pure alle seduzioni ideologiche degli errori di moda» (Paolo VI, Catechesi, 15 novembre 1972). Per gli atei, Cristo è un tormento: affiora a tal punto nella loro coscienza, che arrivano a dichiarare il loro ateismo, pur non essendone interpellati. L’“intellighenzia” agnostica, non potendo negare la storicità di Gesù, nega di fatto la sua divinità: ha paura che Dio ci sia. Se il dubbio ottenebra e il tormento corrode, la verità incute sempre timore. Nell’operare dei demòni c’è la menzogna, ma loro credono in Gesù Cristo. L’uomo, se non lo accoglie, lo può bestemmiare, perché Egli dice di essere Dio. I demòni, che vedono meglio, riconoscono Cristo, ma non lo sopportano e gli urlano contro. Ne sanno qualcosa gli esorcisti. Spesso è sufficiente la sola vista del sacerdote per scatenare la repulsione più violenta di Satana con insulti, parole oscene, movimenti di aggressività particolarmente violenti al richiamo della Vergine Maria. Conosce e ama Gesù solo chi ne fa esperienza.