00 20/12/2017 09:09
Ieri abbiamo meditato su un sacerdote anziano che ha dubitato della realizzazione delle parole di Dio; oggi meditiamo su una fanciulla, semplicissima, giovane, figlia del popolo, che si fida ciecamente della Parola a lei rivolta, dicendo senza indugio: “Avvenga per me secondo la tua parola”. Che strano! Chi dovrebbe credere vacilla, e chi non ti aspetteresti capace un atto di fede così grande, invece, lo realizza. Ma più bello ancora è che Dio sta per iniziare una storia d’amore con il suo popolo, che avrà degli effetti irreversibili. Dio sta per fare una cosa così nuova che, per esprimerla, l’uomo ha inventato un termine che prima non esisteva: l’incarnazione. Questa è una cosa che ha l’esclusiva, è l’originale dell’originale. Un Dio così innamorato dell’uomo che desidera vivere come e con lui. Lascia l’eternità per vivere nel tempo, rinuncia all’immortalità morendo per l’uomo, lascia un trono glorioso per venire al mondo in una stalla, rinuncia all’essere servito per cingersi un grembiule e lavare i nostri piedi. Ma come è “folle” l’amore! Lo ha compreso bene Maria rispondendo all’amore con l’amore, ad una follia con una follia. Premio di ciò? Il suo grembo è diventato un paradiso. Il suo sangue ha nutrito Colui che nutre tutte le creature. Lei ha insegnato a camminare a Colui che regge i popoli, e ha sostenuto con le sue braccia Colui che con la sua onnipotenza sostiene l’universo. Eppure, poteva vantarsi di ciò? No! Si è definita “serva del Signore”. Benedetta umiltà! Mi piace pensare che quando Maria ha detto il suo sì in cielo è avvenuto quello che da noi avviene quando l’Italia segna il goal della vittoria aggiudicandosi i mondiali, solo con molta più letizia e gioia. Con la differenza che Dio non si è aggiudicato una coppa, ma l’uomo. Per sempre! Vuoi provarci anche tu?