“Vegliate ed orate, affinché non cadiate in tentazione: ben è lo spirito pronto, ma la carne è debole” (Matteo 26:41)
Dobbiamo imparare sia a vegliare sia ad orare. È bene vegliare. C’è pericolo ovunque. Un esercito in un paese nemico non si riposa nemmeno per un momento senza avere fissato dei picchetti di guardia, facendo ovunque attenzione contro il pericolo e segnalando istantaneamente ogni movimento ostile. Noi stiamo vivendo nel paese del nemico, e non possiamo trascorrere una sola ora senza vegliare. Ma vegliare non è sufficiente: perché non siamo in grado di proteggere noi stessi quando viene il pericolo. Abbiamo quindi bisogno di pregare, chiedendo a Dio di proteggerci. Come vegliare senza pregare non è sufficiente, ugualmente non lo è pregare senza vegliare. Dio vuole che usiamo i nostri occhi, aguzziamo la vista e gridiamo a Lui per chiedere aiuto. Non possiamo affermare che chiunque eserciti una professione di fede e successivamente cada sia insincero o ipocrita. Pietro non fu tale quando promise che non avrebbe mai rinnegato Cristo e che sarebbe morto con Lui. Egli amava Cristo, e desiderava essere sincero con Lui. Il suo spirito era onesto, ma era debole: e poiché si basava solamente su sé stesso, non fu in grado di resistere alle tentazioni. Se siamo veri credenti dobbiamo essere fedeli al Signore. Ma la sincerità non è sufficiente. “La carne è debole”, perciò abbiamo continuamente bisogno di riposarci su Dio per essere aiutati a rimanere veraci e fedeli. Se i giovani cristiani impareranno questa lezione, non cadranno così facilmente. Non importa quanto siano buone le intenzioni di un uomo, egli non sarà mai in grado di portarle a termine da solo. Nessuno di noi è buono come vorrebbe o come si sforza di essere: soltanto attraverso l’aiuto di Cristo ognuno di noi potrà vivere un’esistenza autentica e nobile.