00 27/09/2017 16:53
Re:
Angelo.03, 27/09/2017 15.39:

Mi sembra in atti, quando disse che parlai a muso duro, significa che li ci fu un conflitto, tanto è vero che da li in avanti di Pietro non si fa più nessun accenno.


Caro Angelo, il mio nome reale è Mario, ma continua a chiamarmi genericamente "credente", grazie.

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Questo "muso duro" non capisco a cosa lo riferisci. Comunque in Atti non si trova.
In Atti invece si trova un concorde ed unitario Concilio descritto nel cap.15 dove Paolo e gli apostoli, sotto la guida dello Spirito Santo decidono all'unanimità la linea da seguire circa l'ammissione dei pagani nella Chiesa (cf Atti 15,1-28)
Potrai notare che sulle decisioni del Concilio non ci fu alcun conflitto con gli apostoli, nè prima nè dopo.
Il conflitto c'era stato tra Paolo ed alcuni giudaizzanti e ne era nata un dissenso come riporta Atti 15,1-2 dicendo:
1 Alcuni, venuti dalla Giudea, insegnavano ai fratelli, dicendo: «Se voi non siete circoncisi secondo il rito di Mosè, non potete essere salvati». 2 E siccome Paolo e Barnaba dissentivano e discutevano vivacemente con loro, fu deciso che Paolo, Barnaba e alcuni altri fratelli salissero a Gerusalemme dagli apostoli e anziani per trattare la questione.

come puoi notare dalla frase in grassetto, Paolo per risolvere la questione sorta, non si mette ad insistere caparbiamente ma va a sottoporla innanzitutto agli apostoli, come referenti principali della dottrina che egli insegnava.

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A conferma di questo atteggiamento di Paolo troviamo anche altri episodi narrati da lui stesso in Gal.cap.2
e che cerco di commentarti qui di seguito per farti capire che tra Paolo e il consesso apostolico non c'era alcun dissenso ma semmai sottomissione da parte di Paolo che riconosceva la preminenza apostolica (la parte in grassetto è il testo di Galati 2:

Paolo, per rivelazione divina, si reca a Gerusalemme con i suoi più
stretti collaboratori, per sottoporre alla "persone più
ragguardevoli" il suo insegnamento tra i pagani.
Tale insegnamento, sarebbe risultato vano se non avesse avuto il
consenso dei capi della Chiesa. Dice infatti testualmente al versetto 2
"per non trovarmi nel rischio di correre o di aver corso invano."

Dunque Paolo, pur avendo ricevuto l'ammaestramento non dagli
apostoli, ma dal Signore stesso, viene diretto da Lui a concordare con i
responsabili visibili della Chiesa, per rivelazione divina, ciò che
insegnava tra i pagani: infatti, è come se Dio avesse voluto
indicare a Paolo il modo corretto di procedere; senza il beneplacito
dei capi, legittimamente costituiti, quell'insegnamento di Paolo
avrebbe potuto sgretolarsi facilmente.
Paolo manifesta un implicito riconoscimento
dell'autorità apostolica al di sopra di se, e dello stesso dono
carismatico del suo essere dottore delle genti.
Questo atteggiamento, teso ad ottenere il benestare degli apostoli,
farà sì che i suoi sforzi di testimonianza non risultino vani per la
mancanza di unità.

3 Ora neppure Tito, che era con me, sebbene fosse greco, fu obbligato
a farsi circoncidere.
Coloro ai quali Paolo aveva esposto la sua dottrina, e che erano
considerate "le colonne" non imposero la circoncisione neppure a
Tito.
4 E questo proprio a causa dei falsi fratelli che si erano
intromessi a spiare la libertà che abbiamo in Cristo Gesù, allo scopo
di renderci schiavi. 5Ad essi però non cedemmo, per riguardo, neppure
un istante, perché la verità del vangelo continuasse a rimanere salda
tra di voi.


Paolo non manifesta riguardo nei confronti dei credenti che egli
chiama falsi fratelli, ma cerca però il beneplacito delle "colonne" .

6Da parte dunque delle persone più ragguardevoli - quali fossero
allora non m'interessa, perché Dio non bada a persona alcuna - a me,
da quelle persone ragguardevoli, non fu imposto nulla di più.

"Non fu imposto" dice Paolo; il che significa implicitamente che
avrebbero anche potuto farlo.

.7Anzi, visto che a me era stato affidato il vangelo per i non
circoncisi, come a Pietro quello per i circoncisi - 8poiché colui che
aveva agito in Pietro per farne un apostolo dei circoncisi aveva
agito anche in me per i pagani -


Vi è un esplicito riferimento a Pietro come principale artefice
dell'annuncio ai circoncisi.Ma occorre anche ricordare che gli Atti
riportano l'azione decisiva di Pietro quando andò per rivelazione
da Cornelio al quale per bocca sua gli fu annunciata la salvezza.

9e riconoscendo la grazia a me conferita, Giacomo, Cefa e Giovanni,
ritenuti le colonne, diedero a me e a Bàrnaba la loro destra in segno
di comunione
, perché noi andassimo verso i pagani ed essi verso i
circoncisi. 10Soltanto ci pregarono di ricordarci dei poveri: ciò che
mi sono proprio preoccupato di fare.

Dunque, Giacomo, Cefa e Giovanni riconoscono a Paolo la facoltà di
insegnare tra i pagani. E non gli impongono altro che di ricordarsi
dei poveri.
Avrebbero potuto, se necessario, imporre anche altro, in forza della
loro posizione di preminenza rispetto al Paolo, in qualità di
Apostoli designati dal Signore. Ma essi effettuarono, attraverso il
loro illuminato discernimento, una valutazione positiva
sull'insegnamento di Paolo e gli accordarono il loro mandato verso i
pagani.

Da quanto sopra puoi capire che la conflittualità che pensavi vi fosse tra Paolo e gli apostoli, in realtà non vi è stata perchè la dottrina professata era in armonia e con quella STRETTA DI MANO IN SEGNO DI COMUNIONE essi sancirono un accordo che non risulta sia mai venuto meno.




[Modificato da Credente 27/09/2017 17:02]