Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Ĕlōhīm (in ebraico: אֱלוֹהִים ,אלהים?ascolta[?·info]) è il nome in ebraico biblico della divinità[1] (Non è tradotto letteralmente come Dio, il termine Dio è stato utilizzato nelle traduzioni Italiane delle Bibbia non precisamente tradotte) e il titolo del dio di Israele nell'Antico Testamento[2]. Il termine è oggetto di controversie sulla sua interpretazione e anche sulla sua consistenza grammaticale: è da molti autori considerato un termine plurale[1].
Il significato base del nome è "dio", "divinità", e se riferito a YHWH è inteso come il Dio unico di Israele[3]. L'uso alternativo di questo nome e del nome Yahweh nel Pentateuco ha consentito alla c.d. "teoria delle quattro fonti" di isolare due relati dei quali è dedotta la combinazione nella composizione dei cinque libri, e che appunto sono detti "fonte elohista" e "fonte yahwista"[2].
....
Elohim ricorre frequentemente in tutti i testi tramandati della Torah. In alcuni casi (per esempio, Esodo 3:4: "...Elohim lo chiamò di mezzo al roveto e disse..."), ha funzione di nome singolare nella grammatica ebraica e generalmente si considera che denoti il Dio unico di Israele. In altri casi, elohim funziona come plurale comune della parola elohah e si riferisce alla nozione politeistica di divinità multiple (per esempio Esodo 20:3: "Non avrai altri dèi di fronte a me.").[26]
La scelta della parola o parole per indicare Dio varia nella Bibbia ebraica (Tanakh). Secondo l'ipotesi documentale queste variazioni sono la prova di diversi testi di partenza: elohim è usato come nome di Dio nella fonte Elohista (E) e nella fonte Sacerdotale (P), mentre Yahweh è usato nella fonte Jahvista (J). La critica delle forme asserisce che la differenza dei nomi risulta potrebbe essere il risultato di origini geografiche; le fonti P ed E potrebbero provenire dal nord e J dal sud.[27] Ci potrebbe inoltre essere un punto teologico, affermato dalle fonti Elohista e Sacerdotale, che Dio non ha rivelato il suo nome, Yahweh, a nessuno prima del tempo di Mosè, sebbene alcuni studiosi affermino che la fonte Jahvista fosse a conoscenza dei libri profetici sin dai secoli VII e VIII a.E.V.
....
In ebraico il suffisso -im indica principalmente un plurale maschile. Tuttavia con elohim la costruzione è grammaticalmente al singolare, (cioè regge un verbo o aggettivo singolari) quando si riferisce al Dio ebraico, ma grammaticalmente al plurale (cioè reggendo un verbo o aggettivo plurali) quando usato per divinità pagane (Salmi 96:5; Salmi 97:7).[32] Il fenomeno è definito "plurale astratto concretizzato".
...
Nella Bibbia ebraica elohim, quando significa Dio d'Israele, è di solito grammaticalmente al singolare. In Genesi1:26 abbiamo un connubio di entrambe le forme(singolare prima e plurale poi): "E Dio disse: 'Facciamo (plurale) l'uomo a nostra immagine, a nostra somiglianza'."
...
Esistono alcune eccezioni alla regola che elohim venga accordato al singolare quando ci si riferisce al Dio d'Israele, tra cui Genesi 20:13; 35:7; 2 Samuele 7:23 e Salmi 58:11 e in particolare l'epiteto del "Dio vivente" (Deuteronomio 5:26 ecc.), che è costruito con l'aggettivo al plurale, elohim hayiym in ebraico: אלהים חיים?, ma regge comunque verbi al singolare. Nelle traduzioni della Septuaginta (LXX) e del Nuovo Testamentoelohim viene dato al singolare con il greco ὁ θεὸς anche in questi casi e le traduzioni moderne seguono l'esempio nel dare "Dio" al singolare. ...
Marti Steussy nel suo Chalice Introduction to the Old Testamen annota: “Il primo versetto di Salmi 82: 'Dio si alza nel concilio divino'. Qui elohim ha un verbo al singolare e chiaramente si riferisce a Dio. Ma nel versetto 6 del Salmo, Dio dice agli altri membri del concilio, ‘Voi (plurale) siete elohim.' Qui elohim deve necessariamente significare dèi.”[54]
Lo studioso biblico statunitense Mark Smith, riferendosi allo stesso salmo, nel suo God in Translation afferma: “Questo salmo presenta una scena di dèi che si riuniscono in un concilio divino... Elohim sta nel concilio di El. Tra gli elohim Egli pronuncia il Suo giudizio:...”[55]
In Hulsean Lectures, H. M. Stephenson esamina l'argomentazione di Gesù in Giovanni 10:34-36 sul Salmo 82. (In risposta all'accusa di blasfemia Gesù rispose:) "Non è forse scritto nella vostra Legge: Io ho detto: voi siete dèi? Ora, se essa ha chiamato dèi coloro ai quali fu rivolta la parola di Dio (e la Scrittura non può essere annullata), a colui che il Padre ha consacrato e mandato nel mondo, voi dite: Tu bestemmi, perché ho detto: Sono Figlio di Dio?" – "Allora qual è la forza di questa citazione 'Io ho detto: voi siete dèi'? È dal salmo di Asaf che inizia 'Elohim si alza nell'assemblea divina. Giudica in mezzo agli elohim.'"...
..............