25
RAAB E LE SPIE Giosuè 2
Per entrare nella terra promessa, la prima città che Giosuè doveva conquistare era Gerico, una città temibile con le sue mura possenti. Per conoscere meglio la sua forza, Giosuè mandò due uomini a spiare all'interno della città. Il re di Gerico se ne accorse, e allora fece chiudere le porte e ordinò di cercare le spie e di catturarle. I due uomini erano entrati in casa di una donna, che li fece salire sulla terrazza e li nascose sotto una catasta di steli di lino. Quando le guardie del re vennero a cercarli, la donna, che si chiamava Raab, disse: «Sono fuggiti: correte e li raggiungerete!» Salita sulla terrazza, ella disse ai due Israeliti: «So che il Signore è con voi, e certo prenderete questa città. Quando vi entrerete, usate benevolenza a me e alla mia famiglia!» I due le assicurarono: «Quando arriveremo, tieni la tua famiglia in casa con te lega una cordicella rossa alla finestra, perché i nostri guerrieri possano riconoscere la tua casa e salvare tutti coloro che vi abitano». La casa di Raab era posta sopra le mura; la donna allora calò i due uomini dalla finestra con una corda, ed essi tornarono sani e salvi all'accampamento di Israele.
26
ATTRAVERSO IL GIORDANO Giosuè 3
Giosuè tolse l'accampamento da oltre il fiume Giordano, per attraversarlo e così entrare nella terra promessa. Tutto il popolo si mosse, preceduto dall'Arca dell'Alleanza, portata a spalla dai sacerdoti. Non appena i piedi dei sacerdoti toccarono l'acqua, il fiume interruppe il suo corso: le acque si fermarono a monte, lasciando il greto asciutto. Tutti poterono passare all'altra riva, dopo di che il fiume riprese a scorrere. Fu questo un altro grande prodigio, che Dio fece per il suo popolo.
27
LE MURA DI GERICO Giosuè 6
Giosuè e i suoi guerrieri erano giunti sotto le mura di Gerico. La città aveva chiuso le porte delle sue mura possenti davanti a loro: come conquistarla? Ancora una volta il Signore intervenne in aiuto del suo popolo, che seguì le sue disposizioni e così conquistò la città. Ecco come avvenne. Per sei giorni, mantenendo un assoluto silenzio una processione fece il giro intorno alle mura: in testa camminavano sette sacerdoti con la tromba in mano, quindi veniva l'Arca dell'Alleanza e infine Giosuè con i guerrieri. Il settimo giorno tutti si alzarono all'alba, e girarono intorno alla città sette volte: a quel punto i sacerdoti suonarono le trombe e tutti i guerrieri lanciarono un forte grido. A quel suono, senza neppure toccarle, le mura di Gerico crollarono e i guerrieri, disposti tutt'intorno ad essa, entrarono nella città e la conquistarono. Da quella città per la quale non avevano combattuto, per volontà del Signore gli Israeliti non presero bottino. L'oro, l'argento, il bronzo e il ferro che vi trovarono furono riservati e dedicati al Signore Dio e furono posti nel tesoro che stava presso la sua dimora.
28
QUEL GIORNO IN CUI IL SOLE SI FERMO’ Giosuè 10
Gli Israeliti conquistavano una dopo l'altra le città della terra promessa. Allora gli abitanti di Gabaon si dissero: «Meglio cercare pace con il popolo d'Israele, piuttosto che combatterlo ed essere anche noi sconfitti». E stipularono un'alleanza con Giosuè. Cinque re delle città vicine allora decisero di muovere guerra a Gabaon; radunarono i loro eserciti e assediarono la città. I suoi abitanti mandarono messaggeri a Giosuè, per invocare il suo aiuto. Giosuè accorse con i suoi guerrieri, e ingaggiò battaglia con gli eserciti dei cinque re. Piombò su di loro all'improvviso, e gettò lo scompiglio fra i loro soldati; ma si avvicinava la sera e la battaglia non era ancora decisa. Allora Giosuè invocò l'aiuto del Signore, e disse: «Sole, fermati su Gabaon!» E, con grande meraviglia, quel giorno il sole non tramontò prima che il popolo d'Israele avesse riportato completa vittoria su tutti i nemici. Non era mai accaduta e non accadde mai più una cosa simile, che il sole si fermasse nel cielo. E Giosuè divenne famoso in tutta la regione, come grande condottiero e come amico del Signore.
29
GIOSUE’ PARLA NELLA VALLE DI SICHEM Giosuè 24
Quando ebbe conquistato la terra promessa e l'ebbe divisa tra le tribù del popolo d'Israele, Giosuè convocò a Sichem i rappresentanti di tutte le tribù. Essi accorsero numerosi, e Giosuè parlò loro. Egli ricordò la storia dei loro antenati, di Abramo, Isacco; Giacobbe; ricordò la schiavitù dell'Egitto e le grandi gesta compiute da Dio per liberare il suo popolo; ricordò la legge che Dio aveva dato per mezzo di Mosè; ricordò la bontà del Signore che si era manifestata anche nel dare loro la terra che ora abitavano. Parlando a nome del Signore Giosuè aggiunse: «Vi ho dato una terra, che non avete lavorato; abitate in città, che non avete costruito; mangiate i frutti delle vigne e degli oliveti, che non avete piantato. Ricordatevi di tutto questo. Dunque, temete il Signore e servitelo con sincerità e fedeltà. Rispettate la sua volontà, obbedite a lui solo e non lasciatevi andare ad adorare i falsi dèi degli altri popoli!» «Orbene» disse ancora Giosuè «decidete oggi se volete servire il Signore, o se preferite le divinità degli altri popoli. Quanto a me e a tutta la mia famiglia, noi vogliamo servire per sempre il Signore!»