21/06/2016 11:41
Caro Bicarbonato
tu dici:
Credente, scusami una cosa, forse ho capito male io e quindi potrei sbagliarmi, e se sembro aggressivo ti chiedo scusa, ma cosa intendi che il credere in Gesù facilità il nostro dialogo? Se non ci avessi creduto non mi parleresti?

rispondo
Come puoi leggere, ho detto che FACILITA il dialogo, non che lo IMPEDISCE.
Ovviamente occorre ora capire se credi nel Gesù dei Vangeli o in un altro Gesù. Dicendo infatti che la Chiesa ha cambiato tutto, mi lascia purtroppo intendere che non riconosci la validità testuale della Bibbia.
Ciò riporta il nostro dialogo in difficoltà. Perchè senza una base di appoggio il nostro dialogo diventa solo una serie di "secondo me", che non è in grado di riferirsi a una Parola vincolante per entrambi.

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Te lo chiedo perchè, in passato quando ero ateo, c'erano due credenti che non volevano unirsi alla comitiva di amici per delle uscite, partite di calcio ecc, solo perchè io ed un altro ragazzo non eravamo credenti e quindi ci emarginavano, senza una scusa valida. Non è che bestemmiavamo o chissà cosa, eravamo solo non credenti.

rispondo
Non si tratta di una discriminazione da parte mia, ma solo il constatare se si può costruire qualcosa dialogando su qualcosa di solido, o se stiamo costruendo sulla sabbia.

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...Quello delle antiche civiltà di cui parli, a dire il vero non lo sapevo, ho sentito però qualcosa di "simile" in giappone (che se non vado errato ha una maggioranza di popolazione atea e buddista) dove ci sono parecchi fumetti dove mostrano tipo uno zio, violentare sessualmente la nipote per essersi comportata male (vedi te quest'altri come stanno messi), eppure pur non essendo un paese proprio cattolico, questo fenomeno, grazie a Dio inizia a diminuire e non credo sia grazie alla chiesa, ma come dicevo, più per un fatto di coscienza che, sempre personalmente parlando, poi c'è chi mi può prendere per scemo ma me ne frego, è trasmessa da Dio.

rispondo
Il filosofo contemporaneo, Averick , ha voluto sottolineare l’argomento sull’accettazione della pedofilia nella società, . «Le conseguenze logiche e filosofiche dei sistemi di credenza degli atei sono inevitabili», ha affermato. «Se non esiste nulla di giusto o sbagliato in modo oggettivo, allora anche l’abuso di bambini non può essere sbagliato in modo definitivo, ma dipenderà dall’opinione della società».
La conferma arriva dal pensiero di molti esponenti di questa visione.
Quindi da una società senza riferimenti oggettivi e senza una autorità che ricordi e additi continuamente cosa sia giusto o sbagliato, è effimero e transitorio affidarsi alla capacità della coscienza di stabilire cosa sia giusto o sbagliato.
Pensiamo ad esempio alle tante forme emergenti di manipolazioni genetiche, di trattamento della vita nascente o morente, all'uso di mezzi terapeutici particolari che deturpano o uccidono la vita. La coscienza in tutte queste cose si mostra sempre più smarrita, manipolabile, orientabile a piacere da poteri più forti,  e quindi incapace di formulare decisioni valide per tutti e talora neppure per se stessi.
Ecco quindi il ruolo e il significato della Chiesa, istituita da Cristo e incaricata di insegnare a tutte le genti di tutti i tempi.


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Infatti come già detto, io sono migliorato grazie al credo ma non alla chiesa, ci sono bastardate che prima facevo senza alcun rimorso, come ad esempio insultare una persona obesa, che adesso non mi sognerei mai di farlo, perchè sento in me come se potessi percepire la sofferenza della vittima. Non so se mi sono spiegato bene, ma sono sicuro che mi abbiate capito.

rispondo
ottimo rendersi conto di alcune delle cose che rendono l'uomo meno uomo, tuttavia occorre arrivare anche a riconoscerle tutte. E per farlo rapidamente basta leggersi il Vangelo, così come Dio ha voluto che giungesse fino a noi. Se infatti si crede che vi è un Dio Creatore, si dovrebbe anche ragionevolmente pensare che abbia voluto farci conoscere il Suo pensiero, e che al contempo abbia avuto la capacità di farlo rimanere intatto nel tempo.
Se ritenessimo che ciò non sia avvenuto allora occorre dedurre che quello che noi riteniamo Dio, non è onnipotente e quindi non è Dio. Oppure noi riteniamo errate quelle Scritture che invece sono corrette e Dio ha voluto farle giungere a noi proprio così come sono, illuminando chi di dovere a spiegarcele.
Per ora mi fermo, perchè ritengo che le altre cose possano essere affrontate alla luce di quanto sopra.

Con stima