00 27/05/2016 22:07

6. La santità non vuol dire essere spinti dalla paura


5©Åse Bjøntegård Oftedal/unsplash

Un altro approccio morboso alla santità è di pensare “devo essere buono, altrimenti mi accadrà qualcosa di brutto”. In questo approccio non vi è vita, né gioia. Trovare motivazione nella paura potrebbe funzionare, ma non ci porta alla libertà. Essere buoni non dovrebbe essere il nostro unico obiettivo. Dovremmo mirare a migliorare la nostra relazione con Colui che è la bontà stessa, ad aggrapparci a Dio, a combattere i nostri dubbi, e a porci tutte le domande che abbiamo. Quando è la paura a spingerci ad agire rettamente nei confronti di Dio, anche ogni nostra interazione con chi ci circonda è intrisa di paura. Questo soffoca l’amore.


Padre Stephen Wang spiega perfettamente la differenza tra avere paura di Dio e avere un sano “timore di Dio” in questaomelia.


La santità è confidare che Dio ha la tua vita nelle Sue mani.




LEGGI ANCHE: Le tue decisioni sono dettate dalla paura o dall’amore?




7. La santità non è semplice


7©Andy Beales/unsplash.com

Ovviamente, persino quando si ha una buona comprensione di ciò che la santità è o non è, resta un qualcosa di non semplice. Nulla di valore lo è mai stato. Non si può ottenere in un giorno. È una maratona che dura tutta la vita, non è uno scatto. La santità richiede che noi abbandoniamo la nostra comfort zone e che iniziamo una battaglia che potremmo continuare a perdere per molto tempo. Forse la parte più difficile della santità è continuare sempre e comunque a rialzarci e ad ammettere che non possiamo fare tutto da soli. Dopo che l’Apostolo Pietro ha scritto sul resistere al Diavolo e alla tentazione, ha scritto: “E il Dio di ogni grazia, il quale vi ha chiamati alla sua gloria eterna in Cristo, egli stesso vi ristabilirà, dopo una breve sofferenza vi confermerà e vi renderà forti e saldi”. Quindi, “abbiate pazienza con tutte le cose, ma soprattutto siate pazienti con voi stessi”. (S. Francesco di Sales)

La santità è un viaggio di una vita verso la tua destinazione. Questo significa che potresti cadere, ma anche che puoi decidere di iniziare di nuovo.




8. La santità non significa nascondere i tuoi errori per sembrare perfetto


8©Agberto Guimaraes/unsplash.com

A volte guardo gli altri e penso: “Sono così santi! Resterebbero scioccati se sapessero tutto di me?” La verità è che non esiste gerarchia nella santità. Provare a nascondere i propri errori probabilmente richiede più tempo, impegno ed energia che semplicemente alzare le mani, dire che non siamo perfetti e che abbiamo bisogno della grazia di Dio e del sostegno delle altre persone. Ecco perché è così importante costruire un mondo in cui siamo tutti consapevoli di avere bisogno di Dio e del perdono reciproco. Perché questo porta alla compassione, e in un’atmosfera di compassione possiamo essere sinceri su noi stessi e cercare guarigione. Sul serio. Sostenetevi l’uno con l’altro. Sii gentili e comprensivi nelle debolezze altrui. Se qualcuno si apre e ti mostra le proprie ferite, le proprie cicatrici e i fallimenti che ha attraversato, non calpestare queste cose. Sii misericordioso come lo è il Tuo padre nei cieli.

La santità è essere reali ed autentici.