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CONCLUSIONE

La visione atea non è in grado di mantenere una vita allo stesso tempo felice e coerente fino in fondo con le proprie idee. L’uomo ateo non può vivere allo stesso tempo coerentemente con le sue convinzioni e essere felice sapendo che la vita non ha ultimamente nessun significato, valore e scopo. Se provasse ad essere consistente con le implicazioni delle sue idee non sarebbe felice, se invece riuscisse a vivere felicemente è soltanto perchè si sta creando una bugia e si sta dando un senso, vivendo in un’illusione, e dunque non coerentemente.

 

 

IL SUCCESSO DELLA VISIONE CRISTIANA
Secondo la visione cristiana invece Dio esiste, e la vita non finisce nella tomba. Dunque ci dà le due condizioni necessarie per una vita che abbia senso, valore, e scopo. Il cristianesimo ha successo ovunque l’ateismo fallisce. Di certo questa non è una prova della veridicità del cristianesimo. Se Dio non esistesse la vita sarebbe futile, al contrario se Dio esistesse la vita acquisterebbe valore e importanza. Solo la seconda di queste due opzioni ci permette di vivere una vita coerente e felice allo stesso tempo, dunque fa una enorme differenza il fatto che Dio esista o meno.
Inoltre, sebbene anche l’evidenza per queste due opzioni fosse assolutamente equivalente, una persona razione dovrebbe scegliere l’opzione dell’esistenza di Dio. Infatti se l’evidenza (dell’esistenza o non-esistenza di Dio) è equivalente mi sembra molto irrazionale preferire morte, futilità, distruzione della vita, assenza di significato, e assenza di felicità. Come ci ricorda Pascal, scegliendo Dio non abbiamo nulla da perdere e l’infinito da guadagnare.

Edoardo Da Pra e Amedeo Da Pra