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In altra occasione però Paolo accenna a qualcosa che potrebbe far meglio capire cosa egli avesse sperimentato.

1Cor 2,9 Sta scritto infatti: Quelle cose che occhio non vide, né orecchio udì, né mai entrarono in cuore di uomo, queste ha preparato Dio per coloro che lo amano.
10 Ma a noi Dio le ha rivelate per mezzo dello Spirito; lo Spirito infatti scruta ogni cosa, anche le profondità di Dio.
11 Chi conosce i segreti dell'uomo se non lo spirito dell'uomo che è in lui? Così anche i segreti di Dio nessuno li ha mai potuti conoscere se non lo Spirito di Dio. 12 Ora, noi non abbiamo ricevuto lo spirito del mondo, ma lo Spirito di Dio per conoscere tutto ciò che Dio ci ha donato.

Il versetto 9, cita un versetto ricavato da Isaia 64:4 (confr. Isaia 65:17; 55:8-9), adattandolo per indicare la condizione futura ed eterna di quanti amano Dio.
Tale condizione, dice Paolo, sorpassa ogni cosa che sia stata vista da occhi umani, o che sia stato udito da orecchie umane, e sorpassa addirittura quanto possa essere concepibile o immaginabile da cuore umano.
Specifica poi che lo Spirito permette di conoscere tutto ciò che Dio ha donato. Si ricollega forse all'esperienza che ha avuto del paradiso? Non lo sappiamo ma possiamo comunque accostare le due cose.
Infatti da una parte Paolo dice che non è neppure immaginabile cosa ci aspetta se amiamo Dio, dall'altra dice che lo Spirito ha fatto conoscere tutto ciò che Dio ha donato.

Significa molto probabilmente che a lui e ad alcuni come lui viene dato da Dio la grazia di fare esperienza di questa realtà che ci attende al termine della vita, per poter affrontare il rigore della vita terrena e per essere luce per gli altri.

[Modificato da Credente 26/02/2016 00:00]