00 25/06/2019 18:38

FONTE: https://infotdgeova.freeforumzone.com/d/8350833/Corpo-direttivo-e-cibo-a-suo-tempo/discussione.aspx


MUTEVOLI INTENDIMENTI SULLA MORALITA' SESSUALE ALL'INTERNO DEL MATRIMONIO 

Cosa è fornicazione all’interno di una coppia di coniugi e quando uno dei due è libero di risposarsi alla luce del principio di matteo 19,9: 

1972 


torre di guardia 1/12/1972 pag 735 

 

"Si dovrebbe notare che in Matteo, ai capitoli 5 e 19, “fornicazione” è usato nel senso ristretto di infedeltà coniugale, o di illeciti rapporti con un’altra persona diversa dal proprio coniuge. Poco prima che considerasse nel Sermone del Monte l’argomento del divorzio, Gesù Cristo indicò che “chi continua [da sposato] a guardare una donna in modo da provar passione per lei ha già commesso adulterio con lei nel suo cuore”. (Matt. 5:28) Di conseguenza, quando in seguito si riferì a una donna che aveva commesso fornicazione, i suoi ascoltatori capirono questo in tale senso relativo, che volle dire cioè la prostituzione o l’adulterio di una donna sposata. 
Il contesto di Matteo, capitolo 19, conferma questa conclusione. In base alle Scritture Ebraiche, Gesù indicò che un uomo e sua moglie divenivano “una sola carne”, e quindi aggiunse: “Quello che Dio ha aggiogato insieme l’uomo non lo separi”. (Matt. 19:5, 6) Ora, negli atti omosessuali gli organi del sesso sono usati in modo innaturale, in un modo a cui non furono mai destinati. Due persone dello stesso sesso non sono l’uno il complemento dell’altro, come Adamo ed Eva. Essi non potrebbero mai divenire “una sola carne” al fine di procreare. Si potrebbe aggiungere che, nel caso della copulazione di un uomo con una bestia, vi sono due specie di carne diverse. L’apostolo Paolo scrisse: “Non ogni carne è la stessa carne, ma ve n’è una del genere umano, e v’è altra carne dei bovini, e altra carne degli uccelli, e altra dei pesci”. 
Mentre sia l’omosessualità che la bestialità sono perversioni disgustanti, in nessuno dei due casi è infranto il legame coniugale. Esso viene infranto solo da atti che rendano un individuo “una sola carne” con una persona di sesso opposto al proprio o con il proprio coniuge legale.



Quindi nel 1972 il CD sotto la guida dello spirito santo di Geova e i suoi studi sulla bibbia ispirata (la quale si interpreta da sola [SM=x570881] ), comprese che per "fornicazione" in matteo 19 si intendeva adulterio, se una donna aveva il marito che era diventato omosessuale (perchè magari come spesso accade nascose questa sua omosessualità o bisessualità) non poteva divorziare da lui e doveva rimanere casta e pura fichè egli non cambiasse idea e andasse con un'altra donna! 


1973: 

torre di guardia 15/5/1973 pag 317: 

 

"Lo scopo di questa rivista non è di trattare tutti gli aspetti intimi della relazione coniugale. Ciò nondimeno, pratiche come quelle menzionate in questa causa ([avere rapporti orali]parentesi mie) sono divenute molto comuni e hanno ricevuto estesa pubblicità. Anche i bambini piccoli in certe scuole sono informati di queste cose nei corsi di educazione sessuale.Saremmo perciò negligenti verso la nostra responsabilità se trattenessimo i consigli scritturali che possono aiutare i sinceri cristiani nei loro sforzi di seguire una condotta di purezza che ottenga la benedizione del Creatore. Insolite pratiche sessuali erano seguite nel giorno dell’apostolo Paolo ed egli non tacque riguardo ad esse, come si può vedere leggendo Romani 1:18-27. Perciò non facciamo altro che seguire il suo buon esempio considerando qui questa domanda. 
... 
Il modo naturale in cui una coppia di sposi possono avere relazioni sessuali è assai evidente dalla forma stessa che il Creatore diede ai loro rispettivi organi, e non dovrebbe esser necessario descrivere qui come questi organi si completano a vicenda nella normale copulazione sessuale. Crediamo che, a parte quelli che sono stati addottrinati nell’idea che ‘nel matrimonio tutto si può fare’, la stragrande maggioranza delle persone rigetterebbe normalmente come una pratica ripugnante la pratica della copulazione orale, come anche quella della copulazione anale. Se queste forme di relazione sessuale non sono “contro natura”, allora che cosa lo è? Il fatto che chi pratica tali atti lo faccia per mutuo consenso come persone sposate non renderebbe in tal modo questi atti naturali o non ‘osceni’. Assumiamo in tal modo un atteggiamento ‘ristretto’ o ‘esagerato’? 
... 
Naturalmente, i dizionari e le leggi degli stati differiscono; ma il nostro atteggiamento si basa primariamente sulla Parola di Dio, la Bibbia. Tuttavia tale evidenza mondana serve a un certo scopo, che corrisponde in principio a ciò che disse l’apostolo in I Corinti 5:1. Lì egli mostrò che le relazioni sessuali di un componente della congregazione cristiana erano di una specie condannata perfino dalle persone delle nazioni pagane. Quindi, l’applicazione nei tempi moderni del termine “sodomia” alle menzionate forme di copulazione mostra che non siamo irragionevoli dicendo che non sono solo “innaturali” ma notevolmente innaturali
Il nostro scopo non è di stabilire un limite preciso su dove finisce ciò che è “naturale” e dove comincia ciò che è “innaturale”. Ma crediamo che, meditando sui princìpi biblici, il cristiano debba essere almeno in grado di discernere ciò che è notevolmente innaturale. In altri campi, il singolo cristiano dovrà farsi guidare dalla sua coscienza e questo include domande relative a carezze e ‘giochi d’amore’ prima della relazione sessuale. (Si paragoni Proverbi 5:18, 19). Ma anche qui il cristiano che vuole produrre i frutti dello spirito santo di Dio eviterà saggiamente le pratiche che si avvicinano, o potrebbero facilmente condurre, a innaturali forme di copulazione. 
... 
Che dire se certe coppie di sposi della congregazione hanno seguito in passato o anche in tempi recenti pratiche come quelle appena descritte, non comprendendo finora la gravità dell’errore? In tal caso possono chiedere perdono a Dio in preghiera e dimostrare il loro sincero pentimento desistendo da tali atti molto innaturali. 
Non è certo responsabilità degli anziani o di qualcun altro in una congregazione cristiana indagare nella vita privata delle coppie di sposi. Ciò nondimeno, se futuri casi di condotta molto innaturale, come la pratica della copulazione orale o anale, sono portati alla loro attenzione, gli anziani devono agire per correggere la situazione prima che ne derivi ulteriore danno, come farebbero con qualsiasi altro serio errore. Naturalmente, essi si interessano di cercar di aiutare quelli che si sviano e sono ‘presi nel laccio del Diavolo’. (2 Tim. 2:26) Ma se alcuni mancano volontariamente di rispetto alla disposizione matrimoniale di Geova Dio, è necessario rimuoverli dalla congregazione come pericoloso “lievito” che potrebbe contaminare altri. — 1 Cor. 5:6, 11-13." 
Che dire delle donne sposate a increduli e i cui coniugi insistono per farle partecipare a tali atti notevolmente innaturali? La dichiarazione dell’apostolo che “la moglie non esercita autorità sul proprio corpo, ma il marito” dà alla moglie il motivo per sottostare a queste richieste? (1 Cor. 7:4) No, poiché l’autorità del marito è solo relativa. L’autorità di Dio resta sempre suprema. (1 Cor. 11:3; Atti 5:29) L’apostolo, inoltre, parlava di normali relazioni sessuali, come indica il contesto. È vero che il rifiuto di partecipare ad atti non santi può causare difficoltà a una moglie, o anche persecuzione, ma la situazione sarebbe la stessa se il marito chiedesse alla moglie di prendere parte a qualche forma di idolatria, errato uso del sangue, disonestà o altre simili trasgressioni". 



Insomma gli anziani dovevano dare consigli su queste cose intime all'interno della coppia perchè queste pratiche erano "notevolmente innaturali", la coppia doveva evitare addirittura di avvicinarsi alla copulazione orale o anale e se una coppia di sposi decideva di avere rapporti orali o anali e gli anziani lo venivano a sapere e loro non si pentivano, sarebbero stati disassociati
Se il coniuge incredule forzava il credente ad avere questo tipo di relazioni il credente si sarebbe dovuto rifiutare come se egli lo avesse spinto a commettere idolatria o altre cose gravi. 

torre di guardia 1/6/1973 pag 350: 

 

Quando oggi si menziona la “fornicazione”, comunemente si pensa alle relazioni sessuali fra persone di sesso opposto, relazioni avute fuori del matrimonio eppure consistenti di rapporti nel modo ‘normale’ o naturale. Quindi, molti hanno compreso che, allorché Gesù disse che la “fornicazione [por·nei′a]” era il solo motivo di divorzio, si riferisse solo ai rapporti nel modo ‘normale’ o naturale fra una moglie e un uomo che non è suo marito, o, per estensione, fra un marito e una donna che non è sua moglie. Ma è così? Por·nei′a, la parola usata nel racconto di Matteo, si riferisce solo a tali relazioni sessuali naturali? O includeva tutte le forme di immorali relazioni sessuali, incluse quelle fra persone dello stesso sesso e anche forme pervertite di relazioni sessuali fra persone di sesso opposto? Che cosa significava por·nei′a per le persone del primo secolo quando Gesù fu sulla terra? E la sincera e attenta investigazione di questo significato richiede una rivalutazione del nostro intendimento su quello che è il motivo scritturale del divorzio? 

Un approfondito studio del soggetto mostra che por·nei′a si riferisce a ogni forma di immorali relazioni sessuali. È un termine ampio, alquanto simile alla parola “pornografia”, tratta da por·nei′a o dal verbo affine por·neu′o. I lessici della lingua greca lo mostrano chiaramente. 

Essi mostrano che por·nei′a viene da un radicale che significa “vendere” e descrive relazioni sessuali licenziose e non controllate (controllate ad esempio dalla fedeltà ai vincoli matrimoniali). Pertanto, sull’uso della parola nei tempi biblici, Thayer’s Greek-English Lexicon of the New Testament dichiara che por·nei′a descriveva gli “illeciti rapporti sessuali in generale”. The Vocabulary of the Greek New Testament di Moulton e Milligan dice che è l’“illecito rapporto sessuale in genere”. Il sesto volume del Theological Dictionary of the New Testament dice che por·nei′a può significare “‘rapporti sessuali’ in generale senza una più precisa definizione”. 

Poiché è un termine ampio (di portata più ampia di quella che ha la parola “fornicazione” nella mente di molte persone di lingua italiana) molti traduttori della Bibbia usano espressioni come “notevole immoralità”, “immoralità sessuale”, “peccati sessuali”, o espressioni simili, per tradurre por·nei′a. 

Significa questo che le innaturali e pervertite relazioni sessuali come quelle praticate dagli omosessuali sono incluse nel significato di questo termine usato dall’apostolo per scrivere le parole di Gesù? Sì, è così. Si può capire dal modo in cui Giuda, fratellastro di Gesù, usò por·nei′a in riferimento agli innaturali atti sessuali degli uomini di Sodoma e Gomorra. (Giuda 7) Riguardo all’impiego di por·nei′a fatto dai Giudei di lingua greca verso l’inizio dell’Èra Volgare, il sesto volume del Theological Dictionary of the New Testament dice: “πορνεία [por·nei′a] può anche essere ‘vizio innaturale’, . . . sodomia”. 
Qual è dunque il significato dell’uso biblico di questi termini e che cosa rivela riguardo ai validi motivi biblici del divorzio? Mostra che qualsiasi persona sposata che esce dal vincolo matrimoniale e ha immorali relazioni sessuali, sia con qualcuno del sesso opposto che con qualcuno dello stesso sesso, siano esse naturali o innaturali e pervertite, è colpevole di commettere por·nei′a o “fornicazione” nel senso biblico. Tali relazioni sessuali non si riferiscono a minori trasgressioni che si potrebbero commettere, come con un bacio o una carezza o un abbraccio, ma si riferiscono all’immorale uso degli organi genitali in qualche forma di rapporto, naturale o innaturale.Comprendendo il vero significato delle parole di Gesù, perciò, quando un coniuge è colpevole di tale seria immoralità sessuale il coniuge innocente può scritturalmente divorziare da lui o da lei, se lo desidera. Chi ottiene il divorzio per tali motivi scritturali è anche scritturalmente libero di risposarsi, non essendo quindi soggetto all’accusa di adulterio. 
... 
È chiaro che questo apporta una correzione nella veduta espressa in precedenti occasioni nelle colonne di questa rivista, ma la fedele attinenza a ciò che dicono effettivamente le Scritture lo richiede.



Sono passati sei mesi dalla pubblicazione precedente del 1972 e improvvisamente porneia ora comprende anche l'omosessualità quindi le persone che nei sei mesi precedenti non potevano divorziare dal coniuge omosessuale ora possono... 
L'espressione: "quindi molti compresero che" in realtà doveva essere scritta "il CD comprese che" essendo formato da una dozzina di persone non è certo formato da molte persone... meno male che alla fine dell'articolo si ammette che quei pensieri erano scritti nelle stesse pubblicazioni, solo che le scritture non erano cambiate, a cambiare era solo il fallace intendimento umano. 

1975: 

torre di guardia 1/8/1975 pag 479: 

 

"A volte le pratiche licenziose entro la disposizione matrimoniale provvederebbero una base per il divorzio scritturale. Naturalmente, le Sacre Scritture non incoraggiano a divorziare né comandano al coniuge innocente di divorziare dal coniuge che commette adulterio o grave perversione sessuale. 
Riguardo al divorzio, Gesù Cristo dichiarò: “Chiunque divorzia da sua moglie, se non a causa di fornicazione, e ne sposa un’altra commette adulterio”. (Matt. 19:9) “Chiunque divorzia da sua moglie, salvo per causa di fornicazione, la rende soggetta all’adulterio, giacché chi sposa una donna divorziata commette adulterio”. — Matt. 5:32. 
Pertanto, è dichiarato che la “fornicazione” è il solo motivo di divorzio. Nel greco comune in cui sono scritte le parole di Gesù, il termine “fornicazione” è por•nei´a, che indica tutte le forme di immorali relazioni sessuali, perversioni e pratiche licenziose come quelle che potrebbero avere luogo in una casa di prostituzione, inclusa la copulazione orale e anale
In quanto alle dichiarazioni di Gesù sul divorzio, esse non specificano con chi è praticata la “fornicazione” o por•nei´a. Lasciano aperto l’argomento. Por•nei´a si può giustamente considerare come comprendente le perversioni entro la disposizione matrimoniale e questo si vede dal fatto che l’uomo che costringe sua moglie ad avere con lui relazioni sessuali innaturali in effetti la “prostituisce” e la “corrompe”. Così egli si rende colpevole di por•nei´a, poiché l’affine verbo greco por•neu´o significa “prostituire, corrompere”. 
Per cui, potrebbero sorgere circostanze per le quali le pratiche licenziose di una persona sposata verso il suo coniuge sarebbero una base scritturale di divorzio. Per esempio, una moglie farà quello che ragionevolmente può per impedire al marito di imporle perversioni come quelle che avvengono in un bordello. Tuttavia, per la sua superiore forza può sopraffarla e servirsene per rapporti sessuali pervertiti. Al fine di non essere prostituita un’altra volta in questo modo, una moglie cristiana può decidere di ottenere il divorzio. Può stabilire con la congregazione che la vera ragione di questo è por•nei´a e quindi procedere per ottenere il divorzio legale per qualsiasi fondato motivo accettevole alle corti del paese. 
Se, d’altra parte, le pratiche licenziose ebbero luogo per mutuo consenso, nessuno dei coniugi avrebbe una base per addurre por•nei´a come motivo scritturale di divorzio. Questo perché nessuno dei due è innocente e cerca di ottenere la libertà da un coniuge colpevole di por•nei´a. Entrambi i coniugi sono colpevoli. Un tal caso, portato all’attenzione degli anziani della congregazione, sarebbe considerato come qualsiasi altra seria trasgressione.



Qui si va oltre... i rapporti anali o orali all'interno della coppia sono un valido motivo per il divorzio, notate che lo schiavo non dice "pensiamo", "potrebbe" ma è categorico, la scrittura va interpretata in quel senso non ci sono dubbi. 
In questo periodo di tempo molti scelsero di divorziare dal coniuge incredulo che esigeva quel tipo di rapporti e i singoli testimoni erano tranquilli che era Geova a volere questo, ai loro occhi il coniuge aveva commesso porneia quindi erano liberi sia di divorziare sia di sposarsi con un'altra persona. 
Viene ribadito inoltre che chi era consenziente nell'avere questo tipo di rapporti doveva essere espulso. 

1976 

Lettera privata da parte del corpo direttivo ad una congregazione californiana: 

"WATCHTOWER 
BIBLE AND TRACT SOCIETY 
OF NEW YORK, INC. 
I17 ADAMS STREET. BROOKIYN. NEW YORK I I2OI. U.S.A. 
SCE: SSE 4 Agosto, 1976 

Al Corpo degli Anziani della 
Congregazione dei Testimoni 
di Geova di... .. 
(località e indinzzo cancellati) 
Cari Fratelli, 
Siamo in possesso di una copia della lettera datata 21 luglio, spedita dal Comitato della Congregazione di S... in California, che tratta questioni riguardanti J... 

Vi preghiamo di farci sapere se qualcuno degli anziani della congregazione ha dato consigli sbagliati in merito ai problemi concernenti il sesso orale. Se qualche anziano della congregazione ha 
suggerito a persone sposate che non sarebbe sbagliato praticare il sesso orale, in base a quali elementi è stato dato questo consiglio? Se è stato dato un consiglio sbagliato, vogliamo sapere se 
sono stati compiuti gli opportuni passi per correggere qualsiasi errato intendimento da parte di individui che sono stati mal consigliati e desideriamo conoscere se gli anziani interessati sono ora d'accordo con ciò che è stato scritto nelle pubblicazioni della Società in merito al sesso orale

Se qualcuno di voi, in qualita di anziani, ha consigliato ad altri che il sesso orale sia consentito come stimolazione prima di avere rapporti sessuali veri e propri, questo consiglio è sbagliato
Grazie per I'attenzione che dedicherete all'argomento. Possano le ricche benedizioni di Geova accompagnarvi mentre vi sforzate sempre di affrontare la responsabilita di anziani in maniera esemplare. 
I Vostri fratelli. 
Watchtower B. & T. Society 
of New York, INC. 

cc: Comitato Giudiziario della 
Congregazione dei Testimoni 
di Geova di...... California" 

Come si vede erano arrivate voci al CD che singoli anziani di una congregazione della california consigliavano il sesso orale prima del rapporto... Come si vede il CD ne vuole sapere di più e in caso tali voci fossero vere si sarebbero prese le dovute conseguenze. 

1978: 

torre di guardia 15/7/1978 pag 30 

 

Dà la Bibbia qualche specifica definizione di ciò che è morale o immorale nella relazione sessuale fra marito e moglie? Gli anziani della congregazione hanno forse la responsabilità di tentare di esercitare un controllo sui componenti della congregazione in queste intime questioni coniugali? 

Bisogna riconoscere che la Bibbia non stabilisce nessuna regola o limitazione specifica sul modo in cui marito e moglie possono avere rapporti sessuali. Ci sono brevi descrizioni di appropriate espressioni d’amore, come in Proverbi 5:15-20 e in vari versetti del Cantico di Salomone (1:13; 2:6; 7:6-8). Queste, e altre scritture come Giobbe 31:9, 10, forniscono almeno un’indicazione di ciò che era comune o normale nei giochi d’amore e nelle relazioni sessuali e coincidono con ciò che è in genere considerato comune e normale oggi. 

I consigli più enfatici delle Scritture sono che dobbiamo avere amore completo verso Dio e amare il prossimo come noi stessi; il marito deve amare la moglie come ama il proprio corpo e averne tenera cura e assegnarle onore. (Matt. 22:37-40; Efes. 5:25-31; 1 Piet. 3:7) Come dice l’apostolo, l’amore “non si comporta indecentemente, non cerca i propri interessi, non si irrita”. (1 Cor. 13:4, 5) Questo escluderebbe senz’altro di imporre al proprio coniuge pratiche insolite che il coniuge considera disgustose o persino ripugnanti e pervertite. 

Le Scritture non vanno oltre queste norme fondamentali, per cui non possiamo fare altro che dare consigli conformi a ciò che la Bibbia in effetti dice. In passato apparvero commenti in questa rivista in relazione a certe pratiche sessuali insolite, come la copulazione orale, nell’ambito del matrimonio e queste furono messe sullo stesso piano della grave immoralità sessuale. In base a ciò si pervenne alla conclusione che chi si abbandonava a tali pratiche erotiche era soggetto alla disassociazione se non si pentiva. Si pensava che gli anziani della congregazione avessero l’autorità di investigare e agire in funzione giudiziaria riguardo a tali pratiche nella relazione coniugale. 
Un ulteriore e attento esame della cosa comunque, ci ha convinto che, mancando chiare istruzioni scritturali, queste sono cose per cui la coppia di sposi deve assumersi la responsabilità dinanzi a Dio e che non spetta agli anziani tentare di controllare queste intimità coniugali né provvedere alla disassociazione se tali cose ne fossero l’unico motivo. Certo, se un uomo o una donna vuole andare da un anziano a chiedere consiglio, tale persona è libera di farlo e l’anziano può considerare con lei i principi scritturali, agendo da pastore ma non tentando in effetti di controllare la vita coniugale di chi chiede consiglio. Che dire se una persona sposata afferma che certe pratiche erotiche del coniuge sono così indecenti da rientrare nel significato del termine greco porneia usato in Matteo 19:9 (“fornicazione”, Traduzione del Nuovo Mondo)? Com’è stato mostrato, le Scritture non danno informazioni specifiche che consentano di stabilire chiaramente se certe pratiche erotiche nell’ambito del matrimonio sono — o non sono — porneia. Si può notare che il termine greco viene da una parola avente il significato basilare di “vendere” o “cedersi o darsi”, e così porneia ha il senso di “vendersi o darsi alla lussuria o alla lascivia”. La forma verbale (porneuo) include tra i suoi significati quello di “depravare”. (Greek-English Lexicon di Liddell e Scott) Se una persona sposata crede che le pratiche erotiche del coniuge, pur non coinvolgendo qualcuno al di fuori del matrimonio, sono ciò nondimeno di natura così immorale da costituire un chiaro cedimento alla lascivia o una depravazione nella dissolutezza, questa è una decisione e una responsabilità sua. 
Tale individuo può ritenere che le circostanze costituiscano una base scritturale per il divorzio. In tal caso, egli o essa deve assumersi la piena responsabilità dinanzi a Dio se divorzia. Non ci si può aspettare che gli anziani approvino (scritturalmente) il divorzio, se non sono sicuri dei motivi. Nello stesso tempo non sono autorizzati a imporre la propria coscienza a un altro quando la faccenda è discutibile. 
(Giac. 4:11, 12) Avendo espresso i consigli scritturali che ritengono opportuni, possono far capire alla persona in questione la gravità della cosa e che se divorzia se ne assume la piena responsabilità. Se un individuo cerca semplicemente un pretesto per infrangere il vincolo matrimoniale può solo attendersi il disfavore divino, poiché in riferimento a tale ingannevole modo d’agire verso il proprio coniuge Dio dice che “ha odiato il divorzio”. (Mal. 2:16) “Dio giudicherà i fornicatori e gli adulteri” e chi divorzia per un semplice pretesto e poi si risposa non sfuggirà a tale giudizio. (Ebr. 13:4) Gli anziani possono aver fiducia che il Signore “porterà le cose segrete delle tenebre alla luce e renderà manifesti i consigli dei cuori” al tempo da lui fissato. (1 Cor. 4:4, 5) Chi semina nell’inganno e nella perfidia non mancherà di raccogliere sofferenze, poiché “Dio non è da beffeggiare”. — Gal. 6:7, 8. 
Come gli anziani della congregazione accordano ai fratelli e alle sorelle il diritto di esercitare la loro personale coscienza in questioni dove le Scritture non sono esplicite, così anche gli anziani hanno il diritto di esercitare la propria coscienza nei confronti di quelli che commettono azioni discutibili. Se ritengono sinceramente che le azioni di un componente della congregazione a tale riguardo sono tali che essi non possono coscienziosamente raccomandare lui o lei per qualche servizio esemplare nella congregazione, questa è una loro prerogativa.



In questo anno il CD fa mea culpa e anche se prima portava determinate scritture per provare le proprie tesi, ora quelle scritture non asserivano più chiaramente quella tesi. 
Il bello è che le scritture sono sempre quelle ma allora cosa è cambiato? 
Non è la personale interpretazione del CD ad essere cambiata? 
Dove era la guida di Geova? Di chi era la colpa di tutti i divorzi avvenuti nel frattempo? La bibbia non si interpretava da sola? 
Prima gli anziani dovevano intervenire in questi atti "molto innaturali", ora non più. 
Comunque ancora in questo anno i divorzi per porneia non erano stati aboliti ma solamente relegati alla coscienza dei singoli, il CD non voleva più assumersi questa responsabilità, ora delegava ai singoli la scelta, insomma se ne lavava le mani, inoltre non vi era più la disassociazione ma solo un "non essere esemplare". 


1983 

torre di guardia 1/9/1983 pag 30 

 

È vero che porneia è un termine usato a volte in senso ristretto in riferimento a relazioni sessuali fra persone non sposate. Un esempio di tale uso ristretto si trova in I Corinti 6:9, dove i “fornicatori” sono menzionati separatamente e in aggiunta a quelli che si abbandonano ad altre simili immoralità sessuali come l’adulterio e l’omosessualità. Ma appena prima, in I Corinti 5:9-11, Paolo aveva usato la stessa parola nel consigliare i cristiani di non mischiarsi con i “fornicatori”. È ragionevole pensare che qui si riferisse solo alle persone immorali non sposate? Non è possibile, poiché il capitolo 6 elenca numerose relazioni sessuali illecite che devono essere evitate, tra cui l’adulterio e l’omosessualità. Allo stesso modo, Giuda 7 e Rivelazione 21:8, dov’è mostrato che Dio giudica i “fornicatori” impenitenti e li considera degni di distruzione eterna, non potrebbero applicarsi solo alle persone non sposate che hanno rapporti sessuali. E il decreto del corpo direttivo di Gerusalemme riportato in Atti 15:29, di ‘astenersi dalla fornicazione’, deve essere inteso con un’ampia applicazione. 
... 
Che dire dell’attività sessuale fra coniugi nell’ambito del vincolo matrimoniale? Non spetta agli anziani indagare nella vita intima dei coniugi cristiani. Non c’è dubbio però che la Bibbia influisce sulla loro vita. Coloro che desiderano ‘continuare a camminare mediante lo spirito’ non devono trascurare ciò che le Scritture indicano sul modo di pensare di Dio. E fanno bene a coltivare odio per tutto ciò che è impuro dinanzi a Geova, incluse le attività sessuali chiaramente pervertite. Le coppie di sposi dovrebbero agire in modo da avere la coscienza pura, mentre prestano tutta la loro attenzione a coltivare “il frutto dello spirito”. — Galati 5:16, 22, 23; Efesini 5:3-5. 
Che dire però se un coniuge vuole o perfino esige che la moglie o il marito partecipi a quella che è chiaramente un’attività sessuale pervertita? I succitati fatti indicano che porneia implica atti sessuali illeciti al di fuori dell’istituzione coniugale. Perciò, se un coniuge impone atti pervertiti, come sesso orale o anale, nell’ambito del matrimonio, questo non costituirebbe una base scritturale per ottenere un divorzio che renderebbe entrambi liberi di risposarsi. Anche se il coniuge credente è angustiato dalla situazione, il suo sforzo di attenersi ai principi scritturali gli farà ottenere una benedizione da Geova. In tali casi può essere utile che la coppia consideri francamente il problema, tenendo presente che in particolar modo le relazioni sessuali devono essere onorevoli, sane, un’espressione di tenero amore. Questo escluderebbe di sicuro qualsiasi cosa potesse angustiare o danneggiare il coniuge. — Efesini 5:28-30; I Pietro 3:1, 7. 
Come abbiamo già detto, non spetta agli anziani “controllare” le questioni coniugali private delle coppie della congregazione. Ma se è noto che un componente della congregazione pratica o incoraggia apertamente relazioni sessuali pervertite nell’ambito del vincolo coniugale, egli non sarebbe certo irreprensibile e quindi non sarebbe adatto per speciali privilegi, come quello di servire in qualità di anziano, di servitore di ministero o di pioniere. Anzi chi avesse questa specie di relazioni o le incoraggiasse potrebbe anche finire per essere espulso dalla congregazione. Perché? 
Galati 5:19-21 elenca molte cose immorali che non sono incluse in porneia, e che potrebbero portare a essere squalificati dal Regno di Dio. Fra queste ci sono l’“impurità” (greco, akatharsia, che significa corruzione, depravazione, impudicizia) e la “condotta dissoluta” (greco, aselgeia, che significa licenziosità, sfrenatezza, condotta indecente). Come la porneia, queste cose, quando si cade nella sfrenatezza, possono essere motivi per venire disassociati dalla congregazione cristiana, ma non per ottenere un divorzio scritturale. Chi incoraggiasse sfacciatamente attività sessuali disgustose e ripugnanti sarebbe colpevole di condotta dissoluta. Naturalmente, chi avesse un simile atteggiamento potrebbe arrivare al punto di commettere porneia; allora ci sarebbe la base per un divorzio scritturale. Tutti i cristiani devoti dovrebbero preoccuparsi vivamente di evitare e di combattere tutte queste “opere della carne”! — Galati 5:24, 25.
Tutti i servitori di Geova, sposati o no, dovrebbero rifuggire da ogni specie di immoralità. Dovrebbero sostenere lealmente tutte le disposizioni di Geova, inclusa l’istituzione matrimoniale. (Salmo 18:21-25) Gli sposati dovrebbero sforzarsi, come “una sola carne”, di onorare Geova, coltivando vero amore e rispetto nel matrimonio. (Genesi 2:23, 24; Efesini 5:33; Colossesi 3:18, 19) In questo come in altri modi possono dimostrare di non far “parte del mondo”, un mondo che Satana ha trascinato nel fango dell’immoralità e della corruzione e che sta per ‘passare insieme al suo desiderio’. Ricordando che “chi fa la volontà di Dio rimane per sempre”, tutti dovrebbero sforzarsi di fare la “volontà” di Dio in relazione alla Sua preziosa istituzione del matrimonio. — Giovanni 17:16; I Giovanni 2:17.



Ora è chiaro che chi pratica sesso orale o anale non può divorziare perchè porneia si ha con un'altra persona e non col coniuge, viene comunque aperto un nuovo problema: 
Anche se avere rapporti anali o orali nel matrimonio non è porneia è comunque "condotta dissoluta" e quindi chi pratica tali cose viene comunque disassociato, ma l'eventuale coniuge "innocente" non è libero di risposarsi, insomma si ritrova con il coniuge disasociato ma non può divorziare da lui... 
Ma la coscienza dei singoli dove è finita? Non è più necessaria? Non si era detto che la bibbia non entrava in merito in questa faccenda? Come mai ora improvvisamente saltano fuori "impurità" e "condotta dissoluta"? Non c'erano anche prima queste parole? 

Se la "luce progressiva" non ci fosse stata e tutto rimaneva come era ad esempio nel 1953 dove la torre di guardia citando il webster a pag 91 diceva a proposito di fornicazione: 

"fornicazione è usato talvolta nella bibbia per comprendere tutti i rapporti sessuali salvo quelli tra marito e moglie

Non sarebbe stato meglio?