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L’IU potrebbe esser confusa con un oggetto che mostra evidenza della sua progettazione. Dato che abbiamo visto che l’IU ha una causa intelligente, si potrebbe credere che anche un motorino, un vaso o qualsiasi altra cosa che mostra segni di un progetto sia IU. Ma questo non è vero, poiché, anche se una moto evidentemente è stata progettata da un intelligenza, non soddisfa tutti e 5 i livelli di IU.

LEGGI SCIENTIFICHE DELL’INFORMAZIONE (LSI)
Ora descriveremo le sei leggi più importanti leggi della natura riguardanti l’informazione
LSI-1
L’informazione universale è un’entità fondamentale non materiale.
Il materialismo, anche se è diventata la visione dominante, è un dogma ingiustificato.
La realtà in cui viviamo è divisibile in due categorie fondamentali: quella materiale e quella non materiale.
La materia necessita di una massa, che può essere pesata in un campo gravitazionale. Invece, tutte le entità non materiali (informazione, coscienza, volontà, intelligenza…) sono prive di massa e quindi non hanno peso. L’informazione è sempre basata su un’idea, che è anch’essa priva di massa e non nasce da processi chimici e fisici. L’informazione non è inoltre correlata con la materia nello stesso modo in cui lo è l’energia, l’elettricità o la quantità di moto). Tuttavia, l’informazione è immagazzinata, trasmessa e espressa tramite la materia e l’energia.
Distinzione tra entità materiai e non materiali
Condizione Necessaria (CN): Che un entità immateriale debba essere priva di una massa (CN: m=0) è certamente una condizione necessaria, ma non è una condizione sufficiente, ovvero non basta che sia solo senza massa per essere considerata immateriale. Per essere precisi, “la condizione sufficiente” deve anch’essa essere riscontrata.
Condizione Sufficiente (CS): Una entità può essere considerata essere immateriale se non ha alcuna correlazione fisica o chimica con la materia. Questo è sempre il caso se ci si imbatte in queste quattro condizioni (che sono oltre che sufficienti, anche necessarie):
CS1: L’entità non ha alcuna interazione fisica o chimica con la materia (es. un sasso che sottostà alla legge della gravità, l’idrogeno che si combina con l’ossigeno creando l’acqua).
CS2: L’entità non è una proprietà della materia (es. rigidità, densità, colore ecc.)
CS3: L’entità non si origina dalla pura materia (es. particelle elementari come elettroni possono essere emesse da materia preesistente)
CS4: L’entità non è correlata con la materia (es. L’energia è correlata con la massa e dunque è materiale)
Un esempio particolare sono i fotoni che sono particelle prive di massa però sono in contrasto con le CS (condizioni sufficienti) poiché interagiscono con la materia e possono essere correlati e originati dalla materia.
L’informazione dipende sempre da una idea; è senza massa e non è originata da un processo chimico o fisico. La condizione necessaria (NC: m=0) e tutte le quattro condizioni sufficienti (dalla SC1 alla SC4) sono riscontrate (nell’informazione) e dunque l’informazione universale è un’entità immateriale. Il fatto che richieda materia per essere immagazzinata e trasportata non la trasforma in materia. Dunque possiamo constatare: L’Informazione Universale è un’entità immateriale poiché adempie entrambe le condizioni necessarie:
È senza massa; e
Non è correlata fisicamente o chimicamente con la materia.
Occasionalmente può capitare che qualcuno affermi che sia una entità fisica (e dunque materiale); ma, tenendo conto del LSI-1, l’informazione è chiaramente una entità immateriale.
Vi è inoltre un’altra giustificazione molto potente per constatare che l’informazione non possa essere una grandezza fisica. Il Sistema Internazionale (SI) di Unità di Misura ha identificato sette unità fondamentali: massa, lunghezza, intensità di corrente elettrica, temperatura, quantità di sostanza, intensità luminosa, e l’intervallo di tempo. Tutte le grandezze fisiche possono essere espresse in base a una di queste 7 unità fondamentali (es. area= lunghezza x lunghezza) o da una combinazione (moltiplicazione o divisione) fra loro (es. la quantità di moto= massa x lunghezza /tempo). Tutto ciò non è possibile nel caso dell’informazione e dunque l’informazione non è una grandezza fisica!
AE 24: L’informazione Universale (IU) è una entità non materiale poiché non possono essere applicate le unità del SI (Sistema Internazionale) e soddisfa tutte e cinque le condizioni per non essere una entità materiale
LSI-2
Un’entità materiale non può generare un’entità immateriale
Nella nostra esperienza comune osserviamo che un albero di mele produce mele, un albero di pere produce pere, e i semi del cardo daranno vita a loro volta ad un cardo. In modo simile i cavalli danno vita a puledri, le mucche danno vita ai vitelli e le donne ai bambini umani. Così anche possiamo osservare che qualcosa che è solamente materiale non crea mai qualcosa di non materiale. L’universale e osservabile verdetto del LSI-1 può ora essere formulato in una forma più specializzata arrivando dunque al LSI-2.
AE 25: L’informazione universale, un’entità fondamentale non materiale, non è né una proprietà della materie e né è correlata ad essa. Quindi processi puramente materiali sono esclusi come possibili cause dell’origine dell’IU.
LSI-3
L’Informazione Universale non può essere creata da processi statistici
La teoria dell’evoluzione asserisce che l’informazione può formarsi dalla materia senza alcun intervento intelligente. Questa asserzione deve però essere dimostrata, ed è per questo che gli evoluzionisti hanno proposto due modelli, che però non fanno altro che sottolineare la fragilità di questa teoria. I loro tentativi di spiegazione sono numerosi, ma nessuno ha prodotto evidenza empirica che un codice si possa formare dalla pura materia.
I modelli della nascita di informazione si possono classificare in due forme di esperimenti: la “Selezione cumulativa” e gli “Algoritmi genetici”.
a) La Selezione cumulativa= Il neo darwinista ateo Richard Dawkins presenta il seguente esperimento: usando un particolare software, Dawkins utilizza una sequenza casuale di 28 lettere (spazi compresi) e prova a produrre, tramite ricombinazioni casuali (che possono essere paragonate a mutazioni e selezione naturale), la frase di Shakespeare: “Methinks it is like a weasel”. La sequenza casuale di partenza con la precisa lunghezza della frase da raggiungere è copiata e ricombinata ripetutamente, permettendo ogni volta che si verifichino certi errori (l’equivalente delle mutazioni nella realtà). Il programma seleziona i cambiamenti che man mano si accumulano all’interno delle frasi copiate, trattenendo i cambiamenti che man mano formerebbero la frase di Shakespeare.