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L' archaeopteryx dimostra la mutazione da una specie ad un'altra?




 

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Presunti antenati degli Uccelli : A. Rettile bipede.
B. Uccello ancestrale ipotetico. C. Archeopteryx. D. Uccello moderno.

Personalmente capisco queste donne atee che hanno dell’ateismo una visione molto idealistica, poiché l’ho condivisa anch’io in passato. Quando avranno una visione più matura e realistica dell’ateismo, soprattutto per quanto riguarda il profilo scientifico, potranno rendersi conto che l’ateismo e il religionismo sono identici, perché come nel religionismo prevale il dogmatismo, così il dogmatismo prevale nell’ateismo. Infatti un uomo che conosceva molto bene i meccanismi del cervello (avendolo progettato nella sua esistenza preumana), che associano quello che viene inserito dentro (immagini/informazioni) con ciò che è nella memoria, producendo ciò che poi è l’uomo, in un’occasione disse: “Comunque, le cose che escono dalla bocca vengono dal cuore, e queste cose contaminano l’uomo. Per esempio, dal cuore vengono malvagi ragionamenti, assassinii, adultèri, fornicazioni, furti, false testimonianze, bestemmie. Queste sono le cose che contaminano l’uomo;” (Matt. 15:19-20)

In volo
con l’archaeopteryx

Facciamo un esempio considerando un clamoroso mito dell’evoluzionismo, l’archaeopteryx, presunto anello di congiunzione tra rettili ed uccelli, di cui nelle due pagine precedenti ed in questa sono riportate alcune illustrazioni.

Nel suo libro Le bugie della scienza, il prof. Federico Di Trocchio, docente di Storia della Scienza presso l’università di Lecce, ha dedicato alcune pagine all’esame dell’archaeopteryx, da lui scherzosamente chiamato “il pollo di Piltdown”. In esse vi si legge:

“Dopo la scoperta della frode di Piltdown, evoluzionisti ed antropologi divennero molto più cauti e le loro affermazioni sull’esistenza degli anelli mancanti divennero meno categoriche. La maggior parte di essi adottò il punto di vista di Darwin secondo il quale gli anelli mancanti divennero sono difficili da trovare semplicemente perché i resti fossili di cui disponiamo sono molto scarsi ed imperfetti.

“Questa scarsità dei reperti non doveva però far supporre che tali anelli non fossero mai esistiti. Evoluzionisti ed antropologi erano infatti convinti di poterne indicare almeno uno, famosissimo, l’Archeopteryx, un animale con il corpo e la coda da rettile e ali e penne simili a quelle di un uccello”. ? Op. cit., Oscar Saggi Mondadori, 1995, pp. 299.

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Ipotetico lucertolone in evoluzione verso l’archaeopteryx

Come riferisce Di Trocchio, i resti fossili dell’archeopteryx sono sei in totale e sono stati ritrovati tutti nella cava calcarea di Solhhofen in Baviera:

“I sei scheletri di Archeopteryx di cui disponiamo oggi costituiscono dunque i più antichi fossili di uccelli noti”.

Possedendo apparenti caratteristiche rettiliane, possono essere considerati una forma di transizione rettiliana-aviana? Questo è il problema. Lo stesso Federico Di Trocchio mostra di avere dei dubbi in proposito, perché, secondo lui, c’è pure il sospetto che l’archeopteryx consista nell’abile manipolazione di qualche truffatore:

“Il noto astronomo Fred Hoyle e il matematico N. C. Wickramasinghe … hanno ripreso una ipotesi avanzata qualche anno fa dal fisico israeliano Lee Spetner, e hanno sostenuto che l’Archeopteryx è stato creato da un abile falsario applicando un sottile strato di legante miscelato con roccia polverizzata allo scheletro fossile di un piccolo dinosauro dall’impossibile nome di Compsognathus, e aggiungendovi poi le impronte delle penne. La cosa fece un certo scalpore e, dal momento che ricordava molto da vicino la storia dell’altro famoso anello mancante, quello dell’uomo di Piltdown, l’Archeopteryx cominciò a essere chiamato il “pollo di Piltdown””. ? Op. cit., pp. 300-301)

La questione del falso è rimasta tuttora piuttosto controversa. A proposito dell’archaeopteryx, o archeopteryx, il paleontologo non creazionista Roberto Fondi ha scritto:

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     “Nonostante la sua peculiare posizione sistematica, così isolata e lontana da tutti gli altri gruppi di Uccelli, Archaeopteryx ha talmente colpito l’immaginazione degli evoluzionisti, da essere sempre considerato come l’esempio ? e la prova ? più lampante di un “anello evolutivo di congiunzione”. Ma lo è veramente? Secondo noi no, e questo per il solo fatto che era provvisto di penne. Poiché sappiamo che gli unici Vertebrati ad essere dotati di penne sono gli Uccelli, è chiaro che in questo caso ci troviamo di fronte non già ad un essere con caratteristiche intermedie tra Rettili e Uccelli, bensì a un vero uccello ? singolare quanto si vuole, ma sempre un vero uccello.

“E gli altri caratteri?” incalzeranno gli evoluzionisti. “E la presenza di denti? E le vertebre non foggiate a sella? E i metacarpi non fusi? E le dita unghiate sporgenti dalle ali? E la lunga coda mobile? E le ossa non pneumatizzate? Forse che tutti questi non sono caratteri da rettile?” Noi risponderemo ancora una volta no, facendo rilevare che anche in altri Uccelli possono trovarsi peculiarità di questo genere; mentre, d’altro canto, non sempre queste ultime si riscontrano in tutti i Rettili”. Dopo Darwin ? Critica all’evoluzionismo, Rusconi, p. 260, 261.

Così l’archaeopteryx, icona privilegiata, concupita, ammirata, e venerata dagli iperevoluzionisti, è stata irrimediabilmente dissacrata, con grande loro dolore. Il “pollo di Piltdown” non ha funzionato. Il già citato paleontologo Roberto Fondi ha scritto:

“Sono perciò del tutto fantasiose, ed anche abbastanza ridicole, le ricostruzioni del cosiddetto “Proavis” suggerite da diversi autori, in base alle quali si vorrebbe far credere che gli Uccelli si originarono da piccoli Arcosauri corridori e saltatori (versione di Nopcsa) o arboricoli (versioni di Pycraft, Beebe e Steiner), le cui squame, a forza di salti sempre più lunghi sul terreno o di lanci sempre più arditi da un ramo e poi da un albero all’altro, finirono per trasformarsi a poco a poco in penne. A parte le tremende modificazioni anatomiche e fisiologiche che sarebbero state necessarie per trasformare le caratteristiche di un rettile in quelle di un uccello … non è pensabile che da una squama potesse formarsi una struttura così straordinaria come una penna”. ? Op. cit.,

continua...