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Copertina anteriore



Edizioni Mondadori, 2007 - 367 pagine


 
Da qualche tempo, fisici, astronomi e cosmologi hanno iniziato a rendersi conto di quanto molti dei parametri fondamentali dell'universo - dalla velocità della luce, alle caratteristiche dell'atomo di carbonio - siano calibrate in modo apparentemente miracoloso per permettere l'esistenza della vita: spostamenti anche minimi nei valori di queste costanti porterebbero ad universi altrettanto fisicamente realistici del nostro, ma senza alcuna speranza di ospitare qualcosa di simile a uomini, piante e animali. Nel suo nuovo libro, il fisico Paul Davies esamina la possibilità che esistano infiniti universi paralleli al nostro, ipotesi presto scartata: secondo Davies, non esistono universi alternativi, ma solo questo, in cui le osservazioni che l'uomo compie oggi potrebbero contribuire a modellare la natura della realtà nel passato remoto. La vita e la coscienza umana non sarebbero casuali sottoprodotti dell'evoluzione cosmica, bensì i suoi attori decisivi.