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COMMENTO ALLA PAGINA 6 DELLA TORRE DI GUARDIA DEL 15 MARZO 2004 QUI RIPRODOTTA



Nella pagina 6 della Torre di Guardia del 15 marzo 2004 sopra riprodotta, si possono riscontrare numerose interpretazioni assurde e fuorvianti della WTS.

In essa si sostiene che il "patto per un regno" riguardi solo 144000 e che solo questi 144000 possono prendere parte agli emblemi, cioè il pane e il vino della loro commemorazione della Cena .

Vediamo perchè sono sbagliati questi collegamenti fatti dalla WTS .

Primaditutto che cos'è il regno di cui Cristo parla nel versetto di Luca 22,29 e citato dai tdg a sostegno della propria tesi? Il regno che Dio diede per patto al suo Figlio è tutta la Chiesa dei suoi redenti, raccolta insieme da tutte le nazioni e razze e tribù e lingue della terra, che doveva essere stabilita indistruttibile sulla terra, finché i nemici di Dio fossero vinti e che la sua gloria fosse proclamata per tutto l'universo, a mezzo della completa vittoria sul male.
In Salmi 2,8 questo regno per alleanza è descritto in queste parole rivolte da Dio il Padre al suo Figlio: «Tu sei mio Figlio; oggi io t'ho generato. Chiedimi, ed io ti darò per eredità le genti, e i confini della terra per tua possesso». Daniele 2,34-35 descrive la sua estensione per mezzo d'una pietra tagliata dalla montagna senz'aiuto di mano umana, la quale sovvertirà tutti i regni degli uomini e riempirà tutta la terra; mentre Isaia e Malachia dipingono la sua riuscita, il primo col dir di Cristo ch' «egli vedrà progenie» e ch'«egli vedrà il frutto della fatica dell'anima sua» il secondo con queste, parole: «Dal sol levante fino al ponente il mio Nome sarà grande fra le genti; e in ogni luogo si offerirà al mio Nome profumo e offerta pura» Isaia 53,10-11; Malachia 1,11. Lo stabilimento di Cristo su questo regno viene accompagnato dall'autorità e dalla potenza che si richiedono per il suo governo ed avanzamento Matteo 28:18; Giovanni 5,19; e per quanto spetta agli Apostoli, questo significa autorità, onore, ricompensa, maestà, di cui la posizione d'un re in questo mondo fornisce un'idea.

Pertanto è fuorviante dire che tutto il regno di Cristo debba considerarsi riferito solo ad un numero di soli 144000 persone.
Ora, anche se tale numero fosse da intendersi come effettivo e non simbolico e che costituisca un gruppo che sarà più glorioso di altri, non è assolutamente accettabile però dire che solo tale gruppo ristretto costituisca il regno del patto, e che solo tale gruppo possa partecipare alla Cena Eucaristica.
Si afferma infatti nella pagina riprodotta, e in tutto l'insegnamento dei tdg, che solo tale numero ristretto possa prendere parte alla cena commemorativa.
Ora, occorre rilevare che Cristo stesso invece attesta l'opposto in Giov 6,53: "In verità, in verità vi dico: se non mangiate la carne del Figlio dell'uomo e non bevete il suo sangue, non avrete in voi la vita. Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha la vita eterna e io lo risusciterò nell'ultimo giorno.

Cristo esprime nelle due forme, affermativa e negativa, la necessità PER TUTTI di prendere il Pane e il Vino; chiunque ne mangia e beve ha la vita, chiunque non ne mangia e non beve, NON ha la vita.

Dunque la interpretazione del CD della WTS è ancora una volta del tutto fuori strada, collegando inopportunamente la partecipazione alla cena eucaristica con i soli 144000, la qual cosa biblicamente insostenibile ed errata, del tutto fuorviante, diametralmente opposta a quanto dichiara Cristo stesso.
Non è quindi possibile in alcun modo porre tali restrizioni che generano oltretutto un fatto ancor più sorprendente e sconvolgente: Come si fa a distinguere chi fa parte di questi 144000 e che quindi sia autorizzato a prendere "gli emblemi", la parola con cui essi definiscono il pane e vino?
Nella pagina qui riprodotta si da una risposta a questa domanda, ma ancora una volta la motivazione fornita è inaccettabile.
Infatti si applica addirittura ai soli 144000 il versetto di Rom.8,16-17 dove Paolo dice: Lo Spirito stesso attesta al nostro spirito che siamo figli di Dio.
E se siamo figli, siamo anche eredi: eredi di Dio, coeredi di Cristo, se veramente partecipiamo alle sue sofferenze per partecipare anche alla sua gloria.
Paolo si riferisce invece a tutti i credenti in Cristo e la prova che si riferisce a tutti coloro che accolgono la vera fede, e non soltanto a un gruppo ristretto, si trova in Giov 1,12 che dice: "A quanti però l'hanno accolto, ha dato potere di diventare figli di Dio: a quelli che credono nel suo nome..."

E poi chi garantisce che colui che presume di far parte di questo numero, non stia avendo un concetto troppo alto di se stesso e si sia in realtà inorgoglito? Oppure chi garantisce che tale sedicente "unto" non sia solo un fervido sognatore, ingannatore di se stesso o anche solo un pio illuso? Non solo, ma tutti gli altri non dovrebbero sentirsi a disagio ed in imbarazzo di fronte ad uno (se pure ci fosse) che si ritiene di far parte di un gruppo privilegiato ritenendo tutti gli altri di seconda serie?
Le primitive comunità facevano questo tipo di distinzioni tra un gruppo di prescelti e tutti gli altri di seconda serie? Nella storia cristiana si è mai sentito o scritto o tramandato una cosa del genere? No, niente di tutto ciò.
L'unica restrizione alla partecipazione eucaristica Paolo la raccomanda quando qualcuno ha qualche colpa, dicendo in 1Cor 11,27: Perciò chiunque in modo indegno mangia il pane o beve il calice del Signore, sarà reo del corpo e del sangue del Signore.

Si tratta dell'ennesima cantonata del CD che i semplici tdg sono costretti a ritenere inoppugnabile e a non poter obiettare, con conseguenze disastrose sul piano spirituale.
Cosicchè mentre le errate interpretazioni tdg con tutti i vari ripensamenti e riconferme sui divieti di trasfusioni di sangue, producono migliaia di morti dal punto di vista fisico, qui possiamo temere seriamente che molti non avranno la vita spirituale in conseguenza del fatto che viene ad essi resa impossibile la partecipazione alla Cena Eucarestica, sulla base di quanto affermato da Cristo in Giov 6,51: " Io sono il pane vivo, disceso dal cielo. Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno e il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo».
Il realismo e il valore letterale di queste parole viene riconfermato dal fatto che Cristo è disposto ad essere abbandonato perfino dai suoi più intimi (cf Gv.6,67ss) pur di non ridurre quelle sue parole a un semplice simbolismo, come invece avveniva per il significato simbolico delle sue parabole che Egli spiegava ai suoi discepoli.

Dovendo concludere questo commento, sorvoliamo su altre interpretazioni fallaci e guardiamo ora attentamente l'immagine posta proprio al centro della pagina fotoriprodotta. Osserviamo la forma fallica del pane (che è molto simile alla stessa forma da loro data nell'immagine di copertina della stessa rivista). Tra le tante forme possibili che si potevano dare al pane, proprio quella dovevano dargli? Non è forse un oltraggio blasfemo contro Cristo stesso, e al contempo una sfida beffarda e oltraggiosa contro tutti coloro che l'avrebbero propagandato e visto?
Successivamente tali immagini che hanno suscitato lo sconcerto di tanti, sono state rimosse ma intanto milioni lo hanno avuto sotto gli occhi e purtroppo resta l'intenzione beffarda di quanti sono stati complici in questo oltraggio blasfemo, nel disegnare tali immagini, nel pubblicarle e nel distribuirle.

Si accorgeranno i poveri tdg che vengono ingannati, beffati e privati dei beni più grandi della vita presente e futura? Cerchiamo di avvertirli e preghiamo il Signore che apra le menti e i cuori.
[Modificato da Credente 10/09/2015 10:50]