00 04/02/2017 21:52

Il card. Müller a “Il Timone”:
«Non è Amoris Laetitia ad aver creato confusione»

Muller amoris laetitiaSe l’intento era quello di contrapporre il prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, Gerhard Ludwig Müller, a Papa Francesco, non è riuscito. Anzi, è stato un autogol per i critici del Pontefice. Rispetto al magistero cattolico, «non è Amoris Laetitia che ha provocato una confusa interpretazione, ma alcuni confusi interpreti di essa», ha infatti dichiarato il prefetto nell’intervista per Il Timone.

Il card. Müller ha concesso un’intervista a Riccardo Cascioli e Lorenzo Bertocchi, la quale è purtroppo inaccessibile per chi non è abbonato a Il Timone. Così molti si stanno affidando ai brevi resoconti di Marco Tosatti e dello stesso Cascioli ma, leggendoli, si ha l’impressione del tentativo di usare Müller contro Francesco, estrapolandone solo alcune parole. Tosatti, fin dal titolo, sembra voler far intendere che Müller ha replicato alla presunta confusione di Amoris Laetitia, facendogli dire che «La verità non si negozia». Cascioli, autore dell’intervista, addirittura arriva a scrivere«l’intervista è una doccia fredda sugli entusiasmi di quegli osservatori che consideravano le ormai famose dichiarazioni del cardinale Müller al TgCom24 come il distacco definitivo del prefetto dalle posizioni dei quattro cardinali che hanno firmato i Dubia». Il direttore de La Nuova Bussola Quotidiana sta quindi dicendo che Müller sarebbe vicino alla posizione polemica dei quattro firmatari dei “dubia”.

Ma è proprio vero il contrario, basta leggere (qui sotto) la risposta di Müller alla domanda dello stesso Cascioli. Né quest’ultimo, né Tosatti, citano nelle loro presentazioni dell’intervista la parte più interessante (inaccessibile pubblicamente) quando, parlando delle varie interpretazioni dell’Amoris Laetitia, il prefetto afferma: «Il compito di sacerdoti e vescovi non è quello di fare confusione, ma quello di fare chiarezza. Non ci si può riferire soltanto a piccoli passaggi presenti in Amoris Laetitia, ma occorre leggere tutto nell’insieme, con lo scopo di rendere più attrattivo per le persone il Vangelo del matrimonio e della famiglia. Non è Amoris Laetitia che ha provocato una confusa interpretazione, ma alcuni confusi interpreti di essa. Tutto dobbiamo comprendere ed accettare la dottrina della Chiesa e allo stesso tempo essere pronti ad aiutare gli altri a comprenderla e a metterla in pratica anche in situazioni difficili». Ed è probabile che Müller stia riferendosi anche ai quattro firmatari dei dubia.

amoris laetitia

Parlando di Papa Francesco, il prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede ha anche dichiarato: «Il magistero del Papa è interpretato solo da lui stesso o tramite la Congregazione per la dottrina della fede. Il Papa interpreta i vescovi, non sono i vescovo a interpretare il Papa, questo costituirebbe un rovesciamento della struttura della Chiesa cattolica […]. La Amoris Laetitia vuole aiutare le persone che vivono in una situazione che non è in accordo con i principi morali e sacramentali della Chiesa cattolica e che vogliono superare questa situazione irregolare. Ma non si può certo giustificarli in questa situazione»Rispetto all’impegno del vivere in continenza per i divorziati risposati che vogliono accedere ai sacramenti (come previsto dalla Familiaris consortio), il prefetto ha spiegato che «non è superabile perché è costitutivamente elemento della teologia morale cristiana e della teologia dei sacramenti».

Nella bella intervista il prefetto aggiunge altro, spiega che «non dobbiamo pretendere di scegliere un Papa, un vescovo o un parroco da una specie di catalogo, come se vi fosse un desiderio personale da soddisfare. Dobbiamo vivere la concretezza della realtà così come ci è stata data e accettare la contingenza della esistenza umana». Ha anche spiegato che l’intento originale di Lutero non era sbagliato: «è necessario sbarazzarsi della “mondanizzazione” della Chiesa: tutto questo possiamo accettarlo dalle istanze della riforma protestante». Aggiungendo però che «ci sono errori dommatici tra i riformatori che non possiamo accettare» poiché si è andati ad «incidere sul nucleo del concetto cattolico di Rivelazione». Ovvero la Riforma e i riformatori hanno perso di vista l’intento originale, la purificazione della Chiesa, andando ben oltre. Non sembra così distante dalla lettura -necessariamente più “diplomatica”-, di Francesco, per il quale «l’intento di Martin Lutero, cinquecento anni fa, era quello di rinnovare la Chiesa, non di dividerla». Ed è chiaro che anche il Papa stesso trovi incompatibili i frutti della Riforma con la visione cattolica, infatti spera di «giungere a ulteriori convergenze sui contenuti della dottrina e dell’insegnamento morale della Chiesa per avvicinarsi sempre più all’unità piena e visibile».

Nell’intervista televisiva a Stanze vaticane, il card. Müller disse che «l’“Amoris Laetitia” è molto chiara nella sua dottrina e possiamo interpretare tutta la dottrina di Gesù sul matrimonio, tutta la dottrina della Chiesa in 2000 anni di storia». Nell’intervista pubblicata oggi, conferma la sua posizione, smentendo per la seconda volta coloro che ritengono che l’esortazione apostolica non sia in linea con il magistero cattolico: «Non è Amoris Laetitia che ha provocato una confusa interpretazione, ma alcuni confusi interpreti di essa».