00 11/11/2017 09:13
Casa di Preghiera San Biagio FMA
Commento su Fil 4, 10

"Ho provato grande gioia nel Signore perché finalmente avete fatto rifiorire la vostra premura nei miei riguardi: l'avevate anche prima, ma non ne avete avuto l'occasione".

Fil 4, 10
Come vivere questa Parola?

La gioia è la parola chiave di questo quarto e ultimo capitolo della lettera ai Filippesi. Paolo riscatta anche questo sentimento e lo rende prerogativa cristiana. In tutte le sue forme: possiamo rallegrarci perché il nostro nome è scritto nel cielo, possiamo rallegrarci perché i nostri amici si sono dimostrati tali e hanno avuto cura di noi!

La gioia è un altro modo di rendere un culto spirituale a Dio, perché si fa riconoscimento e celebrazione del bene in cui siamo immersi e di cui tendiamo a non essere consapevoli. È manifestazione pasquale, antidoto al pessimismo e all'ottimismo ottuso. Parte dal reale, dalle evidenze che ci dicono"bene", "bello" e dà loro risonanza, perché tutti vedano, capiscano e a loro volta gioiscano. Papa Francesco dice che alcuni cristiani hanno paura della gioia, hanno paura della vicinanza di Gesù, perché questo ci dà gioia.
Signore, non ci spaventi la gioia, non ci spaventi dimostrare che la speranza anima la nostra vita e ci obbliga a vedere con occhi diversi quello che accade.
La voce di Papa Francesco

Con un po' di senso dell'umorismo possiamo dire che ci sono cristiani pipistrelli che preferiscono le ombre alla luce della presenza del Signore». Invece "Gesù, con la sua Risurrezione ci dà la gioia: la gioia di essere cristiani; la gioia di seguirlo da vicino; la gioia di andare sulla strada delle Beatitudini, la gioia di essere con Lui.